Neopharmed Gentili Iskidrop Orale Gocce 25 Ml 30 Mg/0,75 Ml
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- Codice articolo: 038071015
Descrizione
DENOMINAZIONE
ISKIDROP 30 MG/0,75 ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Calcio-antagonista selettivo, derivato diidropiridinico.
PRINCIPI ATTIVI
30 gocce di soluzione (corrispondenti a 0,75 ml) contengono: nimodipina 30 mg.
ECCIPIENTI
Macrogolglicerolo idrossistearato, etanolo (96%).
INDICAZIONI
Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. L'uso della nimodipina in concomitanza con rifampicina e' controindicato, in quanto l'assunzione contemporanea di rifampicina puo' ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina. La terapia concomitante con nimodipina per via orale e farmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina e' controindicata in quanto l'assunzione contemporanea di tali farmaci puo' ridurre significativamentel'efficacia della nimodipina. Gravidanza e allattamento.
POSOLOGIA
La sicurezza e l'efficacia del medicinale in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni non e' stata stabilita. Posologia. Nella profilassi e neltrattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg - corrispondenti a 60 gocce di soluzione - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore). Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse, la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessita' o dovrebbe essere sospeso il trattamento. In casodi somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, puo' rendersi necessaria una modulazione del dosaggio. Pazienti con funzionalita' epatica compromessa. Una funzionalita' epaticagravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, puo' causare un aumento della biodisponibilita' della nimodipina, dovuto ad unadiminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamento della pressione arteriosa, possono essere piu' pronunciati inquesti pazienti. In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento. Modo di somministrazione. Il medicinale va assunto lontano dai pasti, le goccediluite in poca acqua. Non assumere con succo di pompelmo. Non immergere il contagocce nell'acqua e non sciacquarlo. Dopo aver messo le gocce nell'acqua riporre il contagocce nel flacone. L'intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare.
AVVERTENZE
Nei pazienti con insufficienza renale grave (filtrazione glomerulare <= 20 ml/min), che necessitano di un trattamento con il medicinale, siraccomanda un attento monitoraggio. Una funzionalita' epatica gravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, puo' causare un aumento della biodisponibilita' della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Glieffetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamentodella pressione arteriosa, possono essere piu' pronunciati in questipazienti. Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con il medicinale sia associato con un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo in questi casi od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto di acqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato). Il farmaco deve essere utilizzato con cautela anche nei pazienti ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg). Nei pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopoun infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale). La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina. Farmaci che notoriamente inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio: antibiotici macrolidi (es. eritromicina); inibitori delle proteasianti-HIV (es. ritonavir); antimicotici azolici (es. ketoconazolo); gliantidepressivi nefazodone e fluoxetina; quinupristin/dalfopristin; cimetidina; acido valproico. In caso di somministrazione concomitante diquesti farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Importanti informazioni sugli eccipienti: una dose(60 gocce corrispondenti a 1.5 ml) di questo medicinale somministratoa un adulto di 70 kg comporterebbe un'esposizione a 16.46 mg / kg di etanolo che puo' causare un aumento della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) di circa 2.74 mg / 100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra, il BAC e' probabile chesia di circa 50 mg / 100 ml. La quantita' di alcol in questo medicinale puo' alterare l'effetto di altri farmaci, come pure la capacita' diguidare veicoli ed usare macchinari. Questo medicinale contiene anchemacrogolglicerolo idrossistearato (derivato dell'olio di ricino), chepuo' causare disturbi gastrici e diarrea.
