Farmitalia - Soc. Unipers. Anasso 30 Capsule 0,5 Mg + 0,4 Mg Flacone
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- Codice articolo: 048228023
Descrizione
DENOMINAZIONE
ANASSO 0,5 MG/0,4 MG CAPSULE RIGIDE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Urologici, antagonisti degli adrenorecettori alfa.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula rigida contiene 0,5 mg di dutasteride e 0,4 mg tamsulosina cloridrato (equivalenti a 0,367 mg di tamsulosina).
ECCIPIENTI
Rivestimento della capsula rigida: ferro ossido nero (E172), ferro ossido rosso (E172), titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172),gelatina. Contenuto della capsula molle di dutasteride: monocaprilatodi propilene glicole, tipo II, butilidrossitoluene (E321). Rivestimento della capsula molle: gelatina, glicerolo, titanio diossido (E171),trigliceridi (a catena media), lecitina (puo' contenere olio di soia).Granuli di tamsulosina: acido metacrilico-etilacrilato copolimero (1:1) dispersione 30% (contiene sodio laurilsolfato, polisorbato 80), cellulosa microcristallina, sebacato di dibutile, polisorbato 80, silicecolloidale idrata, calcio stearato. Inchiostro nero: gommalacca (E904), ferro ossido nero (E172), propilene glicole, soluzione di ammoniacaconcentrata (E527), potassio idrossido (E525).
INDICAZIONI
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell'iperplasia prostaticabenigna (IPB). Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta (RUA) e di intervento chirurgico in pazienti con sintomi di IPB da moderati a gravi.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Il medicinale e' controindicato in: donne, bambini e adolescenti, pazienti con ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri inibitori della5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti, pazienti con anamnesi di ipotensione ortostatica, pazienti con grave compromissione epatica.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti (inclusi gli anziani). La dose raccomandata del medicinale e' una capsula (0,5 mg/0,4 mg) al giorno. Se appropriato, il farmaco puo' essere usato per sostituire dutasteride e tamsulosina cloridrato usate assieme nell'attuale duplice terapia per semplificare il trattamento. Se clinicamente appropriato, si puo' prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia con dutasteride o con tamsulosina cloridrato al medicinale. Compromissione renale. L'effetto della compromissione renale sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non e' stato studiato. Non e' previsto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica.L'effetto della compromissione epatica sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non e' stato studiato pertanto si deve usare cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. L'uso del medicinale e' controindicato in pazienti con grave compromissione epatica. Popolazione pediatrica. Dutasteride/tamsulosina e' controindicato nella popolazione pediatrica (al di sotto dei 18 anni di eta'). Modo di somministrazione. Uso orale. Ai pazienti deve essere raccomandato di deglutire la capsula intera circa 30 minuti dopo lo stesso pastoogni giorno. Le capsule non devono essere masticate o aperte. Il contatto con il contenuto della capsula di dutasteride che si trova all'interno della capsula a rivestimento rigido puo' provocare un'irritazionedella mucosa orofaringea.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un'attenta valutazione del rischio beneficio a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l'insufficienza cardiaca) e dopo la considerazione di opzioni terapeutiche alternative incluse le monoterapie.Cancro alla prostata e tumori di grado elevato. Lo studio REDUCE, unostudio di 4 anni, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha valutato gli effetti di dutasteride 0,5 mg al giorno in confronto al placebo in pazienti ad elevato rischio di cancroalla prostata (uomini di eta' compresa tra 50 e 75 anni con livelli diPSA tra 2,5 ng/mL e 10,0 ng/mL e con una biopsia negativa per il cancro alla prostata 6 mesi prima dell'arruolamento nello studio). I risultati di questo studio hanno rivelato un'incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride (n=29, 0,9%) rispetto a quelli trattati con placebo (n=19, 0,6%). La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata Gleason 8-10 non e' chiara. Pertanto, gli uomini che assumono il medicinale devono essere regolarmente valutati per il cancro alla prostata. Antigene specifico prostatico (PSA). La concentrazione sierica dell'antigene specifico prostatico (PSA) e' un importante componente per rilevare la presenza di un cancro alla prostata. Il farmaco determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento. I pazienti in trattamento con Anasso devonoavere una nuova valutazione del PSA basale stabilita dopo 6 mesi di trattamento con Anasso. In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente. Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello piu' basso di PSA durante il trattamento con il farmaco puo' segnalare la presenza di cancro alla prostata o la mancata compliance alla terapia con il medicinale e deve essere attentamente valutato anche se tali valori sono ancora all'interno dell'intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5-alfa reduttasi. Nell'interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume dutasteride devono essere valutati per il confronto i valori di PSA precedenti. Il trattamento con il medicinale non interferisce con l'uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale e' stato stabilito. I livelli sierici totalidi PSA tornano al valore di base entro 6 mesi dall'interruzione del trattamento. Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l'effetto dl farmaco. Se il medico sceglie di usare la percentuale libera di PSA come aiuto per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con il medicinale, non e' necessario nessunaggiustamento dei valori. Nei pazienti deve essere eseguita un'esplorazione rettale come pure altre valutazioni per il cancro alla prostatao altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi dell'iperplasia prostatica benigna, prima di iniziare il trattamento con il farmaco e in seguito periodicamente. Eventi avversi cardiovascolari. In duestudi clinici di 4 anni, l'incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito che si riferisce a eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) e' stata lievemente superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di dutasteride e un antagonista degli adrenorecettori alfa 1, soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con la combinazione. Tuttavia, l'incidenza di insufficienza cardiaca inquesti studi era piu' bassa in tutti i gruppi con trattamento attivo rispetto al gruppo trattato con placebo, e altri dati disponibili per dutasteride e antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 non supportano una conclusione su un incremento di rischi cardiovascolari. Neoplasia alla mammella Ci sono state rare segnalazioni di cancro alla mammella maschile riportate in uomini trattati con dutasteride negli studi clinici e durante il periodo successivo alla commercializzazione. Tuttavia,gli studi epidemiologici non hanno mostrato alcun aumento del rischiodi sviluppo di cancro alla mammella maschile con l'uso di inibitori della 5-alfa reduttasi. I medici devono istruire i loro pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione del tessuto della mammellacome noduli o secrezione del capezzolo. Compromissione renale. Il trattamento di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min) deve essere considerato con cautela,poiche' tali soggetti non sono stati studiati. Ipotensione. Ortostatica: come con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 , durante il trattamento con tamsulosina si puo' avere una riduzione della pressione sanguigna che, come conseguenza, raramente puo' dar luogo ad una sincope. Ai pazienti che iniziano la terapia con il medicinale deve essere raccomandato di sedersi o sdraiarsi ai primi segni di ipotensioneortostatica (capogiri, debolezza) fino alla scomparsa dei sintomi. Alfine di ridurre al minimo il potenziale sviluppo di ipotensione posturale il paziente in terapia con un antagonista degli adrenorecettori alfa 1 deve essere stabile dal punto di vista emodinamico, prima di iniziare l'uso di inibitori della PDE5. Sintomatica: si consiglia cautelaquando agenti bloccanti alfa adrenergici, inclusa tamsulosina, vengonosomministrati insieme agli inibitori della PDE5 (ad esempio sildenafil, tadalafil, vardenafil). Antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 einibitori della PDE5 sono entrambi vasodilatatori che possono abbassare la pressione sanguigna. L'impiego concomitante di queste due classidi farmaci puo' potenzialmente causare ipotensione sintomatica. Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera. Durante l'intervento chirurgico di cataratta, in alcuni pazienti in corso di trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina e' stata osservata la sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera (IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola). L'IFIS puo' aumentare il rischio di complicanzeoculari durante e dopo l'operazione. Non e' pertanto raccomandato iniziare la terapia con il medicinale in pazienti nei quali e' programmatoun intervento chirurgico di cataratta. Durante la valutazione pre-operatoria, il chirurgo e l'oculista devono considerare se i pazienti inattesa di intervento chirurgico di cataratta sono in trattamento o sono stati trattati con il farmaco in modo da assicurare che vengano messe in atto appropriate misure per gestire l'IFIS durante l'intervento.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi di interazione farmacologica con dutasteride/tamsulosina. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili sui singoli componenti. Dutasteride. Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica di dutasteride Dutasteride e' eliminata principalmente tramite metabolismo. Studi in vitro indicano che questo metabolismo e' catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5. Non sono stati effettuatistudi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4. Tuttavia, nel corso di uno studio di farmacocinetica di popolazione, in un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con verapamil odiltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina-P) le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano, rispettivamente, mediamente aumentate da 1,6 a 1,8 volte in confronto agli altri pazienti. L'associazione a lungo termine di dutasteride con farmaciche sono potenti inibitori dell'enzima CYP3A4 (es. ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati oralmente) puo' aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride. Non e' probabile che si verifichi un'ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi inseguito all'aumentata esposizione a dutasteride. Tuttavia una riduzione nella frequenza di dosaggio di dutasteride puo' essere presa in considerazione se si osservano effetti indesiderati. Si deve considerareche in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita puo' essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari piu' di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario. Lasomministrazione di 12 g di colestiramina un'ora dopo la somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride non influenza la farmacocinetica di dutasteride. Effetti di dutasteride sulla farmacocineticadi altri farmaci. Durante un piccolo studio (n=24) della durata di due settimane su maschi sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di tamsulosina o di terazosina.In questo studio non sono emerse nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche. Dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica di warfarin o digossina. Cio' indica che dutasteride non inibisce/induce ilCYP2C9 o il trasportatore glicoproteina-P. Studi di interazione in vitro indicano che dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4. Tamsulosina. La somministrazione concomitantedi tamsulosina cloridrato con farmaci che possono ridurre la pressione sanguigna, inclusi gli anestetici, gli inibitori della PDE5 e altriantagonisti degli adrenorecettori alfa1, puo' portare ad un aumento degli effetti ipotensivi. Dutasteride/tamsulosina non devono essere usate in combinazione con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa 1.La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e chetoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) ha comportato un aumento dellaC max e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 2,2 e 2,8rispettivamente. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e paroxetina (un potente inibitore del CYP2D6) ha comportato unaumento della C max e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 1,3 e 1,6 rispettivamente. Un analogo aumento nell'esposizione e' atteso nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 in confronto ai metabolizzatori veloci, quando co-somministrato con un potente inibitore del CYP3A4. Gli effetti della co-somministrazione di entrambi gli inibitoridel CYP3A4 e del CYP2D6 con tamsulosina cloridrato non sono stati valutati clinicamente, tuttavia vi e' un potenziale aumento significativonell'esposizione a tamsulosina. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato (0,4 mg) e cimetidina (400 mg ogni sei ore per sei giorni) e' risultata in una diminuzione della clearance (26%) e inun aumento dell'AUC (44%) di tamsulosina cloridrato. Si deve usare cautela nel somministrare dutasteride/tamsulosina in combinazione con cimetidina. Non e' stato condotto uno studio definitivo di interazione farmacologica tra tamsulosina cloridrato e warfarin. I risultati da studi limitati in vivo e in vitro non consentono di trarre conclusioni definitive. Diclofenac e warfarin, tuttavia, possono aumentare la velocita' di eliminazione di tamsulosina. Si deve usare cautela con la somministrazione concomitante di warfarin e tamsulosina cloridrato. Non sonostate osservate interazioni quando tamsulosina cloridrato e' stata somministrata in concomitanza con atenololo, enalapril, nifedipina o teofillina. L'impiego concomitante di furosemide porta ad una caduta deilivelli plasmatici di tamsulosina, ma poiche' i livelli rimangono entro un intervallo normale, non e' necessario un aggiustamento della posologia. In vitro ne' diazepam, ne' propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide e simvastatina modificano la frazione libera di tamsulosina nel plasma umano. Neppure tamsulosina modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone.
EFFETTI INDESIDERATI
I dati qui di seguito presentati si riferiscono alla co-somministrazione di dutasteride e tamsulosina nell'ambito dell'analisi a 4 anni dello studio CombAT (Combinazione di Avodart e Tamsulosina), un confrontodi dutasteride 0,5 mg e tamsulosina 0,4 mg una volta al giorno somministrati per quattro anni come co-somministrazione o come monoterapia. E' stata dimostrata la bioequivalenza di dutasteride/tamsulosina con laco-somministrazione di dutasteride e tamsulosina. Vengono anche fornite informazioni sul profilo degli eventi avversi dei singoli componenti (dutasteride e tamsulosina). Da notare che non tutti gli eventi avversi segnalati con i singoli componenti sono stati riportati con dutasteride/tamsulosina e questi sono inclusi come informazione per il medico. I dati a 4 anni provenienti dallo studio CombAT hanno dimostrato che l'incidenza degli eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, durante il primo, il secondo, il terzo e quarto anno di trattamento, e' stata rispettivamente del 22%, 6%, 4% e 2% con laterapia di combinazione dutasteride + tamsulosina, del 15%, 6%, 3% e2% con dutasteride in monoterapia e del 13%, 5%, 2% e 2% con tamsulosina in monoterapia. La maggior incidenza di eventi avversi nel gruppo in terapia di combinazione nel primo anno di trattamento era dovuta aduna maggior incidenza di disturbi a livello riproduttivo, specificamente disturbi dell'eiaculazione, osservati in questo gruppo. Gli eventiavversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, riportati con un'incidenza maggiore o uguale all'1% durante il primo anno di trattamento nello studio CombAT, negli studi clinici in monoterapia perl'IPB e nello studio REDUCE, sono mostrati di seguito. Inoltre gli effetti indesiderati di tamsulosina riportati di seguito si basano su informazioni di dominio pubblico. La frequenza degli eventi avversi puo'aumentare quando viene usata la terapia di combinazione. La frequenzadelle reazioni avverse identificata dagli studi clinici: Comune: da >= 1/100 a < 1/10; Non comune: da >= 1/1.000 a < 1/100; Raro: da >= 1/10.000 a < 1/1.000; Molto raro: <1/10.000. All'interno di ogni classificazione sistemica organica, gli effetti indesiderati sono riportati inordine di gravita' decrescente. Dutasteride + tamsulosina. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiro. