COEFFERALGAN*16 cpr eff 500 mg + 30 mg
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- Codice articolo: 027989019
Descrizione
DENOMINAZIONE
CO-EFFERALGAN 500 MG + 30 MG COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici, alcaloidi naturali dell'oppio.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene paracetamolo 500 mg e codeina fosfato 30 mg. Eccipienti con effetti noti: Co-Efferalgan 500 mg + 30 mg compresse rivestite con film: sodio. Co-Efferalgan 500 mg + 30 mg compresse effervescenti: sodio; aspartame (E951); sorbitolo (E420); sodio benzoato (E211); aroma pompelmo (contiene fruttosio, glucosio, saccarosio e solfiti). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Compresse rivestite con film: povidone, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Agente filmante: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), propilene glicole (E1520). Compresse effervescenti: sodio idrogeno carbonato, sodio carbonato anidro, acidocitrico anidro, sorbitolo (E420), sodio docusato, sodio benzoato (E221), povidone, aspartame (E951), aroma naturale pompelmo (contiene fruttosio, glucosio, saccarosio e solfiti).
INDICAZIONI
Co-Efferalgan e' indicato in pazienti di eta' superiore a 12 anni peril trattamento del dolore moderato acuto che non e' adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l'ibuprofene utilizzati da soli.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Bambini di eta' inferiore a 12 anni. Codeina: pazienti pediatrici (fino a 18 anni di eta') che si sottopongonoa interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, a causa di un aumentato rischio di sviluppare reazioni avverse gravi e pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.4). Casi di insufficienza respiratoria, indipendentemente dal grado, in quanto la codeina ha un effetto depressivo sui centri respiratori. Donne durante l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6). Pazienti per i quali e' noto che sono metabolizzatori ultrarapididel CYP2D6.
POSOLOGIA
Per evitare il rischio di sovradosaggio, controllare che altri farmacisomministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano paracetamolo o codeina. Un sovradosaggio accidentale di paracetamolo puo' provocare danno epatico grave e morte (vedere paragrafo 4.9). Posologia.Adulti: 1 o 2 compresse ogni somministrazione, a seconda dell'entita'del dolore, da assumere da 1 a 3 volte al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Popolazione pediatrica: il dosaggio deve essere determinato in base al peso. Adolescenti dai 12 anni di eta' e con peso superiore a 60 kg: la posologia raccomandata e' di 1 o 2 compresse ogni somministrazione, a seconda dell'intensita' del dolore, da assumere da 1 a 3volte al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Adolescenti dai 12 anni di eta' e con peso inferiore a 60 kg: la posologia raccomandata e'di 1 compressa per ogni somministrazione, fino ad un massimo di 4 compresse al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni: a codeina non deve essere usata nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicita' da oppioidi, in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Compromissione renale: nei pazienticon grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min) l'intervallo tra due somministrazioni deve essere di almeno 8 ore. Compromissione epatica: nei pazienti con compromissione epatica, la dose deve essere ridotta o l'intervallo tra due somministrazioni prolungato. La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2g nei seguenti casi: adulti di peso inferiore a 50 kg; epatopatia attiva cronica o compensata, in particolare quelli con insufficienza epatica da lieve a moderata; sindrome di Gilbert (iperbilirubinemia familiare); alcolismo cronico; malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico); disidratazione. Nei pazienti con compromissione epaticadeve essere considerata una riduzione della dose di codeina. Anziani:la dose iniziale deve essere dimezzata in funzione del dosaggio raccomandato per gli adulti e puo' essere successivamente aumentata in funzione della tolleranza e dei requisiti. Durata del trattamento: la durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni. Se non si ottieneun efficace sollievo dal dolore il paziente/chi si prende cura del paziente deve essere consigliato a sentire il parere di un medico. Modo di somministrazione: uso orale. Compresse effervescenti: le compresse effervescenti devono essere sciolte in un bicchiere d'acqua, secondo leindicazioni. Non deglutire o masticare. Compresse rivestite con film:le compresse rivestite con film devono essere deglutite intere con unbicchiere d'acqua. Non rompere o masticare.
CONSERVAZIONE
Compresse rivestite con film Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Compresse effervescenti Conservare nella confezione originale per proteggere dall'umidita'.
