REMERON*6 cpr orodispers 15 mg
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- Codice articolo: 029444116
Descrizione
DENOMINAZIONE
REMERON 15 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI REMERON 30 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Altri antidepressivi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa orodispersibile di Remeron 15 mg contiene 15 mg di mirtazapina. Ogni compressa orodispersibile di Remeron 30 mg contiene 30 mg di mirtazapina. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni compressa orodispersibile di Remeron 15 mg contiene 4,65 mg di aspartame e 28 mg di saccarosio. Ogni compressa orodispersibile di Remeron 30 mg contiene 9,3 mg di aspartame e 56 mg di saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Sfere di zucchero, ipromellosa, povidone K30, magnesio, stereato, butilmetacrilato copolimero basico, aspartame (E951), acido citrico anidro, crospovidone (tipo A), mannitolo (E421), cellulosa microcristallina,aroma arancio naturale e artificiale (N. SN027512), sodio bicarbonato.
INDICAZIONI
Remeron e' indicato per il trattamento di episodi di depressione maggiore negli adulti.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Uso concomitante di mirtazapina ed inibitori delle monoaminossidasi (MAO) (vedere paragrafo 4.5).
POSOLOGIA
Posologia. Adulti: la dose giornaliera efficace e' di solito compresatra 15 e 45 mg; la dose iniziale e' di 15 o 30 mg. La mirtazapina comincia a esercitare la sua azione generalmente dopo 1-2 settimane di trattamento. Il trattamento con una dose adeguata deve determinare una risposta positiva entro 2-4 settimane. In caso di risposta insufficiente, la dose puo' essere aumentata fino alla dose massima. Se non si osserva alcuna risposta nell'arco di ulteriori 2-4 settimane, si deve interrompere il trattamento. I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo di tempo sufficiente di almeno 6 mesi per assicurare che siano esenti da sintomi. Si raccomanda di interrompere il trattamento con mirtazapina in modo graduale per evitare sintomi dasospensione (vedere paragrafo 4.4). Anziani: la dose raccomandata e' la stessa degli adulti. Nei pazienti anziani un aumento della dose deveessere effettuato sotto stretto controllo per provocare una rispostasoddisfacente e sicura. Compromissione renale: la clearance della mirtazapina puo' risultare ridotta nei pazienti con compromissione renaleda moderata a grave (clearance della creatinina < 40 ml/min). Questo deve essere preso in considerazione quando si prescrive Remeron a questa categoria di pazienti (vedere paragrafo 4.4). Compromissione epatica: la clearance della mirtazapina puo' risultare ridotta nei pazienti con compromissione epatica. Questo deve essere preso in considerazionequando si prescrive Remeron a questa categoria di pazienti, in particolare in presenza di grave compromissione epatica, poiche' i pazienti con grave compromissione epatica non sono stati oggetto di studio (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: Remeron non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni poiche' nonne e' stata dimostrata l'efficacia in due studi clinici a breve termine (vedere paragrafo 5.1) e per motivi di sicurezza (vedere paragrafi4.4, 4.8 e 5.1). Modo di somministrazione: la mirtazapina ha un'emivita di eliminazione di 20-40 ore e pertanto Remeron e' adatto alla singola somministrazione giornaliera. La dose unica deve essere assunta preferibilmente la sera prima di coricarsi. Remeron puo' essere somministrato anche frazionato in due dosi (una al mattino e una la sera, la dose maggiore deve essere presa la sera). Le compresse devono essere assunte per via orale. La compressa si disgrega rapidamente e puo' esseredeglutita senz'acqua.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
AVVERTENZE
Popolazione pediatrica: Remeron non deve essere usato per trattare bambini e adolescenti sotto i 18 anni di eta'. In studi clinici sono stati osservati con maggiore frequenza comportamenti suicidi (tentativi disuicidio e ideazione suicida) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento ostile e collera) in bambini e adolescenti trattaticon antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, inbase ad esigenze mediche, si decide di effettuare comunque il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato per escludere lacomparsa di sintomi suicidi. Inoltre, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto riguarda la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Suicidio/pensieri suicidi o peggioramento clinico: la depressione e' associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Questo rischiopersiste fino a quando non si verifica una remissione significativa.Poiche' il miglioramento puo' non verificarsi durante le primissime settimane o piu' di trattamento, i pazienti devono essere seguiti attentamente fino al miglioramento. Secondo l'esperienza clinica generale, il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi della ripresa. Pazienti con anamnesi di eventi correlati al