Alfasigma Indoxen 10 Supposte 50 Mg
5,90€
Questo medicinale richiede la prescrizione medica e non è acquistabile online.
Puoi acquistrarlo recandoti, munito di ricetta, presso uno dei nostri punti vendita.
Per conoscere le disponibilità del prodotto e le ulteriori informazioni vi preghiamo di contattarci con le seguenti modalità:
- Codice articolo: 020676033
Descrizione
DENOMINAZIONE
INDOXEN
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci Antinfiammatori ed antireumatici.
PRINCIPI ATTIVI
Indometacina.
ECCIPIENTI
Capsule rigide lattosio, lecitina, silice, magnesio stearato. I componenti delle capsule sono gelatina, biossido di titanio, ossido di ferronero (solo per le capsule da 25 mg), indigotina, ossido di ferro giallo (solo per le capsule da 50 mg). Supposte acido edetico, a-Tocoferolo, gliceridi semisintetici solidi.
INDICAZIONI
Medicinale indicato nella terapia di molte affezioni infiammatorie e non infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico, tra cui: artrite reumatoide, artrosi, gotta. In altri pazienti il trattamento dovrebbe essere continuato piu' a lungo prima che si riscontri un miglioramento soggettivo o una riduzione obiettiva della tumefazione e della dolorabilita' articolare. In alcuni casi di artrite reumatoide cronica puo' essere necessario protrarre la terapia con Indoxen per almeno un mese prima che si possa concludere che essa non ha arrecato un beneficio significativo. Nell'artrite reumatoide acuta e nelle riacutizzazioni dell'artrite reumatoide cronica Indoxen di solito induce un rapido miglioramento con diminuzione del dolore, della dolorabilita' e riduzione della tumefazione e della rigidita'. Il medicinale riduce prontamente il dolore e spesso aumenta la mobilita' articolare. Riporta progressivamente il paziente con mobilita' articolare ridotta a un grado maggiore diattivita' e riduce in un'elevata percentuale di pazienti i sintomi diuna artrosi non complicata. Negli attacchi acuti di gotta, la risposta al prodotto e' di solito rapida e spesso importante. Una marcata riduzione del dolore puo' essere ottenuta entro 2-4 ore. La dolorabilita'e il calore scompaiono entro 24-36 ore e la tumefazione diminuisce nello spazio di 3-5 giorni.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; nei bambini al di sotto dei 14 anni; storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); severa insufficienza cardiaca; soggetti con manifestazioni idiosincrasiche, nei malati con disturbi psichici, negli epilettici, nei parkinsoniani. Medicinale controindicato nei pazienti allergici all'acido acetilsalicilico; terzo trimestre di gravidanza e allattamento. Le supposte sono controindicate inpazienti con storia recente di proctite.
POSOLOGIA
Iniziando con basse dosi (75 mg al giorno), se la risposta terapeuticainiziale e' inadeguata la posologia va gradualmente aumentata. Una posologia di 100-150 mg al giorno di solito assicura una risposta terapeutica adeguata. Raramente si deve ricorrere a dosi superiori ai 200 mgal giorno. Raggiungendo o superando tale posologia, si puo' verificare un aumento dell'incidenza degli effetti collaterali, in particolaredella cefalea e dei disturbi gastro-intestinali. In tal caso puo' essere necessaria una temporanea riduzione della posologia. >>Posologia consigliata. 100-200 mg al giorno, come segue: capsule da 25 mg: 1-2 capsule 2-4 volte al giorno per via orale (ingerire le capsule intere, preferibilmente a stomaco pieno); capsule da 50 mg: 1 capsula 2-4 volteal giorno per via orale (ingerire le capsule intere, preferibilmente astomaco pieno); supposte da 50 mg: 1 supposta 2-4 volte al giorno; supposte da 100 mg: 1 supposta 1-2 volte al giorno. Desiderando associare la somministrazione delle capsule con le supposte e' opportuno somministrare una supposta da 100 mg la sera prima di coricarsi e il giornosuccessivo somministrare le capsule, quanto basta al raggiungimento della posologia giornaliera stabilita. Gli effetti indesiderati possonoessere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare isintomi. Nel trattamento ai pazienti anziani il medicinale dovrebbe essere utilizzato con estrema cautela e la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza renale e in pazienti con insufficienza epatica, per questo il farmaco dovrebbe essere utilizzato con particolare attenzione in questi pazienti. Il medicinale non deve essere utilizzato in pazienti fino a 14 anni di eta'. Le indicazioni, la posologia ela sicurezza del trattamento non e' stata stabilita in pazienti appartenenti a questa popolazione.