INTERAZIONI
Effetti di altri farmaci sulla nimodipina. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4 localizzato sia alivello della mucosa intestinale sia del fegato. I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina. L'entita' e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando nimodipina e' somministrata contemporaneamente aiseguenti farmaci. Rifampicina. Esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Percio' l'efficacia di nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina. L'uso di nimodipina con rifampicina e' quindi controindicato. Farmaci antiepilettici induttori del sistema delcitocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina. Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilita' della nimodipina somministrata per via orale. Pertanto, laterapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via oralee' controindicata. Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Antibiotici macrolidi (es. eritromicina). Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina. Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori delsistema del citocromo P450 3A4 e l'eventualita' di un'interazione a questo livello non puo' essere esclusa. Percio' gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in associazione con nimodipina. L'azitromicina, anche se strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non e' un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4. Inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir, indinavir, nelfinavir o saquinavir). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasianti-HIV. E' stato segnalato che alcuni farmaci di questa classe sonopotenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. Per questo motivo, la possibilita' di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non puo' essere esclusa. Antimicotici azolici (es. ketoconazolo). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e ketoconazolo. E' noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state riportate per altri calcio-antagonisti diidropiridinici. Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si puo' escludere un sostanziale aumento della biodisponibilita' sistemica di nimodipina,dovuto ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio. Nefazodone Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone. Questo farmaco antidepressivo e' notoriamente un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4. Quindi, nel caso in cui nefazodone sia somministrato assieme a nimodipina, non si puo' escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Fluoxetina La contemporanea somministrazione di nimodipina con l'antidepressivo fluoxetina allo statostazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina e' diminuitain modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non e' stata influenzata. Quinupristin/dalfopristin. Sulla base di esperienze con il calcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Cimetidina. La somministrazione contemporanea di nimodipina e cimetidina(un antagonistaH2) puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Acido valproico. La somministrazione contemporanea di nimodipina e acido valproico (un anticonvulsivo) puo' portaread un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Ulterioriinterazioni. Nortriptilina. L'assunzione contemporanea di nimodipinae nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina. Effetti della nimodipina su altri farmaci. Farmaci antiipertensivi. La nimodipina puo' aumentare l'effettoipotensivo di farmaci anti-ipertensivi somministrati contemporaneamente, come, per esempio: diuretici; beta-bloccanti; ACE-inibitori; A1 antagonisti; altri calcio-antagonisti; alfa-bloccanti; inibitori della PDE5; alfa-metildopa. Nel caso un'associazione di questo tipo sia inevitabile, e' necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento. Zidovudina. In uno studio sulla scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina,con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance. Interazioni con gli alimenti. Succo di pompelmo. Ilsucco di pompelmo inibisce il sistema del citocromo P450 3A4. L'assunzione contemporanea di succo di pompelmo e di calcio-antagonisti diidropiridinici aumenta la concentrazione plasmatica e la durata d'azione di questi ultimi, a causa di una diminuzione del loro metabolismo di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenza di cio', l'effetto antiipertensivo della nimodipina puo' risultare aumentato. Questo fenomeno puo' durare per almeno 4 giorni dopo l'ultima ingestione di succo di pompelmo. L'ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina. Casi in cuinon si e' evidenziata un'interazione. Aloperidolo. La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. La contemporanea somministrazionedi nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide,indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
EFFETTI INDESIDERATI
Di seguito sono riportate le reazioni avverse al farmaco segnalate indiversi studi clinici con nimodipina sull'indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotti da emorragia subaracnoidea", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi controllati verso placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo; negli studi non controllati 2.496 pazienti sono stati trattati con nimodipina; status 31 agosto 2005). Le frequenze sono cosi' definite: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000,< 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10.000). Reazioni avverse al farmaco segnalate nei pazienti negli studi clinici sull'indicazione "Prevenzione e trattamento di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale". Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, eruzione cutanea. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia; raro: bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, vasodilatazione. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: ileo. Patologie epatobiliari. Raro: aumento transitorio deglienzimi epatici. Altri eventi riportati con frequenza non nota includono le vertigini. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non ci sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Qualora si ritenga necessario somministrare il medicinale in gravidanza, occorre considerare attentamente i benefici attesi ed i rischi potenziali in rapporto alla gravita' del quadro clinico. Allattamento. E' stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sonoescreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine digrandezza di quella presente nel plasma materno. Si consiglia alle madri di non allattare durante l'assunzione del medicinale. Fertilita'.In singoli casi di fertilizzazione in-vitro i calcio-antagonisti sonostati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalita' spermatica. La rilevanza di questo risultato non e' nota nel trattamento a breve termine.