AVVERTENZE
Uso di altri medicinali contenenti gli stessi principi attivi: duranteil trattamento con paracetamolo, prima di assumere qualsiasi altro farmaco (con o senza prescrizione medica) controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiche' se il paracetamolo e' assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Co-Efferalgancontiene codeina, un analgesico oppioide. Al fine di evitare il rischio di sovradosaggio o di effetti indesiderati gravi, controllare che altri farmaci somministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano oppioidi o altri depressori del sistema nervoso centrale. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche paragrafo 4.5. Rischio da uso concomitante dimedicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l'uso concomitante di Co-Efferalgan e medicinali sedativi come benzodiazepineo farmaci correlati possono causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, prescrizioni concomitanti con questi medicinali sedativi dovrebbero essere limitate a pazienti per i quali non e' possibile usare trattamenti alternativi. Se si decidedi prescrivere Co-Efferalgan in concomitanza con medicinali sedativi,deve essere usata la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve essere piu' breve possibile. I pazienti devono essere monitorati attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. Per tale motivo, e' fortemente raccomandato informare i pazienti e coloro che li assistono di tener ben presente questi sintomi. (vedere paragrafo 4.5) Uso di dosi elevate e/o per periodi prolungati: dosi elevate o prolungate di paracetamolo possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni, anche gravi, a carico del rene e del sangue. Nelle persone anziane l'uso prolungato degli alcaloidi dell'oppio puo' aggravare una preesistente patologia (cerebrale, vescicale,ecc). La somministrazione prolungata di codeina o a dosaggi superioria quelli terapeutici puo' portare a dipendenza fisica e psicologica esindrome da astinenza a seguito di un'improvvisa interruzione della somministrazione che puo' essere osservata sia nei pazienti sia nei neonati nati da madri codeina-dipendenti. Co-Efferalgan deve essere usatocon cautela nei pazienti con dipendenza o con storia di dipendenza daoppioidi, e devono essere prese in considerazione terapie antalgichealternative. Avvertenze correlate al paracetamolo: il paracetamolo deve essere somministrato con cautela nei seguenti casi (vedere paragrafo4.2): pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh > 9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alteranola funzionalita' epatica, carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi,anemia emolitica; pazienti con insufficienza renale; alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcol (3 o piu' bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione, ipovolemia. Il paracetamolopuo' causare reazioni cutanee gravi come pustolosi esantematosa acutageneralizzata, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, che possono essere fatali. I pazienti devono essere informati circa i segni di reazioni cutanee gravi, e l'uso del farmaco deve essereinterrotto alla prima comparsa di rash cutaneo o qualsiasi altro segnodi ipersensibilita'. In caso di trattamento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasi epatiche o di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto, vedere paragrafo 4.5. Avvertenze correlate alla codeina. Metabolismo CYP2D6; la codeina viene metabolizzata dall'enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo. Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima, non si otterra' un sufficiente effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica puo' avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente e' un metabolizzatore esteso o ultrarapido, vi e' un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicita' da oppioidi anche a dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono codeina in morfina rapidamente, con conseguenteincremento dei livelli sierici attesi di morfina. Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultrarapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito. Popolazione: africani/etiopi; prevalenza: 29%. Popolazione: africani americani; prevalenza: 3,4% - 6,5%. Popolazione: asiatici; prevalenza: 1,2% - 2%. Popolazione: caucasici; prevalenza: 3,6% - 6,5%. Popolazione: greci; prevalenza: 6,0%. Popolazione: ungheresi; prevalenza: 1,9%. Popolazione: nord europei; prevalenza: 1% - 2%. Il rischio di intossicazione e' piu' alto nei soggetti metabolizzatori ultrarapidi con ridotta funzionalita' renale (vedere anche paragrafo 5.2). E'stato riportato un caso di intossicazione da morfina a dosi terapeutiche di codeina in un metabolizzatore ultrarapido. E' stato inoltre riportato un caso fatale di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno, la cui madre era una metabolizzatrice ultrarapida trattata con codeina a dosi terapeutiche (vedere anche paragrafo 4.6). In assenza di tipizzazione del CYP2D6 e' necessario uno stretto monitoraggio per segni di tossicita' da oppioidi. Sintomi generali di tossicita' da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupilla miotica, nausea, vomito, costipazione e mancanza diappetito. Nei casi piu' gravi, questo puo' comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che puo' essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale. Nei metabolizzatori ultrarapidi notidel CYP2D6 e' raccomandata la terapia analgesica alternativa poiche' Co-Efferalgan e' controindicato in questa popolazione. Effetti di classe degli oppioidi. Effetti sul sistema nervoso centrale: gli effetti degli oppioidi sul sistema nervoso centrale possono causare depressionerespiratoria grave e potenzialmente fatale. Gli effetti depressivi degli oppioidi sul sistema nervoso centrale, tra cui la depressione respiratoria e la sedazione, devono essere considerati in caso di accertatao sospetta patologia intracranica, come trauma cranico o altre lesioni intracraniche. Questi effetti sul sistema nervoso centrale possono anche complicare la valutazione neurologica. Gli oppioidi devono essereusati con cautela nei pazienti con epilessia, a causa della loro capacita' di abbassare la soglia convulsiva. L'uso prolungato di analgesici, inclusi gli oppioidi, aumenta il rischio di cefalea da abuso di farmaci.
