Come gestire lo stress: scopriamo cos’è la resilienza
Ci sono persone apparentemente invulnerabili, che attraversano le difficoltà della vita senza mostrare cedimenti, che affrontano qualunque situazione senza farsi mettere all’angolo e che si rimettono in piedi dopo qualsiasi tempesta.
Non hanno un superpotere, ma piuttosto un talento prezioso: la resilienza, cioè la capacità di resistere agli urti della vita senza perdere la propria identità, senza rompersi in mille pezzi.
Resilienza: una dote innata?
Nell’ambito della fisica, la resilienza è la capacità di alcuni materiali di resistere alla rottura quando sono sottoposti a una forza (una compressione, un urto), assorbendo in modo elastico le energie della sollecitazione. È il contrario della fragilità.
In termini psicologici, la resilienza è la capacità di alcuni individui di affrontare uno stress, adattandosi alla situazione e risolvendo i problemi. Chi è resiliente si rialza più facilmente dopo una “caduta”, e sa far fronte alle difficoltà con flessibilità e forza d’animo.
È soltanto questione di carattere? Oltre a questioni di natura genetica, secondo gli esperti, sono molti i fattori ambientali e sociali che rafforzano questo talento, e quindi la capacità dell’individuo di gestire lo stress quotidiano.
Lavorare su sé stessi
Quali sono le caratteristiche delle persone resilienti? Autostima, ottimismo, capacità di focalizzarsi sui problemi e di elaborare strategie per risolverli, empatia… Tutte qualità che possono essere “allenate”.
L’ottimismo in particolare è un potente booster della resilienza. Non stiamo parlando, naturalmente, di una generica propensione a vedere il bello e il buono in ogni circostanza. Si tratta, invece, di imparare ad accogliere e ad accettare il momento presente, con tutto ciò che comporta, difficoltà e momenti felici.
E non è nemmeno questione di sorridere anche davanti alle avversità: il punto è mantenere ferma la bussola sui propri obiettivi e sulle proprie priorità e sapersi adattare alle nuove condizioni, senza compiacersi o crogiolarsi nelle recriminazioni su “quello che avrebbe potuto essere, se solo”.
Allenarsi alla resilienza
Fuggire davanti allo stress o tentare di ignorare i problemi non porta da nessuna parte, ma, anzi, fa crescere l’ansia, può innescare meccanismi depressivi e logora la resistenza. Il vicino non diventerà meno molesto, il luogo di lavoro non diventerà più rilassato e meno competitivo, il partner non si trasformerà nel compagno ideale per magia. Certe situazioni non cambieranno da sole, ma può cambiare il modo in cui vengono affrontate: con progettualità, impegno e lucidità.
Smettere di lamentarsi per ciò che non si può cambiare può essere un buon inizio. Fare chiarezza in mezzo al marasma emotivo generato dallo stress per capire quali obiettivi vogliamo ottenere, che cosa possiamo fare, è un passo decisivo. Saper chiedere aiuto se ci si rende conto di non riuscire a uscire da un loop negativo è un segno di lucidità.
Gestire lo stress: un supporto in più
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