Sabato 13 novembre si festeggia la giornata mondiale della gentilezza, istituita nel 1988 dal Japan Kindness Movement a Tokyo. A distanza di 8 anni, questo movimento è diventato globale, dando forma al Word Kindness Movement.
Questa giornata è stata istituita per ricordarci di essere gentili, verso gli altri e verso noi stessi, e viene celebrata portando a termine una buona azione.
Essere gentili, così come fare una buona azione, può sembrare una cosa scontata, ma non lo è affatto.
La gentilezza, che viene definita cortesia, garbo ed attenzione incondizionata, si veste di mille gesti: un sorriso, che di fatto non ci costa nulla, può colorare il buio di una giornata altrui. L’aiuto che possiamo dare, con gesti e parole, anche e soprattutto nelle piccole cose, quelle che diamo fin troppo per scontate, sono il dono più grande che possiamo fare agli altri, ma anche a noi stessi: l’essere gentili verso il prossimo nobilita il nostro animo, arricchendoci.
Oltre ad essere gentili con gli altri, dobbiamo ricordarci di essere gentili anche verso noi stessi.
Ricordarci, si, perché anche in questo caso diamo troppo per scontato il contrario: riusciamo a rimproverarci le nostre mancanze ed i nostri limiti, siamo in grado di essere severi con noi stessi, di farci assalire dai sensi di colpa quando falliamo in qualcosa, quando invece dovremmo assecondarci di più, essere clementi verso noi stessi, rispettarci, concederci quel gesto che sa di amore e gentilezza.
“Nessun atto di gentilezza, per piccolo che sia, è mai sprecato” (Esopo)