A. Menarini Ind. Farm. Riun. Zetamicin 15 1 Fiala Intra Muscolo Endovenosa 15 Mg/1,5 Ml
1,50€
Questo medicinale richiede la prescrizione medica e non è acquistabile online.
Puoi acquistrarlo recandoti, munito di ricetta, presso uno dei nostri punti vendita.
Per conoscere le disponibilità del prodotto e le ulteriori informazioni vi preghiamo di contattarci con le seguenti modalità:
- Codice articolo: 024829018
Descrizione
DENOMINAZIONE
ZETAMICIN SOLUZIONE INIETTABILE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico aminoglicosidici.
PRINCIPI ATTIVI
ZETAMICIN 15 mg/1,5 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 22,72 mg (pari a netilmicina anidra 15mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti. ZETAMICIN 50 mg/mlsoluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo netilmicinasolfato 75,75 mg (pari a netilmicina anidra 50 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e p-idrossibenzoati. ZETAMICIN 100 mg/ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 151,51 mg (pari a netilmicina anidra 100 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 150 mg/1,5ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 227,26 mg (pari a netilmicina anidra 150 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 200 mg/2 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 303,02 mg (pari a netilmicina anidra 200 mg). Eccipienticon effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 300 mg/3 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 454,53 mg (pari a netilmicina anidra 300 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti, sodio e alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
ECCIPIENTI
ZETAMICIN 15 mg/1,5 ml soluzione iniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito anidro, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.ZETAMICIN 50 mg/ml soluzione iniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito, disodio edetato, sodio solfato anidro, propile p-idrossibenzoato, metile p-idrossibenzoato, acqua per preparazioni iniettabili. ZETAMICIN 100 mg/ml - 150 mg/1,5 ml - 200 mg/2 ml - 300 mg/3 ml soluzioneiniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito anidro, sodio edetato,alcool benzilico, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
ZETAMICIN e' indicato nel trattamento di: infezioni pleuro-polmonari:bronchiti, broncopolmoniti, pleuriti, empiemi; infezioni del rene e delle vie genito-urinarie: cistiti, pieliti, cistopieliti, pielonefriti,calcolosi infette, uretriti, prostatiti, vescicoliti; infezioni chirurgiche: infezioni perioperatorie, peritoniti, ascessi, flemmoni, osteomieliti, infezioni post-traumatiche, infezioni a carico delle ossa o dei tessuti molli, ferite e ustioni infette; infezioni ostetrico-ginecologiche: metriti, parametriti, salpingiti, salpingo-ovariti, pelvi-peritoniti, aborto settico, mastiti; stati settici: batteriemie, setticemie, settico-piemie; Infezioni gastro-enteriche e delle vie biliari sostenute da germi sensibili alla netilmicina. ZETAMICIN e' risultato efficace anche nel trattamento di infezioni dovute a microrganismi resistenti ad altri aminoglicosidi e quindi e' raccomandato nella terapia diattacco delle infezioni da Gram-negativi, siano esse sospette o accertate; la decisione di continuare la terapia con ZETAMICIN dovra' basarsi sui tests di sensibilita' e sulla risposta clinica del paziente oltre che sulla tollerabilita' del farmaco. Nelle infezioni che mettono in pericolo la vita del paziente, ZETAMICIN puo' essere somministrato in associazione ad un beta-lattamico, ancora prima di conoscere i datidi sensibilita' in vitro. Se si sospetta la coesistenza di microrganismi anaerobi bisogna instaurare un'adeguata terapia di associazione.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri aminoglicosidi o ad unoqualsiasi degli eccipienti. Anche una storia di ipersensibilita' o digravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi puo' controindicare l'usodi ZETAMICIN. Data la presenza di alcool benzilico le soluzioni iniettabili di ZETAMICIN da 100mg/ml, 150mg/1,5ml, 200mg/2ml e 300mg/3ml non vanno somministrate ai bambini al disotto dei due anni.
POSOLOGIA
ZETAMICIN puo' essere somministrato per via intramuscolare o endovenosa: la posologia e' identica. Posologia. Pazienti con funzionalita' renale normale: il dosaggio raccomandato di ZETAMICIN e' il seguente. Prematuri e neonati a termine fino a 1 settimana di vita; dose totale: 6mg/kg/die; dose singola: 3 mg/kg ogni 12 ore. Lattanti e neonati oltre1 settimana di vita; dose totale: 7,5-9 mg/kg/die; dose singola: 3,75-4,5 mg/kg ogni 12 ore oppure 2,5-3 mg/kg ogni 8 ore. Bambini; dose totale: 6-7,5 mg/kg/die; dose singola: 3-3,75 mg/kg ogni 12 ore oppure 2-2,5 mg/kg ogni 8 ore. Adulti; dose totale: 4-6 mg/kg/die; dose singola: 2-3 mg/kg ogni 12 ore oppure 1,3-2 mg/kg ogni 8 ore oppure 4,5 mg/kg ogni 24 ore. Orientativamente per adulti di peso compreso tra 50 e 90 kg si consiglia una dose di 150-200 mg ogni 12 ore oppure di 100-150mg ogni 8 ore oppure, nelle infezioni sistemiche non