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca (termine composito). Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella. Comune: impotenza, libido alterata (diminuita), disturbi dell'eiaculazione, disturbi mammari. Dutasteride. Patologie del sistema nervoso. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca (termine composito). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: impotenza, libido alterata (diminuita),disturbi dell'eiaculazione, disturbi mammari. Tamsulosina. Patologie del sistema nervoso. Raro: sincope; comune: capogiro; non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Non comune: stipsi, diarrea, nausea, vomito. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Raro: angioedema; molto raro: sindrome di stevens-johnson; non comune: orticaria, eruzione cutanea, prurito. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: priapismo;comune: disturbi dell'eiaculazione. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia. ALTRI DATI. Lo studio REDUCE ha rivelato una maggiore incidenza di cancro allaprostata di punteggio Gleason 8-10 in uomini trattati con dutasteriderispetto al placebo. Non e' stato stabilito se l'effetto di dutasteride nel ridurre il volume della prostata o fattori correlati allo studio, abbiano influenzato i risultati di questo studio. Quanto segue e' stato riportato negli studi clinici e nell'impiego successivo alla commercializzazione: cancro della mammella maschile. Dati post-marketing. Gli eventi avversi provenienti dall'esperienza post-marketing mondialesono stati identificati dalle segnalazioni spontanee ottenute nel corso dell'esperienza successiva all'immissione in commercio; pertanto, l'incidenza reale non e' nota. Dutasteride. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni allergiche che includono eruzione cutanea, prurito, orticaria, edema localizzato e angioedema. Disturbi psichiatrici. Non nota: depressione. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia (soprattutto perdita di peli dal corpo), ipertricosi. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: dolore e gonfiore testicolare. Tamsulosina. Durante la farmacovigilanza successiva all'immissione in commercio, segnalazioni di Sindrome Intraoperatoria dell'Iride a Bandiera (IFIS), una variante della sindrome della pupilla piccola, durante l'intervento di cataratta sono state associate con antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 , inclusa tamsulosina. Inoltre sono state segnalate fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia, dispnea, epistassi, visione offuscata, compromissionedella vista, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, disturbi dell'eiaculazione, eiaculazione retrograda, mancata eiaculazione e secchezza delle fauci, in associazione con l'uso di tamsulosina. La frequenzadegli eventi e il ruolo di tamsulosina nella loro causalita' non possono essere determinati in maniera attendibile. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'uso del medicinale e' controindicato nelle donne. Non vi sono statistudi per verificare gli effetti del farmaco sulla gravidanza, l'allattamento e la fertilita'. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili derivanti da studi sui singoli componenti. Gravidanza.Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e puo', se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel casodi un feto di sesso maschile. Nel liquido seminale di soggetti che assumevano dutasteride sono state trovate piccole quantita' di dutasteride. Non e' noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso che la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente trattato con dutasteride (il rischio e' maggiore durante le prime16 settimane di gravidanza). Come con tutti gli inibitori della 5-alfareduttasi, quando la partner del paziente e' in gravidanza o puo' diventarlo, si raccomanda che il paziente eviti l'esposizione della propria partner al liquido seminale tramite l'uso di un profilattico. La somministrazione di tamsulosina cloridrato in femmine di ratto e coniglio gravide non ha mostrato alcuna evidenza di danno fetale. Allattamento. Non e' noto se dutasteride o tamsulosina siano escrete nel latte materno umano. Fertilita'. E' stato riportato che dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione della conta spermatica, del volume del seme e della motilita' spermatica) in uomini sani. Non si puo' escludere la possibilita' di una riduzione della fertilita' maschile. Gli effetti di tamsulosina cloridrato sulla conta spermatica osulla funzione spermatica non sono stati valutati.
ANASSO 0,5 MG/0,4 MG CAPSULE RIGIDE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Urologici, antagonisti degli adrenorecettori alfa.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula rigida contiene 0,5 mg di dutasteride e 0,4 mg tamsulosina cloridrato (equivalenti a 0,367 mg di tamsulosina).
ECCIPIENTI
Rivestimento della capsula rigida: ferro ossido nero (E172), ferro ossido rosso (E172), titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172),gelatina. Contenuto della capsula molle di dutasteride: monocaprilatodi propilene glicole, tipo II, butilidrossitoluene (E321). Rivestimento della capsula molle: gelatina, glicerolo, titanio diossido (E171),trigliceridi (a catena media), lecitina (puo' contenere olio di soia).Granuli di tamsulosina: acido metacrilico-etilacrilato copolimero (1:1) dispersione 30% (contiene sodio laurilsolfato, polisorbato 80), cellulosa microcristallina, sebacato di dibutile, polisorbato 80, silicecolloidale idrata, calcio stearato. Inchiostro nero: gommalacca (E904), ferro ossido nero (E172), propilene glicole, soluzione di ammoniacaconcentrata (E527), potassio idrossido (E525).
