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Menarini Internat. O. L. S. A Lenizak Orale Granulato 15 Bustine 75 Mg + 25 Mg

Menarini Internat. O. L. S. A Lenizak Orale Granulato 15 Bustine 75 Mg + 25 Mg

12,90€

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  • Codice articolo: 044089314
Descrizione
DENOMINAZIONE
LENIZAK 75 MG/25 MG GRANULATO PER SOLUZIONE ORALE IN BUSTINA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Oppioidi in associazione con analgesici non oppioidi.

PRINCIPI ATTIVI
Ogni bustina contiene: 75 mg di tramadolo cloridrato e 25 mg di dexketoprofene (come dexketoprofene trometamolo). Eccipienti con effetti noti: saccarosio 2.7 g per bustina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI
Saccarosio, aroma limone, acesulfame potassio (E-950).

INDICAZIONI
Trattamento sintomatico a breve termine del dolore acuto da moderato agrave in pazienti adulti il cui dolore e' considerato idoneo a una combinazione di tramadolo e dexketoprofene.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Si raccomanda di fare riferimento alle controindicazioni riportate peril dexketoprofene e il tramadolo come agenti singoli. Il dexketoprofene non deve essere somministrato nei seguenti casi: ipersensibilita' al dexketoprofene, ad altri FANS o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti nei quali sostanze con un'azione simile (ad es. acido acetilsalicilico o altri FANS) provocano attacchi diasma, broncospasmo, rinite acuta o causano polipi nasali, orticaria oedema angioneurotico; reazioni fotoallergiche o fototossiche note durante il trattamento con ketoprofene o fibrati; pazienti con ulcera peptica/emorragia gastrointestinale attiva o una storia di ulcerazione operforazione con sanguinamento gastrointestinale; pazienti con una storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale legata ad una precedente terapia con FANS; pazienti affetti da dispepsia cronica; pazienti che hanno altri sanguinamenti attivi o disturbi emorragici; pazienti affetti da morbo di Crohn o colite ulcerosa; pazienti con insufficienza cardiaca grave; pazienti con compromissione renale da moderata agrave (clearance della creatinina <=59 ml/min); pazienti con funzioneepatica gravemente compromessa (Child-Pugh C); pazienti con diatesi emorragica e altri disturbi della coagulazione; pazienti con grave disidratazione (causata da vomito, diarrea o insufficiente assunzione di liquidi). Il tramadolo non deve essere somministrato nei seguenti casi:ipersensibilita' al tramadolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; nell'intossicazione acuta da alcol, ipnotici,analgesici, oppioidi o medicinali ad azione psicotropa; in pazienti che stanno assumendo inibitori MAO o che li hanno assunti negli ultimi 14 giorni (vedere paragrafo 4.5); in pazienti affetti da epilessia nonadeguatamente controllata mediante una terapia (vedere paragrafo 4.4);grave depressione respiratoria. Lenizak e' controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA
Posologia: la dose raccomandata e' una bustina (che corrisponde a 75 mg di tramadolo cloridrato e 25 mg di dexketoprofene). E' possibile assumere altre dosi, secondo necessita', con un intervallo tra le assunzioni di almeno 8 ore. La dose giornaliera totale non deve superare le tre bustine (che corrispondono a 225 mg di tramadolo cloridrato e 75 mgdi dexketoprofene). Lenizak e' indicato solo per un utilizzo a brevetermine e il trattamento deve essere rigorosamente limitato al periodosintomatico e in ogni caso per un periodo non superiore ai 5 giorni.Il passaggio ad un'analgesia basata su di un singolo agente deve essere considerato in base all'intensita' del dolore e alla risposta del paziente. E' possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati utilizzando il minimo numero di dosi per il piu' breve periodo di tempo necessario per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Anziani: neipazienti anziani la dose iniziale raccomandata e' una bustina; e' possibile assumere ulteriori dosi secondo necessita' con un intervallo minimo tra le assunzioni di 8 ore e senza superare la dose giornaliera totale di 2 bustine (che corrisponde a 