INTERAZIONI
Interazioni correlate al paracetamolo: il paracetamolo puo' aumentarela possibilita' che si verifichino effetti indesiderati se somministrato contemporaneamente ad altri farmaci. Esami diagnostici: la somministrazione di paracetamolo puo' interferire con la determinazione dellauricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). Anticoagulanti: l'uso concomitante di paracetamolo con cumarinici, incluso warfarin, puo' portare a variazioni dei valori di INR. In talicasi, deve essere effettuato un monitoraggio piu' rigido dei valori diINR durante l'uso concomitante e dopo l'interruzione del trattamentocon paracetamolo. Farmaci induttori delle monoossigenasi: usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronicocon farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasiepatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Fenitoina: la somministrazioneconcomitante di fenitoina puo' risultare in una diminuita efficacia del paracetamolo ed in un aumentato rischio di epatotossicita'. I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare l'assunzione di dosi elevate e/o croniche di paracetamolo. I pazienti devono essere monitorati in caso di evidenza di epatotossicita'. Probenecid: il probenecid causa una riduzione di almeno due volte della clearance del paracetamoloattraverso l'inibizione della sua coniugazione con acido glucuronico.Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo se somministrato contemporaneamente al probenecid. Salicilamide: la salicilamide puo' prolungare l'emivita di eliminazione (t 1/2 )del paracetamolo. Flucloxacillina: e' necessaria cautela quando il paracetamolo e' somministrato in concomitanza con flucloxacillina, a causa dell'aumento del rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti a rischio piu' elevato come ad esempio quelli con compromissione renale grave, sepsi, malnutrizione, dediti ad abuso cronico di alcol specialmente se trattati con la dose giornaliera massima di paracetamolo. In caso di somministrazione concomitante, si raccomanda un attento monitoraggio per rilevare l'insorgenza di disturbi dell'equilibrio acido-base, in particolare l'HAGMA, compresa la ricerca di 5-oxoprolina urinaria. La somministrazione concomitante con cloramfenicolo puo' indurre un aumento dell'emivita del paracetamolo, con il rischio di elevarne la tossicita'. I farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico (p.e. gli anticolinergici) possono determinare stasi antrale ritardando l'assorbimento del paracetamolo e quindi l'insorgenza dell'effetto analgesico. Usare con estrema cautelanei pazienti trattati con zidovudina. Interazioni correlate alla codeina . Agonisti/antagonisti ed agonisti parziali degli oppioidi: l'uso con agonisti/antagonisti ed agonisti parziali degli oppioidi (buprenorfina, butorfanolo, nalbufina, nalorfina, pentazocina) puo' provocare unridotto effetto analgesico e sintomi di astinenza da oppioidi. Altrifarmaci che vengono metabolizzati dal CYP2D6 o che inibiscono il CYP2D6: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (paroxetina, fluoxetina, bupropione e sertralina), neurolettici (clorpromazina, aloperidolo, levomepromazina, tioridazina), antidepressivi triciclici (imipramina, clomipramina, amitriptilina, nortriptilina), celecoxib, chinidina, desametasone e rifampicina possono ridurre l'effetto analgesico della codeina. Naltrexone: naltrexone, essendo un antagonista oppioide, blocca l'effetto analgesico della codeina. Alcol: la somministrazione concomitante di alcol con analgesici oppioidi aumenta l'effetto sedativo. Altri oppioidi: l'uso concomitante di codeina con altri farmaci contenenti oppioidi, come agonisti oppioidi (alfentanil, destromoramide, destropropossifene, fentanyl, diidrocodeina, idromorfone, morfina, ossicodone, petidina, fenoperidina, remifentanil, sufentanil, tramadolo, metadone) e farmaci antitussivi morfino-simili (destrometorfano,noscapina, folcodina, codeina, etimorfina) puo' intensificare gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale, tra cui sedazione e depressione respiratoria, aumentando il rischio di un sovradosaggio fatale. Altri depressori del sistema nervoso centrale: barbiturici, ipnotici, ansiolitici e antidepressivi, compresi antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori dellamonoamino-ossidasi e benzodiazepine, possono potenziare gli effetti depressivi della codeina sul sistema nervoso centrale. Altri farmaci che causano sonnolenza: derivati della morfina (analgesici, soppressoridella tosse e trattamenti di sostituzione), neurolettici, barbiturici,benzodiazepine, ansiolitici diversi dalle benzodiazepine (meprobramato), ipnotici, antidepressivi sedativi (amitriptilina, doxepina, mirtazapina mianserina, trimipramina), antistaminici H 1 ad azione sedativa,farmaci antipertensivi ad azione centrale, baclofen e talidomide possono avere un effetto sedativo additivo con codeina. Interazione con altri medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l'usoconcomitante di oppioidi e medicinali sedativi come le benzodiazepineo farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa di un aumentato effetto depressivo sulsistema nervoso centrale. La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). Anticolinergici: la somministrazione concomitante di anticolinergici con oppioidi, tra cui la codeina, puo' aumentare l'inibizione della funzione intestinalee aumentare il rischio di stasi intestinale.