gravi, 300 mg ogni 24 ore. In genere la dose piu' bassa e' indicata nelle infezioni delle vie urinarie e la piu' elevata nelle infezioni sistemiche. In ognicaso il dosaggio deve essere adeguato alla gravita' dell'infezione ealle condizioni del paziente. Nelle infezioni non complicate delle vieurinarie puo' essere sufficiente una posologia di 3 mg/kg/die in unica somministrazione giornaliera (ad es. per un paziente adulto 150 o 200 mg al di'). Nelle infezioni che mettono in pericolo la vita del paziente si possono somministrare negli adulti fino a 2,5 mg/kg ogni 8 ore, scendendo a 2 mg/kg appena clinicamente possibile, di solito entro 48 ore. La durata abituale del trattamento e' di 7-14 giorni per tuttii pazienti, benche' nelle infezioni complicate possa rendersi necessario un trattamento piu' protratto. Sebbene terapie prolungate con ZETAMICIN siano ben tollerate, nei pazienti trattati per periodi superioria quelli raccomandati si consiglia il controllo delle funzioni renale,vestibolare e uditiva. Somministrazione endovenosa: e' raccomandata nei pazienti con setticemia o in stato di shock ed e' preferibile nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, disordini ematologici,gravi ustioni e masse muscolari ridotte. Negli adulti la dose singolapuo' essere diluita in 50-200 mL delle soluzioni compatibili (vedereoltre); nei lattanti e bambini si adeguera' il volume del diluente alle necessita' di liquidi del paziente. La durata dell'infusione deve essere compresa fra mezz'ora e due ore. ZETAMICIN puo' inoltre essere iniettato lentamente in vena, sia direttamente che attraverso un deflussore, in un tempo compreso tra 3 e 5 minuti. Pazienti con funzionalita'renale alterata: la posologia va adattata al grado di compromissionedella funzionalita' renale. I valori di creatinina sierica possono essere utilizzati per adeguare la posologia nel singolo caso mediante unodei seguenti schemi: A) Allungamento dell'intervallo fra le dosi, calcolate come per i pazienti con funzionalita' renale integra: creatininemia (mg/100 mL)x8 = intervallo in ore fra le dosi per es: ad un paziente di 60 kg con un valore di creatininemia di 3 mg/100 mL si somministrano 120 mg (2 mg/kg) ogni 24 ore (3x8). B) Riduzione delle dosi, dopo una dose iniziale calcolata come per un paziente a funzionalita' renale integra: Dose iniziale (mg/kg) / Creatininemia (mg/100 mL) = doseridotta ogni 8 ore. Per es: dopo una dose iniziale di 120 mg (2 mg/kg), ad un paziente di 60 kg con un valore di creatininemia di 3 mg/100mL si somministrano 40 mg (120:3) ogni 8 ore. Quest'ultimo schema posologico e' particolarmente indicato in pazienti con infezioni sistemiche gravi. Gli schemi di dosaggio sopra riportati servono da guida quando non e' possibile ottenere dati relativi alle concentrazioni sierichedi netilmicina. In caso contrario le sinA-gole somministrazioni di ZETAMICIN, alle dosi per pazienti con funzionalita' renale integra, devono essere effettuate quando i livelli sierici sono < a 3 mcg/mL. Emodialisi: nei nefropazienti in trattamento dialitico, la quantita' di netilmicina che si elimina dal sangue varia in funzione di diversi fattori, compreso il metodo di dialisi adottato. Un'emodialisi di 8 ore puo'ridurre le concentrazioni sieriche di ZETAMICIN del 63%. La dose consigliata alla fine di ciascun trattamento dialitico e' per gli adulti 2mg/kg e per i bambini 2-2,5 mg/kg. Terapia in associazione: ZETAMICINin associazione ad altri antibiotici deve essere somministrato a dosipiene. Modo di somministrazione: ZETAMICIN non deve essere mescolatonella stessa siringa o flacone per fleboclisi con altri farmaci. ZETAMICIN e' fisicamente compatibile senza perdita di attivita' con le seguenti soluzioni parenterali: fisiologica; destrosio 5% - 10%; ringer eringer lattato; isolyte P,M,E con destrosio 5%; travert 10% con electrolyte n. 2 - n. 3; destrano 40 al 10% e destrosio 5%; destrosio 5% inpolysal, e in acqua sterile per iniezioni. In queste soluzioni ZETAMICIN, a una concentrazione di 0,8 mg/mL, e' stabile per 48 ore a temperatura ambiente.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Occorre monitorare attentamente dal punto di vista clinico i pazientitrattati con aminoglicosidi, a causa della potenziale tossicita' correlata al loro uso. I pazienti anziani e pediatrici possono essere particolarmente a rischio, ed e' quindi consigliato un attento controllo clinico. La valutazione della funzionalita' renale e degli elettroliti sierici all'inizio del trattamento e periodicamente e' consigliata peri pazienti che potrebbero essere trattati con ZETAMICIN per periodi prolungati (piu' di 7-10 giorni) o che potrebbero richiedere dosi piu' alte di quelle raccomandate in base a eta', peso o presunta funzionalita' renale. Nei pazienti adulti e pediatrici che vengono trattati con ZETAMICIN per piu' di 7-10 giorni per il trattamento di gravi infezionio che potrebbero essere trattati con dosi piu' alte di quelle raccomandate in rapporto all'eta', il peso o la presunta funzionalita' renale, durante la terapia devono essere