150 mg di tramadolo cloridrato e50 mg di dexketoprofene). La dose puo' essere aumentata fino ad un massimo di 3 bustine giornaliere, come raccomandato per la popolazione generale, solo dopo che sia stata accertata una buona tolleranza. Nei pazienti con piu' di 75 anni sono disponibili dati limitati, dunque Lenizak deve essere usato con cautela in questi pazienti (vedere paragrafo4.4). Compromissione epatica: i pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata devono iniziare la terapia con un ridotto numero di dosi (dose giornaliera totale 2 bustine di Lenizak) ed esseremonitorati con rigore. Lenizak non deve essere usato nei pazienti affetti da compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Compromissione renale: la dose giornaliera totale iniziale deve essere ridotta a2 bustine di Lenizak nei pazienti con compromissione renale di gradolieve (clearance della creatinina 60 - 89 ml/min) (vedere paragrafo 4.4). Lenizak non deve essere usato nei pazienti affetti da compromissione renale da moderata a grave (clearance della creatinina <=59 ml/min)(vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Lenizak nei bambini e negli adolescenti non e' stata stabilita. Non sono disponibili dati. Quindi Lenizak non deve essere usato neibambini e negli adolescenti. Modo di somministrazione: per uso orale.Sciogliere l'intero contenuto di ciascuna bustina in un bicchier d'acqua; agitare/mescolare bene per aiutare la dissoluzione. La soluzioneottenuta e' incolore, opalescente. La soluzione ottenuta deve essere assunta immediatamente dopo ricostituzione. La somministrazione concomitante con il cibo rallenta il tasso di assorbimento del farmaco (vedere paragrafo 5.2), di conseguenza, per un effetto piu' rapido, Lenizakpuo' essere assunto almeno 30 minuti prima dei pasti.

CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione o temperatura particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE
Si raccomanda di fare riferimento alle avvertenze speciali e alle precauzioni riportate per il dexketoprofene e per il tramadolo come agentisingoli. Dexketoprofene: somministrare con cautela in pazienti con una storia di condizioni allergiche. L'uso del dexketoprofene in concomitanza con altri FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi-2 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). E' possibile ridurre al minimo gli effetti indesiderati utilizzando la dose minima efficace per la piu' breve durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e "Rischi gastrointestinali e cardiovascolari" piu'avanti). Sicurezza gastrointestinale: emorragie, ulcerazioni o perforazioni gastrointestinali, anche fatali, sono state riportate in seguitoall'utilizzo dei FANS in qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o una precedente storia di gravi episodi gastrointestinali. Quando si manifesta sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale in pazienti sotto trattamento con dexketoprofene,la terapia deve essere interrotta. Il rischio di sanguinamento, ulcerazione o perforazione gastrointestinale e' maggiore con l'aumentare delle dosi di FANS, nei pazienti con una storia di ulcera, soprattutto secomplicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani. Come con tutti i FANS, occorre ricercare una eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica per assicurarsi che sianototalmente guarite prima di iniziare una terapia con dexketoprofene.I pazienti che presentano sintomi gastrointestinali o che hanno una storia di patologia gastrointestinale devono essere monitorati per tenere sotto controllo eventuali disturbi digestivi, soprattutto il sanguinamento gastrointestinale. I FANS devono essere usati con cautela in pazienti con una storia di patologia gastrointestinale (colite ulcerosa,morbo di Crohn), perche' la loro condizione puo' peggiorare (vedere paragrafo 4.8). In questi pazienti si deve prendere in considerazione una terapia combinata con agenti protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica), ma anche nei pazienti che necessitano ditrattamento concomitante con basse dosi di acido acetilsalicilico o di altri medicinali passibili di aumentare