EFFETTI INDESIDERATI
Il riassunto sottostante elenca le reazioni avverse associate alla somministrazione di paracetamolo, derivanti dalla sorveglianza successivaalla commercializzazione. La frequenza delle reazioni avverse riportate di seguito non e' nota. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, leucopenia, anemia. Patologie gastrointestinali: diarrea, dolore addominale, reazioni gastrointestinali. Patologie epatobiliari: epatite, alterazione della funzionalità epatica. Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico, angioedema, ipersensibilità, edema della laringe. Esami diagnostici: inr diminuito, inr aumentato, enzimi epatici aumentati. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo: orticaria, eritema, eritema multiforme, eruzione cutanea, pustolosi esantematosa acuta generalizzata, necrolisitossica epidermica, sindrome di stevens-johnson. Patologie vascolari:ipotensione (come sintomo di anafilassi). Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria. Il riassunto sottostante elenca le reazioni avverse associate alla somministrazione dico-efferalgan, derivanti dalla sorveglianza successiva alla commercializzazione. La frequenza delle reazioni avverse riportate di seguito non è nota. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, stipsi, diarrea, nausea, pancreatite, vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, malessere, edema. Patologie epatobiliari: colica biliare, epatite. Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica,ipersensibilità. Esami diagnostici: alanina amminotrasferasi aumentata, aspartato amminotrasferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, amilasi ematica aumentata, gamma-glutamiltrasferasi aumentata,inr aumentato. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo: rabdomiolisi. Patologie del sistema nervoso: capogiro, mioclono, parestesia, sonnolenza, sincope, tremore, sedazione. Disturbipsichiatrici. Stato confusionale, abuso di farmaci, dipendenza da droghe, allucinazione, euforia, disforia. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:dispnea, depressione respiratoria. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo: angioedema, eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria. Patologie vascolari: ipotensione. Patologie dell'occhio: miosi. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: ritenzione urinaria. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Paracetamolo: l'esperienza clinica con l'uso di paracetamolo durante la gravidanza e' limitata. Una grande quantita' di dati sulle donne in gravidanza non indicano ne' tossicita' malformativa, ne' fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficacepiu' bassa per il piu' breve tempo possibile e con la piu' bassa frequenza possibile. Codeina: non ci sono adeguati e studi riproduttivi controllati con codeina durante la gravidanza. Sebbene non vi e' alcuna evidenza definitiva di malformazioni congenite nell'uomo dovute all'usodi codeina durante la gravidanza, un'associazione non puo' essere esclusa. L'uso materno di codeina in qualsiasi fase della gravidanza puo'essere associato a parto cesareo programmato e l'uso nel terzo trimestre puo' essere associato ad un aumentato rischio di parto cesareo urgente ed emorragia post-partum. L'uso materno di codeina nel terzo trimestre e' stato associato con sindrome neonatale caratterizzata da sintomi da astinenza da oppioidi che includono irrequietezza, pianto eccessivo, tremori, ipertonia, tachipnea, piressia, vomito e diarrea. Esiste il rischio di depressione respiratoria nei neonati in caso di assunzione di alte dosi prima della nascita e rischio di sindrome di astinenza in caso di somministrazione cronica al termine della gravidanza. Allattamento. Paracetamolo: dopo somministrazione orale, il paracetamoloe' escreto nel latte materno. E' stata riportata eruzione cutanea neilattanti. Codeina: la codeina non deve essere usata durante l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3). Alle normali dosi terapeutiche, la codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse, ed e' improbabile che possa influenzare negativamente il lattante. Tuttavia, se il paziente e' un metabolizzatore ultrarapido del CYP2D6, livelli piu' elevati del metabolita attivo morfina possono essere presenti nel latte materno, e in rarissimi casi possono provocare sintomi di tossicita' da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali. E' stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultrarapida trattata con codeina a dosi terapeutiche. Co-Efferalgan e' controindicato durante l'allattamento conlatte materno.
CO-EFFERALGAN 500 MG + 30 MG COMPRESSE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici, alcaloidi naturali dell'oppio.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa contiene paracetamolo 500 mg e codeina fosfato 30 mg. Eccipienti con effetti noti: Co-Efferalgan 500 mg + 30 mg compresse rivestite con film: sodio. Co-Efferalgan 500 mg + 30 mg compresse effervescenti: sodio; aspartame (E951); sorbitolo (E420); sodio benzoato (E211); aroma pompelmo (contiene fruttosio, glucosio, saccarosio e solfiti). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Compresse rivestite con film: povidone, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Agente filmante: ipromellosa (E464), titanio diossido (E171), propilene glicole (E1520). Compresse effervescenti: sodio idrogeno carbonato, sodio carbonato anidro, acidocitrico anidro, sorbitolo (E420), sodio docusato, sodio benzoato (E221), povidone, aspartame (E951), aroma naturale pompelmo (contiene fruttosio, glucosio, saccarosio e solfiti).
