Sono molti gli eventi che, all’inizio del Novecento, hanno portato alla nascita di una giornata totalmente dedicata alla donna. La lunga lotta per la richiesta al diritto al voto, portato avanti dalle Suffragette, insieme alla lotta contro lo sfruttamento del lavoro nei confronti delle donne operaie, unita alla lotta contro la discriminazione verso le donne stesse.
Se oggi festeggiamo una ricorrenza che celebra il ruolo della donna all’interno della società moderna, lo dobbiamo a chi ci ha preceduto. A chi ha lottato per noi, per i nostri diritti e per far diventare tali dei doveri, ma non solo. Lo dobbiamo a tutte quelle donne, nonne, madri, zie, amiche, colleghe, esponenti sociali, che ci hanno insegnato cosa vuol dire essere davvero donna: una figura forte, meritevole di attenzioni e amore tanto quanto di rispetto. Una figura che non deve nascondersi dietro le proprie fragilità, al pari degli uomini, e che al pari degli uomini può decidere ogni giorno chi essere e come essere: una persona realizzata nella vita, nel lavoro, nel sociale.
Una persona realizzata con se stessa e con il mondo che la circonda, senza paura ne vergogna di mostrarsi per quello che è: una meraviglia di insiemi, di forza e di fragilità, di autorità e vulnerabilità, di amore e fermezza.
A tutte le donne che ci hanno preceduto, a chi ancora oggi lotta per noi, a chi ci ha insegnato quotidianamente ad essere donna, nelle sue mille sfaccettature, a tutte quelle donne che, ogni giorno, prendono in mano la propria anima e con dignità, amore e forza, provano ad elevarla per rendere il mondo un posto migliore: grazie.