suicidio, o coloro che presentano un grado significativo di pensieri suicidi prima dell'inizio del trattamento, sono noti esser a maggior rischio di pensieri suicidio di tentativi suicidi e devono essere seguiti attentamente durante iltrattamento. Una meta-analisi di studi clinici controllati con placebo condotti sull'impiego di farmaci antidepressivi in pazienti adulti affetti da disturbi psichiatrici ha mostrato, nei pazienti di eta' inferiore ai 25 anni, un aumento del rischio di comportamenti suicidi congli antidepressivi rispetto al placebo. La terapia con antidepressivideve essere accompagnata da un'attenta supervisione dei pazienti, in particolare di quelli a rischio elevato, soprattutto nelle prime fasi del trattamento e in seguito a cambiamenti della dose. I pazienti (e coloro che li assistono) devono essere informati riguardo la necessita'di monitorare la comparsa di qualsiasi peggioramento clinico, di comportamenti o pensieri suicidi e di cambiamenti insoliti del comportamento e di chiedere immediatamente il consiglio medico se questi sintomi si presentano. Per quanto riguarda la possibilita' di suicidio, in particolare all'inizio del trattamento, deve essere dato al paziente soloil piu' piccolo quantitativo di Remeron compresse orodispersibili in accordo con la buona gestione del paziente, al fine di ridurre il rischio di sovradosaggio. Depressione midollare: durante il trattamento conRemeron e' stata segnalata depressione midollare, che si manifesta, di solito, sotto forma di granulocitopenia o agranulocitosi. E' stata segnalata raramente agranulocitosi reversibile nel corso degli studi clinici con Remeron. Con Remeron, durante il post-marketing sono stati riferiti casi rari di agranulocitosi, la maggior parte reversibili, main alcuni casi fatali. Casi fatali hanno interessato per lo piu' pazienti di eta' superiore a 65 anni. Il medico deve prestare attenzione asintomi quali febbre, mal di gola, stomatite o altri segni di infezione; quando questi si presentano, il trattamento deve essere interrottoe deve essere eseguito un esame emocromocitometrico. Ittero: se compare ittero, il trattamento deve essere interrotto. Condizioni che richiedono controllo: e' necessario dosare accuratamente il medicinale e porre sotto stretto e regolare controllo i pazienti con: epilessia e sindrome cerebrale organica. Benche' l'esperienza clinica evidenzi che sono rari gli attacchi epilettici durante il trattamento con mirtazapina,cosi' come con altri antidepressivi, Remeron deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con anamnesi di attacchi epilettici. Il trattamento deve essere sospeso nei pazienti che manifestano attacchi epilettici, o quando si verifica un aumento nella frequenza degli attacchi epilettici; compromissione epatica: dopo somministrazione di una singola dose orale da 15 mg di mirtazapina, la clearance della mirtazapina e' risultata ridotta del 35% circa in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata rispetto ai pazienti con una funzione epatica nella norma. La concentrazione plasmatica media di mirtazapina e' risultata aumentata del 55% circa. - compromissione renale: dopo somministrazione di una singola dose orale da 15 mg di mirtazapina, nei pazienticon compromissione renale moderata (clearance della creatinina < 40 ml/min) e grave (clearance della creatinina <= 10 ml/min), la clearancedella mirtazapina e' risultata ridotta rispettivamente del 30 e del 50% circa rispetto ai pazienti con funzione renale nella norma. La concentrazione plasmatica media di mirtazapina e' risultata aumentata rispettivamente del 55 e del 115% circa. Non sono state rilevate differenze significative nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina < 80 ml/min) rispetto al gruppo di controllo; patologie cardiache quali difetti della conduzione, angina pectoris, infarto del miocardio recente. In questi casi devono essere adottate le normali precauzioni e la somministrazione concomitante di medicinali deveessere attuata con accortezza; ipotensione; diabete mellito: nei pazienti con diabete, gli antidepressivi possono alterare il controllo glicemico. Il dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali puo'avere bisogno di essere modificato ed e' raccomandato un monitoraggiostretto. Come con altri antidepressivi, si deve tenere conto delle seguenti circostanze: il peggioramento dei sintomi psicotici puo' verificarsi quando gli antidepressivi sono somministrati a pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici; i pensieri paranoidi possono intensificarsi; quando si tratta la fase depressiva di un disturbo bipolare, puo' verificarsi il passaggio alla fase maniacale. I pazienti con un'anamnesi di mania/ipomania devono essere monitorati attentamente. Lamirtazapina deve essere sospesa in tutti i pazienti che entrano nellafase maniacale; sebbene Remeron non provochi dipendenza, l'esperienzapost-marketing mostra che la brusca sospensione della somministrazione, dopo un lungo periodo di trattamento, puo' provocare talvolta sintomi da sospensione.
