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NOVALGINA*5 fiale IM EV 1 g 2 ml

NOVALGINA*5 fiale IM EV 1 g 2 ml

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  • Codice articolo: 008679021
Descrizione
DENOMINAZIONE
NOVALGINA 1 G/2 ML SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici e antipiretici, pirazoloni.

PRINCIPI ATTIVI
Una fiala da 2 ml contiene noramidopirina metansolfonato sodico (metamizolo) 1 g. Una fiala da 2 ml contiene 65,4 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI
Acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI
Stati dolorosi o febbrili gravi o resistenti.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Novalgina non deve essere utilizzata neipazienti con: ipersensibilita' ad altri pirazoloni (ad es. fenazone,propifenazone), alle pirazolidine (ad es. fenilbutazone, ossifenbutazone); precedenti di agranulocitosi associata all'uso di pirazoloni; compromissione della funzionalita' del midollo osseo (per es. dopo terapia citostatica) o patologie del sistema emopoietico, come la granulocitopenia; pazienti che manifestano broncospasmo o altre reazioni anafilattoidi (ad es. orticaria, rinite, angioedema) agli analgesici non stupefacenti (es. salicilati, paracetamolo, diclofenac, ibuprofene, indometacina, naprossene); porfiria acuta intermittente (rischio di induzione di attacchi di porfiria); carenza congenita di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (rischio di emolisi); terzo trimestre di gravidanza. Novalgina non deve essere somministrata per via parenterale nei pazienti conipotensione o instabilita' circolatoria. Si raccomanda di non usare Novalgina nei primi tre mesi di gravidanza e se usata nei tre mesi successivi cio' deve essere fatto solo dopo aver accuratamente valutato ilrapporto rischio-beneficio. Novalgina non deve essere utilizzata negli ultimi tre mesi di gravidanza (vedere anche paragrafo 4.6).

POSOLOGIA
La Novalgina per via parenterale (intramuscolare od endovenosa) deve essere utilizzata solo quando non e' possibile l'impiego della forma orale. Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione, asepsi ed antisepsi. La soluzione deve essere iniettataa temperatura corporea. La Novalgina non deve essere somministrata conaltri farmaci nella stessa siringa. Nella scelta della via di somministrazione si deve considerare che la via parenterale e' associata ad un maggiore rischio di reazioni anafilattiche/anafilattoidi. La dose dipende dall'intensita' del dolore o della febbre e dalla sensibilita' individuale nella risposta a Novalgina. E' fondamentale scegliere la dose piu' bassa in grado di controllare dolore e febbre. Nei bambini e adolescenti di eta' sino ai 14 anni possono essere somministrati 8-16 mg di metamizolo per kg di peso corporeo in dose singola. In caso di febbre, nei bambini e' generalmente sufficiente una dose di 10 mg di metamizolo per chilogrammo di peso corporeo. Adulti e adolescenti a partire dai 15 anni di eta' (> 53 kg) possono assumere fino a 1.000 mg in dose singola. In base alla dose massima giornaliera e' possibile assumere una dose singola fino a 4 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore.E' atteso un effetto evidente 30 minuti dopo la somministrazione parenterale. Al fine di ridurre al minimo il rischio di reazione ipotensiva, l'iniezione endovenosa deve essere somministrata molto lentamente,(non piu' di 1 ml/min) con paziente in posizione sdraiata e con controllo cuore-circolo. Di seguito si mostrano le singole dosi raccomandatee le dosi massime giornaliere in base al peso o all'eta'. Peso corporeo: 5-8 kg; eta': 3-11 mesi. Dose singola: 0,1-0,2 ml, 50-100 mg; dosemassima giornaliera: 0,4-0,8 ml, 200-400 mg. Peso corporeo: 9-15 kg;eta': 1-3 anni. Dose singola: 0,2-0,5 ml, 100-250 mg; dose massima giornaliera: 0,8-2,0 ml, 400-1.000 mg. Peso corporeo: 16-23 kg; eta': 4-6anni. Dose singola: 0,3-0,8 ml, 150-400 mg; dose massima giornaliera:1,2-3,2 ml, 600-1.600 mg. Peso corporeo: 24-30 kg; eta': 7-9 anni. Dose singola: 0,4-1,0 ml, 200-500 mg; dose massima giornaliera: 1,6-4,0ml, 800-2.000 mg. Peso corporeo: 31-45 kg; eta': 10-12 anni. Dose singola: 0,5-1,4 ml, 250-700 mg; dose massima giornaliera: 2,0-5,6 ml, 1.000 -2.800 mg. Peso corporeo: 46-53 kg; eta': 13-14 anni. Dose singola:0,8-1,8 ml, 400-900 mg; dose massima giornaliera: 3,2-7,2 ml, 1.600-3.600 mg. Peso corporeo: > 53 kg; eta': >= 15 anni. Dose singola: 1,0-2,0* ml, 500-1.000* mg; dose massima giornaliera: 4,0-8,0* ml, 2.000-4.000* mg. *Se necessario, la dose singola puo' essere aumentata fino a5 ml (corrispondente a 2.500 mg di metamizolo) e la dose giornaliera fino a 10 ml (corrispondente a 5.000 mg di metamizolo). Popolazioni speciali. Popolazioni di anziani, pazienti debilitati e pazienti con clearance della creatinina ridotta: e' necessario ridurre la dose nelle persone anziane, nei pazienti debilitati e nei pazienti con clearance della creatinina ridotta, poiche' potrebbe verificarsi un prolungamentonell'eliminazione dei prodotti del metabolismo del metamizolo. Compromissione epatica e renale: poiche' in caso di compromissione della funzionalita' epatica o renale il tasso di eliminazione risulta ridotto, devono essere evitate dosi multiple elevate. Non saranno necessarie riduzioni della dose in caso di uso solo per breve tempo. Finora, non vie' una sufficiente esperienza nell'uso a lungo termine di metamizolo in pazienti con grave danno epatico e renale.

CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale.

AVVERTENZE
L'agranulocitosi causata dal metamizolo e' un evento di origine immuno-allergica che ha una durata di almeno una settimana. Tali reazioni sono molto rare, possono essere gravi, mettere il paziente in pericolo di vita ed avere esito letale. Non sono dose-dipendenti e possono verificarsi in qualsiasi momento durante la terapia. I pazienti devono essere informati della necessita' di interrompere il trattamento e di consultare immediatamente il medico nel caso si manifestasse uno qualsiasidei seguenti sintomi possibilmente correlati alla neutropenia: febbre, brividi, mal di gola, ulcerazione del cavo orale. In caso di neutropenia (neutrofili/mm^3 < 1500) il trattamento va sospeso immediatamenteed una valutazione dell'emocromo va effettuata con urgenza e monitorata fino al ritorno a valori normali. Pancitopenia: in caso di pancitopenia, il trattamento deve essere immediatamente interrotto e si deve monitorare l'emocromo completo fino a quando non si normalizza. Tutti ipazienti devono essere avvertiti di contattare immediatamente il medico se manifestano segni e sintomi indicativi di discrasie ematiche (adesempio malessere generale, infezioni, febbre persistente, ecchimosi,sanguinamento, pallore) mentre sono in trattamento con il metamizolo.Shock anafilattico: tali reazioni si verificano principalmente nei pazienti sensibili. Pertanto il metamizolo va utilizzato con cautela neipazienti asmatici o atopici (vedere paragrafo 4.3). Dati i rischi associati con il metamizolo, il farmaco andrebbe utilizzato solo dopo avere valutato la possibilita' di ricorrere ad alternative terapeutiche.I pazienti che abbiano gia' manifestato una reazione da ipersensibilita' con metamizolo non dovranno piu' assumere metamizolo o altri farmaci pirazolonici. Reazioni anafilattiche/anafilattoidi: nella scelta della via di somministrazione, va considerato che la via parenterale e' associata ad un maggior rischio di reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Sono particolarmente a rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3) i pazienti con: asma da analgesici o intolleranza agli analgesici di tipo orticaria-angioedema (vedere paragrafo.4.3), asma bronchiale, particolarmente se con concomitante rinosinusite poliposa, orticaria cronica, intolleranza all'alcool, ovvero i pazienti che reagiscono a quantita' minime di bevande alcoliche con sintomi quali starnuti, lacrimazione o arrossamento al volto. L'intolleranza all'alcool potrebbe indicare una sindrome asmatica da analgesici non diagnosticata, intolleranza ai coloranti (per es. tartrazina) o conservanti (peres. benzoati). Prima della somministrazione di Novalgina e' necessario fare domande specifiche al paziente. Nei casi a particolare rischiodi reazioni anafilattoidi, Novalgina deve essere utilizzata solo dopoaver attentamente valutato i possibili rischi contro i benefici attesi. Se Novalgina deve essere somministrata in queste circostanze, sono necessari un attento controllo medico e la disponibilita' di immediatotrattamento di emergenza. Il trattamento deve essere immediatamente sospeso se compare qualsiasi segno o sintomo d'anafilassi (orticaria, angioedema, rash, dispnea, pallore o iperemia generalizzata, malessere generale, ipotensione, shock, edema della laringe) o di agranulocitosi(brusca insorgenza di grave neutropenia associata a febbre, astenia marcata, ulcerazioni di bocca, faringe e/o perineali) o di trombocitopenia (tendenza all'emorragia con o senza petecchie). Reazioni cutanee gravi: con il trattamento con metamizolo sono state riportate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), incluse la Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la Necrolisi Epidermica Tossica (TEN) e la reazione a farmaco coneosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere fatali orappresentare un rischio per la vita. I pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi e monitorati attentamente per rilevare eventuali reazioni cutanee. Se i segni e i sintomi indicativi di queste reazioni appaiono, metamizolo deve essere immediatamente sospesoe non deve essere riavviato in alcun momento (vedere paragrafo 4.3).Reazioni ipotensive isolate: la somministrazione di metamizolo puo' causare isolati casi di reazioni ipotensive (vedere 4.8). Queste reazioni sono possibilmente dose-dipendenti e piu' probabili con la somministrazione parenterale. Inoltre il rischio di gravi reazioni ipotensive di questo tipo e' aumentato: se la somministrazione endovenosa non viene effettuata lentamente; nei pazienti con ipotensione preesistente, con disidratazione o ridotto volume, con instabilita' circolatoria o coninsufficienza circolatoria incipiente; nei pazienti con febbre elevata. In questi pazienti l'utilizzo di metamizolo deve essere valutato attentamente e, se viene somministrato, e' necessario un attento controllo medico. Possono essere necessarie misure preventive (stabilizzazione della circolazione) per ridurre il rischio di una reazione ipotensiva. Per i pazienti con ipotensione o instabilita' circolatoria vedere anche paragrafo 4.3. Nei pazienti in cui una riduzione della pressionedeve essere evitata, quali ad esempio i pazienti con grave insufficienza coronarica o una rilevante stenosi dei vasi che irrorano il cervello, il metamizolo deve essere utilizzato solo sotto stretto monitoraggio emodinamico. Danno epatico da farmaci: in pazienti trattati con metamizolo sono stati riportati casi di epatite acuta di tipo prevalentemente epatocellulare, con insorgenza da pochi giorni a pochi mesi dopo l'inizio del trattamento. I segni e i sintomi comprendono elevati livelli sierici di enzimi epatici con o senza ittero, frequentemente nel contesto di altre reazioni di ipersensibilita' al farmaco (ad es. eruzione cutanea, discrasia ematica, febbre ed eosinofilia) o accompagnati da sintomi di epatite autoimmune. La maggior parte dei pazienti si e' ristabilita con l'interruzione del trattamento con metamizolo; tuttavia, in casi isolati, e' stata segnalata la progressione verso l'insufficienza epatica acuta che ha richiesto il trapianto di fegato. Il meccanismo del danno epatico indotto da metamizolo non e' stato chiarito concertezza, ma i dati indicano un meccanismo immuno- allergico. Ai pazienti deve essere indicato di contattare il proprio medico in caso di comparsa di sintomi indicativi di un danno epatico. In questi pazientisi deve sospendere il metamizolo e si deve valutare la funzionalita' epatica. Il metamizolo non deve essere rintrodotto nei pazienti con unepisodio di danno epatico che e' insorto durante il trattamento con metamizolo e per cui non e' stata determinata nessun'altra causa.

