CHAMPIONYL*15 cpr 200 mg
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- Codice articolo: 022575056
Descrizione
DENOMINAZIONE
CHAMPIONYL
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antipsicotici/benzamidi.
PRINCIPI ATTIVI
Capsule: 50 mg di sulpiride. Compresse: 200 mg di sulpiride. Soluzioneiniettabile: una fiala di 2 ml contiene 128,7 mg di sulpiride solfatopari a 100 mg di sulpiride base.
ECCIPIENTI
Capsule rigide: lattosio, metilcellulosa, talco, magnesio stearato. Componenti della capsula: gelatina naturale FU, titanio diossido. Compresse: amido, lattosio, metilcellulosa, magnesio stearato, talco, silice. Soluzione iniettabile: sodio cloruro , acqua per preparazioni inettabili.
INDICAZIONI
Psicosi croniche ed acute. Distimia (psiconevrosi ansioso-depressiva con cenestopatia e somatizzazione).
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Feocromocitoma. Prolattinomi e tumori mammari. Da non usarsi in caso di gravidanza accertata o presunta. Da non usarsi nell'eta' pediatrica e, comunque, impiegare solo a puberta' terminata. Associazione conlevodopa o farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo). Porfiria acuta.
POSOLOGIA
Soluzione iniettabile da 100 mg (per via intramuscolare): da impiegarsi nella terapia d'attacco delle psicosi acute e croniche alla dose di2-3 al giorno. Capsule da 50 mg: da impiegarsi nella terapia delle psiconevrosi e nella terapia di mantenimento delle psicosi alla dose di 3-6 al di'. Compresse da 200 mg: da impiegarsi nella fase acuta delle psicosi alla dose di 2-3 al di'. Lo schema di dosaggio consigliato e ladurata del trattamento possono essere ampiamente variati in base allarisposta terapeutica ed al parere del Medico curante; si consiglia, comunque, di non superare la dose giornaliera di 1 g. Nel trattamento di pazienti anziani, data la loro particolare sensibilita', la posologia deve essere attentamente stabilita dal Medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati; si consiglia, comunque, di non superare la dose giornaliera di 300 mg.
CONSERVAZIONE
Capsule rigide: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Compresse; 100 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare: questomedicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
E' stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Tale sindrome e' caratterizzatada: iperpiressia, rigidita' muscolare, acinesia, disturbi vegetativi;alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allostupore e al coma. Questa sindrome puo' essere associata ad un aumento della creatina- fosfochinasi (CPK). Il trattamento della S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente le somministrazioni dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisseritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici,il paziente deve essere attentamente monitorato. Anche ai dosaggi abituali possono verificarsi torpore, senso di vertigine, discinesie. Poiche' il farmaco e' eliminato per via renale, si raccomanda di ridurre la posologia e di prescrivere trattamenti discontinui in caso di insufficienza renale. Da usare con cautela (associando eventualmente un sedativo) negli stati maniacali e nelle fasi maniacali della psicosi maniaco- depressiva. Particolare cautela si richiede anche nel trattare pazienti con insufficienza cardiaca. Usare con attenzione nei pazienti ipertesi per il rischio di crisi ipertensive. Nel caso in cui un trattamento neurolettico sia assolutamente necessario in pazienti parkinsoniani, e' possibile utilizzare sulpiride, ma con particolare cautela. I neurolettici possono abbassare la soglia epilettogena e con sulpiride sono stati segnalati casi di convulsioni. Pertanto i pazienti con precedenti di epilessia devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con sulpiride. Particolare cautela si richiede anche nel trattamento dei soggetti anziani come del resto con gli altri neurolettici. Nel bambino, l'efficacia e la sicurezza di sulpiride non sono statestudiate estesamente: pertanto si richiede una particolare attenzionenel prescrivere il medicinale nel