il rischio gastrointestinale(vedere piu' avanti e paragrafo 4.5). I pazienti che hanno una storiadi tossicita' gastrointestinale, soprattutto se anziani, devono segnalare eventuali sintomi addominali insoliti (in particolare il sanguinamento gastrointestinale), soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento. Si consiglia cautela nei pazienti che stanno assumendo una terapia concomitante che puo' aumentare il rischio di ulcerazioni o sanguinamento, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti come il warfarin, gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o i farmaci antiaggreganti piastrinici come l'acido acetilsalicilico (vedereparagrafo 4.5). Sicurezza renale: si consiglia cautela nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. In questi pazienti, l'uso di FANS puo' provocare un deterioramento della funzione renale, la ritenzione dei liquidi e la comparsa di edemi. Si consiglia cautela anche nei pazienti che assumono diuretici e in coloro che possono sviluppare ipovolemia, perche' vi e' un maggior rischio di nefrotossicita'. Durante la terapia va assicurato un adeguato apporto di liquidi per evitare la disidratazione e l'aumento della tossicita' renale eventualmente associato. Come tutti i FANS, questo medicinale puo' causare un aumento dell'azotemia e della creatinina. Come accade con altri inibitoridella sintesi delle prostaglandine, anche questo medicinale puo' essere associato alla comparsa di effetti avversi a carico del rene che possono condurre a nefrite glomerulare, nefrite interstiziale, necrosi papillare renale, sindrome nefrosica e insufficienza renale acuta. Sicurezza epatica: si consiglia cautela nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Come con gli altri FANS, la compromissionedella funzione epatica puo' causare piccoli incrementi transitori di alcuni parametri epatici e anche aumenti significativi delle aspartatotransaminasi (AST), conosciuta anche come transaminasi glutammico-ossalacetica sierica (SGOT) e alanina aminotransferasi (ALT), nota anche come transaminasi sierica glutammico-piruvica (SGPT). In caso di un aumento significativo di tali parametri, interrompere la terapia. Sicurezza cardiovascolare e cerebrovascolare: nei pazienti con una storia diipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata si raccomanda un attento monitoraggio e opportune istruzioni perche'in associazione con le terapie a base di FANS sono stati osservati ritenzione dei liquidi e edema. Si consiglia particolare cautela nei pazienti con pregresse cardiopatie, in particolare in chi ha avuto precedenti episodi di insufficienza cardiaca, perche' vi e' un maggior rischio di scatenare un'insufficienza cardiaca. Gli studi clinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di certi FANS (soprattutto ad alte dosi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (come, ad esempio, infarto miocardico o ictus). I dati a disposizione non sono sufficienti per escludere tale rischio per il dexketoprofene. I pazienti affetti da ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, patologia arteriosa periferica e/omalattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexketoprofene solo dopo attenta valutazione. Considerazioni simili devono essere fatte prima di iniziare una terapia a lungo termine in pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari (come ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Tutti i FANS non selettivi possono inibire l'aggregazione piastrinica e prolungare il tempo di sanguinamentotramite l'inibizione della sintesi delle prostaglandine. Pertanto, l'uso del dexketoprofene in pazienti che stanno assumendo altri farmaci che interferiscono con l'emostasi, come il warfarin o altri cumarinicio eparine, non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.5). Reazioni cutanee: gravi reazioni cutanee, alcune delle quali letali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso diFANS (vedere paragrafo 4.8). Sembra che i pazienti corrano un rischiomaggiore di avere tali reazioni nelle prime fasi della terapia, con esordio della reazione nella maggior parte dei casi entro il primo mesedi trattamento.