INDICAZIONI
Trattamento dei sintomi da moderati a gravi dell'iperplasia prostaticabenigna (IPB). Riduzione del rischio di ritenzione urinaria acuta (RUA) e di intervento chirurgico in pazienti con sintomi di IPB da moderati a gravi.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Il medicinale e' controindicato in: donne, bambini e adolescenti, pazienti con ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri inibitori della5-alfa reduttasi, alla soia, alle arachidi o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti, pazienti con anamnesi di ipotensione ortostatica, pazienti con grave compromissione epatica.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti (inclusi gli anziani). La dose raccomandata del medicinale e' una capsula (0,5 mg/0,4 mg) al giorno. Se appropriato, il farmaco puo' essere usato per sostituire dutasteride e tamsulosina cloridrato usate assieme nell'attuale duplice terapia per semplificare il trattamento. Se clinicamente appropriato, si puo' prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia con dutasteride o con tamsulosina cloridrato al medicinale. Compromissione renale. L'effetto della compromissione renale sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non e' stato studiato. Non e' previsto alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con compromissione renale. Compromissione epatica.L'effetto della compromissione epatica sulla farmacocinetica di dutasteride/tamsulosina non e' stato studiato pertanto si deve usare cautela nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. L'uso del medicinale e' controindicato in pazienti con grave compromissione epatica. Popolazione pediatrica. Dutasteride/tamsulosina e' controindicato nella popolazione pediatrica (al di sotto dei 18 anni di eta'). Modo di somministrazione. Uso orale. Ai pazienti deve essere raccomandato di deglutire la capsula intera circa 30 minuti dopo lo stesso pastoogni giorno. Le capsule non devono essere masticate o aperte. Il contatto con il contenuto della capsula di dutasteride che si trova all'interno della capsula a rivestimento rigido puo' provocare un'irritazionedella mucosa orofaringea.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
La terapia di combinazione deve essere prescritta dopo un'attenta valutazione del rischio beneficio a causa del potenziale aumento del rischio di eventi avversi (inclusa l'insufficienza cardiaca) e dopo la considerazione di opzioni terapeutiche alternative incluse le monoterapie.Cancro alla prostata e tumori di grado elevato. Lo studio REDUCE, unostudio di 4 anni, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo ha valutato gli effetti di dutasteride 0,5 mg al giorno in confronto al placebo in pazienti ad elevato rischio di cancroalla prostata (uomini di eta' compresa tra 50 e 75 anni con livelli diPSA tra 2,5 ng/mL e 10,0 ng/mL e con una biopsia negativa per il cancro alla prostata 6 mesi prima dell'arruolamento nello studio). I risultati di questo studio hanno rivelato un'incidenza maggiore di cancro alla prostata con punteggio Gleason 8-10 negli uomini trattati con dutasteride (n=29, 0,9%) rispetto a quelli trattati con placebo (n=19, 0,6%). La relazione tra dutasteride e cancro alla prostata Gleason 8-10 non e' chiara. Pertanto, gli uomini che assumono il medicinale devono essere regolarmente valutati per il cancro alla prostata. Antigene specifico prostatico (PSA). La concentrazione sierica dell'antigene specifico prostatico (PSA) e' un importante componente per rilevare la presenza di un cancro alla prostata. Il farmaco determina una diminuzione della concentrazione media dei livelli sierici di PSA di circa il 50% dopo 6 mesi di trattamento. I pazienti in trattamento con Anasso devonoavere una nuova valutazione del PSA basale stabilita dopo 6 mesi di trattamento con Anasso. In seguito si raccomanda di controllare i valori di PSA regolarmente. Qualsiasi aumento confermato rispetto al livello piu' basso di PSA durante il trattamento con il farmaco puo' segnalare la presenza di cancro alla prostata o la mancata compliance alla terapia con il medicinale e deve essere attentamente valutato anche se tali valori sono ancora all'interno dell'intervallo normale per gli uomini che non assumono un inibitore della 5-alfa reduttasi. Nell'interpretazione di un valore di PSA per un paziente che assume dutasteride devono essere valutati per il confronto i valori di PSA precedenti. Il trattamento con il medicinale non interferisce con l'uso del PSA come strumento per supportare la diagnosi di un cancro alla prostata dopo che un nuovo valore basale e' stato stabilito. I livelli sierici totalidi PSA tornano al valore di base entro 6 mesi dall'interruzione del trattamento. Il rapporto tra frazione libera e PSA totale rimane costante anche sotto l'effetto dl farmaco. Se il medico sceglie di usare la percentuale libera di PSA come aiuto per diagnosticare il cancro alla prostata in uomini trattati con il medicinale, non e' necessario nessunaggiustamento dei valori. Nei pazienti deve essere eseguita un'esplorazione rettale come pure altre valutazioni per il cancro alla prostatao altre condizioni che possano causare gli stessi sintomi dell'iperplasia prostatica benigna, prima di iniziare il trattamento con