bambino. Nei pazienti con comportamento aggressivo o agitazione con impulsivita', la sulpiride deve venire somministrata con un sedativo. Poiche' e' stata segnalata iperglicemia in pazienti trattati con antipsicotici atipici, i pazienti con diagnosi certa di diabete mellito o con fattori di rischio per il diabeteche sono in terapia con sulpiride devono essere sottoposti ad un appropriato monitoraggio glicemico. Sono state segnalate leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Infezioni inspiegabili o febbre possono indicare discrasia ematica, che richiedono un'immediata indagine ematologica. I pazienti con neutropenia grave devono sospendere il farmaco ed essere monitorati fino al ripristino dei normali valori della conta leucocitaria. Ha un effetto anticolinergico e quindi deve essere usato conattenzione nei pazienti con anamnesi di glaucoma, ileo, stenosi digestiva congenita, ritenzione urinaria e iperplasia della prostata. Eventicerebrovascolari: in studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte delrischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento delrischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Usare con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. Prolungamento dell'intervallo QT: usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia familiare di prolungamento QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. La sulpiride puo' indurre un prolungamento dell'intervallo QT. Questo effetto e' noto per aumentare il rischio di grave aritmia ventricolare come torsade de pointes. Prima della somministrazione e se possibile in accordo allo stato clinico del paziente si consiglia di monitorare i fattori che potrebbero favorire la manifestazione di questo disturbo del ritmo, come ad esempio: bradicardia inferiore a 55 bpm; squilibrio elettrolitico, in particolare ipokaliemia; prolungamento congenito o acquisito dell'intervalloQT; trattamento concomitante con un farmaco che puo' produrre bradicardia pronunciata (<55 bpm), ipokaliemia, conduzione intracardiaca ridotta o prolungamento dell'intervallo QTc. Pazienti anziani con demenza:aumento del rischio di morte in pazienti anziani con psicosi correlataalla demenza, trattata con farmaci antipsicotici. Le analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale 10 settimane), su pazienti che, in gran parte, assumevano farmaci antipsicotici atipici, hanno rivelato un rischio di morte, nei pazienti trattati con il farmaco, da 1,6 a 1,7 volte rispetto a quello rilevato nei pazienti trattati con placebo. Nel corso di uno studio controllato, di 10 settimane, la percentuale dei decessi nei pazienti trattati con il farmaco e' stata di circa il 4,5%, rispetto al 2,6% di quella del gruppo trattato con placebo. Sebbene le cause di morte durante gli studi clinici con antipsicotici atipici siano state varie, la maggior parte e' sembrata essere o di natura cardiovascolare o infettiva. Studi osservazionali suggeriscono che, come con i farmaci antipsicotici atipici, anche il trattamento con farmaci antipsicotici convenzionali possa incrementare la mortalita'. La misura in cui il rilievo di una maggiore mortalita' negli studi osservazionali puo' essere attribuita ai farmaci antipsicotici piuttosto che ad alcune caratteristiche peculiari dei pazienti non e' chiara. I pazienti anziani sono maggiormente esposti al rischio di ipotensione posturale, sedazione ed effetti extrapiramidali. Tromboembolia venosa: casi di TEV sono stati riportati con farmaci antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, tutti i possibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati, prima e durante il trattamento con il farmaco e devono essere adottate delle misure preventive. Tumore al seno: sulpiride puo' aumentare i livelli diprolattina. E' necessario prestare attenzione e monitorare frequentemente i pazienti con una storia personale o familiare di tumore al seno,durante la terapia con sulpiride. Le capsule e le compresse contengono lattosio. La soluzione iniettabile contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose (2-3 fiale).