INTERAZIONI
Non sono stati eseguiti studi clinici per valutare il possibile impatto delle interazioni farmacologiche sul profilo di sicurezza di Lenizak. Tuttavia, si consiglia di tenere conto di quelle riportate per il dexketoprofene e il tramadolo come agenti singoli. Dexketoprofene: le seguenti interazioni si riferiscono ai farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) in generale. Uso concomitante non raccomandato: altri FANS(tra cui gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2), comprese alte dosi di salicilati (>= 3 g/die); la somministrazione concomitantedi diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulcere e sanguinamento gastrointestinali attraverso un effetto sinergico; anticoagulanti; i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin, a causa del forte legame alle proteine plasmatiche del dexketoprofene, dell'inibizione della funzione piastrinica e del danneggiamento della mucosa gastroduodenale; se non e' possibile evitare la combinazione, si consiglia uno stretto monitoraggio clinico ed il controllo costante dei valori di laboratorio; eparine; maggior rischio di emorragia,dovuto all'inibizione della funzione piastrinica e al danneggiamento della mucosa gastroduodenale; se non e' possibile evitare la combinazione, si consiglia uno stretto monitoraggio clinico ed il controllo costante dei valori di laboratorio; corticosteroidi; vi e' un maggior rischio di ulcerazione o sanguinamento gastrointestinale; litio (descrittocon alcuni FANS); i FANS aumentano i livelli ematici del litio, che possono raggiungere valori tossici (minore escrezione renale del litio); questo parametro, dunque, necessita di monitoraggio durante la faseiniziale, l'aggiustamento e la sospensione del trattamento con dexketoprofene; metotressato, usato ad alte dosi di 15 mg/settimana o piu'; maggiore tossicita' ematologica del metotressato a causa della diminuzione della sua clearance renale ad opera degli agenti antinfiammatori in genere; idantoine (compresa la fenitoina) e sulfonamidi, gli effettitossici di queste sostanze possono essere accresciuti. Associazioni che richiedono precauzioni: diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), aminoglicosidi antibatterici e antagonisti del recettore dell'angiotensina II; il dexketoprofene puo' ridurrel'effetto dei medicinali diuretici e anti-ipertensivi; in alcuni pazienti con una funzione renale compromessa (ad es. pazienti disidratati opazienti anziani con una funzione renale compromessa), la co-somministrazione di agenti che inibiscono la ciclo-ossigenasi e di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aminoglicosidi antibatterici puo' risultare in un ulteriore deterioramento della funzione renale, in genere reversibile; in caso di prescrizione combinata didexketoprofene e un diuretico, e' essenziale garantire che il paziente sia adeguatamente idratato e occorre monitorare la funzione renale all'inizio della terapia e, in seguito, periodicamente. La co-somministrazione di dexketoprofene e diuretici risparmiatori di potassio puo' dare ipercalemia. E' necessario monitorare le concentrazioni di potassio nel sangue (vedere paragrafo 4.4); metotressato, usato a basse dosi,inferiori ai 15 mg/settimana: incremento della tossicita' ematologicadel metotressato a causa della diminuzione della sua clearance renalead opera degli agenti antinfiammatori in genere. E' necessario il monitoraggio settimanale dell'emocromo durante le prime settimane della terapia di associazione ed una maggiore sorveglianza anche in presenzadi una funzione renale lievemente compromessa, soprattutto nell'anziano; pentossifillina; incremento del rischio di sanguinamento; e' necessario un piu' attento monitoraggio clinico ed il controllo piu' frequente del tempo di sanguinamento; zidovudina; rischio di maggiore tossicita' per i globuli rossi per la sua azione sui reticolociti, con comparsa di grave anemia una settimana dopo l'inizio della terapia con il FANS; e' necessario eseguire emocromo completo e conta dei reticolocitida una a due settimane dopo l'inizio del trattamento con i FANS; sulfoniluree; i FANS possono aumentare l'effetto ipoglicemico delle sulfoniluree per spostamento dai siti di legame con le proteine plasmatiche.Associazioni di cui tener conto; beta-bloccanti: il trattamento con unFANS puo' diminuire il loro effetto