periodicamente valutati la funzionalita' renale e gli elettroliti sierici. La nefrotossicita' a seguito di somministrazione di netilmicina e' stata lieve. Tuttavia, come per altri aminoglicosidi, la funzionalita' renale deve essere attentamentemonitorata durante la terapia. Il rischio di incorrere in effetti collaterali nefrotossici puo' insorgere soprattutto nei pazienti con funzionalita' renale ridotta, in quelli trattati con dosi piu' elevate e per periodi di tempo prolungati e negli anziani. Sebbene l'ototossicita'con netilmicina sia stata osservata raramente ed in maniera piu' lieve rispetto agli altri aminoglicosidi, possono verificarsi perdita dell'udito e disfunzione vestibolare, soprattutto in pazienti con pregresso danno renale e in pazienti con funzionalita' renale normale trattaticon dosi piu' alte e/o per periodi di tempo piu' prolungati rispettoa quelli raccomandati. Durante la terapia e' raccomandato il monitoraggio della funzionalita' renale e dell'ottavo paio di nervi cranici, soprattutto nei pazienti con nota o sospetta riduzione della funzionalita' renale sia all'inizio che durante la terapia. Devono essere analizzate le urine per evidenziare diminuzione del peso specifico, aumento nell'escrezione di proteine e presenza di cellule o filamenti. Periodicamente devono essere determinati l'azoto ureico, la creatinina siericae la clearance della creatinina. Se possibile, soprattutto nei pazienti ad alto rischio, sono raccomandati una serie di audiogrammi. La presenza di ototossicita' o nefrotossicita' richiede aggiustamenti delladose o interruzione del trattamento. Come con altri aminoglicosidi, inrari casi, la variazione della funzionalita' renale e dell'ottavo paio di nervi cranici puo' cominciare a manifestarsi solo dopo la fine del trattamento. Quando possibile, dovrebbero essere controllate le concentrazioni sieriche di antibiotico per assicurare livelli adeguati edevitare quelli potenzialmente tossici. Si raccomanda di aggiustare ildosaggio per evitare livelli sierici di netilmicina prolungatamente superiori a 16 mcg/mL e di non effettuare ulteriori somministraA-zioni finche' i livelli sierici minimi non siano compresi in un range da 0.5a 2 mcg/mL alle dosi raccomandate. Concentrazioni minime superiori a 4mcg/mL devono essere evitate. Eccessive concentrazioni sieriche massime e/o minime possono aumentare il rischio di tossicita' renale e a carico dell'ottavo paio di nervi cranici. Nei pazienti con ustioni estese, l'alterazione della cinetica puo' comportare diminuzione delle concentrazioni sieriche degli aminoglicosidi. La determinazione di dette concentrazioni e' particolarmente importante in questi pazienti al finedi adattare la posologia. Durante il trattamento i pazienti devono essere ben idratati. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalita' renale, che puo' non risultare evidente dalle analisi di routine, come l'azoto ureico e la creatinina sierica. Potrebbe essere piu'utile la determinazione della creatinina sierica. In questi pazienti,durante la terapia con netilmicina, come con altri aminoglicosidi, a causa della potenziale tossicita' correlata al loro uso, e' particolarmente importante monitorare la funzionalita' renale. Nei pazienti anziani, in quelli trattati per periodi prolungati ad alte dosi ed in quelli con funzionalita' renale ridotta si consiglia un frequente controllodelle funzioni renale, vestibolare e uditiva. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela in pazienti con disturbi neuromuscolari quali miastenia grave, parkinsonismo o botulismo infantile, poiche' talifarmaci in via teorica possono aggravare la debolezza muscolare, datoil loro effetto curaro-simile sulle giunzioni neuromuscolari. Il trattamento con netilmicina puo' determinare una superinfezione da germi resistenti; in tali evenienze occorre sospendere il trattamento ed istituire una terapia idonea. In alcuni pazienti adulti e pediatrici e' stata osservata una sindrome tipo Fanconi con aminoaciduria e acidosi metabolica. ZETAMICIN contiene solfiti. Raramente puo' causare reazionidi ipersensibilita' e broncospasmo. ZETAMICIN contiene meno di 1 mmoldi sodio (23 mg) per fiala, cioe' essenzialmente 'senza sodio'. ZETAMICIN 100 mg/ml soluzione iniettabile, ZETAMICIN 150 mg/1,5 ml soluzioneiniettabile, ZETAMICIN 200 mg/2 ml soluzione iniettabile, ZETAMICIN 300 mg/3 ml soluzione iniettabile contengono alcol benzilico. La somministrazione endovenosa di alcol benzilico e' stata associata a gravi eventi avversi e morte in neonati (sindrome da respiro agonico). Non e'nota la minima quantita' di alcol benzilico per cui si manifesta la tossicita'. Rischio aumentato nei bambini di eta' inferiore ai 3 annia causa di accumulo. Grandi volumi devono essere usati con cautela e solose necessario, specialmente in pazienti con insufficienza epatica o renale a causa del rischio di accumulo e tossicita' (acidosi metabolica). Molto raramente, a seguito dell'uso di aminoglicosidi, compresa netilmicina, sono stati riportati sindrome di Steven-Johnson e necrolisitossica epidermica.