il farmaco e in seguito periodicamente. Eventi avversi cardiovascolari. In duestudi clinici di 4 anni, l'incidenza di insufficienza cardiaca (un termine composito che si riferisce a eventi segnalati, principalmente insufficienza cardiaca e insufficienza cardiaca congestizia) e' stata lievemente superiore tra i soggetti trattati con la combinazione di dutasteride e un antagonista degli adrenorecettori alfa 1, soprattutto tamsulosina, rispetto a quella riscontrata tra i soggetti non trattati con la combinazione. Tuttavia, l'incidenza di insufficienza cardiaca inquesti studi era piu' bassa in tutti i gruppi con trattamento attivo rispetto al gruppo trattato con placebo, e altri dati disponibili per dutasteride e antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 non supportano una conclusione su un incremento di rischi cardiovascolari. Neoplasia alla mammella Ci sono state rare segnalazioni di cancro alla mammella maschile riportate in uomini trattati con dutasteride negli studi clinici e durante il periodo successivo alla commercializzazione. Tuttavia,gli studi epidemiologici non hanno mostrato alcun aumento del rischiodi sviluppo di cancro alla mammella maschile con l'uso di inibitori della 5-alfa reduttasi. I medici devono istruire i loro pazienti a segnalare tempestivamente qualsiasi variazione del tessuto della mammellacome noduli o secrezione del capezzolo. Compromissione renale. Il trattamento di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min) deve essere considerato con cautela,poiche' tali soggetti non sono stati studiati. Ipotensione. Ortostatica: come con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 , durante il trattamento con tamsulosina si puo' avere una riduzione della pressione sanguigna che, come conseguenza, raramente puo' dar luogo ad una sincope. Ai pazienti che iniziano la terapia con il medicinale deve essere raccomandato di sedersi o sdraiarsi ai primi segni di ipotensioneortostatica (capogiri, debolezza) fino alla scomparsa dei sintomi. Alfine di ridurre al minimo il potenziale sviluppo di ipotensione posturale il paziente in terapia con un antagonista degli adrenorecettori alfa 1 deve essere stabile dal punto di vista emodinamico, prima di iniziare l'uso di inibitori della PDE5. Sintomatica: si consiglia cautelaquando agenti bloccanti alfa adrenergici, inclusa tamsulosina, vengonosomministrati insieme agli inibitori della PDE5 (ad esempio sildenafil, tadalafil, vardenafil). Antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 einibitori della PDE5 sono entrambi vasodilatatori che possono abbassare la pressione sanguigna. L'impiego concomitante di queste due classidi farmaci puo' potenzialmente causare ipotensione sintomatica. Sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera. Durante l'intervento chirurgico di cataratta, in alcuni pazienti in corso di trattamento o precedentemente trattati con tamsulosina e' stata osservata la sindrome intraoperatoria dell'iride a bandiera (IFIS, una variante della sindrome della pupilla piccola). L'IFIS puo' aumentare il rischio di complicanzeoculari durante e dopo l'operazione. Non e' pertanto raccomandato iniziare la terapia con il medicinale in pazienti nei quali e' programmatoun intervento chirurgico di cataratta. Durante la valutazione pre-operatoria, il chirurgo e l'oculista devono considerare se i pazienti inattesa di intervento chirurgico di cataratta sono in trattamento o sono stati trattati con il farmaco in modo da assicurare che vengano messe in atto appropriate misure per gestire l'IFIS durante l'intervento.
INTERAZIONI
Non sono stati effettuati studi di interazione farmacologica con dutasteride/tamsulosina. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili sui singoli componenti. Dutasteride. Effetti degli altri farmaci sulla farmacocinetica di dutasteride Dutasteride e' eliminata principalmente tramite metabolismo. Studi in vitro indicano che questo metabolismo e' catalizzato da CYP3A4 e CYP3A5. Non sono stati effettuatistudi formali di interazione con potenti inibitori del CYP3A4. Tuttavia, nel corso di uno studio di farmacocinetica di popolazione, in un piccolo numero di pazienti trattati contemporaneamente con verapamil odiltiazem (moderati inibitori del CYP3A4 ed inibitori della glicoproteina-P) le concentrazioni sieriche di dutasteride risultavano, rispettivamente, mediamente aumentate da 1,6 a 1,8 volte in confronto agli altri pazienti. L'associazione a lungo termine di dutasteride con farmaciche sono potenti inibitori dell'enzima CYP3A4 (es. ritonavir, indinavir, nefazodone, itraconazolo, chetoconazolo somministrati oralmente) puo' aumentare le concentrazioni sieriche di dutasteride. Non e' probabile che si verifichi un'ulteriore inibizione della 5-alfa reduttasi inseguito all'aumentata esposizione a dutasteride. Tuttavia una riduzione nella frequenza di dosaggio di dutasteride puo' essere presa in considerazione se si osservano effetti indesiderati. Si deve considerareche in caso di inibizione enzimatica, la lunga emivita puo' essere ulteriormente prolungata e possono essere necessari piu' di 6 mesi di terapia concomitante prima di raggiungere un nuovo stato stazionario. Lasomministrazione di 12 g di colestiramina un'ora dopo la somministrazione