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche: la mirtazapina non deve essere somministrata in concomitanza con inibitori delle MAO o durante le due settimane successive alla sospensione della terapia con inibitori delle MAO. Al contrario, devono passare circa due settimane prima di trattare congli inibitori delle MAO i pazienti in trattamento con mirtazapina (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, come con gli SSRI, la somministrazione concomitante di altre sostanze attive serotoninergiche (L-triptofano, triptani, tramadolo, linezolide, blu di metilene, SSRI, venlafaxina, litio e preparati a base di erba di S.Giovanni - Hypericum perforatum ) puo' determinare un'incidenza di effetti associati alla serotonina (sindrome serotoninergica: vedere paragrafo 4.4). Deve essere raccomandatacautela ed e' richiesto uno stretto monitoraggio clinico, quando questi principi attivi sono somministrati in combinazione con la mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e di altri sedativi (in particolare della maggior parte degliantipsicotici, degli antistaminici H1 antagonisti, degli oppioidi). Bisogna fare attenzione qualora questi medicinali sono prescritti insieme alla mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare gli effetti deprimenti dell'alcol sul sistema nervoso centrale. Pertanto, ai pazienti si deve consigliare di evitare l'assunzione di bevande alcoliche durante la terapia con mirtazapina. La mirtazapina, alla dose di 30 mg una volta al giorno, provoca un aumento lieve, ma statisticamente significativo del rapporto internazionale normalizzato (INR) nei soggetti trattaticon warfarin. Poiche' a dosaggi piu' alti di mirtazapina non si puo'escludere un effetto piu' pronunciato, e' consigliabile il monitoraggio dell'INR in caso di trattamento concomitante con warfarin e mirtazapina. Il rischio di prolungamento del QT e/o di aritmie ventricolari (ad esempio torsioni di punta) puo' essere aumentato con l'uso concomitante di medicinali che prolungano l'intervallo QTc (ad esempio alcuni antipsicotici ed alcuni antibiotici). Interazioni farmacocinetiche: lacarbamazepina e la fenitoina, induttori del CYP3A4, hanno aumentato dicirca due volte la clearance della mirtazapina, provocando una riduzione rispettivamente del 45 e del 60% della concentrazione plasmatica media della mirtazapina. Quando la carbamazepina o un qualsiasi altro induttore del metabolismo epatico (quale rifampicina) viene aggiunto alla terapia con la mirtazapina, puo' essere necessario aumentare la dose della mirtazapina. Se il trattamento con un medicinale di questo tipo viene interrotto, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. La somministrazione concomitante del ketoconazolo, potente inibitore del CYP3A4, ha aumentato i livelli di picco plasmatici e dell'areasottesa alla curva (AUC) di mirtazapina rispettivamente del 40 e del50% circa. Quando la cimetidina (debole inibitore di CYP1A2, CYP2D6 eCYP3A4) viene somministrata assieme alla mirtazapina, la concentrazione plasmatica media di mirtazapina puo' aumentare di oltre il 50%. Si deve prestare cautela e puo' essere necessario ridurre la dose, quandola mirtazapina e' somministrata contemporaneamente a potenti inibitoridel CYP3A4, inibitori dell'HIV proteasi, antifungini azolici, eritromicina, cimetidina o nefazodone. Dagli studi sulle interazioni non sonoemersi effetti farmacocinetici di rilievo associati al trattamento contemporaneo di mirtazapina con paroxetina, amitriptilina, risperidoneo litio. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.
EFFETTI INDESIDERATI
I pazienti depressi manifestano un numero di sintomi che sono dovuti alla malattia stessa. E' pertanto difficile, talvolta, accertare qualisintomi siano espressione della patologia stessa e quali il risultatodel trattamento con Remeron. Riassunto del profilo di sicurezza: gli effetti indesiderati segnalati piu' comunemente, che si sono verificatiin piu' del 5% dei pazienti trattati con Remeron negli studi randomizzati e controllati con placebo (vedere sotto) sono sonnolenza, sedazione, bocca secca, aumento di peso, aumento dell'appetito, capogiri e affaticamento. In associazione al trattamento con Remeron, sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), incluse la sindrome diStevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN), la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la dermatite bollosa e l'eritema multiforme (vedere paragrafo 4.4). Elenco dellereazioni avverse: gli effetti indesiderati di Remeron sono stati valutati in tutti gli studi randomizzati controllati con placebo condottisui pazienti (compresi quelli con indicazioni diverse dalla depressione maggiore). La meta-analisi ha riguardato 20 studi, con una durata pianificata di trattamento fino a 12 settimane, con 1.501 pazienti (134anni persona) trattati con dosi di mirtazapina fino a 60 mg e 850 pazienti (79 anni persona) trattati con placebo. Le fasi di estensione diquesti studi sono state escluse per mantenere la comparabilita' con iltrattamento con placebo. Nell'elenco e' riportata l'incidenza per categoria degli effetti indesiderati che negli studi clinici si sono manifestati con una frequenza maggiore, statisticamente significativa, durante il trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo, ein aggiunta gli effetti indesiderati riferiti spontaneamente. La frequenza degli effetti indesiderati emersa dalle segnalazioni spontanee e' basata sul tasso di segnalazione di tali eventi negli studi clinici.La frequenza degli effetti indesiderati da segnalazione spontanea perle quali non siano stati osservati casi con mirtazapina negli studi randomizzati controllati verso placebo e' stata classificata come "nonnota". Effetti indesiderati di Remeron. Patologie del sistema emolinfopoietico. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): depressione midollare (granulocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, trombocitopenia), eosinofilia. Patologie endocrine. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico, iperprolattinemia (e sintomi correlati galattorrea e ginecomastia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Moltocomune (>=1/10): aumento dell'appetito^1, aumento di peso^1; frequenzanon nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Comune (>=1/100, <1/10): sogni anomali, confusione, ansia^2,5, insonnia^3,5; non comune (>=1/1.000, <1/100): incubi^2, mania, agitazione^2, allucinazioni, irrequietezza psicomotoria (incluse acatisia, ipercinesia); Raro (>=1/10.000, <1/1.000): aggressività; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): pensieri suicidi6, comportamento suicida^6, sonnambulismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune (>=1/10): sonnolenza^1,4, sedazione^1,4, cefalea^2; comune(>=1/100, <1/10): letargia^1, capogiro, tremore, amnesia^7; non comune (>=1/1.000, <1/100): parestesia^2, sindrome delle gambe senza riposo, sincope; raro (>= 1/10.000, <1/1.000): mioclono; frequenza non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): convulsioni, sindrome serotoninergica, parestesia orale, disartria.Patologie vascolari. Comune (>=1/100, <1/10): ipotensione ortostatica;non comune (>=1/1.000, <1/100): ipotensione^2. Patologie gastrointestinali. Molto comune (>=1/10): bocca secca, comune (>=1/100, <1/10): nausea^3, diarrea^2, vomito^2, costipazione^1; non comune (>=1/1.000, <1/100): ipoestesia orale; raro (>=1/10.000, <1/1.000): pancreatite; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): edema orale, aumento della salivazione. Patologie epatobiliari. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): aumento delle attività delletransaminasi sieriche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>=1/100, <1/10): esantema^2; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome di stevens-johnson, dermatite bollosa, Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune (>=1/100, <1/10): artralgia, mialgia, dolore, dorsale^1; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base deidati disponibili): ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune (>= 1/100, <1/10): edema periferico^1, affaticamento; frequenza non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): edema generalizzato, edema localizzato. Esami diagnostici. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): aumento della creatinchinasi. ^1Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati con una frequenza maggiore, statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo. ^2Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati con una frequenza maggiore, ma non statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento conplacebo. ^3Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati conuna frequenza maggiore, statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo. ^4 N.B. lariduzione del dosaggio generalmente non determina una minore sonnolenza/sedazione, ma puo' compromettere l'efficacia antidepressiva. ^5 Iltrattamento con antidepressivi in genere puo' determinare l'insorgenzao il peggioramento di ansia e insonnia (che possono essere sintomi didepressione). Nel corso del trattamento con mirtazapina sono stati riferiti sviluppo o peggioramento di ansia e insonnia. ^6 Casi di ideazione suicida e comportamenti suicidi sono stati segnalati durante la terapia con mirtazapina o subito dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati limitati riguardanti l'uso della mirtazapina in donne in gravidanza non indicano un rischio aumentato di malformazioni congenite. Gli studi condotti su animali non hanno evidenziato effetti teratogeni di rilevanza clinica, tuttavia e' stata osservata tossicita'evolutiva (vedere paragrafo 5.3). Dati epidemiologici indicano che l'uso di SSRI in gravidanza, in particolare nella tarda gravidanza, puo'aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Sebbene non esistano studi che abbiano investigato un'associazione della PPHN al trattamento con mirtazapina, questo rischio potenziale non puo' essere ignorato, tenendo conto del relativo meccanismod'azione (aumento delle concentrazioni di serotonina). Deve essere prestata attenzione, quando si prescrive mirtazapina a donne in gravidanza. Qualora Remeron sia utilizzato sino al parto o poco prima del parto, e' raccomandato un monitoraggio postnatale del neonato per valutarepossibili effetti da sospensione. Allattamento: gli studi condotti suanimali e i dati limitati rilevati sull'uomo hanno evidenziato che lamirtazapina e' escreta nel latte materno solo in piccole quantita'. Ladecisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con Remeron deve basarsi sulla valutazionedel beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia con Remeron per la donna. Fertilita': studi non-clinici di tossicita' riproduttiva negli animali non hanno evidenziato alcuneffetto sulla fertilita'.
REMERON 15 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI REMERON 30 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Altri antidepressivi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa orodispersibile di Remeron 15 mg contiene 15 mg di mirtazapina. Ogni compressa orodispersibile di Remeron 30 mg contiene 30 mg di mirtazapina. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni compressa orodispersibile di Remeron 15 mg contiene 4,65 mg di aspartame e 28 mg di saccarosio. Ogni compressa orodispersibile di Remeron 30 mg contiene 9,3 mg di aspartame e 56 mg di saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Sfere di zucchero, ipromellosa, povidone K30, magnesio, stereato, butilmetacrilato copolimero basico, aspartame (E951), acido citrico anidro, crospovidone (tipo A), mannitolo (E421), cellulosa microcristallina,aroma arancio naturale e artificiale (N. SN027512), sodio bicarbonato.