INTERAZIONI
Come per gli altri aminoglicosidi, deve essere evitata la somministrazione contemporanea o sequenziale per via sistemica o topica di altri farmaci potenzialmente nefrotossici e/o neurotossici. L'uso concomitante di ZETAMICIN ed altri farmaci potenzialmente nefrotossici aumenta ilrischio di nefrotossicita'. Queste sostanze comprendono aminoglicosidi, vancomicina, polimixina B, colistina, organoplatini, metotrexato adalte dosi, ifosfamide, pentamidina, foscarnet, alcuni farmaci antivirali (aciclovir, ganciclovir, adefovir, cidofovir, tenovir), amfotericina B, immunosoppressori quali ciclosporina o tacrolimus e prodotti dicontrasto a base di iodio. Se l'uso di queste associazioni fosse necessario, la funazionalita' renale deve essere attentamente monitorata con appropriati esami di laboratorio. Altri fattori che possono aumentare il rischio di nefrotossicita' sono la disidratazione e l'eta' avanzata. Si deve evitare la somministrazione contemporanea di netilmicina con diureA-tici potenti quali la furosemide o l'acido etacrinico, poiche' questi possono essere di per se' ototossici. Inoltre, se somministrati per via endovenosa, i diuretici possono aumentare la tossicita' degli aminoglicosidi, alterando la concentrazione dell'antibiotico nel siero e nei tessuti. Si puo' verificare l'assorbimento da parte della superficie corporea di quantita' significative di antibiotici neurotossici o nefrotossici a seguito di applicazione cutanea o irrigazione locale: occorre tenere in considerazione il potenziale effetto tossico diantibiotici somministratiti in tal modo. Sebbene negli studi clinicinon siano stati riferiti blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria, essi si sono verificati negli animali a cui e' stata somministrata netilmicina a dosi considerevolmente superiori a quelle raccomandate nell'uso clinico. La possibilita' che questi fenomeni si verifichino nell'uomo deve essere presa in considerazione, soprattutto per somministrazione contemporanea di aminoglicosidi e bloccanti neuromuscolari, come succinilcolina, tubocurarina, decametonium, anestetici o massicce trasfusioni di sangue contenenti citrato in veste di anticoagulante. Intale eventualita', il blocco puo' essere rimosso con sali di calcio oneostigmina. Il prodotto non va mescolato nella stessa siringa con altri farmaci. E' stata dimostrata allergenicita' crociata fra aminoglicosidi. In vitro l'associazione di un aminoglicoside con un antibioticobeta-lattamico (penicilline o cefalosporine) puo' causare una reciproca e significativa inattivazione. Anche quando un antibiotico aminoglicosidico ed uno penicillino-simile sono stati somministrati attraversodue vie differenti, si e' verificata una riduzione dell'emivita o deilivelli plasmatici dell'aminoglicoside in pazienti con insufficienza renale ed in alcuni pazienti con funzionalita' renale normale. Generalmente l'inattivazione dell'aminoglicoside assume un significato clinicoimportante solo nei pazienti con grave insufficienza renale.
EFFETTI INDESIDERATI
Nefrotossicita': a seguito della somministrazione di netilmicina sonostati talvolta riferiti effetti collaterali renali, in genere di tipolieve, come evidenziato dalla presenza nelle urine di filamenti, cellule o proteine o da un aumento dell'azoto ureico, dell'azoto non proteico o della creatinina sierica, o dall'oliguria. Tali effetti, molto spesso reversibili, sono piu' frequenti negli anziani, nei soggetti conpregressa insufficienza renale, in pazienti trattati per lunghi periodi o con dosi piu' alte di quelle raccomandate. Neurotossicita': a differenza di altri aminoglicosidi, l'incidenza di disturbi vestibolari ecocleari con ZETAMICIN e' molto bassa. Il disturbo della funzione vestibolare puo' essere transitorio per un meccanismo di compenso. Il disturbo cocleare, riportato raramente, e' normalmente irreversibile. Talieffetti sono piu' frequenti nei soggetti con pregressa insufficienzarenale ed in pazienti trattati con alte dosi e/o per lunghi periodi. La disidratazione, la concomitante somministrazione di acido etacrionico o furosemide, o una precedente esposizione ad altri farmaci ototossici costituiscono altri fattori che possono aumentare il rischio di ototossicita' indotta da aminoglicosidi. I sintomi della ototossicita' indotta da aminoglicosidi sono per lo piu' transitori e possono comprendere sensazione di instabilita', vertigine, tinnito, ronzii auricolari,ipoacusia nell'ambito dei toni alti. Non e' mai stata riferita sordita' totale. Alcuni pazienti con precedenti manifestazioni ototossiche da altri aminoglicosidi sono stati trattati senza ulteriore risentimento con ZETAMICIN. Il rischio di reazioni tossiche e' basso nei pazienticon funzionalita' renale normale che non assumono ZETAMICIN a dosi piu' alte e per periodi piu' lunghi di quanto raccomandato. Altre reazioni raramente osservate e probabilmente correlabili all'impiego della netilmicina sono: eruzione cutanea, esantema, prurito, manifestazioni su base allergica o anafilattica, patologia da raffreddamento, febbre,cefalea, malessere, disorientamento, parestesie, anoressia, vomito, dolori addominali, ritenzione dei liquidi, diarrea, tachicardia, ipotensione, palpitazioni, aumento della glicemia, aumento occasionale dellafosfatasi alcalina, della SGOT o della SGPT in genere transitorio, talora con epatomegalia lieve, anormalita' dei valori funzionalita' epatica, bilirubinemia, aumento di potassio, diminuzione di emoglobina, globuli bianchi e piastrine, eusinofilia, anemia, aumento del tempo di protrombina, leucopenia, granulocitopenia, trombocitosi, parestesia, agranulocitosi di norma reversibile, scialorrea, stomatite, disturbi visivi, depressione, confusione. Sebbene la tollerabilita' locale di ZETAMICIN sia in genere eccellente, e' stato riportato un caso occasionaledi dolore al sito di iniezione o reazione localizzata. In uno studio clinico comparativo randomizzato con netilmicina e amikacina, il doloreassociato alle iniezioni intramuscolari e' stato molto piu' leggero con netilmicina rispetto ad amikacina. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio delmedicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: gli antibiotici aminoglicosidici attraversano la placentae possono causare danni fetali qualora somministrati a donne in gravidanza. Sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale irreversibile in bambini le cui madri avevano ricevuto aminoglicosidi, fracui netilmicina, durante la gravidanza. Se Zetamicin viene somministrato durante la gravidanza o se la paziente si accorge di aver iniziatouna gravidanza mentre assume Zetamicin, la paziente stessa deve essereavvertita del potenziale rischio per il feto. Allattamento: studi condotti in donne che allattavano hanno evidenziato che una piccola quantita' di Zetamicin e' escreta nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi, occorre decidere se interrompere l'allattamento o sospendere il trattamento. Da usarsi sotto il diretto controllodel medico.