ISKIDROP 30 MG/0,75 ML GOCCE ORALI, SOLUZIONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Calcio-antagonista selettivo, derivato diidropiridinico.
PRINCIPI ATTIVI
30 gocce di soluzione (corrispondenti a 0,75 ml) contengono: nimodipina 30 mg.
ECCIPIENTI
Macrogolglicerolo idrossistearato, etanolo (96%).
INDICAZIONI
Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. L'uso della nimodipina in concomitanza con rifampicina e' controindicato, in quanto l'assunzione contemporanea di rifampicina puo' ridurre significativamente l'efficacia della nimodipina. La terapia concomitante con nimodipina per via orale e farmaci antiepilettici, quali fenobarbital, fenitoina o carbamazepina e' controindicata in quanto l'assunzione contemporanea di tali farmaci puo' ridurre significativamentel'efficacia della nimodipina. Gravidanza e allattamento.
POSOLOGIA
La sicurezza e l'efficacia del medicinale in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni non e' stata stabilita. Posologia. Nella profilassi e neltrattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea, terminata la terapia parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale per circa 7 giorni (60 mg - corrispondenti a 60 gocce di soluzione - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore). Nei pazienti che sviluppano reazioni avverse, la dose dovrebbe essere ridotta secondo le necessita' o dovrebbe essere sospeso il trattamento. In casodi somministrazione concomitante con inibitori o induttori del sistema CYP 3A4, puo' rendersi necessaria una modulazione del dosaggio. Pazienti con funzionalita' epatica compromessa. Una funzionalita' epaticagravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, puo' causare un aumento della biodisponibilita' della nimodipina, dovuto ad unadiminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Gli effetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamento della pressione arteriosa, possono essere piu' pronunciati inquesti pazienti. In questi casi la dose deve essere ridotta o, se necessario, bisogna considerare la sospensione del trattamento. Modo di somministrazione. Il medicinale va assunto lontano dai pasti, le goccediluite in poca acqua. Non assumere con succo di pompelmo. Non immergere il contagocce nell'acqua e non sciacquarlo. Dopo aver messo le gocce nell'acqua riporre il contagocce nel flacone. L'intervallo tra le singole somministrazioni non dovrebbe essere inferiore alle 4 ore.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non refrigerare.
AVVERTENZE
Nei pazienti con insufficienza renale grave (filtrazione glomerulare <= 20 ml/min), che necessitano di un trattamento con il medicinale, siraccomanda un attento monitoraggio. Una funzionalita' epatica gravemente compromessa e particolarmente la cirrosi epatica, puo' causare un aumento della biodisponibilita' della nimodipina, dovuto ad una diminuzione dell'effetto di primo passaggio e della clearance metabolica. Glieffetti farmacologici e gli effetti indesiderati, come l'abbassamentodella pressione arteriosa, possono essere piu' pronunciati in questipazienti. Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con il medicinale sia associato con un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo in questi casi od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto di acqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato). Il farmaco deve essere utilizzato con cautela anche nei pazienti ipotesi (pressione arteriosa sistolica < 100 mmHg). Nei pazienti con angina instabile o nelle prime 4 settimane dopoun infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale). La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4. I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina. Farmaci che notoriamente inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e che quindi possono causare un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina, sono, per esempio: antibiotici macrolidi (es. eritromicina); inibitori delle proteasianti-HIV (es. ritonavir); antimicotici azolici (es. ketoconazolo); gliantidepressivi nefazodone e fluoxetina; quinupristin/dalfopristin; cimetidina; acido valproico. In caso di somministrazione concomitante diquesti farmaci, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Importanti informazioni sugli eccipienti: una dose(60 gocce corrispondenti a 1.5 ml) di questo medicinale somministratoa un adulto di 70 kg comporterebbe un'esposizione a 16.46 mg / kg di etanolo che puo' causare un aumento della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) di circa 2.74 mg / 100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra, il BAC e' probabile chesia di circa 50 mg / 100 ml. La quantita' di alcol in questo medicinale puo' alterare l'effetto di altri farmaci, come pure la capacita' diguidare veicoli ed usare macchinari. Questo medicinale contiene anchemacrogolglicerolo idrossistearato (derivato dell'olio di ricino), chepuo' causare disturbi gastrici e diarrea.
