Cos’è l’acido folico?
L’acido folico è una sostanza facente parte del gruppo vitaminico B, per questo anche chiamato Vitamina B9, ampiamente diffusa in natura, in particolare in frutta e verdura. È indispensabile per il corretto svolgimento di importanti reazioni biologiche, come la sintesi del DNA, delle proteine e dell’emoglobina.
Il corpo umano ne richiede una quantità minima, facilmente assorbibile dal corretto consumo di frutta e verdura, ma la quantità di acido folico necessaria all’organismo cambia in previsione e in presenza di una gravidanza.
Perché l’acido folico è importante in gravidanza?
Come abbiamo visto, l’acido folico è essenziale per l’organismo umano, dato il suo coinvolgimento nella sintesi dell’emoglobina e per la moltiplicazione di tutte le cellule dell’organismo. Il prodotto del concepimento, fin dalle prime settimane, diventa un grande consumatore di acido folico, a causa degli intensi processi di proliferazione e differenziazione cellulare, ecco perchè è importante assumere una quantità maggiore di acido folico rispetto al normale fabbisogno giornaliero.
Quali rischi comporta una carenza di acido folico durante la gravidanza?
Una carenza di acido folico in gravidanza può aumentare i rischi di malformazioni neonatali, in particolare quelle a carico del tubo neurale, la struttura da cui si origina il sistema nervoso centrale, comprensivo di cervello e midollo spinale.
Acido folico in gravidanza: quanto e quando assumerlo
Il Ministero della Salute sottolinea l’importanza di assunzione ed integrazione di acido folico per tutte le donne che stanno per intraprendere o hanno già intrapreso una gravidanza, stabilendo un’assunzione minima di 0.4 mg di acido folico al giorno tramite integratori, con un supplemento pari a 0.2 mg dato dal consumo di frutta e verdura.
Questa quantità può variare in base a diverse circostanze, fino ad arrivare ad un consumo giornaliero di 5 mg di acido folico nel caso in cui:
- la donna abbia già dato alla luce bambini con difetti neurali o siano presenti malformazioni congenite nella storia della propria famiglia:
- la donna segue una terapia con farmaci antipilettici o chemioterapici;
- si sono verificati più aborti spontanei ripetuti;
- la donna sia affetta da diabete, celiachia o patologie gastrointestinali come colite ulcerosa o morbo di Crohn.
Per quanto riguarda invece i tempi, dopo il concepimento è importante assumere l’acido folico nei primi 3 mesi di gestazione, ovvero fino alla conclusione dello sviluppo del sistema nervoso. È possibile continuare l’assunzione di acido folico anche dopo il terzo mese di gravidanza, senza però raggiungere necessariamente la quantità di 0.6 mg necessaria nei primi tre mesi.
Infine l’acido folico va assunto ed integrato non solo occasione di una prima gravidanza, ma anche per quelle a seguire.
Quali sono gli alimenti ricchi di acido folico?
Il termine “acido folico” deriva dal latino folium, richiamando chiaramente i vegetali a foglia verde e larga.
Questa vitamina è infatti presente soprattutto nelle verdure, tuttavia il suo essere termolabile (suscettibile ai cambi di temperatura) ed instabile (soffre la luce ed è soggetta ad ossidazione) ne rendono variabile la quantità a seguito della cottura e durante la conservazione, per questo motivo è raccomandato consumare i vegetali che la contengono crudi e freschi.
L’acido folico è contenuto principalmente nei seguenti alimenti:
- carciofi, asparagi, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, lattuga, spinaci e altri vegetali a foglia verde;
- pomodori;
- legumi e cereali;
- agrumi;
- kiwi, fragole e frutta secca;
- formaggi;
- uova
Sono inoltre ricchi di acido folico il fegato e le frattaglie, ma il consumo di questi alimenti è altamente sconsigliato durante la gravidanza, risultando poco sicuri.
Come integrare l’acido folico
Il solo consumo di frutta e verdura non basta a raggiungere il fabbisogno giornaliero di acido folico in previsione di o durante una gravidanza, ecco allora che si ricorre all’uso di integratori specifici.
Per gli integratori di acido folico non serve la prescrizione medica (salvo particolari casi), nonostante il consulto del medico sia sempre necessario prima di iniziarne l’assunzione.
Questo tipo di integratori è disponibile in compresse o in stick orosolubili, di cui ne è previsto generalmente il consumo di una compressa o uno stick al giorno, preferibilmente prima dei pasti (colazione o pranzo), per massimizzare l’assorbimento intestinale.
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