ZETAMICIN SOLUZIONE INIETTABILE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antibatterici per uso sistemico aminoglicosidici.
PRINCIPI ATTIVI
ZETAMICIN 15 mg/1,5 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 22,72 mg (pari a netilmicina anidra 15mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti. ZETAMICIN 50 mg/mlsoluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo netilmicinasolfato 75,75 mg (pari a netilmicina anidra 50 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e p-idrossibenzoati. ZETAMICIN 100 mg/ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 151,51 mg (pari a netilmicina anidra 100 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 150 mg/1,5ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 227,26 mg (pari a netilmicina anidra 150 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 200 mg/2 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 303,02 mg (pari a netilmicina anidra 200 mg). Eccipienticon effetti noti: contiene solfiti e alcool benzilico. ZETAMICIN 300 mg/3 ml soluzione iniettabile 1 fiala contiene; principio attivo: netilmicina solfato 454,53 mg (pari a netilmicina anidra 300 mg). Eccipienti con effetti noti: contiene solfiti, sodio e alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
ECCIPIENTI
ZETAMICIN 15 mg/1,5 ml soluzione iniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito anidro, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.ZETAMICIN 50 mg/ml soluzione iniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito, disodio edetato, sodio solfato anidro, propile p-idrossibenzoato, metile p-idrossibenzoato, acqua per preparazioni iniettabili. ZETAMICIN 100 mg/ml - 150 mg/1,5 ml - 200 mg/2 ml - 300 mg/3 ml soluzioneiniettabile: sodio metabisolfito, sodio solfito anidro, sodio edetato,alcool benzilico, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
ZETAMICIN e' indicato nel trattamento di: infezioni pleuro-polmonari:bronchiti, broncopolmoniti, pleuriti, empiemi; infezioni del rene e delle vie genito-urinarie: cistiti, pieliti, cistopieliti, pielonefriti,calcolosi infette, uretriti, prostatiti, vescicoliti; infezioni chirurgiche: infezioni perioperatorie, peritoniti, ascessi, flemmoni, osteomieliti, infezioni post-traumatiche, infezioni a carico delle ossa o dei tessuti molli, ferite e ustioni infette; infezioni ostetrico-ginecologiche: metriti, parametriti, salpingiti, salpingo-ovariti, pelvi-peritoniti, aborto settico, mastiti; stati settici: batteriemie, setticemie, settico-piemie; Infezioni gastro-enteriche e delle vie biliari sostenute da germi sensibili alla netilmicina. ZETAMICIN e' risultato efficace anche nel trattamento di infezioni dovute a microrganismi resistenti ad altri aminoglicosidi e quindi e' raccomandato nella terapia diattacco delle infezioni da Gram-negativi, siano esse sospette o accertate; la decisione di continuare la terapia con ZETAMICIN dovra' basarsi sui tests di sensibilita' e sulla risposta clinica del paziente oltre che sulla tollerabilita' del farmaco. Nelle infezioni che mettono in pericolo la vita del paziente, ZETAMICIN puo' essere somministrato in associazione ad un beta-lattamico, ancora prima di conoscere i datidi sensibilita' in vitro. Se si sospetta la coesistenza di microrganismi anaerobi bisogna instaurare un'adeguata terapia di associazione.
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri aminoglicosidi o ad unoqualsiasi degli eccipienti. Anche una storia di ipersensibilita' o digravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi puo' controindicare l'usodi ZETAMICIN. Data la presenza di alcool benzilico le soluzioni iniettabili di ZETAMICIN da 100mg/ml, 150mg/1,5ml, 200mg/2ml e 300mg/3ml non vanno somministrate ai bambini al disotto dei due anni.
POSOLOGIA
ZETAMICIN puo' essere somministrato per via intramuscolare o endovenosa: la posologia e' identica. Posologia. Pazienti con funzionalita' renale normale: il dosaggio raccomandato di ZETAMICIN e' il seguente. Prematuri e neonati a termine fino a 1 settimana di vita; dose totale: 6mg/kg/die; dose singola: 3 mg/kg ogni 12 ore. Lattanti e neonati oltre1 settimana di vita; dose totale: 7,5-9 mg/kg/die; dose singola: 3,75-4,5 mg/kg ogni 12 ore oppure 2,5-3 mg/kg ogni 8 ore. Bambini; dose totale: 6-7,5 mg/kg/die; dose singola: 3-3,75 mg/kg ogni 12 ore oppure 2-2,5 mg/kg ogni 8 ore. Adulti; dose totale: 4-6 mg/kg/die; dose singola: 2-3 mg/kg ogni 12 ore oppure 1,3-2 mg/kg ogni 8 ore oppure 4,5 mg/kg ogni 24 ore. Orientativamente per adulti di peso compreso tra 50 e 90 kg si consiglia una dose di 150-200 mg ogni 12 ore oppure di 100-150mg ogni 8 ore oppure, nelle infezioni sistemiche non gravi, 300 mg ogni 24 ore. In genere la dose piu' bassa e' indicata nelle infezioni delle vie urinarie e la piu' elevata nelle infezioni sistemiche. In ognicaso il dosaggio deve essere adeguato alla gravita' dell'infezione ealle condizioni del paziente. Nelle