di una singola dose di 5 mg di dutasteride non influenza la farmacocinetica di dutasteride. Effetti di dutasteride sulla farmacocineticadi altri farmaci. Durante un piccolo studio (n=24) della durata di due settimane su maschi sani, dutasteride (0,5 mg al giorno) non ha avuto alcun effetto sulla farmacocinetica di tamsulosina o di terazosina.In questo studio non sono emerse nemmeno indicazioni di interazioni farmacodinamiche. Dutasteride non ha effetti sulla farmacocinetica di warfarin o digossina. Cio' indica che dutasteride non inibisce/induce ilCYP2C9 o il trasportatore glicoproteina-P. Studi di interazione in vitro indicano che dutasteride non inibisce gli enzimi CYP1A2, CYP2D6, CYP2C9, CYP2C19 o CYP3A4. Tamsulosina. La somministrazione concomitantedi tamsulosina cloridrato con farmaci che possono ridurre la pressione sanguigna, inclusi gli anestetici, gli inibitori della PDE5 e altriantagonisti degli adrenorecettori alfa1, puo' portare ad un aumento degli effetti ipotensivi. Dutasteride/tamsulosina non devono essere usate in combinazione con altri antagonisti degli adrenorecettori alfa 1.La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e chetoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) ha comportato un aumento dellaC max e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 2,2 e 2,8rispettivamente. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato e paroxetina (un potente inibitore del CYP2D6) ha comportato unaumento della C max e della AUC di tamsulosina cloridrato di un fattore di 1,3 e 1,6 rispettivamente. Un analogo aumento nell'esposizione e' atteso nei metabolizzatori lenti del CYP2D6 in confronto ai metabolizzatori veloci, quando co-somministrato con un potente inibitore del CYP3A4. Gli effetti della co-somministrazione di entrambi gli inibitoridel CYP3A4 e del CYP2D6 con tamsulosina cloridrato non sono stati valutati clinicamente, tuttavia vi e' un potenziale aumento significativonell'esposizione a tamsulosina. La somministrazione concomitante di tamsulosina cloridrato (0,4 mg) e cimetidina (400 mg ogni sei ore per sei giorni) e' risultata in una diminuzione della clearance (26%) e inun aumento dell'AUC (44%) di tamsulosina cloridrato. Si deve usare cautela nel somministrare dutasteride/tamsulosina in combinazione con cimetidina. Non e' stato condotto uno studio definitivo di interazione farmacologica tra tamsulosina cloridrato e warfarin. I risultati da studi limitati in vivo e in vitro non consentono di trarre conclusioni definitive. Diclofenac e warfarin, tuttavia, possono aumentare la velocita' di eliminazione di tamsulosina. Si deve usare cautela con la somministrazione concomitante di warfarin e tamsulosina cloridrato. Non sonostate osservate interazioni quando tamsulosina cloridrato e' stata somministrata in concomitanza con atenololo, enalapril, nifedipina o teofillina. L'impiego concomitante di furosemide porta ad una caduta deilivelli plasmatici di tamsulosina, ma poiche' i livelli rimangono entro un intervallo normale, non e' necessario un aggiustamento della posologia. In vitro ne' diazepam, ne' propranololo, triclormetiazide, clormadinone, amitriptilina, diclofenac, glibenclamide e simvastatina modificano la frazione libera di tamsulosina nel plasma umano. Neppure tamsulosina modifica la frazione libera di diazepam, propranololo, triclormetiazide e clormadinone.
EFFETTI INDESIDERATI
I dati qui di seguito presentati si riferiscono alla co-somministrazione di dutasteride e tamsulosina nell'ambito dell'analisi a 4 anni dello studio CombAT (Combinazione di Avodart e Tamsulosina), un confrontodi dutasteride 0,5 mg e tamsulosina 0,4 mg una volta al giorno somministrati per quattro anni come co-somministrazione o come monoterapia. E' stata dimostrata la bioequivalenza di dutasteride/tamsulosina con laco-somministrazione di dutasteride e tamsulosina. Vengono anche fornite informazioni sul profilo degli eventi avversi dei singoli componenti (dutasteride e tamsulosina). Da notare che non tutti gli eventi avversi segnalati con i singoli componenti sono stati riportati con dutasteride/tamsulosina e questi sono inclusi come informazione per il medico. I dati a 4 anni provenienti dallo studio CombAT hanno dimostrato che l'incidenza degli eventi avversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, durante il primo, il secondo, il terzo e quarto anno di trattamento, e' stata rispettivamente del 22%, 6%, 4% e 2% con laterapia di combinazione dutasteride + tamsulosina, del 15%, 6%, 3% e2% con dutasteride in monoterapia e del 13%, 5%, 2% e 2% con tamsulosina in monoterapia. La maggior incidenza di eventi avversi nel gruppo in terapia di combinazione nel primo anno di trattamento era dovuta aduna maggior incidenza di disturbi a livello riproduttivo, specificamente disturbi dell'eiaculazione, osservati in questo gruppo. Gli eventiavversi, giudicati dallo sperimentatore correlati al farmaco, riportati con un'incidenza maggiore o uguale all'1% durante il primo anno di trattamento nello studio CombAT, negli studi clinici in monoterapia perl'IPB e nello studio REDUCE, sono mostrati di seguito. Inoltre gli effetti indesiderati di tamsulosina riportati di seguito si basano su informazioni di dominio pubblico. La frequenza degli eventi avversi puo'aumentare quando viene usata la terapia di combinazione. La frequenzadelle reazioni avverse identificata dagli studi clinici: Comune: da >= 1/100 a < 1/10; Non comune: da >= 1/1.000 a < 1/100; Raro: da >= 1/10.000 a < 1/1.000; Molto raro: <1/10.000. All'interno di ogni classificazione sistemica organica, gli effetti indesiderati sono riportati inordine di gravita' decrescente. Dutasteride + tamsulosina. Patologiedel sistema nervoso. Comune: capogiro. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca (termine composito). Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella. Comune: impotenza, libido alterata (diminuita), disturbi dell'eiaculazione, disturbi mammari. Dutasteride. Patologie del sistema nervoso. Patologie cardiache. Non comune: insufficienza cardiaca (termine composito). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: impotenza, libido alterata (diminuita),disturbi dell'eiaculazione, disturbi mammari. Tamsulosina. Patologie del sistema nervoso. Raro: sincope; comune: capogiro; non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite. Patologie gastrointestinali. Non comune: stipsi, diarrea, nausea, vomito. Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Raro: angioedema; molto raro: sindrome di stevens-johnson; non comune: orticaria, eruzione cutanea, prurito. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: priapismo;comune: disturbi dell'eiaculazione. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia. ALTRI DATI. Lo studio REDUCE ha rivelato una maggiore incidenza di cancro allaprostata di punteggio Gleason 8-10 in uomini trattati con dutasteriderispetto al placebo. Non e' stato stabilito se l'effetto di dutasteride nel ridurre il volume della prostata o fattori correlati allo studio, abbiano influenzato i risultati di questo studio. Quanto segue e' stato riportato negli studi clinici e nell'impiego successivo alla commercializzazione: cancro della mammella maschile. Dati post-marketing. Gli eventi avversi provenienti dall'esperienza post-marketing mondialesono stati identificati dalle segnalazioni spontanee ottenute nel corso dell'esperienza successiva all'immissione in commercio; pertanto, l'incidenza reale non e' nota. Dutasteride. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni allergiche che includono eruzione cutanea, prurito, orticaria, edema localizzato e angioedema. Disturbi psichiatrici. Non nota: depressione. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia (soprattutto perdita di peli dal corpo), ipertricosi. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: dolore e gonfiore testicolare. Tamsulosina. Durante la farmacovigilanza successiva all'immissione in commercio, segnalazioni di Sindrome Intraoperatoria dell'Iride a Bandiera (IFIS), una variante della sindrome della pupilla piccola, durante l'intervento di cataratta sono state associate con antagonisti degli adrenorecettori alfa 1 , inclusa tamsulosina. Inoltre sono state segnalate fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia, dispnea, epistassi, visione offuscata, compromissionedella vista, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, disturbi dell'eiaculazione, eiaculazione retrograda, mancata eiaculazione e secchezza delle fauci, in associazione con l'uso di tamsulosina. La frequenzadegli eventi e il ruolo di tamsulosina nella loro causalita' non possono essere determinati in maniera attendibile. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'uso del medicinale e' controindicato nelle donne. Non vi sono statistudi per verificare gli effetti del farmaco sulla gravidanza, l'allattamento e la fertilita'. I seguenti paragrafi riflettono le informazioni disponibili derivanti da studi sui singoli componenti. Gravidanza.Come altri inibitori della 5-alfa reduttasi, dutasteride inibisce la conversione del testosterone a diidrotestosterone e puo', se somministrata ad una gestante, inibire lo sviluppo dei genitali esterni nel casodi un feto di sesso maschile. Nel liquido seminale di soggetti che assumevano dutasteride sono state trovate piccole quantita' di dutasteride. Non e' noto se un feto di sesso maschile possa subire effetti negativi nel caso che la madre sia esposta al liquido seminale di un paziente trattato con dutasteride (il rischio e' maggiore durante le prime16 settimane di gravidanza). Come con tutti gli inibitori della 5-alfareduttasi, quando la partner del paziente e' in gravidanza o puo' diventarlo, si raccomanda che il paziente eviti l'esposizione della propria partner al liquido seminale tramite l'uso di un profilattico. La somministrazione di tamsulosina cloridrato in femmine di ratto e coniglio gravide non ha mostrato alcuna evidenza di danno fetale. Allattamento. Non e' noto se dutasteride o tamsulosina siano escrete nel latte materno umano. Fertilita'. E' stato riportato che dutasteride interferisce sulle caratteristiche del seme (riduzione della conta spermatica, del volume del seme e della motilita' spermatica) in uomini sani. Non si puo' escludere la possibilita' di una riduzione della fertilita' maschile. Gli effetti di tamsulosina cloridrato sulla conta spermatica osulla funzione spermatica non sono stati valutati.
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