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Teva Italia Kentera 8 Cerotti Transd 3,9 Mg/die

Teva Italia Kentera 8 Cerotti Transd 3,9 Mg/die

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  • Codice articolo: 038812018
Descrizione
DENOMINAZIONE
KENTERA 3,9 MG / 24 ORE - CEROTTO TRANSDERMICO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antispastici delle vie urinarie.

PRINCIPI ATTIVI
Ogni cerotto transdermico contiene 36 mg di ossibutinina. La superficie del cerotto e' di 39 cm^2 con un rilascio nominale di 3,9 mg di ossibutinina nell'arco di 24 ore. Per l'elenco completo degli eccipienti,vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI
Pellicola di rivestimento: poliestere/etilenvinil acetato (PET/EVA) trasparente. Strato centrale: triacetina, soluzione adesiva a base di copolimeri acrilici, contenente domini di 2-etilesil acrilato, N-vinilpirrolidone e polimero esametilen glicole dimetacrilato. Pellicola da staccare: poliestere siliconato.

INDICAZIONI
Trattamento sintomatico dell'incontinenza urinaria da urgenza e/o dell'aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti adulti affetti davescica instabile.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Kentera e' controindicato in pazienti con ritenzione urinaria, con patologia gastrointestinale grave, miastenia gravis o glaucoma ad angolo chiuso, nonche' in pazienti a rischio diqueste condizioni.

POSOLOGIA
Posologia: la dose raccomandata e' un cerotto transdermico da 3,9 mg applicato due volte a settimana (ogni 3-4 giorni). Anziani: in base all'esperienza degli studi clinici non si ritiene necessario un aggiustamento della dose in questa popolazione. Tuttavia, Kentera deve essere usato con cautela nei pazienti anziani, che possono essere piu' sensibili agli effetti degli anticolinergici ad azione centrale e presentaredifferenze nella farmacocinetica (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Kentera nella popolazione pediatrica non sono state stabilite. L'uso di Kentera nella popolazione pediatrica non e' raccomandato. I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 4.8, ma non puo' essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: il cerotto deveessere applicato sulla cute asciutta e intatta dell'addome, del finaco o dei glutei, immediatamente dopo averlo estratto dalla bustina protettiva. Ad ogni nuovo cerotto si deve scegliere una nuova zona di applicazione, per evitare di applicarlo sulla stessa sede entro 7 giorni dall'applicazione precedente. Il cerotto non deve essere diviso o tagliato a pezzi. I cerotti danneggiati non devono essere usati.

CONSERVAZIONE
Non refrigerare o congelare.

AVVERTENZE
Kentera deve essere somministrato con prudenza a pazienti con compromissione epatica o renale. L'uso di Kentera in pazienti con compromissione epatica deve essere monitorato attentamente. Altre cause di minzione frequente (scompenso cardiaco o patologia renale) devono essere valutate prima del trattamento con Kentera. In caso di infezione delle vieurinarie si deve avviare un'adeguata terapia antibatterica. Ritenzione urinaria: i prodotti anticolinergici devono essere somministrati conprudenza a pazienti affetti da un'ostruzione del flusso vescicale clinicamente significativa, per il rischio di ritenzione urinaria. Kentera deve essere usato con cautela nei pazienti anziani, che possono essere piu' sensibili agli effetti degli anticolinergici ad azione centrale e presentare differenze nella farmacocinetica. In totale, 496 pazienti sono stati esposti a Kentera nello studio di 12 settimane randomizzato, in doppio cieco, controllato verso placebo, e nello studio di estensione di 14 settimane sulla sicurezza. Di questi, 188 pazienti (38%)erano di eta' pari o superiore a 65 anni e non presentavano differenze complessive in termini di sicurezza o efficacia rispetto ai pazientipiu' giovani. Pertanto, in base all'attuale esperienza clinica, non si ritiene necessario un aggiustamento della dose nei pazienti anziani.All'uso di ossibutinina sono stati associati eventi anticolinergici del SNC e psichiatrici, quali disturbi del sonno (ad es. insonnia) e disturbi cognitivi, specialmente nei pazienti anziani. Si deve usare cautela quando si somministra ossibutinina in concomitanza con altri medicinali anticolinergici (vedere anche paragrafo 4.5). Se un paziente presenta tali eventi, si deve sospendere il farmaco. Durante l'utilizzopost-marketing sono stati segnalati altri eventi psichiatrici che implicano un meccanismo anticolinergico (vedere paragrafo 4.8). La somministrazione orale di ossibutinina puo' giustificare le seguenti avvertenze, sebbene questi eventi non siano stati osservati durante gli studiclinici realizzati con Kentera. Patologie gastrointestinali: i medicinali anticolinergici possono ridurre la motilita' gastrointestinale e devono essere somministrati con prudenza a pazienti affetti da disturbiostruttivi gastrointestinali, per il rischio di ritenzione gastrica.Lo stesso vale per la colite ulcerosa e l'atonia intestinale. I medicinali anticolinergici devono essere somministrati con prudenza a pazienti affetti da ernia iatale/reflusso gastroesofageo e/o che stanno assumendo contemporaneamente medicinali (ad es. bisfosfonati) che possonoprovocare o aggravare l'esofagite. Gli anticolinergici devono essere somministrati con prudenza a pazienti affetti da neuropatia autonomica,deficit cognitivo o morbo di Parkinson. I pazienti devono essere informati che lo stato di prostrazione da calore (febbre e colpo di caloredovuti ad una ridotta sudorazione) puo' verificarsi quando gli anticolinergici come l'ossibutinina vengono impiegati in un ambiente caldo.L'ossibutinina puo' aggravare i sintomi di ipertiroidismo, cardiopatiacoronarica, scompenso cardiaco congestizio, aritmie cardiache, tachicardia, ipertensione ed ipertrofia prostatica. L'ossibutinina puo' inibire le secrezioni salivari inducendo cosi' carie, parodontosi o candidosi orale.