infezioni non complicate delle vieurinarie puo' essere sufficiente una posologia di 3 mg/kg/die in unica somministrazione giornaliera (ad es. per un paziente adulto 150 o 200 mg al di'). Nelle infezioni che mettono in pericolo la vita del paziente si possono somministrare negli adulti fino a 2,5 mg/kg ogni 8 ore, scendendo a 2 mg/kg appena clinicamente possibile, di solito entro 48 ore. La durata abituale del trattamento e' di 7-14 giorni per tuttii pazienti, benche' nelle infezioni complicate possa rendersi necessario un trattamento piu' protratto. Sebbene terapie prolungate con ZETAMICIN siano ben tollerate, nei pazienti trattati per periodi superioria quelli raccomandati si consiglia il controllo delle funzioni renale,vestibolare e uditiva. Somministrazione endovenosa: e' raccomandata nei pazienti con setticemia o in stato di shock ed e' preferibile nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia, disordini ematologici,gravi ustioni e masse muscolari ridotte. Negli adulti la dose singolapuo' essere diluita in 50-200 mL delle soluzioni compatibili (vedereoltre); nei lattanti e bambini si adeguera' il volume del diluente alle necessita' di liquidi del paziente. La durata dell'infusione deve essere compresa fra mezz'ora e due ore. ZETAMICIN puo' inoltre essere iniettato lentamente in vena, sia direttamente che attraverso un deflussore, in un tempo compreso tra 3 e 5 minuti. Pazienti con funzionalita'renale alterata: la posologia va adattata al grado di compromissionedella funzionalita' renale. I valori di creatinina sierica possono essere utilizzati per adeguare la posologia nel singolo caso mediante unodei seguenti schemi: A) Allungamento dell'intervallo fra le dosi, calcolate come per i pazienti con funzionalita' renale integra: creatininemia (mg/100 mL)x8 = intervallo in ore fra le dosi per es: ad un paziente di 60 kg con un valore di creatininemia di 3 mg/100 mL si somministrano 120 mg (2 mg/kg) ogni 24 ore (3x8). B) Riduzione delle dosi, dopo una dose iniziale calcolata come per un paziente a funzionalita' renale integra: Dose iniziale (mg/kg) / Creatininemia (mg/100 mL) = doseridotta ogni 8 ore. Per es: dopo una dose iniziale di 120 mg (2 mg/kg), ad un paziente di 60 kg con un valore di creatininemia di 3 mg/100mL si somministrano 40 mg (120:3) ogni 8 ore. Quest'ultimo schema posologico e' particolarmente indicato in pazienti con infezioni sistemiche gravi. Gli schemi di dosaggio sopra riportati servono da guida quando non e' possibile ottenere dati relativi alle concentrazioni sierichedi netilmicina. In caso contrario le sinA-gole somministrazioni di ZETAMICIN, alle dosi per pazienti con funzionalita' renale integra, devono essere effettuate quando i livelli sierici sono < a 3 mcg/mL. Emodialisi: nei nefropazienti in trattamento dialitico, la quantita' di netilmicina che si elimina dal sangue varia in funzione di diversi fattori, compreso il metodo di dialisi adottato. Un'emodialisi di 8 ore puo'ridurre le concentrazioni sieriche di ZETAMICIN del 63%. La dose consigliata alla fine di ciascun trattamento dialitico e' per gli adulti 2mg/kg e per i bambini 2-2,5 mg/kg. Terapia in associazione: ZETAMICINin associazione ad altri antibiotici deve essere somministrato a dosipiene. Modo di somministrazione: ZETAMICIN non deve essere mescolatonella stessa siringa o flacone per fleboclisi con altri farmaci. ZETAMICIN e' fisicamente compatibile senza perdita di attivita' con le seguenti soluzioni parenterali: fisiologica; destrosio 5% - 10%; ringer eringer lattato; isolyte P,M,E con destrosio 5%; travert 10% con electrolyte n. 2 - n. 3; destrano 40 al 10% e destrosio 5%; destrosio 5% inpolysal, e in acqua sterile per iniezioni. In queste soluzioni ZETAMICIN, a una concentrazione di 0,8 mg/mL, e' stabile per 48 ore a temperatura ambiente.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Occorre monitorare attentamente dal punto di vista clinico i pazientitrattati con aminoglicosidi, a causa della potenziale tossicita' correlata al loro uso. I pazienti anziani e pediatrici possono essere particolarmente a rischio, ed e' quindi consigliato un attento controllo clinico. La valutazione della funzionalita' renale e degli elettroliti sierici all'inizio del trattamento e periodicamente e' consigliata peri pazienti che potrebbero essere trattati con ZETAMICIN per periodi prolungati (piu' di 7-10 giorni) o che potrebbero richiedere dosi piu' alte di quelle raccomandate in base a eta', peso o presunta funzionalita' renale. Nei pazienti adulti e pediatrici che vengono trattati con ZETAMICIN per piu' di 7-10 giorni per il trattamento di gravi infezionio che potrebbero essere trattati con dosi piu' alte di quelle raccomandate in rapporto all'eta', il peso o la presunta funzionalita' renale, durante la terapia devono essere periodicamente valutati la funzionalita' renale e gli elettroliti sierici. La nefrotossicita' a seguito di somministrazione di netilmicina