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Teva B. V. Alprazolam Orale Gocce 20 Ml 750 Mcg/ml

Teva B. V. Alprazolam Orale Gocce 20 Ml 750 Mcg/ml

8,80€

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  • Codice articolo: 035855042
Descrizione
DENOMINAZIONE
ALPRAZOLAM RATIOPHARM ITALIA 750 MICROGRAMMI/ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Ansiolitici derivati benzodiazepinici.

PRINCIPI ATTIVI
1 ml di soluzione contiene; principio attivo: alprazolam 750 microgrammi. Eccipienti con effetti noti: etanolo 145 mg, glicole propilenico 750 mg, alcool benzilico 0,75 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI
Glicole propilenico, etanolo 96 per cento, saccarina sodica, aroma amarena (contenente etanolo, glicole propilenico ed alcol benzilico), acqua depurata.

INDICAZIONI
Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Attacchi di panico con o senza agorafobia.Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave,disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo, alle benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il prodotto puo' essere usato nei pazienti con glaucomaad angolo aperto che ricevono una terapia appropriata; grave insufficienza respiratoria; grave insufficienza epatica; pazienti con miasteniagravis; sindrome da apnea notturna; non somministrare nel primo trimestre di gravidanza e durante l'allattamento.

POSOLOGIA
Posologia: il dosaggio ottimale di Alprazolam ratiopharm Italia va individualizzato a seconda della gravita' dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente. Le indicazioni posologiche riportate dovrebberocoprire le esigenze della maggior parte dei pazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti collaterali. In questi casi e' consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna tranne nei pazienti affetti da agorafobia e/o disturbo da attacchi di panico. In talcaso si veda il paragrafo dedicato. In generale, i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici. Si consiglia di usare sempre ladose piu' bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia.In caso di effetti collaterali gia' con la somministrazione inizialesi consiglia di diminuire il dosaggio. Il trattamento deve essere il piu' breve possibile. I pazienti devono essere rivalutati regolarmentee la necessita' di un trattamento continuato deve essere valutata attentamente particolarmente se il paziente e' senza sintomi. La dose massima non deve essere superata. La dose serale del farmaco deve essere assunta appena prima di andare a letto. 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di alprazolam, 20 gocce a 0,50 mg. Ansia: la dose iniziale varia da0,25 mg a 0,50 mg 3 volte al di'. Questo dosaggio verra' aumentato secondo le esigenze del paziente fino ad un massimo di 4 mg al giorno insomministrazioni suddivise per una durata non superiore a 8 - 12 settimane compreso un periodo di sospensione graduale. In determinati casi,puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio' non deve avvenire senza rivalutazione dellacondizione del paziente. Agorafobia e disturbo da attacchi di panico:nei pazienti con agorafobia associata ad attacchi di panico o con disturbo da attacchi di panico con o senza evitamento fobico, la dose iniziale e' di 0,5 - 1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o duegiorni. La dose deve quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mgogni tre o quattro giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infine nel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3 o 4 volte algiorno per una durata non superiore a 8 mesi. In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero di pazienti, ladose media giornaliera e' stata 5,7 mg/die: soltanto in alcuni rari casi e' stato necessario raggiungere 10 mg/die. Interruzione della terapia: come buona regola clinica, la somministrazione deve essere sospesa lentamente. Si suggerisce di ridurre il dosaggio giornaliero di nonpiu' di 0,5 mg ogni tre giorni. Alcuni pazienti possono richiedere unariduzione ancora piu' graduale (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali: nei pazienti anziani, in pazienti con epatopatia e/o funzionerenale alterata o in presenza di malattie organiche debilitanti , si consiglia di iniziare con 0,25 mg 2 - 3 volte al giorno e di aumentarein caso di necessita', solo se tollerato. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di alprazolam in bambini e negli adolescenti aldi sotto dei 18 non sono state stabilite, pertanto l'uso di alprazolam non e' raccomandato.

CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE
Rischi sull'uso concomitante di oppioidi: l'uso concomitante di benzodiazepine e oppioidi puo' causare sedazione, depressione respiratoria,coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi come le benzodiazepine quale e' l'alprazolam, ofarmaci correlati, ed oppioidi, deve essere riservata ai pazienti peri quali non siano possibili alternative terapeutiche. Qualora alprazolam fosse prescritto in concomitanza con gli oppioidi, deve essere usata la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve esserela piu' breve possibile. I pazienti devono essere attentamente monitorati per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chiunque si prenda cura di loro (se applicabile) di prestare attenzione a questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Tolleranza: una certa perdita dell'efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine puo' svilupparsidopo un uso ripetuto per alcune settimane. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichicada questi farmaci. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; esso e' maggiore in pazienti con una storia diabuso di droga o alcol. La dipendenza dal farmaco puo' verificarsi a dosi terapeutiche e/o in pazienti senza nessun fattore di rischio individuale. C'e' un aumentato rischio di dipendenza dal farmaco con l'usoconcomitante di diverse benzodiazepine a prescindere dall'indicazioneansiolitica o ipnotica. Sono stati riportati anche casi di abuso. Unavolta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, il termine brusco deltrattamento sara' accompagnato da sintomi da astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione ed irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremita', ipersensibilita'alla luce al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Insonnia o ansia da rimbalzo: all'interruzione del trattamentopuo' presentarsi una sindrome transitoria in cui i sintomi che hannocondotto al trattamento con benzodiazepine ricorrono in forma aggravata. Puo' essere accompagnata da altre reazioni, compresi i cambiamentidi umore, ansia o disturbi del sonno e irrequietezza. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si suggerisce di effettuare una diminuzionegraduale del dosaggio. Durata del trattamento: la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile (vedere paragrafo 4.2) a seconda dell'indicazione, ma nel caso dell'ansia non deve superare le 8 - 12 settimane, compreso un periodo di sospensione graduale. L'estensionedella terapia oltre questo periodo non dovrebbe avvenire senza rivalutazione della situazione clinica. Puo' essere utile informare il paziente quando il trattamento e' iniziato che esso sara' di durata limitata e spiegare precisamente come il dosaggio deve essere diminuito progressivamente. Inoltre, e' importante che il paziente sia informato della possibilita' di fenomeni di rimbalzo, minimizzando quindi l'ansia riguardo a tali sintomi se dovessero accadere alla sospensione del medicinale. Ci sono indicazioni che, nel caso di benzodiazepine con una durata breve di azione, i sintomi da astinenza possono diventare manifesti all'interno dell'intervallo di somministrazione, tra una dose e l'altra particolarmente per dosaggi elevati. Quando si usano benzodiazepine con una lunga durata di azione e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con una durata di azione breve, poiche' possono presentarsi sintomi diastinenza. Interruzione del trattamento: come con ogni altra benzodiazepina, il dosaggio di Alprazolam ratiopharm Italia deve essere ridottogradualmente dal momento che l'interruzione brusca o troppo veloce puo' portare alla comparsa di sintomi da astinenza. I sintomi da astinenza possono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione,tremori e convulsioni. Questi sintomi, specialmente i piu' gravi, sonogeneralmente piu' comuni in quei pazienti che sono stati trattati condosi eccessive per prolungati periodi di tempo. Comunque, sintomi daastinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzionedella somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Pertanto l'interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescrittauna riduzione graduale del dosaggio (vedere paragrafo 4.2). Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchidi panico, a volte, si possono osservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico che simulano quelli tipici da astinenza. Amnesia: le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. Cio' accade piu' spesso parecchie ore dopo l'ingestione del farmaco. Reazionipsichiatriche e paradosse: quando si' usano benzodiazepine e' noto chepossano accadere reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato ed altre alterazioni del comportamento. Secio' dovesse avvenire, l'uso del medicinale dovrebbe essere sospeso. Tali reazioni sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. Gruppi specifici di pazienti. Pazienti anziani e/o debilitati: gli anziani dovrebbero assumere una dose ridotta.