INTERAZIONI
Effetti di altri farmaci sulla nimodipina. La nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4 localizzato sia alivello della mucosa intestinale sia del fegato. I farmaci che sono noti inibitori o induttori di questo sistema enzimatico possono quindi modificare l'effetto di primo passaggio o la clearance della nimodipina. L'entita' e la durata di questa interazione devono essere prese in considerazione quando nimodipina e' somministrata contemporaneamente aiseguenti farmaci. Rifampicina. Esperienze con altri calcio-antagonisti lasciano ritenere che la rifampicina acceleri il metabolismo della nimodipina attraverso un processo di induzione enzimatica. Percio' l'efficacia di nimodipina potrebbe essere significativamente ridotta se somministrata con rifampicina. L'uso di nimodipina con rifampicina e' quindi controindicato. Farmaci antiepilettici induttori del sistema delcitocromo P450 3A4, come il fenobarbital, la fenitoina o la carbamazepina. Una precedente terapia cronica con i farmaci antiepilettici fenobarbital, fenitoina o carbamazepina riduce in maniera marcata la biodisponibilita' della nimodipina somministrata per via orale. Pertanto, laterapia concomitante con questi farmaci e la nimodipina per via oralee' controindicata. Inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. In caso di somministrazione concomitante con i seguenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4, la pressione arteriosa deve essere monitorata e, se necessario, deve essere presa in considerazione una riduzione del dosaggio di nimodipina. Antibiotici macrolidi (es. eritromicina). Non sono stati condotti studi di interazione fra antibiotici macrolidi e nimodipina. Alcuni antibiotici macrolidi sono noti inibitori delsistema del citocromo P450 3A4 e l'eventualita' di un'interazione a questo livello non puo' essere esclusa. Percio' gli antibiotici macrolidi non devono essere usati in associazione con nimodipina. L'azitromicina, anche se strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non e' un inibitore del sistema del citocromo CYP 3A4. Inibitori delle proteasi anti-HIV (es. ritonavir, indinavir, nelfinavir o saquinavir). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e inibitori delle proteasianti-HIV. E' stato segnalato che alcuni farmaci di questa classe sonopotenti inibitori del sistema del citocromo P450 3A4. Per questo motivo, la possibilita' di un aumento marcato e clinicamente rilevante della concentrazione plasmatica di nimodipina, in caso di sua somministrazione in concomitanza con uno di questi farmaci, non puo' essere esclusa. Antimicotici azolici (es. ketoconazolo). Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e ketoconazolo. E' noto che gli antimicotici azolici inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4, e varie interazioni sono state riportate per altri calcio-antagonisti diidropiridinici. Quindi, nel caso siano somministrati assieme a nimodipina orale, non si puo' escludere un sostanziale aumento della biodisponibilita' sistemica di nimodipina,dovuto ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio. Nefazodone Non sono stati condotti veri e propri studi per investigare la potenziale interazione tra nimodipina e nefazodone. Questo farmaco antidepressivo e' notoriamente un potente inibitore del sistema del citocromo P450 3A4. Quindi, nel caso in cui nefazodone sia somministrato assieme a nimodipina, non si puo' escludere un sostanziale aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Fluoxetina La contemporanea somministrazione di nimodipina con l'antidepressivo fluoxetina allo statostazionario ha condotto ad un aumento di circa il 50% dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina e' diminuitain modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo norfluoxetina non e' stata influenzata. Quinupristin/dalfopristin. Sulla base di esperienze con il calcio-antagonista nifedipina, la somministrazione concomitante di nimodipina e quinupristin/dalfopristin puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Cimetidina. La somministrazione contemporanea di nimodipina e cimetidina(un antagonistaH2) puo' portare ad un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Acido