INDICAZIONI
Co-Efferalgan e' indicato in pazienti di eta' superiore a 12 anni peril trattamento del dolore moderato acuto che non e' adeguatamente controllato da altri analgesici come il paracetamolo o l'ibuprofene utilizzati da soli.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Bambini di eta' inferiore a 12 anni. Codeina: pazienti pediatrici (fino a 18 anni di eta') che si sottopongonoa interventi di tonsillectomia e/o adenoidectomia per la sindrome delle apnee ostruttive del sonno, a causa di un aumentato rischio di sviluppare reazioni avverse gravi e pericolose per la vita (vedere paragrafo 4.4). Casi di insufficienza respiratoria, indipendentemente dal grado, in quanto la codeina ha un effetto depressivo sui centri respiratori. Donne durante l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.6). Pazienti per i quali e' noto che sono metabolizzatori ultrarapididel CYP2D6.
POSOLOGIA
Per evitare il rischio di sovradosaggio, controllare che altri farmacisomministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano paracetamolo o codeina. Un sovradosaggio accidentale di paracetamolo puo' provocare danno epatico grave e morte (vedere paragrafo 4.9). Posologia.Adulti: 1 o 2 compresse ogni somministrazione, a seconda dell'entita'del dolore, da assumere da 1 a 3 volte al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Popolazione pediatrica: il dosaggio deve essere determinato in base al peso. Adolescenti dai 12 anni di eta' e con peso superiore a 60 kg: la posologia raccomandata e' di 1 o 2 compresse ogni somministrazione, a seconda dell'intensita' del dolore, da assumere da 1 a 3volte al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Adolescenti dai 12 anni di eta' e con peso inferiore a 60 kg: la posologia raccomandata e'di 1 compressa per ogni somministrazione, fino ad un massimo di 4 compresse al giorno, ad intervalli di almeno 6 ore. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni: a codeina non deve essere usata nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni a causa del rischio di tossicita' da oppioidi, in ragione del variabile e imprevedibile metabolismo della codeina in morfina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Compromissione renale: nei pazienticon grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 10 ml/min) l'intervallo tra due somministrazioni deve essere di almeno 8 ore. Compromissione epatica: nei pazienti con compromissione epatica, la dose deve essere ridotta o l'intervallo tra due somministrazioni prolungato. La dose massima giornaliera di paracetamolo non deve superare i 2g nei seguenti casi: adulti di peso inferiore a 50 kg; epatopatia attiva cronica o compensata, in particolare quelli con insufficienza epatica da lieve a moderata; sindrome di Gilbert (iperbilirubinemia familiare); alcolismo cronico; malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico); disidratazione. Nei pazienti con compromissione epaticadeve essere considerata una riduzione della dose di codeina. Anziani:la dose iniziale deve essere dimezzata in funzione del dosaggio raccomandato per gli adulti e puo' essere successivamente aumentata in funzione della tolleranza e dei requisiti. Durata del trattamento: la durata del trattamento deve essere limitata a 3 giorni. Se non si ottieneun efficace sollievo dal dolore il paziente/chi si prende cura del paziente deve essere consigliato a sentire il parere di un medico. Modo di somministrazione: uso orale. Compresse effervescenti: le compresse effervescenti devono essere sciolte in un bicchiere d'acqua, secondo leindicazioni. Non deglutire o masticare. Compresse rivestite con film:le compresse rivestite con film devono essere deglutite intere con unbicchiere d'acqua. Non rompere o masticare.
CONSERVAZIONE
Compresse rivestite con film Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Compresse effervescenti Conservare nella confezione originale per proteggere dall'umidita'.
AVVERTENZE
Uso di altri medicinali contenenti gli stessi principi attivi: duranteil trattamento con paracetamolo, prima di assumere qualsiasi altro farmaco (con o senza prescrizione medica) controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiche' se il paracetamolo e' assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse. Co-Efferalgancontiene codeina, un analgesico oppioide. Al fine di evitare il rischio di sovradosaggio o di effetti indesiderati gravi, controllare che altri farmaci somministrati (con o senza prescrizione medica) non contengano oppioidi o altri depressori del sistema nervoso centrale. Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche paragrafo 4.5. Rischio da uso concomitante dimedicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l'uso concomitante di Co-Efferalgan e medicinali sedativi come benzodiazepineo farmaci correlati possono causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, prescrizioni concomitanti con questi medicinali sedativi dovrebbero essere limitate a pazienti per i quali non e' possibile usare trattamenti alternativi. Se si decidedi prescrivere Co-Efferalgan in concomitanza con medicinali sedativi,deve essere usata la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve essere piu' breve possibile. I pazienti devono essere monitorati attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. Per tale motivo, e' fortemente raccomandato informare i pazienti e coloro che li assistono di tener ben presente questi sintomi. (vedere paragrafo 4.5) Uso di dosi elevate e/o per periodi prolungati: dosi elevate o prolungate di paracetamolo possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni, anche gravi, a carico del rene e del sangue. Nelle persone anziane l'uso prolungato degli alcaloidi dell'oppio puo' aggravare una preesistente patologia (cerebrale, vescicale,ecc). La somministrazione prolungata di codeina o a dosaggi superioria quelli terapeutici puo' portare a dipendenza fisica e psicologica esindrome da astinenza a seguito di un'improvvisa interruzione della somministrazione che puo' essere osservata sia nei pazienti sia nei neonati nati da madri codeina-dipendenti. Co-Efferalgan deve essere usatocon cautela nei pazienti con dipendenza o con storia di dipendenza daoppioidi, e devono essere prese in considerazione terapie antalgichealternative. Avvertenze correlate al paracetamolo: il paracetamolo deve essere somministrato con cautela nei seguenti casi (vedere paragrafo4.2): pazienti con insufficienza epatica da lieve a moderata (compresa la sindrome di Gilbert), insufficienza epatica grave (Child-Pugh > 9), epatite acuta, in trattamento concomitante con farmaci che alteranola funzionalita' epatica, carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi,anemia emolitica; pazienti con insufficienza renale; alcolismo cronico, eccessiva assunzione di alcol (3 o piu' bevande alcoliche al giorno), anoressia, bulimia o cachessia, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione, ipovolemia. Il paracetamolopuo' causare reazioni cutanee gravi come pustolosi esantematosa acutageneralizzata, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, che possono essere fatali. I pazienti devono essere informati circa i segni di reazioni cutanee gravi, e l'uso del farmaco deve essereinterrotto alla prima comparsa di rash cutaneo o qualsiasi altro segnodi ipersensibilita'. In caso di trattamento cronico con farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasi epatiche o di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto, vedere paragrafo 4.5. Avvertenze correlate alla codeina. Metabolismo CYP2D6; la codeina viene metabolizzata dall'enzima epatico CYP2D6 in morfina, suo metabolita attivo. Se un paziente ha una carenza o gli manca completamente questo enzima, non si otterra' un sufficiente effetto analgesico. Le stime indicano che fino al 7% della popolazione caucasica puo' avere questa carenza. Tuttavia, se il paziente e' un metabolizzatore esteso o ultrarapido, vi e' un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati di tossicita' da oppioidi anche a dosi comunemente prescritte. Questi pazienti convertono codeina in morfina rapidamente, con conseguenteincremento dei livelli sierici attesi di morfina. Le stime di prevalenza di metabolizzatori ultrarapidi in diverse popolazioni sono riassunte di seguito. Popolazione: africani/etiopi; prevalenza: 29%. Popolazione: africani americani; prevalenza: 3,4% - 6,5%. Popolazione: asiatici; prevalenza: 1,2% - 2%. Popolazione: caucasici; prevalenza: 3,6% - 6,5%. Popolazione: greci; prevalenza: 6,0%. Popolazione: ungheresi; prevalenza: 1,9%. Popolazione: nord europei; prevalenza: 1% - 2%. Il rischio di intossicazione e' piu' alto nei soggetti metabolizzatori ultrarapidi con ridotta funzionalita' renale (vedere anche paragrafo 5.2). E'stato riportato un caso di intossicazione da morfina a dosi terapeutiche di codeina in un metabolizzatore ultrarapido. E' stato inoltre riportato un caso fatale di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno, la cui madre era una metabolizzatrice ultrarapida trattata con codeina a dosi terapeutiche (vedere anche paragrafo 4.6). In assenza di tipizzazione del CYP2D6 e' necessario uno stretto monitoraggio per segni di tossicita' da oppioidi. Sintomi generali di tossicita' da oppioidi includono confusione, sonnolenza, respirazione superficiale, pupilla miotica, nausea, vomito, costipazione e mancanza diappetito. Nei casi piu' gravi, questo puo' comprendere sintomi di depressione respiratoria e circolatoria, che puo' essere pericolosa per la vita e molto raramente fatale. Nei metabolizzatori ultrarapidi notidel CYP2D6 e' raccomandata la terapia analgesica alternativa poiche' Co-Efferalgan e' controindicato in questa popolazione. Effetti di classe degli oppioidi. Effetti sul sistema nervoso centrale: gli effetti degli oppioidi sul sistema nervoso centrale possono causare depressionerespiratoria grave e potenzialmente fatale. Gli effetti depressivi degli oppioidi sul sistema nervoso centrale, tra cui la depressione respiratoria e la sedazione, devono essere considerati in caso di accertatao sospetta patologia intracranica, come trauma cranico o altre lesioni intracraniche. Questi effetti sul sistema nervoso centrale possono anche complicare la valutazione neurologica. Gli oppioidi devono essereusati con cautela nei pazienti con epilessia, a causa della loro capacita' di abbassare la soglia convulsiva. L'uso prolungato di analgesici, inclusi gli oppioidi, aumenta il rischio di cefalea da abuso di farmaci.