CONSERVAZIONE
Capsule rigide: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Supposte: Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
AVVERTENZE
Puo' verificarsi, di solito, in fase iniziale di trattamento con il medicinale, cefalea accompagnata talora da vertigine o stordimento. Iniziando la terapia con dosi basse ed aumentando gradualmente la posologia, si riduce al minimo l'incidenza della cefalea. Raramente l'intensita' di questi effetti induce all'interruzione del trattamento, ma se lacefalea persiste malgrado la riduzione della dose, la terapia con l'indometacina dovrebbe essere interrotta. L'uso del farmaco deve essereevitato in concomitanza di FANS inclusi gli inibitori selettivi dellaCOX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, cono senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia operforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazioneo perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche perpazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Prestare cautela ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettividel reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il medicinale il trattamento deve essere sospeso. IFANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. In alcuni pazienti trattati con il medicinale, sono stati segnalati tenesmo ed irritazione della mucosa rettale; l'esame sigmoidoscopico, praticato in numerosi pazienti, non ha pero' rivelato alcuna modificazione della mucosa. Al pari degli altri farmaci dotati di attivita' antiflogistica-analgesica-antipiretica, anche l'indometacina puo' mascherare la sintomatologia obiettiva e soggettiva che di solito accompagna le malattie infettive. L'indometacina deve essere usata con cautela nei pazienti con processiinfettivi in atto, ma tenuti sotto controllo terapeutico. Segnalati depositi corneali e alterazioni retiniche, anche a livello della macula,in alcuni pazienti con artrite reumatoide. Tuttavia, in caso di terapia a lungo termine, e' conveniente eseguire esami oftalmologici ad intervalli periodici, poiche' le suddette reazioni possono essere inizialmente asintomatiche. L'uso del farmaco, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno diipersensibilita'. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione diliquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamentidi lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono stati dati sufficienti per escludere un rischio simile per indometacina. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con indometacina soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamentodi lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza renale e con insufficienza epatica. Il medicinale contiene lattosio.
INTERAZIONI
L'antagonismo tra indometacina ed acido acetilsalicilico osservato inlaboratorio sembra rivestire scarsa rilevanza clinica. La concentrazione plasmatica totale di indometacina piu' i suoi metaboliti inattivi aumenta con la contemporanea somministrazione di probenecid, probabilmente per la ridotta secrezione tubulare dei primi. Non si e' pero' stabilito se la concentrazione di indometacina libera nel plasma venga adessere alterata o se il dosaggio dell'indometacina debba essere corretto quando i due farmaci sono impiegati insieme. L'indometacina non interferisce negli effetti uricosurici del probenecid. L'indometacina antagonizza l'effetto natriuretico della furosemide. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. I FANSpossono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin.Aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il medicinale in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono state identificate, ma le frequenze non sonoriportate a causa della limitata popolazione di pazienti. Gli effettiindesiderati possono richiedere l'aggiustamento della dose e, nei casipiu' gravi, la sospensione del trattamento. Tutti gli effetti indesiderati sono riportati in accordo con la terminologia MedDRA (PreferredTerm). Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia, anemia aplastica, anemia emolitica, anemia secondaria, agranulocitosi, insufficienzamidollare, leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia. Disturbi psichiatrici: stato confusionale, depersonalizzazione, depressione, insonnia, nervosismo. Patologie del sistema nervoso: coma, convulsione (crisi convulsiva), capogiro, cefalea, parestesia, sonnolenza, sincope, tremore, patologia del sistema nervoso. Patologie dell'occhio: depositi corneali, dolore oculare, patologia retinicao maculare, retinopatia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio edel labirinto: perdita dell'udito, tinnitus, vertigine. Patologie cardiache: palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari: ipertensione, ipotensione, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: asma, epistassi, dispnea (improvvisa). Patologie gastrointestinali: dolore addominale, colite, stipsi, morbo di Crohn, diarrea, dispepsia, flatulenza, gastrite, patologia gastrointestinale, emorragia gastrointestinale a volte fatale, in particolare negli anziani, perforazionegastrointestinale, ematemesi, melena, ulcerazione della bocca, nausea, ulcera peptica, vomito. Patologie epatobiliari: epatite sono stati riportati alcuni casi a decorso fatale, ittero. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo: alopecia, angioedema, eritema nodoso, prurito, porpora, eruzione cutanea (rash), sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, orticaria. Patologie renali e urinarie: insufficienza nella funzione renale, glicosuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: emorragia vaginale. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, affaticamento, malessere, edema. Esami diagnostici: urea ematica aumentata, aumento dell'INR. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono chel'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studiepidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, finoa circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dosee la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano statisomministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il medicinale non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il prodotto e' usato da una donna in attesa diconcepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, ladose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale, che puo' regredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla finedella gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamentoed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, Medicinale controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Poiche' non e' stata ancora accertata la possibilita' di impiegare con sicurezza il farmaco durante l'allattamento, il suo uso in queste situazioni e' da escludere.
INDOXEN
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci Antinfiammatori ed antireumatici.
PRINCIPI ATTIVI
Indometacina.
ECCIPIENTI
Capsule rigide lattosio, lecitina, silice, magnesio stearato. I componenti delle capsule sono gelatina, biossido di titanio, ossido di ferronero (solo per le capsule da 25 mg), indigotina, ossido di ferro giallo (solo per le capsule da 50 mg). Supposte acido edetico, a-Tocoferolo, gliceridi semisintetici solidi.
INDICAZIONI
Medicinale indicato nella terapia di molte affezioni infiammatorie e non infiammatorie dell'apparato muscoloscheletrico, tra cui: artrite reumatoide, artrosi, gotta. In altri pazienti il trattamento dovrebbe essere continuato piu' a lungo prima che si riscontri un miglioramento soggettivo o una riduzione obiettiva della tumefazione e della dolorabilita' articolare. In alcuni casi di artrite reumatoide cronica puo' essere necessario protrarre la terapia con Indoxen per almeno un mese prima che si possa concludere che essa non ha arrecato un beneficio significativo. Nell'artrite reumatoide acuta e nelle riacutizzazioni dell'artrite reumatoide cronica Indoxen di solito induce un rapido miglioramento con diminuzione del dolore, della dolorabilita' e riduzione della tumefazione e della rigidita'. Il medicinale riduce prontamente il dolore e spesso aumenta la mobilita' articolare. Riporta progressivamente il paziente con mobilita' articolare ridotta a un grado maggiore diattivita' e riduce in un'elevata percentuale di pazienti i sintomi diuna artrosi non complicata. Negli attacchi acuti di gotta, la risposta al prodotto e' di solito rapida e spesso importante. Una marcata riduzione del dolore puo' essere ottenuta entro 2-4 ore. La dolorabilita'e il calore scompaiono entro 24-36 ore e la tumefazione diminuisce nello spazio di 3-5 giorni.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; nei bambini al di sotto dei 14 anni; storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti attivi o storia di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); severa insufficienza cardiaca; soggetti con manifestazioni idiosincrasiche, nei malati con disturbi psichici, negli epilettici, nei parkinsoniani. Medicinale controindicato nei pazienti allergici all'acido acetilsalicilico; terzo trimestre di gravidanza e allattamento. Le supposte sono controindicate inpazienti con storia recente di proctite.