valproico. La somministrazione contemporanea di nimodipina e acido valproico (un anticonvulsivo) puo' portaread un aumento della concentrazione plasmatica di nimodipina. Ulterioriinterazioni. Nortriptilina. L'assunzione contemporanea di nimodipinae nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina. Effetti della nimodipina su altri farmaci. Farmaci antiipertensivi. La nimodipina puo' aumentare l'effettoipotensivo di farmaci anti-ipertensivi somministrati contemporaneamente, come, per esempio: diuretici; beta-bloccanti; ACE-inibitori; A1 antagonisti; altri calcio-antagonisti; alfa-bloccanti; inibitori della PDE5; alfa-metildopa. Nel caso un'associazione di questo tipo sia inevitabile, e' necessario un monitoraggio del paziente particolarmente attento. Zidovudina. In uno studio sulla scimmia la simultanea somministrazione endovenosa del farmaco anti-HIV zidovudina e di nimodipina in bolo ha indotto un incremento significativo della AUC della zidovudina,con una significativa riduzione del suo volume di distribuzione e della sua clearance. Interazioni con gli alimenti. Succo di pompelmo. Ilsucco di pompelmo inibisce il sistema del citocromo P450 3A4. L'assunzione contemporanea di succo di pompelmo e di calcio-antagonisti diidropiridinici aumenta la concentrazione plasmatica e la durata d'azione di questi ultimi, a causa di una diminuzione del loro metabolismo di primo passaggio o della sua clearance. Come conseguenza di cio', l'effetto antiipertensivo della nimodipina puo' risultare aumentato. Questo fenomeno puo' durare per almeno 4 giorni dopo l'ultima ingestione di succo di pompelmo. L'ingestione di pompelmo o succo di pompelmo deve quindi essere evitata durante il trattamento con nimodipina. Casi in cuinon si e' evidenziata un'interazione. Aloperidolo. La contemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario a pazienti in trattamento a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. La contemporanea somministrazionedi nimodipina per via orale e di diazepam, digossina, glibenclamide,indometacina, ranitidina e warfarin non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione.
EFFETTI INDESIDERATI
Di seguito sono riportate le reazioni avverse al farmaco segnalate indiversi studi clinici con nimodipina sull'indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotti da emorragia subaracnoidea", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III (negli studi controllati verso placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo; negli studi non controllati 2.496 pazienti sono stati trattati con nimodipina; status 31 agosto 2005). Le frequenze sono cosi' definite: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000,< 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10.000). Reazioni avverse al farmaco segnalate nei pazienti negli studi clinici sull'indicazione "Prevenzione e trattamento di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale". Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, eruzione cutanea. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia; raro: bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, vasodilatazione. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: ileo. Patologie epatobiliari. Raro: aumento transitorio deglienzimi epatici. Altri eventi riportati con frequenza non nota includono le vertigini. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. Non ci sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Qualora si ritenga necessario somministrare il medicinale in gravidanza, occorre considerare attentamente i benefici attesi ed i rischi potenziali in rapporto alla gravita' del quadro clinico. Allattamento. E' stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sonoescreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine digrandezza di quella presente nel plasma materno. Si consiglia alle madri di non allattare durante l'assunzione del medicinale. Fertilita'.In singoli casi di fertilizzazione in-vitro i calcio-antagonisti sonostati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalita' spermatica. La rilevanza di questo risultato non e' nota nel trattamento a breve termine.
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