INTERAZIONI
Interazioni correlate al paracetamolo: il paracetamolo puo' aumentarela possibilita' che si verifichino effetti indesiderati se somministrato contemporaneamente ad altri farmaci. Esami diagnostici: la somministrazione di paracetamolo puo' interferire con la determinazione dellauricemia (mediante il metodo dell'acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasi-perossidasi). Anticoagulanti: l'uso concomitante di paracetamolo con cumarinici, incluso warfarin, puo' portare a variazioni dei valori di INR. In talicasi, deve essere effettuato un monitoraggio piu' rigido dei valori diINR durante l'uso concomitante e dopo l'interruzione del trattamentocon paracetamolo. Farmaci induttori delle monoossigenasi: usare con estrema cautela e sotto stretto controllo durante il trattamento cronicocon farmaci che possono determinare l'induzione delle monoossigenasiepatiche o in caso di esposizione a sostanze che possono avere tale effetto (per esempio rifampicina, cimetidina, antiepilettici quali glutetimmide, fenobarbital, carbamazepina). Fenitoina: la somministrazioneconcomitante di fenitoina puo' risultare in una diminuita efficacia del paracetamolo ed in un aumentato rischio di epatotossicita'. I pazienti in trattamento con fenitoina devono evitare l'assunzione di dosi elevate e/o croniche di paracetamolo. I pazienti devono essere monitorati in caso di evidenza di epatotossicita'. Probenecid: il probenecid causa una riduzione di almeno due volte della clearance del paracetamoloattraverso l'inibizione della sua coniugazione con acido glucuronico.Deve essere presa in considerazione una riduzione della dose di paracetamolo se somministrato contemporaneamente al probenecid. Salicilamide: la salicilamide puo' prolungare l'emivita di eliminazione (t 1/2 )del paracetamolo. Flucloxacillina: e' necessaria cautela quando il paracetamolo e' somministrato in concomitanza con flucloxacillina, a causa dell'aumento del rischio di acidosi metabolica con gap anionico elevato (HAGMA), in particolare nei pazienti a rischio piu' elevato come ad esempio quelli con compromissione renale grave, sepsi, malnutrizione, dediti ad abuso cronico di alcol specialmente se trattati con la dose giornaliera massima di paracetamolo. In caso di somministrazione concomitante, si raccomanda un attento monitoraggio per rilevare l'insorgenza di disturbi dell'equilibrio acido-base, in particolare l'HAGMA, compresa la ricerca di 5-oxoprolina urinaria. La somministrazione concomitante con cloramfenicolo puo' indurre un aumento dell'emivita del paracetamolo, con il rischio di elevarne la tossicita'. I farmaci che rallentano lo svuotamento gastrico (p.e. gli anticolinergici) possono determinare stasi antrale ritardando l'assorbimento del paracetamolo e quindi l'insorgenza dell'effetto analgesico. Usare con estrema cautelanei pazienti trattati con zidovudina. Interazioni correlate alla codeina . Agonisti/antagonisti ed agonisti parziali degli oppioidi: l'uso con agonisti/antagonisti ed agonisti parziali degli oppioidi (buprenorfina, butorfanolo, nalbufina, nalorfina, pentazocina) puo' provocare unridotto effetto analgesico e sintomi di astinenza da oppioidi. Altrifarmaci che vengono metabolizzati dal CYP2D6 o che inibiscono il CYP2D6: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (paroxetina, fluoxetina, bupropione e sertralina), neurolettici (clorpromazina, aloperidolo, levomepromazina, tioridazina), antidepressivi triciclici (imipramina, clomipramina, amitriptilina, nortriptilina), celecoxib, chinidina, desametasone e rifampicina possono ridurre l'effetto analgesico della codeina. Naltrexone: naltrexone, essendo un antagonista oppioide, blocca l'effetto analgesico della codeina. Alcol: la somministrazione concomitante di alcol con analgesici oppioidi aumenta l'effetto sedativo. Altri oppioidi: l'uso concomitante di codeina con altri farmaci contenenti oppioidi, come agonisti oppioidi (alfentanil, destromoramide, destropropossifene, fentanyl, diidrocodeina, idromorfone, morfina, ossicodone, petidina, fenoperidina, remifentanil, sufentanil, tramadolo, metadone) e farmaci antitussivi morfino-simili (destrometorfano,noscapina, folcodina, codeina, etimorfina) puo' intensificare gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale, tra cui sedazione e depressione respiratoria, aumentando il rischio di un sovradosaggio fatale. Altri depressori del sistema nervoso centrale: barbiturici, ipnotici, ansiolitici e antidepressivi, compresi antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, inibitori dellamonoamino-ossidasi e benzodiazepine, possono potenziare gli effetti depressivi della codeina sul sistema nervoso centrale. Altri farmaci che causano sonnolenza: derivati della morfina (analgesici, soppressoridella tosse e trattamenti di sostituzione), neurolettici, barbiturici,benzodiazepine, ansiolitici diversi dalle benzodiazepine (meprobramato), ipnotici, antidepressivi sedativi (amitriptilina, doxepina, mirtazapina mianserina, trimipramina), antistaminici H 1 ad azione sedativa,farmaci antipertensivi ad azione centrale, baclofen e talidomide possono avere un effetto sedativo additivo con codeina. Interazione con altri medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l'usoconcomitante di oppioidi e medicinali sedativi come le benzodiazepineo farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa di un aumentato effetto depressivo sulsistema nervoso centrale. La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4). Anticolinergici: la somministrazione concomitante di anticolinergici con oppioidi, tra cui la codeina, puo' aumentare l'inibizione della funzione intestinalee aumentare il rischio di stasi intestinale.