POSOLOGIA
Iniziando con basse dosi (75 mg al giorno), se la risposta terapeuticainiziale e' inadeguata la posologia va gradualmente aumentata. Una posologia di 100-150 mg al giorno di solito assicura una risposta terapeutica adeguata. Raramente si deve ricorrere a dosi superiori ai 200 mgal giorno. Raggiungendo o superando tale posologia, si puo' verificare un aumento dell'incidenza degli effetti collaterali, in particolaredella cefalea e dei disturbi gastro-intestinali. In tal caso puo' essere necessaria una temporanea riduzione della posologia. >>Posologia consigliata. 100-200 mg al giorno, come segue: capsule da 25 mg: 1-2 capsule 2-4 volte al giorno per via orale (ingerire le capsule intere, preferibilmente a stomaco pieno); capsule da 50 mg: 1 capsula 2-4 volteal giorno per via orale (ingerire le capsule intere, preferibilmente astomaco pieno); supposte da 50 mg: 1 supposta 2-4 volte al giorno; supposte da 100 mg: 1 supposta 1-2 volte al giorno. Desiderando associare la somministrazione delle capsule con le supposte e' opportuno somministrare una supposta da 100 mg la sera prima di coricarsi e il giornosuccessivo somministrare le capsule, quanto basta al raggiungimento della posologia giornaliera stabilita. Gli effetti indesiderati possonoessere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare isintomi. Nel trattamento ai pazienti anziani il medicinale dovrebbe essere utilizzato con estrema cautela e la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati. Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza renale e in pazienti con insufficienza epatica, per questo il farmaco dovrebbe essere utilizzato con particolare attenzione in questi pazienti. Il medicinale non deve essere utilizzato in pazienti fino a 14 anni di eta'. Le indicazioni, la posologia ela sicurezza del trattamento non e' stata stabilita in pazienti appartenenti a questa popolazione.
CONSERVAZIONE
Capsule rigide: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Supposte: Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.
AVVERTENZE
Puo' verificarsi, di solito, in fase iniziale di trattamento con il medicinale, cefalea accompagnata talora da vertigine o stordimento. Iniziando la terapia con dosi basse ed aumentando gradualmente la posologia, si riduce al minimo l'incidenza della cefalea. Raramente l'intensita' di questi effetti induce all'interruzione del trattamento, ma se lacefalea persiste malgrado la riduzione della dose, la terapia con l'indometacina dovrebbe essere interrotta. L'uso del farmaco deve essereevitato in concomitanza di FANS inclusi gli inibitori selettivi dellaCOX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. I pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, cono senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia operforazione, il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazioneo perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche perpazienti che assumono basse dosi di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali. Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Prestare cautela ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettividel reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina. Quando si verifica emorragia o ulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono il medicinale il trattamento deve essere sospeso. IFANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. In alcuni pazienti trattati con il medicinale, sono stati segnalati tenesmo ed irritazione della mucosa rettale; l'esame sigmoidoscopico, praticato in numerosi pazienti, non ha pero' rivelato alcuna modificazione della mucosa. Al pari degli altri farmaci dotati di attivita' antiflogistica-analgesica-antipiretica, anche l'indometacina puo' mascherare la sintomatologia obiettiva e soggettiva che di solito accompagna le malattie infettive. L'indometacina deve essere usata con cautela nei pazienti con processiinfettivi in atto, ma tenuti sotto controllo terapeutico. Segnalati depositi corneali e alterazioni retiniche, anche a livello della macula,in alcuni pazienti con artrite reumatoide. Tuttavia, in caso di terapia a lungo termine, e' conveniente eseguire esami oftalmologici ad intervalli periodici, poiche' le suddette reazioni possono essere inizialmente asintomatiche. L'uso del farmaco, e' sconsigliato nelle donne che intendano iniziare una gravidanza. La somministrazione dovrebbe essere sospesa nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottoposte a indagini sulla fertilita'. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il medicinale deve essere interrotto alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno diipersensibilita'. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati riscontrati ritenzione diliquidi ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamentidi lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p. es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono stati dati sufficienti per escludere un rischio simile per indometacina. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con indometacina soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamentodi lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Non sono stati effettuati studi clinici in pazienti con insufficienza renale e con insufficienza epatica. Il medicinale contiene lattosio.