INTERAZIONI
L'uso concomitante di ossibutinina con altri medicinali anticolinergici o con altri agenti che competono per il metabolismo dell'enzima CYP3A4, puo' aumentare la frequenza o la gravita' della secchezza delle fauci, della stitichezza e della sonnolenza. Gli agenti anticolinergicipotrebbero alterare l'assorbimento di alcuni medicinali somministratiin concomitanza, per gli effetti anticolinergici sulla motilita' gastrointestinale. Poiche' l'ossibutinina viene metabolizzata dall'isoenzima CYP3A4 del citocromo P450, non si possono escludere interazioni coni medicinali che inibiscono questo isoenzima. Cio' e' da tenere presente in caso di somministrazione di azoli antifungini (ad es. ketoconazolo) o antibiotici macrolidi (ad es. eritromicina) in concomitanza conl'ossibutinina. L'attivita' anticolinergica dell'ossibutinina viene aumentata dalla somministrazione concomitante di altri anticolinergici odi medicinali con attivita' anticolinergica, come ad esempio l'amantadina ed altri medicinali anticolinergici antiparkinsoniani (ad es. biperidene, levodopa), gli antistaminici, gli antipsicotici (ad es. fenotiazine, butirrofenoni, clozapina), la chinidina, gli antidepressivi triciclici, l'atropina e i composti ad essa correlati come gli antispastici atropinici, il dipiridamolo. I pazienti devono essere informati della possibilita' che l'alcol aumenti la sonnolenza provocata da agentianticolinergici come l'ossibutinina (vedere paragrafo 4.7). L'ossibutinina puo' antagonizzare l'effetto delle terapie procinetiche.

EFFETTI INDESIDERATI
Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse al farmaco riferite piu' comunemente sono state le reazioni nella sede di applicazione, verificatesi nel 23,1% dei pazienti. Altre reazioni avverse al farmaco riferite comunemente sono state secchezza delle fauci (8,6%), stipsi (3,9%), diarrea (3,2%), cefalea (3,0%), vertigini (2,3%) e vista offuscata (2,3%). Elenco delle reazioni avverse: di seguito sono elencate le reazioni avverse osservate negli studi clinici di fase 3 e 4, inbase alla classificazione per sistemi e organi, e per frequenza. Le frequenze sono definite come segue: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravita' decrescente. Sono incluse anche le reazioni avverse post-marketing non riscontrate negli studi clinici. Infezioni e infestazioni. Comune: infezione delle vie urinarie; non comune: infezione delle alte vie respiratorie, infezione fungina. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, confusione, nervosismo, agitazione, insonnia; raro: reazione di panico ^#, delirio ^#, allucinazioni ^#, disorientamento ^#. Patologie del sistemanervoso. Comune: cefalea, sonnolenza; raro: compromissione della memoria ^#, amnesia ^#, letargia ^#, disturbi dell'attenzione ^#. Patologie dell'occhio. Comune: vista offuscata. Patologie dell'orecchio e dellabirinto. Comune: vertigine. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: orticaria, vampate di calore.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite.Patologie gastrointestinali. Comune: secchezza delle fauci, stipsi, diarrea, nausea, dolore addominale; non comune: disturbi addominali, dispepsia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore lombare. Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione urinaria, disuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: prurito nella sede di applicazione; comune: eritema nella sede di applicazione, reazione nella sede di applicazione, eruzione nella sede di applicazione. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: lesione inflitta. ^# reazioni avverse riferite esclusivamente a segnalazioni post-marketing (non riscontrate negli studi clinici), la cui categoria di frequenza e' stata stimata dai dati sulla sicurezza degli studiclinici, e segnalate in associazione con l'uso topico di ossibutinina(effetti di classe degli anticolinergici). Le reazioni avverse considerate associate alla terapia anticolinergica in generale o osservate con la somministrazione orale di ossibutinina, ma finora non osservatecon Kentera negli studi clinici o dopo l'immissione in commercio, sono: anoressia, vomito, esofagite da reflusso, ridotta sudorazione, colpodi calore, ridotta lacrimazione, midriasi, tachicardia, aritmia, incubi, irrequietezza, convulsioni, ipertensione intraoculare e induzionedi glaucoma, paranoia, fotosensibilita', disfunzione erettile. Popolazione pediatrica: durante l'utilizzo post-marketing in questa fascia dieta' sono stati segnalati casi di allucinazioni (associati a manifestazioni d'ansia) e disturbi del sonno legati all'ossibutinina. I bambini possono essere piu' sensibili agli effetti del prodotto, in particolare alle reazioni avverse che interessano il SNC e a quelle psichiatriche. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso del cerottotransdermico di ossibutinina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva di lieve entita' (vedere paragrafo 5.3). Kentera non deve essere usato durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Allattamento: quando l'ossibutinina viene somministrata durante l'allattamento, una piccola quantita' viene escreta nel latte materno. Si sconsiglia pertantol'uso dell'ossibutinina durante l'allattamento.
Specifiche
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