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Monico Magnesio Solfato 5 Fiale Endovenosa 1 G 10 Ml

Monico Magnesio Solfato 5 Fiale Endovenosa 1 G 10 Ml

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  • Codice articolo: 030797017
Descrizione
DENOMINAZIONE
MAGNESIO SOLFATO MONICO CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Soluzioni endovena additive.

PRINCIPI ATTIVI
Magnesio solfato eptaidrato.

ECCIPIENTI
Acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI
Prevenzione e controllo delle convulsioni in caso di grave tossiemia gravidica nelle donne in gravidanza (pre-clampsia ed eclampsia); terapia sostitutiva in carenza di magnesio, particolarmente in caso di ipomagnesiemia acuta accompagnata da segni di tetania; prevenzione e trattamento della ipomagnesiemia in pazienti che ricevono nutrizione parenterale totale.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; pazienti con aritmie cardiache o danno del miocardio; pazienti concompromissione renale grave.

POSOLOGIA
Il medicinale deve essere diluito in una soluzione di glucosio al 5% odi sodio cloruro allo 0,9%. Prevenzione e controllo delle convulsioniin caso di grave tossiemia gravidica nelle donne in gravidanza (pre-clampsia ed eclampsia). Terapia sostitutiva in carenza di magnesio, particolarmente in caso di grave ipomagnesiemia acuta accompagnata da segni di tetania: la dose totale e' di 10-14 g di magnesio solfato. Non superare la dose di 30-40 g nell'arco delle 24 ore. Prevenzione e trattamento della ipomagnesiemia in pazienti che ricevono nutrizione parenterale totale: da 1 g a 3 g (8-24 mEq) al giorno. In presenza di graveinsufficienza renale la dose massima di magnesio solfato e' di 20 g/48ore. La concentrazione sierica di magnesio di 6 mg/100 ml e' considerata ottimale per il controllo delle convulsioni.

CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE
Usare a velocita' controllata dopo opportuna diluizione. Usare la soluzione solo se limpida. Usare cautela in caso di compromissione renaledi grado meno severo e in pazienti con miastenia grave. L'uso endovenoso in presenza di insufficienza renale puo' determinare intossicazioneda magnesio. Per individuare tempestivamente i segni clinici di un eccesso di magnesio, occorre monitorare strettamente i pazienti in trattamento con magnesio solfato per l'eclampsia. L'uso endovenoso nella eclampsia deve essere riservato per il controllo immediato delle convulsioni potenzialmente fatali. La soluzione contenuta nella fiala e nel flaconcino deve essere usata per una sola somministrazione ed eventualiresidui non devono essere riutilizzati. Controllare l'integrita' della fiala e del flaconcino; essa non deve presentare incrinature o altridanni che ne pregiudichino la tenuta.

INTERAZIONI
Il magnesio solfato puo' interagire con i seguenti medicinali. Farmaciche deprimono il sistema nervoso centrale: quando i barbiturici, narcotici o altri ipnotici (o anestetici sistemici) o altri farmaci che deprimono il sistema nervoso centrale sono somministrati contemporaneamente al magnesio, il loro dosaggio deve essere modificato con attenzione a causa dell'effetto deprimente del sistema nervoso centrale additivo del magnesio. La depressione del sistema nervoso centrale e della trasmissione periferica causate da magnesio possono essere antagonizzatedal calcio. Glicosidi cardiaci: il magnesio solfato deve essere somministrato con estrema attenzione in caso di pazienti che assumono digitalici a causa delle modificazioni della conduzione cardiaca che possono evolvere in aritmia cardiaca nel caso in cui si dovesse rendere necessaria la somministrazione di calcio per trattare l'intossicazione damagnesio. Bloccanti della placca neuromuscolare competitivi e depolarizzanti: la somministrazione parenterale di magnesio solfato potenzia l'effetto dei bloccanti della placca neuromuscolare competitivi e depolarizzanti. Antibiotici aminoglicosidici: l'effetto sul blocco neuromuscolare del magnesio somministrato per via parenterale e degli antibiotici aminoglicosidici puo' risultare additivo. Eltrombopag: la somministrazione di prodotti contenenti alluminio, calcio o magnesio possono diminuire le concentrazioni plasmatiche dell'eltrombopag. Rocuronio: lacontemporanea somministrazione del rocuronio e del magnesio puo' aumentare il rischio di tossicita' da rocuronio (prolungamento del blocconeuromuscolare, depressione respiratoria e apnea). Labetalolo: la contemporanea somministrazione del labetalolo e del magnesio puo' causarebradicardia e diminuzione della gittata cardiaca (respiro affannoso, vertigini o svenimenti). Calcio antagonisti (isradipina, felodipina, nicardipina e nifedipina): la somministrazione concomitante di magnesiocon un farmaco calcio-antagonista puo' determinare ipotensione.

EFFETTI INDESIDERATI
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del magnesio solfato organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie gastrointestinali: ileo paralitico, transito intestinale ritardato. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: reazioni di ipersensibilita', orticaria. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: acidosi metabolica,ipocalcemia. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura:si possono verificare i seguenti sintomi di intossicazione da magnesio: vampate, sudorazione, ipotensione, paralisi flaccida, ipotermia, collasso circolatorio, depressione cardiaca e del sistema nervoso centrale che puo' evolvere in paralisi respiratoria.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Studi condotti in donne in gravidanza non hanno mostrato un aumento del rischio di anomalie durante tutti i trimestri della gravidanza. La possibilita' di un danno fetale in seguito a somministrazione di magnesio solfato durante la gravidanza sembra essere remota. Tuttavia, poiche' gli studi non possono escludere la possibilita' che si possano verificare dei danni ed il magnesio solfato attraversa la placenta, questomedicinale non deve essere utilizzato in gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Inoltre e' opportuno monitorare la frequenza cardiaca fetale se somministrato a donne in gravidanza. Evitare l'uso dimagnesio solfato 2 ore prima del parto. Se il magnesio solfato vienesomministrato (soprattutto per piu' di 24 ore prima del parto) per controllare le convulsioni in madri affette da tossiemia gravidica, i neonati possono manifestare segni di tossicita' da magnesio, incluso depressione neuromuscolare e respiratoria. L'uso di magnesio solfato e' considerato compatibile con l'allattamento anche se la sua presenza e' stata rilevata nel latte materno.
Specifiche
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