INTERAZIONI
L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del Medico per evitare inattesi effetti indesideratida interazione. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano il QT il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Associazioni controindicate Levodopa, farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo): attivita' antagonista tra levodopa o i farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo) e i neurolettici. Non somministare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti, come ad esempio farmaci che inducono ipokalemia quali diuretici ipokalemici, lassativi di contatto, amfotericina B e.v., glicocorticoidi, tetracosactidi. Associazioni sconsigliate Alcol:l'alcol potenzia l'effetto sedativo dei neurolettici. Evitare l'assunzione contemporanea di bevande alcoliche e di farmaci contenenti alcol. Associazioni con i seguenti farmaci che possono indurre torsade de pointes o prolungare l'intervallo QT: farmaci che inducono bradicardiacome i betabloccanti, i calcioantagonisti che inducono bradicardia come diltiazem e verapamil, clonidina, guanfacina, digitalici; antiaritmici della Classe Ia come chinidina, disopiramide. Antiaritmici della Classe III come amiodarone, sotalolo. Altri farmaci come pimozide, sultopride, aloperidolo, metadone, antidepressivi come imipramina, litio, bepridil, cisapride, tioridazina, eritromicina e.v., vincamina e.v., halofrantine, pentamidina, sparfloxacin. Associazioni da considerare conattenzione. Antipertensivi: effetto antipertensivo e possibilita' dipotenziamento della ipotensione posturale (per effetto additivo). Farmaci con effetto depressivo sul SNC come, narcotici, analgesici, antistaminici H1 sedanti, barbiturici, benzodiazepine e altri ansiolitici, clonidina e derivati. Antiacidi e sucralfato: in caso di terapia concomitante, l'assorbimento di sulpiride diminuisce. Quindi si deve somministrare sulpiride almeno 2 ore prima di questi farmaci. Litio: aumentail rischio di reazioni avverse di tipo extrapiramidale. Si consiglia l'interruzione di entrambi i farmaci ai primi segnali di neurotossicita'.
EFFETTI INDESIDERATI
Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100,< 1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1.000);molto raro (< 1/10.000); non nota. Patologie cardiache. Raro: aritmieventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare; non nota: prolungamento del QT, arresto cardiaco, morte improvvisa. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione posturale; non nota: tromboembolia venosa, inclusa embolia polmonare, qualche volta fatale, trombosi venosa profonda, aumento della pressione sanguigna. Patologie endocrine. Comune: iperprolattinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non nota: confusione. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: aumento ponderale. Patologie gastrointestinali. Non comune: ipersalivazione; raro: manifestazioni neurovegetative (secchezza delle fauci, nausea). Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici. Patologiedel sistema nervoso. Comune: sedazione o sonnolenza, turbe del sonno,sintomi extrapiramidali (questi sintomi sono in genere reversibili dopo somministrazione di farmaci antiparkinson), parkinsonismo, tremore,acatisia. Non comune: ipertonia, discinesia, distonia; raro: crisi oculogire Non nota: come con tutti i neurolettici, S.N.M., che e' una complicazione potenzialmente fatale. Ipocinesia. Discinesia tardiva (caratterizzata da movimenti ritmici involontari soprattutto della lingua e/o del viso) osservata generalmente, come con tutti i neurolettici, dopo un trattamento di piu' di 3 mesi. La somministrazione di un farmacoantiparkinson e' inefficace o puo' determinare un aggravamento dei sintomi. Convulsioni. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolore al seno, galattorea Non comune: aumento del seno,amenorrea, orgasmo anormale, disfunzione erettile; non nota: ginecomastia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: manifestazioni allergiche, tra cui rash maculopapulare. Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: torcicollo spasmodico, trisma. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia; non nota: neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del sistemaimmunitario. Non nota: reazioni anafilattiche: orticaria, dispnea, ipotensione e shock anafilattico. Condizioni di gravidanza, puerperio eperinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iponatriemia, sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Controindicato in caso di gravidanza accertata o presunta. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita'e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbidell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Dal momento che sulpiride e' escreto nel latte materno, l'uso di sulpiride da parte della madre puo' causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l'importanza del farmaco per la madre.
CHAMPIONYL
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antipsicotici/benzamidi.
PRINCIPI ATTIVI
Capsule: 50 mg di sulpiride. Compresse: 200 mg di sulpiride. Soluzioneiniettabile: una fiala di 2 ml contiene 128,7 mg di sulpiride solfatopari a 100 mg di sulpiride base.
ECCIPIENTI
Capsule rigide: lattosio, metilcellulosa, talco, magnesio stearato. Componenti della capsula: gelatina naturale FU, titanio diossido. Compresse: amido, lattosio, metilcellulosa, magnesio stearato, talco, silice. Soluzione iniettabile: sodio cloruro , acqua per preparazioni inettabili.
INDICAZIONI
Psicosi croniche ed acute. Distimia (psiconevrosi ansioso-depressiva con cenestopatia e somatizzazione).
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Feocromocitoma. Prolattinomi e tumori mammari. Da non usarsi in caso di gravidanza accertata o presunta. Da non usarsi nell'eta' pediatrica e, comunque, impiegare solo a puberta' terminata. Associazione conlevodopa o farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo). Porfiria acuta.