INDICAZIONI
Remeron e' indicato per il trattamento di episodi di depressione maggiore negli adulti.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Uso concomitante di mirtazapina ed inibitori delle monoaminossidasi (MAO) (vedere paragrafo 4.5).
POSOLOGIA
Posologia. Adulti: la dose giornaliera efficace e' di solito compresatra 15 e 45 mg; la dose iniziale e' di 15 o 30 mg. La mirtazapina comincia a esercitare la sua azione generalmente dopo 1-2 settimane di trattamento. Il trattamento con una dose adeguata deve determinare una risposta positiva entro 2-4 settimane. In caso di risposta insufficiente, la dose puo' essere aumentata fino alla dose massima. Se non si osserva alcuna risposta nell'arco di ulteriori 2-4 settimane, si deve interrompere il trattamento. I pazienti affetti da depressione devono essere trattati per un periodo di tempo sufficiente di almeno 6 mesi per assicurare che siano esenti da sintomi. Si raccomanda di interrompere il trattamento con mirtazapina in modo graduale per evitare sintomi dasospensione (vedere paragrafo 4.4). Anziani: la dose raccomandata e' la stessa degli adulti. Nei pazienti anziani un aumento della dose deveessere effettuato sotto stretto controllo per provocare una rispostasoddisfacente e sicura. Compromissione renale: la clearance della mirtazapina puo' risultare ridotta nei pazienti con compromissione renaleda moderata a grave (clearance della creatinina < 40 ml/min). Questo deve essere preso in considerazione quando si prescrive Remeron a questa categoria di pazienti (vedere paragrafo 4.4). Compromissione epatica: la clearance della mirtazapina puo' risultare ridotta nei pazienti con compromissione epatica. Questo deve essere preso in considerazionequando si prescrive Remeron a questa categoria di pazienti, in particolare in presenza di grave compromissione epatica, poiche' i pazienti con grave compromissione epatica non sono stati oggetto di studio (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: Remeron non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni poiche' nonne e' stata dimostrata l'efficacia in due studi clinici a breve termine (vedere paragrafo 5.1) e per motivi di sicurezza (vedere paragrafi4.4, 4.8 e 5.1). Modo di somministrazione: la mirtazapina ha un'emivita di eliminazione di 20-40 ore e pertanto Remeron e' adatto alla singola somministrazione giornaliera. La dose unica deve essere assunta preferibilmente la sera prima di coricarsi. Remeron puo' essere somministrato anche frazionato in due dosi (una al mattino e una la sera, la dose maggiore deve essere presa la sera). Le compresse devono essere assunte per via orale. La compressa si disgrega rapidamente e puo' esseredeglutita senz'acqua.
CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidita'.
AVVERTENZE
Popolazione pediatrica: Remeron non deve essere usato per trattare bambini e adolescenti sotto i 18 anni di eta'. In studi clinici sono stati osservati con maggiore frequenza comportamenti suicidi (tentativi disuicidio e ideazione suicida) e ostilita' (essenzialmente aggressivita', comportamento ostile e collera) in bambini e adolescenti trattaticon antidepressivi rispetto a quelli trattati con placebo. Qualora, inbase ad esigenze mediche, si decide di effettuare comunque il trattamento, il paziente deve essere attentamente monitorato per escludere lacomparsa di sintomi suicidi. Inoltre, non sono disponibili i dati sulla sicurezza a lungo termine per i bambini e gli adolescenti per quanto riguarda la crescita, la maturazione e lo sviluppo cognitivo e comportamentale. Suicidio/pensieri suicidi o peggioramento clinico: la depressione e' associata ad un aumento del rischio di pensieri suicidi, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Questo rischiopersiste fino a quando non si verifica una remissione significativa.Poiche' il miglioramento puo' non verificarsi durante le primissime settimane o piu' di trattamento, i pazienti devono essere seguiti attentamente fino al miglioramento. Secondo l'esperienza clinica generale, il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi della ripresa. Pazienti con anamnesi di eventi correlati al suicidio, o coloro che presentano un grado significativo di pensieri suicidi prima dell'inizio del trattamento, sono noti esser a maggior rischio di pensieri suicidio di tentativi suicidi e devono essere seguiti attentamente durante iltrattamento. Una meta-analisi di studi clinici controllati con placebo condotti sull'impiego di farmaci antidepressivi in pazienti adulti affetti da disturbi psichiatrici ha mostrato, nei pazienti di eta' inferiore ai 