EFFETTI INDESIDERATI
Il riassunto sottostante elenca le reazioni avverse associate alla somministrazione di paracetamolo, derivanti dalla sorveglianza successivaalla commercializzazione. La frequenza delle reazioni avverse riportate di seguito non e' nota. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, neutropenia, agranulocitosi, leucopenia, anemia. Patologie gastrointestinali: diarrea, dolore addominale, reazioni gastrointestinali. Patologie epatobiliari: epatite, alterazione della funzionalità epatica. Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico, angioedema, ipersensibilità, edema della laringe. Esami diagnostici: inr diminuito, inr aumentato, enzimi epatici aumentati. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo: orticaria, eritema, eritema multiforme, eruzione cutanea, pustolosi esantematosa acuta generalizzata, necrolisitossica epidermica, sindrome di stevens-johnson. Patologie vascolari:ipotensione (come sintomo di anafilassi). Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale, ematuria, anuria. Il riassunto sottostante elenca le reazioni avverse associate alla somministrazione dico-efferalgan, derivanti dalla sorveglianza successiva alla commercializzazione. La frequenza delle reazioni avverse riportate di seguito non è nota. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigine. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, stipsi, diarrea, nausea, pancreatite, vomito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, malessere, edema. Patologie epatobiliari: colica biliare, epatite. Disturbi del sistema immunitario: reazione anafilattica,ipersensibilità. Esami diagnostici: alanina amminotrasferasi aumentata, aspartato amminotrasferasi aumentata, fosfatasi alcalina ematica aumentata, amilasi ematica aumentata, gamma-glutamiltrasferasi aumentata,inr aumentato. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo: rabdomiolisi. Patologie del sistema nervoso: capogiro, mioclono, parestesia, sonnolenza, sincope, tremore, sedazione. Disturbipsichiatrici. Stato confusionale, abuso di farmaci, dipendenza da droghe, allucinazione, euforia, disforia. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:dispnea, depressione respiratoria. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo: angioedema, eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria. Patologie vascolari: ipotensione. Patologie dell'occhio: miosi. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: ritenzione urinaria. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Paracetamolo: l'esperienza clinica con l'uso di paracetamolo durante la gravidanza e' limitata. Una grande quantita' di dati sulle donne in gravidanza non indicano ne' tossicita' malformativa, ne' fetale/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo puo' essere usato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficacepiu' bassa per il piu' breve tempo possibile e con la piu' bassa frequenza possibile. Codeina: non ci sono adeguati e studi riproduttivi controllati con codeina durante la gravidanza. Sebbene non vi e' alcuna evidenza definitiva di malformazioni congenite nell'uomo dovute all'usodi codeina durante la gravidanza, un'associazione non puo' essere esclusa. L'uso materno di codeina in qualsiasi fase della gravidanza puo'essere associato a parto cesareo programmato e l'uso nel terzo trimestre puo' essere associato ad un aumentato rischio di parto cesareo urgente ed emorragia post-partum. L'uso materno di codeina nel terzo trimestre e' stato associato con sindrome neonatale caratterizzata da sintomi da astinenza da oppioidi che includono irrequietezza, pianto eccessivo, tremori, ipertonia, tachipnea, piressia, vomito e diarrea. Esiste il rischio di depressione respiratoria nei neonati in caso di assunzione di alte dosi prima della nascita e rischio di sindrome di astinenza in caso di somministrazione cronica al termine della gravidanza. Allattamento. Paracetamolo: dopo somministrazione orale, il paracetamoloe' escreto nel latte materno. E' stata riportata eruzione cutanea neilattanti. Codeina: la codeina non deve essere usata durante l'allattamento con latte materno (vedere paragrafo 4.3). Alle normali dosi terapeutiche, la codeina e il suo metabolita attivo possono essere presenti nel latte materno a dosi molto basse, ed e' improbabile che possa influenzare negativamente il lattante. Tuttavia, se il paziente e' un metabolizzatore ultrarapido del CYP2D6, livelli piu' elevati del metabolita attivo morfina possono essere presenti nel latte materno, e in rarissimi casi possono provocare sintomi di tossicita' da oppioidi nel neonato, che possono essere fatali. E' stato riportato un caso di intossicazione da morfina in un neonato allattato al seno materno la cui madre era una metabolizzatrice ultrarapida trattata con codeina a dosi terapeutiche. Co-Efferalgan e' controindicato durante l'allattamento conlatte materno.
Specifiche
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