e' stata lieve. Tuttavia, come per altri aminoglicosidi, la funzionalita' renale deve essere attentamentemonitorata durante la terapia. Il rischio di incorrere in effetti collaterali nefrotossici puo' insorgere soprattutto nei pazienti con funzionalita' renale ridotta, in quelli trattati con dosi piu' elevate e per periodi di tempo prolungati e negli anziani. Sebbene l'ototossicita'con netilmicina sia stata osservata raramente ed in maniera piu' lieve rispetto agli altri aminoglicosidi, possono verificarsi perdita dell'udito e disfunzione vestibolare, soprattutto in pazienti con pregresso danno renale e in pazienti con funzionalita' renale normale trattaticon dosi piu' alte e/o per periodi di tempo piu' prolungati rispettoa quelli raccomandati. Durante la terapia e' raccomandato il monitoraggio della funzionalita' renale e dell'ottavo paio di nervi cranici, soprattutto nei pazienti con nota o sospetta riduzione della funzionalita' renale sia all'inizio che durante la terapia. Devono essere analizzate le urine per evidenziare diminuzione del peso specifico, aumento nell'escrezione di proteine e presenza di cellule o filamenti. Periodicamente devono essere determinati l'azoto ureico, la creatinina siericae la clearance della creatinina. Se possibile, soprattutto nei pazienti ad alto rischio, sono raccomandati una serie di audiogrammi. La presenza di ototossicita' o nefrotossicita' richiede aggiustamenti delladose o interruzione del trattamento. Come con altri aminoglicosidi, inrari casi, la variazione della funzionalita' renale e dell'ottavo paio di nervi cranici puo' cominciare a manifestarsi solo dopo la fine del trattamento. Quando possibile, dovrebbero essere controllate le concentrazioni sieriche di antibiotico per assicurare livelli adeguati edevitare quelli potenzialmente tossici. Si raccomanda di aggiustare ildosaggio per evitare livelli sierici di netilmicina prolungatamente superiori a 16 mcg/mL e di non effettuare ulteriori somministraA-zioni finche' i livelli sierici minimi non siano compresi in un range da 0.5a 2 mcg/mL alle dosi raccomandate. Concentrazioni minime superiori a 4mcg/mL devono essere evitate. Eccessive concentrazioni sieriche massime e/o minime possono aumentare il rischio di tossicita' renale e a carico dell'ottavo paio di nervi cranici. Nei pazienti con ustioni estese, l'alterazione della cinetica puo' comportare diminuzione delle concentrazioni sieriche degli aminoglicosidi. La determinazione di dette concentrazioni e' particolarmente importante in questi pazienti al finedi adattare la posologia. Durante il trattamento i pazienti devono essere ben idratati. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalita' renale, che puo' non risultare evidente dalle analisi di routine, come l'azoto ureico e la creatinina sierica. Potrebbe essere piu'utile la determinazione della creatinina sierica. In questi pazienti,durante la terapia con netilmicina, come con altri aminoglicosidi, a causa della potenziale tossicita' correlata al loro uso, e' particolarmente importante monitorare la funzionalita' renale. Nei pazienti anziani, in quelli trattati per periodi prolungati ad alte dosi ed in quelli con funzionalita' renale ridotta si consiglia un frequente controllodelle funzioni renale, vestibolare e uditiva. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela in pazienti con disturbi neuromuscolari quali miastenia grave, parkinsonismo o botulismo infantile, poiche' talifarmaci in via teorica possono aggravare la debolezza muscolare, datoil loro effetto curaro-simile sulle giunzioni neuromuscolari. Il trattamento con netilmicina puo' determinare una superinfezione da germi resistenti; in tali evenienze occorre sospendere il trattamento ed istituire una terapia idonea. In alcuni pazienti adulti e pediatrici e' stata osservata una sindrome tipo Fanconi con aminoaciduria e acidosi metabolica. ZETAMICIN contiene solfiti. Raramente puo' causare reazionidi ipersensibilita' e broncospasmo. ZETAMICIN contiene meno di 1 mmoldi sodio (23 mg) per fiala, cioe' essenzialmente 'senza sodio'. ZETAMICIN 100 mg/ml soluzione iniettabile, ZETAMICIN 150 mg/1,5 ml soluzioneiniettabile, ZETAMICIN 200 mg/2 ml soluzione iniettabile, ZETAMICIN 300 mg/3 ml soluzione iniettabile contengono alcol benzilico. La somministrazione endovenosa di alcol benzilico e' stata associata a gravi eventi avversi e morte in neonati (sindrome da respiro agonico). Non e'nota la minima quantita' di alcol benzilico per cui si manifesta la tossicita'. Rischio aumentato nei bambini di eta' inferiore ai 3 annia causa di accumulo. Grandi volumi devono essere usati con cautela e solose necessario, specialmente in pazienti con insufficienza epatica o renale a causa del rischio di accumulo e tossicita' (acidosi metabolica). Molto raramente, a seguito dell'uso di aminoglicosidi, compresa netilmicina, sono stati riportati sindrome di Steven-Johnson e necrolisitossica epidermica.