25 anni, un aumento del rischio di comportamenti suicidi congli antidepressivi rispetto al placebo. La terapia con antidepressivideve essere accompagnata da un'attenta supervisione dei pazienti, in particolare di quelli a rischio elevato, soprattutto nelle prime fasi del trattamento e in seguito a cambiamenti della dose. I pazienti (e coloro che li assistono) devono essere informati riguardo la necessita'di monitorare la comparsa di qualsiasi peggioramento clinico, di comportamenti o pensieri suicidi e di cambiamenti insoliti del comportamento e di chiedere immediatamente il consiglio medico se questi sintomi si presentano. Per quanto riguarda la possibilita' di suicidio, in particolare all'inizio del trattamento, deve essere dato al paziente soloil piu' piccolo quantitativo di Remeron compresse orodispersibili in accordo con la buona gestione del paziente, al fine di ridurre il rischio di sovradosaggio. Depressione midollare: durante il trattamento conRemeron e' stata segnalata depressione midollare, che si manifesta, di solito, sotto forma di granulocitopenia o agranulocitosi. E' stata segnalata raramente agranulocitosi reversibile nel corso degli studi clinici con Remeron. Con Remeron, durante il post-marketing sono stati riferiti casi rari di agranulocitosi, la maggior parte reversibili, main alcuni casi fatali. Casi fatali hanno interessato per lo piu' pazienti di eta' superiore a 65 anni. Il medico deve prestare attenzione asintomi quali febbre, mal di gola, stomatite o altri segni di infezione; quando questi si presentano, il trattamento deve essere interrottoe deve essere eseguito un esame emocromocitometrico. Ittero: se compare ittero, il trattamento deve essere interrotto. Condizioni che richiedono controllo: e' necessario dosare accuratamente il medicinale e porre sotto stretto e regolare controllo i pazienti con: epilessia e sindrome cerebrale organica. Benche' l'esperienza clinica evidenzi che sono rari gli attacchi epilettici durante il trattamento con mirtazapina,cosi' come con altri antidepressivi, Remeron deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con anamnesi di attacchi epilettici. Il trattamento deve essere sospeso nei pazienti che manifestano attacchi epilettici, o quando si verifica un aumento nella frequenza degli attacchi epilettici; compromissione epatica: dopo somministrazione di una singola dose orale da 15 mg di mirtazapina, la clearance della mirtazapina e' risultata ridotta del 35% circa in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata rispetto ai pazienti con una funzione epatica nella norma. La concentrazione plasmatica media di mirtazapina e' risultata aumentata del 55% circa. - compromissione renale: dopo somministrazione di una singola dose orale da 15 mg di mirtazapina, nei pazienticon compromissione renale moderata (clearance della creatinina < 40 ml/min) e grave (clearance della creatinina <= 10 ml/min), la clearancedella mirtazapina e' risultata ridotta rispettivamente del 30 e del 50% circa rispetto ai pazienti con funzione renale nella norma. La concentrazione plasmatica media di mirtazapina e' risultata aumentata rispettivamente del 55 e del 115% circa. Non sono state rilevate differenze significative nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina < 80 ml/min) rispetto al gruppo di controllo; patologie cardiache quali difetti della conduzione, angina pectoris, infarto del miocardio recente. In questi casi devono essere adottate le normali precauzioni e la somministrazione concomitante di medicinali deveessere attuata con accortezza; ipotensione; diabete mellito: nei pazienti con diabete, gli antidepressivi possono alterare il controllo glicemico. Il dosaggio dell'insulina e/o degli ipoglicemizzanti orali puo'avere bisogno di essere modificato ed e' raccomandato un monitoraggiostretto. Come con altri antidepressivi, si deve tenere conto delle seguenti circostanze: il peggioramento dei sintomi psicotici puo' verificarsi quando gli antidepressivi sono somministrati a pazienti con schizofrenia o altri disturbi psicotici; i pensieri paranoidi possono intensificarsi; quando si tratta la fase depressiva di un disturbo bipolare, puo' verificarsi il passaggio alla fase maniacale. I pazienti con un'anamnesi di mania/ipomania devono essere monitorati attentamente. Lamirtazapina deve essere sospesa in tutti i pazienti che entrano nellafase maniacale; sebbene Remeron non provochi dipendenza, l'esperienzapost-marketing mostra che la brusca sospensione della somministrazione, dopo un lungo periodo di trattamento, puo' provocare talvolta sintomi da sospensione.