POSOLOGIA
Soluzione iniettabile da 100 mg (per via intramuscolare): da impiegarsi nella terapia d'attacco delle psicosi acute e croniche alla dose di2-3 al giorno. Capsule da 50 mg: da impiegarsi nella terapia delle psiconevrosi e nella terapia di mantenimento delle psicosi alla dose di 3-6 al di'. Compresse da 200 mg: da impiegarsi nella fase acuta delle psicosi alla dose di 2-3 al di'. Lo schema di dosaggio consigliato e ladurata del trattamento possono essere ampiamente variati in base allarisposta terapeutica ed al parere del Medico curante; si consiglia, comunque, di non superare la dose giornaliera di 1 g. Nel trattamento di pazienti anziani, data la loro particolare sensibilita', la posologia deve essere attentamente stabilita dal Medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopra indicati; si consiglia, comunque, di non superare la dose giornaliera di 300 mg.
CONSERVAZIONE
Capsule rigide: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Compresse; 100 mg/2 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare: questomedicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
E' stato riportato un complesso di sintomi, potenzialmente fatale, denominato Sindrome Neurolettica Maligna. Tale sindrome e' caratterizzatada: iperpiressia, rigidita' muscolare, acinesia, disturbi vegetativi;alterazioni dello stato di coscienza che possono progredire fino allostupore e al coma. Questa sindrome puo' essere associata ad un aumento della creatina- fosfochinasi (CPK). Il trattamento della S.N.M. consiste nel sospendere immediatamente le somministrazioni dei farmaci antipsicotici e di altri farmaci non essenziali e nell'istituire una terapia sintomatica intensiva (particolare cura deve essere posta nel ridurre l'ipertermia e nel correggere la disidratazione). Qualora venisseritenuta indispensabile la ripresa del trattamento con antipsicotici,il paziente deve essere attentamente monitorato. Anche ai dosaggi abituali possono verificarsi torpore, senso di vertigine, discinesie. Poiche' il farmaco e' eliminato per via renale, si raccomanda di ridurre la posologia e di prescrivere trattamenti discontinui in caso di insufficienza renale. Da usare con cautela (associando eventualmente un sedativo) negli stati maniacali e nelle fasi maniacali della psicosi maniaco- depressiva. Particolare cautela si richiede anche nel trattare pazienti con insufficienza cardiaca. Usare con attenzione nei pazienti ipertesi per il rischio di crisi ipertensive. Nel caso in cui un trattamento neurolettico sia assolutamente necessario in pazienti parkinsoniani, e' possibile utilizzare sulpiride, ma con particolare cautela. I neurolettici possono abbassare la soglia epilettogena e con sulpiride sono stati segnalati casi di convulsioni. Pertanto i pazienti con precedenti di epilessia devono essere attentamente monitorati durante il trattamento con sulpiride. Particolare cautela si richiede anche nel trattamento dei soggetti anziani come del resto con gli altri neurolettici. Nel bambino, l'efficacia e la sicurezza di sulpiride non sono statestudiate estesamente: pertanto si richiede una particolare attenzionenel prescrivere il medicinale nel bambino. Nei pazienti con comportamento aggressivo o agitazione con impulsivita', la sulpiride deve venire somministrata con un sedativo. Poiche' e' stata segnalata iperglicemia in pazienti trattati con antipsicotici atipici, i pazienti con diagnosi certa di diabete mellito o con fattori di rischio per il diabeteche sono in terapia con sulpiride devono essere sottoposti ad un appropriato monitoraggio glicemico. Sono state segnalate leucopenia, neutropenia e agranulocitosi. Infezioni inspiegabili o febbre possono indicare discrasia ematica, che richiedono un'immediata