INTERAZIONI
Come per gli altri aminoglicosidi, deve essere evitata la somministrazione contemporanea o sequenziale per via sistemica o topica di altri farmaci potenzialmente nefrotossici e/o neurotossici. L'uso concomitante di ZETAMICIN ed altri farmaci potenzialmente nefrotossici aumenta ilrischio di nefrotossicita'. Queste sostanze comprendono aminoglicosidi, vancomicina, polimixina B, colistina, organoplatini, metotrexato adalte dosi, ifosfamide, pentamidina, foscarnet, alcuni farmaci antivirali (aciclovir, ganciclovir, adefovir, cidofovir, tenovir), amfotericina B, immunosoppressori quali ciclosporina o tacrolimus e prodotti dicontrasto a base di iodio. Se l'uso di queste associazioni fosse necessario, la funazionalita' renale deve essere attentamente monitorata con appropriati esami di laboratorio. Altri fattori che possono aumentare il rischio di nefrotossicita' sono la disidratazione e l'eta' avanzata. Si deve evitare la somministrazione contemporanea di netilmicina con diureA-tici potenti quali la furosemide o l'acido etacrinico, poiche' questi possono essere di per se' ototossici. Inoltre, se somministrati per via endovenosa, i diuretici possono aumentare la tossicita' degli aminoglicosidi, alterando la concentrazione dell'antibiotico nel siero e nei tessuti. Si puo' verificare l'assorbimento da parte della superficie corporea di quantita' significative di antibiotici neurotossici o nefrotossici a seguito di applicazione cutanea o irrigazione locale: occorre tenere in considerazione il potenziale effetto tossico diantibiotici somministratiti in tal modo. Sebbene negli studi clinicinon siano stati riferiti blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria, essi si sono verificati negli animali a cui e' stata somministrata netilmicina a dosi considerevolmente superiori a quelle raccomandate nell'uso clinico. La possibilita' che questi fenomeni si verifichino nell'uomo deve essere presa in considerazione, soprattutto per somministrazione contemporanea di aminoglicosidi e bloccanti neuromuscolari, come succinilcolina, tubocurarina, decametonium, anestetici o massicce trasfusioni di sangue contenenti citrato in veste di anticoagulante. Intale eventualita', il blocco puo' essere rimosso con sali di calcio oneostigmina. Il prodotto non va mescolato nella stessa siringa con altri farmaci. E' stata dimostrata allergenicita' crociata fra aminoglicosidi. In vitro l'associazione di un aminoglicoside con un antibioticobeta-lattamico (penicilline o cefalosporine) puo' causare una reciproca e significativa inattivazione. Anche quando un antibiotico aminoglicosidico ed uno penicillino-simile sono stati somministrati attraversodue vie differenti, si e' verificata una riduzione dell'emivita o deilivelli plasmatici dell'aminoglicoside in pazienti con insufficienza renale ed in alcuni pazienti con funzionalita' renale normale. Generalmente l'inattivazione dell'aminoglicoside assume un significato clinicoimportante solo nei pazienti con grave insufficienza renale.
EFFETTI INDESIDERATI
Nefrotossicita': a seguito della somministrazione di netilmicina sonostati talvolta riferiti effetti collaterali renali, in genere di tipolieve, come evidenziato dalla presenza nelle urine di filamenti, cellule o proteine o da un aumento dell'azoto ureico, dell'azoto non proteico o della creatinina sierica, o dall'oliguria. Tali effetti, molto spesso reversibili, sono piu' frequenti negli anziani, nei soggetti conpregressa insufficienza renale, in pazienti trattati per lunghi periodi o con dosi piu' alte di quelle raccomandate. Neurotossicita': a differenza di altri aminoglicosidi, l'incidenza di disturbi vestibolari ecocleari con ZETAMICIN e' molto bassa. Il disturbo della funzione vestibolare puo' essere transitorio per un meccanismo di compenso. Il disturbo cocleare, riportato raramente, e' normalmente irreversibile. Talieffetti sono piu' frequenti nei soggetti con pregressa insufficienzarenale ed in pazienti trattati con alte dosi e/o per lunghi periodi. La disidratazione, la concomitante somministrazione di acido etacrionico o furosemide, o una precedente esposizione ad altri farmaci ototossici costituiscono altri fattori che possono aumentare il rischio di ototossicita' indotta da aminoglicosidi. I sintomi della ototossicita' indotta da aminoglicosidi sono per lo piu' transitori e possono comprendere sensazione di instabilita', vertigine, tinnito, ronzii auricolari,ipoacusia nell'ambito dei toni alti. Non e' mai stata riferita sordita' totale. Alcuni pazienti con precedenti manifestazioni ototossiche da altri aminoglicosidi sono stati trattati senza ulteriore risentimento con ZETAMICIN. Il rischio di reazioni tossiche e' basso nei pazienticon funzionalita' renale normale che non assumono ZETAMICIN a dosi piu' alte e per periodi piu' lunghi di quanto raccomandato. Altre reazioni raramente osservate e probabilmente correlabili all'impiego della netilmicina sono: eruzione cutanea, esantema, prurito, manifestazioni su base allergica o anafilattica, patologia da raffreddamento, febbre,cefalea, malessere, disorientamento, parestesie, anoressia, vomito, dolori addominali, ritenzione dei liquidi, diarrea, tachicardia, ipotensione, palpitazioni, aumento della glicemia, aumento occasionale dellafosfatasi alcalina, della SGOT o della SGPT in genere transitorio, talora con epatomegalia lieve, anormalita' dei valori funzionalita' epatica, bilirubinemia, aumento di potassio, diminuzione di emoglobina, globuli bianchi e piastrine, eusinofilia, anemia, aumento del tempo di protrombina, leucopenia, granulocitopenia, trombocitosi, parestesia, agranulocitosi di norma reversibile, scialorrea, stomatite, disturbi visivi, depressione, confusione. Sebbene la tollerabilita' locale di ZETAMICIN sia in genere eccellente, e' stato riportato un caso occasionaledi dolore al sito di iniezione o reazione localizzata. In uno studio clinico comparativo randomizzato con netilmicina e amikacina, il doloreassociato alle iniezioni intramuscolari e' stato molto piu' leggero con netilmicina rispetto ad amikacina. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio delmedicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: gli antibiotici aminoglicosidici attraversano la placentae possono causare danni fetali qualora somministrati a donne in gravidanza. Sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale irreversibile in bambini le cui madri avevano ricevuto aminoglicosidi, fracui netilmicina, durante la gravidanza. Se Zetamicin viene somministrato durante la gravidanza o se la paziente si accorge di aver iniziatouna gravidanza mentre assume Zetamicin, la paziente stessa deve essereavvertita del potenziale rischio per il feto. Allattamento: studi condotti in donne che allattavano hanno evidenziato che una piccola quantita' di Zetamicin e' escreta nel latte materno. A causa delle potenziali reazioni avverse gravi, occorre decidere se interrompere l'allattamento o sospendere il trattamento. Da usarsi sotto il diretto controllodel medico.
Specifiche
Domande e risposte (0)