INTERAZIONI
Interazioni farmacodinamiche: la mirtazapina non deve essere somministrata in concomitanza con inibitori delle MAO o durante le due settimane successive alla sospensione della terapia con inibitori delle MAO. Al contrario, devono passare circa due settimane prima di trattare congli inibitori delle MAO i pazienti in trattamento con mirtazapina (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, come con gli SSRI, la somministrazione concomitante di altre sostanze attive serotoninergiche (L-triptofano, triptani, tramadolo, linezolide, blu di metilene, SSRI, venlafaxina, litio e preparati a base di erba di S.Giovanni - Hypericum perforatum ) puo' determinare un'incidenza di effetti associati alla serotonina (sindrome serotoninergica: vedere paragrafo 4.4). Deve essere raccomandatacautela ed e' richiesto uno stretto monitoraggio clinico, quando questi principi attivi sono somministrati in combinazione con la mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare le proprieta' sedative delle benzodiazepine e di altri sedativi (in particolare della maggior parte degliantipsicotici, degli antistaminici H1 antagonisti, degli oppioidi). Bisogna fare attenzione qualora questi medicinali sono prescritti insieme alla mirtazapina. La mirtazapina puo' aumentare gli effetti deprimenti dell'alcol sul sistema nervoso centrale. Pertanto, ai pazienti si deve consigliare di evitare l'assunzione di bevande alcoliche durante la terapia con mirtazapina. La mirtazapina, alla dose di 30 mg una volta al giorno, provoca un aumento lieve, ma statisticamente significativo del rapporto internazionale normalizzato (INR) nei soggetti trattaticon warfarin. Poiche' a dosaggi piu' alti di mirtazapina non si puo'escludere un effetto piu' pronunciato, e' consigliabile il monitoraggio dell'INR in caso di trattamento concomitante con warfarin e mirtazapina. Il rischio di prolungamento del QT e/o di aritmie ventricolari (ad esempio torsioni di punta) puo' essere aumentato con l'uso concomitante di medicinali che prolungano l'intervallo QTc (ad esempio alcuni antipsicotici ed alcuni antibiotici). Interazioni farmacocinetiche: lacarbamazepina e la fenitoina, induttori del CYP3A4, hanno aumentato dicirca due volte la clearance della mirtazapina, provocando una riduzione rispettivamente del 45 e del 60% della concentrazione plasmatica media della mirtazapina. Quando la carbamazepina o un qualsiasi altro induttore del metabolismo epatico (quale rifampicina) viene aggiunto alla terapia con la mirtazapina, puo' essere necessario aumentare la dose della mirtazapina. Se il trattamento con un medicinale di questo tipo viene interrotto, puo' essere necessario ridurre la dose di mirtazapina. La somministrazione concomitante del ketoconazolo, potente inibitore del CYP3A4, ha aumentato i livelli di picco plasmatici e dell'areasottesa alla curva (AUC) di mirtazapina rispettivamente del 40 e del50% circa. Quando la cimetidina (debole inibitore di CYP1A2, CYP2D6 eCYP3A4) viene somministrata assieme alla mirtazapina, la concentrazione plasmatica media di mirtazapina puo' aumentare di oltre il 50%. Si deve prestare cautela e puo' essere necessario ridurre la dose, quandola mirtazapina e' somministrata contemporaneamente a potenti inibitoridel CYP3A4, inibitori dell'HIV proteasi, antifungini azolici, eritromicina, cimetidina o nefazodone. Dagli studi sulle interazioni non sonoemersi effetti farmacocinetici di rilievo associati al trattamento contemporaneo di mirtazapina con paroxetina, amitriptilina, risperidoneo litio. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d'interazione solo negli adulti.
EFFETTI INDESIDERATI
I pazienti depressi manifestano un numero di sintomi che sono dovuti alla malattia stessa. E' pertanto difficile, talvolta, accertare qualisintomi siano espressione della patologia stessa e quali il risultatodel trattamento con Remeron. Riassunto del profilo di sicurezza: gli effetti indesiderati segnalati piu' comunemente, che si sono verificatiin piu' del 5% dei pazienti trattati con Remeron negli studi randomizzati e controllati con placebo (vedere sotto) sono sonnolenza, sedazione, bocca secca, aumento di peso, aumento dell'appetito, capogiri e affaticamento. In associazione al trattamento con Remeron, sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), incluse la sindrome diStevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN), la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la dermatite bollosa e l'eritema multiforme (vedere paragrafo 4.4). Elenco dellereazioni avverse: gli effetti indesiderati di Remeron sono stati valutati in tutti gli studi randomizzati controllati con placebo condottisui pazienti (compresi quelli con indicazioni diverse dalla depressione maggiore). La meta-analisi ha riguardato 20 studi, con una durata pianificata di trattamento fino a 12 settimane, con 1.501 pazienti (134anni persona) trattati con dosi di mirtazapina fino a 60 mg e 850 pazienti (79 anni persona) trattati con placebo. Le fasi di estensione diquesti studi sono state escluse per mantenere la comparabilita' con iltrattamento con placebo. Nell'elenco e' riportata l'incidenza per categoria degli effetti indesiderati che negli studi clinici si sono manifestati con una frequenza maggiore, statisticamente significativa, durante il trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo, ein aggiunta gli effetti indesiderati riferiti spontaneamente. La frequenza degli effetti indesiderati emersa dalle segnalazioni spontanee e' basata sul tasso di segnalazione di tali eventi negli studi clinici.La frequenza degli effetti indesiderati da segnalazione spontanea perle quali non siano stati osservati casi con mirtazapina negli studi randomizzati controllati verso placebo e' stata classificata come "nonnota". Effetti indesiderati di Remeron. Patologie del sistema emolinfopoietico. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): depressione midollare (granulocitopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, trombocitopenia), eosinofilia. Patologie endocrine. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): secrezione inappropriata dell'ormone antidiuretico, iperprolattinemia (e sintomi correlati galattorrea e ginecomastia). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Moltocomune (>=1/10): aumento dell'appetito^1, aumento di peso^1; frequenzanon nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Comune (>=1/100, <1/10): sogni anomali, confusione, ansia^2,5, insonnia^3,5; non comune (>=1/1.000, <1/100): incubi^2, mania, agitazione^2, allucinazioni, irrequietezza psicomotoria (incluse acatisia, ipercinesia); Raro (>=1/10.000, <1/1.000): aggressività; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): pensieri suicidi6, comportamento suicida^6, sonnambulismo. Patologie del sistema nervoso. Molto comune (>=1/10): sonnolenza^1,4, sedazione^1,4, cefalea^2; comune(>=1/100, <1/10): letargia^1, capogiro, tremore, amnesia^7; non comune (>=1/1.000, <1/100): parestesia^2, sindrome delle gambe senza riposo, sincope; raro (>= 1/10.000, <1/1.000): mioclono; frequenza non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): convulsioni, sindrome serotoninergica, parestesia orale, disartria.Patologie vascolari. Comune (>=1/100, <1/10): ipotensione ortostatica;non comune (>=1/1.000, <1/100): ipotensione^2. Patologie gastrointestinali. Molto comune (>=1/10): bocca secca, comune (>=1/100, <1/10): nausea^3, diarrea^2, vomito^2, costipazione^1; non comune (>=1/1.000, <1/100): ipoestesia orale; raro (>=1/10.000, <1/1.000): pancreatite; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): edema orale, aumento della salivazione. Patologie epatobiliari. Raro (>=1/10.000, <1/1.000): aumento delle attività delletransaminasi sieriche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>=1/100, <1/10): esantema^2; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome di stevens-johnson, dermatite bollosa, Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune (>=1/100, <1/10): artralgia, mialgia, dolore, dorsale^1; frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base deidati disponibili): ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): priapismo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune (>= 1/100, <1/10): edema periferico^1, affaticamento; frequenza non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): edema generalizzato, edema localizzato. Esami diagnostici. Frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili): aumento della creatinchinasi. ^1Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati con una frequenza maggiore, statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo. ^2Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati con una frequenza maggiore, ma non statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento conplacebo. ^3Negli studi clinici questi eventi si sono manifestati conuna frequenza maggiore, statisticamente significativa, nel corso del trattamento con Remeron rispetto al trattamento con placebo. ^4 N.B. lariduzione del dosaggio generalmente non determina una minore sonnolenza/sedazione, ma puo' compromettere l'efficacia antidepressiva. ^5 Iltrattamento con antidepressivi in genere puo' determinare l'insorgenzao il peggioramento di ansia e insonnia (che possono essere sintomi didepressione). Nel corso del trattamento con mirtazapina sono stati riferiti sviluppo o peggioramento di ansia e insonnia. ^6 Casi di ideazione suicida e comportamenti suicidi sono stati segnalati durante la terapia con mirtazapina o subito dopo l'interruzione del trattamento (vedere paragrafo 4.4).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati limitati riguardanti l'uso della mirtazapina in donne in gravidanza non indicano un rischio aumentato di malformazioni congenite. Gli studi condotti su animali non hanno evidenziato effetti teratogeni di rilevanza clinica, tuttavia e' stata osservata tossicita'evolutiva (vedere paragrafo 5.3). Dati epidemiologici indicano che l'uso di SSRI in gravidanza, in particolare nella tarda gravidanza, puo'aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Sebbene non esistano studi che abbiano investigato un'associazione della PPHN al trattamento con mirtazapina, questo rischio potenziale non puo' essere ignorato, tenendo conto del relativo meccanismod'azione (aumento delle concentrazioni di serotonina). Deve essere prestata attenzione, quando si prescrive mirtazapina a donne in gravidanza. Qualora Remeron sia utilizzato sino al parto o poco prima del parto, e' raccomandato un monitoraggio postnatale del neonato per valutarepossibili effetti da sospensione. Allattamento: gli studi condotti suanimali e i dati limitati rilevati sull'uomo hanno evidenziato che lamirtazapina e' escreta nel latte materno solo in piccole quantita'. Ladecisione di continuare/interrompere l'allattamento al seno o continuare/interrompere la terapia con Remeron deve basarsi sulla valutazionedel beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e del beneficio della terapia con Remeron per la donna. Fertilita': studi non-clinici di tossicita' riproduttiva negli animali non hanno evidenziato alcuneffetto sulla fertilita'.
Specifiche
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