indagine ematologica. I pazienti con neutropenia grave devono sospendere il farmaco ed essere monitorati fino al ripristino dei normali valori della conta leucocitaria. Ha un effetto anticolinergico e quindi deve essere usato conattenzione nei pazienti con anamnesi di glaucoma, ileo, stenosi digestiva congenita, ritenzione urinaria e iperplasia della prostata. Eventicerebrovascolari: in studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici e' stato osservato un aumento di circa tre volte delrischio di eventi cerebrovascolari. Il meccanismo di tale aumento delrischio non e' noto. Non puo' essere escluso un aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti. Usare con cautela in pazienti con fattori di rischio per stroke. Prolungamento dell'intervallo QT: usare con cautela nei pazienti con malattie cardiovascolari o con una storia familiare di prolungamento QT. Evitare una terapia concomitante con altri neurolettici. La sulpiride puo' indurre un prolungamento dell'intervallo QT. Questo effetto e' noto per aumentare il rischio di grave aritmia ventricolare come torsade de pointes. Prima della somministrazione e se possibile in accordo allo stato clinico del paziente si consiglia di monitorare i fattori che potrebbero favorire la manifestazione di questo disturbo del ritmo, come ad esempio: bradicardia inferiore a 55 bpm; squilibrio elettrolitico, in particolare ipokaliemia; prolungamento congenito o acquisito dell'intervalloQT; trattamento concomitante con un farmaco che puo' produrre bradicardia pronunciata (<55 bpm), ipokaliemia, conduzione intracardiaca ridotta o prolungamento dell'intervallo QTc. Pazienti anziani con demenza:aumento del rischio di morte in pazienti anziani con psicosi correlataalla demenza, trattata con farmaci antipsicotici. Le analisi di diciassette studi clinici controllati verso placebo (durata modale 10 settimane), su pazienti che, in gran parte, assumevano farmaci antipsicotici atipici, hanno rivelato un rischio di morte, nei pazienti trattati con il farmaco, da 1,6 a 1,7 volte rispetto a quello rilevato nei pazienti trattati con placebo. Nel corso di uno studio controllato, di 10 settimane, la percentuale dei decessi nei pazienti trattati con il farmaco e' stata di circa il 4,5%, rispetto al 2,6% di quella del gruppo trattato con placebo. Sebbene le cause di morte durante gli studi clinici con antipsicotici atipici siano state varie, la maggior parte e' sembrata essere o di natura cardiovascolare o infettiva. Studi osservazionali suggeriscono che, come con i farmaci antipsicotici atipici, anche il trattamento con farmaci antipsicotici convenzionali possa incrementare la mortalita'. La misura in cui il rilievo di una maggiore mortalita' negli studi osservazionali puo' essere attribuita ai farmaci antipsicotici piuttosto che ad alcune caratteristiche peculiari dei pazienti non e' chiara. I pazienti anziani sono maggiormente esposti al rischio di ipotensione posturale, sedazione ed effetti extrapiramidali. Tromboembolia venosa: casi di TEV sono stati riportati con farmaci antipsicotici. Dal momento che i pazienti trattati con antipsicotici presentano spesso fattori di rischio acquisiti per la TEV, tutti i possibili fattori di rischio per la TEV devono essere identificati, prima e durante il trattamento con il farmaco e devono essere adottate delle misure preventive. Tumore al seno: sulpiride puo' aumentare i livelli diprolattina. E' necessario prestare attenzione e monitorare frequentemente i pazienti con una storia personale o familiare di tumore al seno,durante la terapia con sulpiride. Le capsule e le compresse contengono lattosio. La soluzione iniettabile contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose (2-3 fiale).