INTERAZIONI
Le benzodiazepine producono effetti depressivi additivi sul sistema nervoso centrale (SNC), come depressione respiratoria, quando somministrate in concomitanza con oppioidi, alcol o altri deprimenti del SNC , (vedere paragrafo 4.4 e 4.7) L'assunzione concomitante con alcol va evitata. L'effetto sedativo puo' essere aumentato quando il medicinale e'assunto congiuntamente ad alcool. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare o di usare macchinari (vedere paragrafo 4.7). L'effetto depressivo centrale puo' essere accresciuto nel caso di uso concomitante con antipsicotici (neurolettici), ipnotici, ansiolitici/sedativi, alcuni agenti antidepressivi, antiepilettici, anestetici, e antistaminici H1 sedativi. Oppioidi L'uso concomitante di sedativi come le benzodiazepine quale e' l'alprazolam, o farmaci ad esse correlati, ed oppioidi (analgesici, sedativi della tosse, trattamenti sostitutivi) aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte acausa dell'effetto depressivo additivo sul SNC Il dosaggio e la durata del trattamento concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). In alcuni casi, l'uso concomitante con analgesici narcotici puo' portare ad un aumento dell'euforia, conducendo di conseguenza ad unaumento della dipendenza psichica. Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaciche interferiscono con il suo metabolismo. Quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaci che inibiscono l'enzima epatico CYP3A4,aumentano i livelli plasmatici di alprazolam, potenziandone la sua attivita'. In grado inferiore, questo si applica anche alle benzodiazepine che sono metabolizzate soltanto per coniugazione. Studi clinici e invitro con l'alprazolam e studi clinici con farmaci metabolizzati comel'alprazolam, mostrano variabilita' di interazioni e possibilita' diinterazioni tra alprazolam e diversi farmaci. In base al grado di interazione e al tipo di dati disponibili, devono essere prese in considerazione le seguenti raccomandazioni. Si sconsiglia la somministrazioneconcomitante di Alprazolam ratiopharm Italia con ketoconazolo, itraconazolo o altri antifungini del gruppo degli azoli. La co-somministrazione di alprazolam con potenti inibitori del CYP3A4 come antifungini azolici (ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo), inibitori della proteasi o di alcuni macrolidi (eritromicina, claritromicina,telitromicina, troleandomicina) deve essere effettuata, solo se strettamente necessario, con cautela e prendendo in considerazione una riduzione sostanziale della dose. Agenti antimicotici azolici - ketoconazolo e itraconazolo sono potenti inibitori del CYP3A ed hanno mostrato in vivo la capacita' di aumentare le concentrazioni di alprazolam rispettivamente di 3,98 volte e 2,70 volte. Si sconsiglia la somministrazione concomitante di alprazolam con questi due farmaci. Altri agenti antimicotici di tipo azolico devono essere considerati potenti inibitoridel CYP3A e non e' consigliata la loro somministrazione insieme ad alprazolam. Si raccomanda attenzione e cautela nel diminuire la dose quando Alprazolam ratiopharm Italia e' somministrato in concomitanza con nefazodone, fluvoxamina e cimetidina. Si raccomanda cautela quando Alprazolam ratiopharm Italia e' somministrato in concomitanza a fluoxetina, propossifene, contraccettivi orali, diltiazem o antibiotici macrolidi come eritromicina e troleandomicina. Le interazioni tra gli inibitori della proteasi HIV (per esempio ritonavir) e l'alprazolam sono complesse e tempo dipendenti. Basse dosi di ritonavir causano una riduzionedella clearance di alprazolam, prolungano la sua emivita di eliminazione e aumentano gli effetti clinici. Tuttavia, a seguito di una prolungata esposizione al ritonavir, l'induzione del CYP3A compensa questa inibizione. Questa interazione richiedera' un aggiustamento della doseo un'interruzione del trattamento con Alprazolam ratiopharm Italia. Digossina: durante la somministrazione concomitante di digossina e alprazolam e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di digossina, in particolar modo nei pazienti anziani (> 65 anni di eta'). Pertanto, i pazienti che assumono contemporaneamente alprazolam e digossinadevono essere sottoposti ad attento monitoraggio per la possibilita' di comparsa di segni e sintomi relativi alla tossicita' da digossina. Carbamazepina: alla luce delle interazioni farmacocinetiche, in pazienti che assumono carbamazepina l'attivita' di alprazolam potrebbe risultare ridotta. Le concentrazioni plasmatiche allo steady-state di imipramina e desipramina aumentano rispettivamente del 31% e del 20% a seguito di somministrazione concomitante di alprazolam in dosi fino a 4 mg/die. Sono state descritte interazioni cinetiche tra le benzodiazepineed altri farmaci. Per esempio, la clearance dell'alprazolam e di alcune altre benzodiazepine puo' essere diminuita dalla somministrazione concomitante di cimetidina o antibiotici macrolidi. Il significato clinico di questi effetti non e' stato definito.