INTERAZIONI
L'antagonismo tra indometacina ed acido acetilsalicilico osservato inlaboratorio sembra rivestire scarsa rilevanza clinica. La concentrazione plasmatica totale di indometacina piu' i suoi metaboliti inattivi aumenta con la contemporanea somministrazione di probenecid, probabilmente per la ridotta secrezione tubulare dei primi. Non si e' pero' stabilito se la concentrazione di indometacina libera nel plasma venga adessere alterata o se il dosaggio dell'indometacina debba essere corretto quando i due farmaci sono impiegati insieme. L'indometacina non interferisce negli effetti uricosurici del probenecid. L'indometacina antagonizza l'effetto natriuretico della furosemide. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale. I FANSpossono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin.Aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. I FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono il sistema della ciclo-ossigenasi puo' portare a un ulteriore deterioramento della funzione renale, che comprende una possibile insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono il medicinale in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono state identificate, ma le frequenze non sonoriportate a causa della limitata popolazione di pazienti. Gli effettiindesiderati possono richiedere l'aggiustamento della dose e, nei casipiu' gravi, la sospensione del trattamento. Tutti gli effetti indesiderati sono riportati in accordo con la terminologia MedDRA (PreferredTerm). Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia, anemia aplastica, anemia emolitica, anemia secondaria, agranulocitosi, insufficienzamidollare, leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: iperglicemia. Disturbi psichiatrici: stato confusionale, depersonalizzazione, depressione, insonnia, nervosismo. Patologie del sistema nervoso: coma, convulsione (crisi convulsiva), capogiro, cefalea, parestesia, sonnolenza, sincope, tremore, patologia del sistema nervoso. Patologie dell'occhio: depositi corneali, dolore oculare, patologia retinicao maculare, retinopatia, visione offuscata. Patologie dell'orecchio edel labirinto: perdita dell'udito, tinnitus, vertigine. Patologie cardiache: palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari: ipertensione, ipotensione, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: asma, epistassi, dispnea (improvvisa). Patologie gastrointestinali: dolore addominale, colite, stipsi, morbo di Crohn, diarrea, dispepsia, flatulenza, gastrite, patologia gastrointestinale, emorragia gastrointestinale a volte fatale, in particolare negli anziani, perforazionegastrointestinale, ematemesi, melena, ulcerazione della bocca, nausea, ulcera peptica, vomito. Patologie epatobiliari: epatite sono stati riportati alcuni casi a decorso fatale, ittero. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo: alopecia, angioedema, eritema nodoso, prurito, porpora, eruzione cutanea (rash), sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica, orticaria. Patologie renali e urinarie: insufficienza nella funzione renale, glicosuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: emorragia vaginale. Patologie sistemichee condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, affaticamento, malessere, edema. Esami diagnostici: urea ematica aumentata, aumento dell'INR. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono chel'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (p.es. infarto del miocardio o ictus). Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studiepidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, finoa circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dosee la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano statisomministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il medicinale non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il prodotto e' usato da una donna in attesa diconcepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, ladose e la durata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale, che puo' regredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla finedella gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamentoed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, Medicinale controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza. Poiche' non e' stata ancora accertata la possibilita' di impiegare con sicurezza il farmaco durante l'allattamento, il suo uso in queste situazioni e' da escludere.
Specifiche
Domande e risposte (0)