INTERAZIONI
L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del Medico per evitare inattesi effetti indesideratida interazione. Quando i neurolettici sono somministrati in concomitanza con farmaci che prolungano il QT il rischio di insorgenza di aritmie cardiache aumenta. Associazioni controindicate Levodopa, farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo): attivita' antagonista tra levodopa o i farmaci antiparkinson (compreso il ropinirolo) e i neurolettici. Non somministare in concomitanza con farmaci che determinano alterazioni degli elettroliti, come ad esempio farmaci che inducono ipokalemia quali diuretici ipokalemici, lassativi di contatto, amfotericina B e.v., glicocorticoidi, tetracosactidi. Associazioni sconsigliate Alcol:l'alcol potenzia l'effetto sedativo dei neurolettici. Evitare l'assunzione contemporanea di bevande alcoliche e di farmaci contenenti alcol. Associazioni con i seguenti farmaci che possono indurre torsade de pointes o prolungare l'intervallo QT: farmaci che inducono bradicardiacome i betabloccanti, i calcioantagonisti che inducono bradicardia come diltiazem e verapamil, clonidina, guanfacina, digitalici; antiaritmici della Classe Ia come chinidina, disopiramide. Antiaritmici della Classe III come amiodarone, sotalolo. Altri farmaci come pimozide, sultopride, aloperidolo, metadone, antidepressivi come imipramina, litio, bepridil, cisapride, tioridazina, eritromicina e.v., vincamina e.v., halofrantine, pentamidina, sparfloxacin. Associazioni da considerare conattenzione. Antipertensivi: effetto antipertensivo e possibilita' dipotenziamento della ipotensione posturale (per effetto additivo). Farmaci con effetto depressivo sul SNC come, narcotici, analgesici, antistaminici H1 sedanti, barbiturici, benzodiazepine e altri ansiolitici, clonidina e derivati. Antiacidi e sucralfato: in caso di terapia concomitante, l'assorbimento di sulpiride diminuisce. Quindi si deve somministrare sulpiride almeno 2 ore prima di questi farmaci. Litio: aumentail rischio di reazioni avverse di tipo extrapiramidale. Si consiglia l'interruzione di entrambi i farmaci ai primi segnali di neurotossicita'.
EFFETTI INDESIDERATI
Frequenze reazioni avverse: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100,< 1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>= 1/10.000, <1/1.000);molto raro (< 1/10.000); non nota. Patologie cardiache. Raro: aritmieventricolari come torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare; non nota: prolungamento del QT, arresto cardiaco, morte improvvisa. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione posturale; non nota: tromboembolia venosa, inclusa embolia polmonare, qualche volta fatale, trombosi venosa profonda, aumento della pressione sanguigna. Patologie endocrine. Comune: iperprolattinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non nota: confusione. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: aumento ponderale. Patologie gastrointestinali. Non comune: ipersalivazione; raro: manifestazioni neurovegetative (secchezza delle fauci, nausea). Patologie epatobiliari. Comune: aumento degli enzimi epatici. Patologiedel sistema nervoso. Comune: sedazione o sonnolenza, turbe del sonno,sintomi extrapiramidali (questi sintomi sono in genere reversibili dopo somministrazione di farmaci antiparkinson), parkinsonismo, tremore,acatisia. Non comune: ipertonia, discinesia, distonia; raro: crisi oculogire Non nota: come con tutti i neurolettici, S.N.M., che e' una complicazione potenzialmente fatale. Ipocinesia. Discinesia tardiva (caratterizzata da movimenti ritmici involontari soprattutto della lingua e/o del viso) osservata generalmente, come con tutti i neurolettici, dopo un trattamento di piu' di 3 mesi. La somministrazione di un farmacoantiparkinson e' inefficace o puo' determinare un aggravamento dei sintomi. Convulsioni. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dolore al seno, galattorea Non comune: aumento del seno,amenorrea, orgasmo anormale, disfunzione erettile; non nota: ginecomastia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: manifestazioni allergiche, tra cui rash maculopapulare. Patologie del sistemamuscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: torcicollo spasmodico, trisma. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia; non nota: neutropenia e agranulocitosi. Disturbi del sistemaimmunitario. Non nota: reazioni anafilattiche: orticaria, dispnea, ipotensione e shock anafilattico. Condizioni di gravidanza, puerperio eperinatali. Non nota: sindrome da astinenza neonatale, sintomi extrapiramidali. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iponatriemia, sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Controindicato in caso di gravidanza accertata o presunta. I neonati esposti agli antipsicotici convenzionali o atipici durante il terzo trimestre di gravidanza sono a rischio di effetti indesiderati inclusi sintomi extrapiramidali o di astinenza che possono variare per gravita'e durata dopo la nascita. Ci sono state segnalazioni di agitazione, ipertonia, ipotonia, tremore, sonnolenza, stress respiratorio, disturbidell'assunzione di cibo. Pertanto i neonati dovrebbero essere attentamente monitorati. Dal momento che sulpiride e' escreto nel latte materno, l'uso di sulpiride da parte della madre puo' causare effetti indesiderati nel lattante; pertanto e' necessario decidere se interrompere l'allattamento o il trattamento con il medicinale, tenendo in considerazione l'importanza del farmaco per la madre.
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