anti-ipertensivo inibendo la sintesi delle prostaglandine; ciclosporina e tacrolimus: la nefrotossicita' puo' essere potenziata dai FANS mediante effetti mediati dalle prostaglandine renali. Durante la terapia di associazione e', pertanto, necessario monitorare la funzionalita' renale; trombolitici: maggior rischio di sanguinamento; agenti antipiastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): maggior rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4); probenecid: le concentrazioni plasmatiche di dexketoprofene possono aumentare; questa interazione puo' essere dovuta ad un meccanismo d'inibizione che coinvolge ilsito della secrezione tubulare renale e della glucorono-coniugazione erichiede un aggiustamento della dose del dexketoprofene; glicosidi cardiaci: i FANS possono aumentare la concentrazione plasmatica dei glicosidi; mifepristone: a causa di un rischio teorico che gli inibitori della sintetasi delle prostaglandine possano alterare l'efficacia di mifepristone, e' sconsigliata la somministrazione di FANS per 8-12 giorni dopo aver assunto mifepristone. Esistono evidenze limitate che suggeriscono che la co-somministrazione di FANS il giorno della somministrazione della prostaglandina non influenza negativamente gli effetti delmifepristone o della prostaglandina sulla maturazione cervicale o sulla contrattilita' uterina e non riduce l'efficacia clinica dell'interruzione medica della gravidanza; antibiotici chinolonici: dati sugli animali indicano che alte dosi di chinoloni in associazione con FANS possono aumentare il rischio di convulsioni; tenofovir: l'uso concomitante con FANS puo' aumentare l'azotemia e la creatinina, di conseguenza va monitorata la funzione renale per tenere sotto controllo una possibile influenza sinergica sulla funzione renale; deferasirox: l'uso concomitante con FANS puo' aumentare il rischio di tossicita' gastrointestinale. Quando si somministra deferasirox con queste sostanze e' necessario effettuare un rigoroso monitoraggio clinico. Pemetrexed: l'uso concomitante con FANS puo' ridurre l'eliminazione del pemetrexed, pertanto occorre esercitare cautela nel somministrare dosi piu' alte di FANS.Nei pazienti con insufficienza renale da lieve a moderata (clearancedella creatinina compresa tra 45 e 79 ml/min), la somministrazione concomitante di pemetrexed con FANS deve essere evitata per 2 giorni prima e 2 giorni dopo la somministrazione di pemetrexed.

EFFETTI INDESIDERATI
Gli eventi avversi che possono essere legati a questo medicinale segnalati negli studi clinici eseguiti con Lenizak e le reazioni avverse riportate nei Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto di dexketoprofene e tramadolo in formulazioni orali sono elencate in seguito. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitosi, neutropenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario: ipersensibilita' (ad es. Dispnea, broncospasmo, sibilo, angioedema), reazione anafilattica, compreso lo shock anafilattico,edema laringeo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: disturbi dell'appetito, ridotto appetito, ipoglicemia, ipokalemia. Disturbi psichiatrici: ansia, disturbo cognitivo, statoconfusionale, dipendenza, allucinazioni, insonnia, alterazioni dell'umore, incubo, disturbo psicotico, disturbi del sonno. Patologie del sistema nervoso: coordinazione anomala, vertigini, epilessia, cefalea, contrazioni involontarie dei muscoli, parestesia, disturbo sensoriale, sindrome da serotonina, sonnolenza, disturbo del linguaggio, sincope, tremore. Patologie dell'occhio. Disturbi della vista, midriasi, miosi,edema periorbitale. Patologie dell'orecchio e del labirinto: tinniti,vertigini. Patologie cardiache: bradicardia, palpitazioni, tachicardia. Patologie vascolari: collasso circolatorio, vampate di calore, crisiipertensiva, ipotensione, ipotensione ortostatica. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: bradipnea, broncospasmo, dispnea, depressione respiratoria, singhiozzo. Patologie gastrointestinali: fastidio addominale, distensione addominale, dolore addominale, costipazione, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia, flatulenza, gastrite, irritazione del tratto gastrointestinale, nausea, pancreatite, emorragiada ulcera peptica, perforazione da ulcera peptica, ulcera peptica, conati di vomito, vomito. Patologie epatobiliari: epatite, traumatismo epatocellulare, aumento degli enzimi epatici compresi esami della funzionalita' epatica anomali e gamma-glutamil transferasi aumentata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: acne, edema facciale, iperidrosi, reazione di fotosensibilita', prurito, eruzione cutanea(rash),sindrome di stevens johnson, necrolisi epidermica tossica (sindrome dilyell), orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: mal di schiena, Debolezza. Patologie renali e urinarie: disuria, ematuria, disturbi della minzione, nefrite, sindrome nefrotica, poliuria, insufficienza renale acuta, ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disturbi mestruali,patologie della prostata. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: astenia, brividi di freddo, fastidio, sensazioni anomale, sindrome da astinenza da farmaci (agitazione, ansia,nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali: rari; attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesie, tinniti e sintomi insoliti del snc come confusione, illusioni, depersonalizzazione, derealizzazione, paranoia), affaticamento, malessere, edema periferico, dolore. Esami diagnostici: aumento della pressione sanguigna, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue. Dexketoprofene-tramadolo: negli studi clinici le reazioni avverse osservate con maggior frequenza sono state nausea, sonnolenza, vomito e capogiro (3.8%, 3.6%, 3.0% e 2.8% dei pazienti, rispettivamente). Dexketoprofene; gastrointestinale: gli eventi avversi osservati con maggior frequenza sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, a volte fatale, soprattutto negli anziani (vedere paragrafo 4.4). In seguito a somministrazione sono stati osservati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e del morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"). Meno frequentemente e' stata osservata gastrite. In associazione con terapie a base di FANS sono stati osservati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Come con altri FANS, possonocomparire i seguenti effetti indesiderati: meningite asettica, che puo' verificarsi soprattutto nei pazienti affetti da lupus eritematoso sistemico o malattia mista del tessuto connettivo; reazioni ematologiche (porpora, anemia aplastica ed emolitica, raramente agranulocitosi eipoplasia midollare). Reazioni bollose, tra cui sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica (molto rare). I dati degli studiclinici ed epidemiologici suggeriscono che l'uso di certi FANS (soprattutto ad alte dosi e in terapie a lungo termine) puo' associarsi ad unrischio leggermente incrementato di eventi trombotici arteriosi (come, ad esempio, infarto miocardico o ictus) (vedere paragrafo 4.4). Tramadolo: le reazioni avverse al tramadolo segnalate piu' frequentementesono nausea e capogiri, entrambe verificatesi in piu' del 10% dei pazienti. Se le dosi raccomandate vengono superate abbondantemente e vengono somministrate in concomitanza con altre sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.5), si puo' avere depressione respiratoria. E' stato riportato peggioramento dell'asma, anche senon e' stata stabilita una relazione causale. Si sono osservate crisiepilettiformi soprattutto in seguito alla somministrazione di alte dosi di tramadolo o con trattamento di associazione con medicinali che abbassano la soglia delle convulsioni o essi stessi suscettibili di indurre convulsioni cerebrali (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). I sintomi chepossono manifestarsi a seguito dell'interruzione del trattamento conil medicinale, simili a quelli che si verificano a seguito dell'interruzione di oppiacei, sono agitazione, ansia, nervosismo, insonnia, ipercinesia, tremore e sintomi gastrointestinali. Altri sintomi osservatimolto raramente in seguito a sospensione della terapia con tramadolo sono stati: attacchi di panico, ansia grave, allucinazioni, parestesie,tinnito e sintomi insoliti del SNC (come confusione, illusioni, depersonalizzazione, derealizzazione, paranoia). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante inquanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di segnalazione nazionale all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: durante lo sviluppo clinico del Lenizak non si sono verificati casi di gravidanza. Il profilo di sicurezza di Lenizak durante lagravidanza non e' stato stabilito negli studi clinici inclusi in questa sezione. Si raccomanda di fare riferimento ai dati relativi al dexketoprofene e al tramadolo come agenti singoli. Dexketoprofene: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' avere effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo dell'embrione o del feto. I dati ottenuti dagli studi epidemiologici sollevano preoccupazioni relative adun possibile maggior rischio di aborto e di malformazioni cardiache egastroschisi in seguito all'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nei primi mesi di gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare risultava aumentato da meno dell'1% fino circa all'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali e' stato dimostrato che la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine e' in grado dideterminare un aumento della probabilita' di perdita pre e post impianto e della mortalita' embrio-fetale. Inoltre, negli animali a cui e'stato somministrato un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo dell'organogenesi e' stata osservata una maggiore incidenza di varie malformazioni, tra cui quelle cardiovascolari. Nonostante cio', gli studi animali con dexketoprofene non hanno mostrato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Dalla ventesima settimanadi gravidanza in poi, l'utilizzo di dexketoprofene puo' causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopo l'inizio del trattamento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, vi sonostate segnalazioni di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre; la maggior parte di tali casi si e'risolta in seguito alla sospensione del trattamento. Durante il terzotrimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale (vedere sopra); alla fine della gravidanza la madre e il neonato possono essere esposti a: possibile prolungamento deltempo di sanguinamento, un effetto antipiastrinico che puo' verificarsi anche a dosi molto basse del medicinale; inibizione delle contrazioni uterine, con conseguente ritardo o prolungamento del travaglio. Tramadolo: studi su animali di laboratorio condotti con tramadolo a dosimolto alte hanno messo in evidenza effetti sullo sviluppo degli organi, sull'ossificazione e sulla mortalita' neonatale. Non sono stati osservati effetti teratogeni. Il tramadolo attraversa la placenta. Nell'uomo non sono disponibili evidenze sufficienti sulla sicurezza del tramadolo in gravidanza. Il tramadolo, somministrato prima o durante il parto, non influenza la contrattilita' uterina. Nei neonati puo' indurrealterazioni del ritmo respiratorio, in genere non clinicamente rilevanti. L'uso cronico durante la gravidanza puo' dare sintomi di astinenzaneonatale. Considerando quanto sopra, Lenizak e' controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Allattamento: non sono stati condottistudi controllati sull'escrezione di Lenizak nel latte umano. Si raccomanda di fare riferimento ai dati relativi al dexketoprofene e al tramadolo come agenti singoli. Dexketoprofene: non e' noto se il dexketoprofene viene escreto nel latte umano. Tramadolo: il tramadolo e i suoimetaboliti vengono trovati in piccole quantita' nel latte materno. Circa lo 0,1% della dose di tramadolo assunto dalla madre viene escretonel latte materno. Nell'immediata fase puerperale, per un dosaggio giornaliero materno per via orale fino a 400 mg, cio' corrisponde a una quantita' media di tramadolo ingerito dai neonati allattati al seno pari al 3% della dose aggiustata per il peso della madre. Per questo motivo, tramadolo non deve essere usato durante l'allattamento o, in alternativa, l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con tramadolo. L'interruzione dell'allattamento non e' generalmente necessaria a seguito di una singola dose di tramadolo. Considerando quanto sopra, Lenizak e' controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.3). Fertilita': come con altri FANS, l'uso di dexketoprofene puo' compromettere la fertilita' femminile e non e' raccomandato nelledonne che intendono concepire. Nelle donne che hanno difficolta' di concepimento o che si stanno sottoponendo ad indagini sull'infertilita'si deve prendere in considerazione l'ipotesi di sospendere l'uso di dexketoprofene.
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