EFFETTI INDESIDERATI
Gli eventuali effetti indesiderati di Alprazolam ratiopharm Italia vengono osservati generalmente all'inizio del trattamento e solitamente si risolvono con il proseguimento della terapia o riducendo le dosi. Durante il trattamento con alprazolam sono stati osservati e riportati iseguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune(>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: appetito ridotto. Disturbi psichiatrici. Molto comune: depressione; comune: stato confusionale, disorientamento, libido diminuita, ansia, insonnia, nervosismo, libido aumentata; non comune: allucinazione, collera, aggressione, ostilità, agitazione, disturbo della libido, pensiero anormale, eccitazione, mania (vedere paragrafo 4.4); non nota: ipomania, iperattività psicomotoria. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sedazione, sonnolenza, atassia, compromissione della memoria, disartria, capogiro, cefalea; comune: coordinazione anormale e disturbo dell'equilibrio, alterazione dell'attenzione, ipersonnia, letargia, stordimento mentale, tremore, vertigine; non comune: amnesia, distonia; non nota: squilibrio del sistema nervoso autonomo. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi, bocca secca; comune: nausea; non comune: vomito; non nota: patologia gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Non comune: funzione epatica anormale, ittero; nonnota: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: dermatite; non nota: angioedema, reazione di fotosensibilità. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza, ritenzione di urina. Patologie dell'apparato riproduttivo edella mammella. Comune: disfunzione sessuale; non comune: mestruazioniirregolari. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: stanchezza, irritabilità; comune: astenia; non nota: edema periferico. Esami diagnostici. Comune: peso diminuito, peso aumentato; non comune: pressione intraoculare aumentata. L'uso (anche a dosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia puo' causare fenomeni di sospensione o di astinenza. Puo' verificarsi dipendenza psichica. L'abuso di benzodiazepine e' stato riportato (vedere paragrafo 4.4). In molte delle segnalazioni spontanee per gli effetti avversi sul comportamento,i pazienti sono stati trattati in concomitanza con altri farmaci peril SNC e/o avevano mostrato problemi psichici preesistenti. I pazienticon problemi di personalita' borderline, con una storia pregressa dicomportamenti aggressivi o violenti, o che abusano di alcol o altre sostanze, possono essere a rischio di tali eventi. Reazioni di irritabilita', ostilita' e pensieri invasivi sono stati riportati a seguito dell'interruzione del trattamento con Alprazolam Ratiopharm Italia in pazienti con disturbo post-traumatico da stress. Amnesia: anche se per Alprazolam ratiopharm Italia ad oggi non sono pervenute segnalazioni inmerito, le benzodiazepine possono provocare amnesia anterograda. Questa puo' avvenire anche ai dosaggi terapeutici ed il rischio aumenta aidosaggi piu' alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento (vedere paragrafo 4.4). Depressione: durante l'uso di benzodiazepine puo' essere smascherato uno stato depressivo preesistente. Reazioni psichiatriche e paradosse: le benzodiazepineo i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delusione, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento. Tali reazioni possono essere abbastanza gravi: sono piu' probabili nei bambini e negli anziani. Dipendenza: l'uso di benzodiazepine (anche alledosi terapeutiche) puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica:la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rimbalzo o daastinenza (vedere paragrafo 4.4). Puo' verificarsi dipendenza psichica. E' stato segnalato abuso di benzodiazepine. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi alla teratogenicita' e agli effetti sullosviluppo postnatale e il comportamento a seguito del trattamento con benzodiazepine sono incoerenti. Esistono prove fornite da alcuni primistudi con gli altri composti della classe delle benzodiazepine che mostrano che l'esposizione in utero puo' essere associata a malformazioni. Studi successivi con farmaci della classe delle benzodiazepine invece non hanno fornito nessuna prova chiara di qualsiasi tipo di difetto.Una grande quantita' di dati basati su studi in coorte indicano che l'esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non e' associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia,alcuni primi studi epidemiologici caso-controllo hanno evidenziato unaumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo un'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2/1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimentiattivi fetali e una variabilita' del ritmo cardiaco fetale. Quando iltrattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l'ultima parte della gravidanza o durante il travaglio, anche a basse dosi, si possono osservare i sintomi della sindrome di ipotonia del lattante quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso o sintomi di astinenza neonatale. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l'emivita del prodotto. A dosi elevate possono comparire nel neonato depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Se il trattamento con alprazolame' necessario durante l'ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome di ipotonia del lattante devono essere monitorati nel neonato. Inoltre, sintomi da astinenza neonatale come ipereccitabilita', agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non siosserva la sindrome di ipotonia del lattante. La comparsa di sintomidi astinenza dopo la nascita dipende dall'emivita del prodotto. A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, gia' osservate conaltre benzodiazepine, non somministrare il farmaco nel primo trimestredi gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, ella deve mettersi in contatto con il proprio medico, sia se intende iniziare una gravidanza, sia se sospetta di essere incinta, perquanto riguarda la sospensione del medicinale. Se durante la gravidanza viene somministrato alprazolam o se la paziente scopre di essere incinta durante il trattamento con Alprazolam ratiopharm Italia, la paziente deve essere informata circa il potenziale pericolo per il feto. Tenendo conto di questi dati, l'uso di alprazolam durante la gravidanzapuo' essere preso in considerazione solo se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettati. Allattamento: le benzodiazepine sono escrete nel latte materno e non devono essere somministrate alle madri che allattano al seno.
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