INTERAZIONI
Come con altri analgesici, durante il trattamento con Novalgina si raccomanda di evitare l'assunzione di alcool, poiche' non si puo' escludere interazione fra le sostanze. L'aggiunta di metamizolo al metotressato puo' aumentare l'ematotossicita' del metotressato, in particolare nei pazienti anziani. Pertanto questa associazione deve essere evitata.Metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilicopuo' ridurne l'effetto sull'aggregazione piastrinica. Pertanto, questacombinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumonobasse dosi di acido acetilsalicilico per la cardioprotezione. Induzione farmacocinetica degli enzimi metabolizzanti Il metamizolo puo' indurre gli enzimi metabolizzanti che includono CYP2B6 e CYP3A4. La somministrazione concomitante di metamizolo con bupropione, efavirenz, metadone, valproato, ciclosporina, tacrolimus o sertralina, puo' causare unariduzione delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci con unapotenziale diminuzione dell'efficacia clinica. Pertanto, si consigliacautela quando il metamizolo viene somministrato in concomitanza; la risposta clinica e/o i livelli di farmaco devono essere monitorati in modo appropriato. Nei pazienti in trattamento con metamizolo, e' statasegnalata interferenza con i test di laboratorio che usano il metodo Trinder o simile al Trinder (per esempio test per misurare i livelli sierici di creatinina, trigliceridi, colesterolo HDL e acido urico).

EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse di seguito sono classificate, secondo la classificazione per organi e sistemi e la frequenza secondo la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere stabilita sulla base dei dati disponibili). Patologie cardiache. Non nota: sindrome di Kounis. Disturbi del sistema immunitario: il rischio di shock anafilattico sembra essere piu' elevato con le forme ad uso parenterale. Le reazioni possonoverificarsi durante l'iniezione di metamizolo o dopo ore; di solito comunque si verificano entro la prima ora dalla somministrazione. Non comune: shock anafilattico, reazioni anafilattiche/anafilattoidi, che possono essere gravi e mettere il paziente in pericolo di vita e rivelarsi talvolta fatali. Queste reazioni possono comparire in qualunque fase del trattamento, in modo non correlato alla dose giornaliera, anchedopo un ripetuto utilizzo in passato senza complicazioni. Le reazionianafilattiche/anafilattoidi di natura piu' lieve si manifestano tipicamente con sintomi alla cute e mucose (quali prurito, bruciore, arrossamento, orticaria, gonfiore), dispnea e meno frequentemente sintomi gastrointestinali. Le reazioni piu' lievi possono progredire a forme gravi con orticaria generalizzata, grave angioedema (compreso coinvolgimento della laringe), grave broncospasmo, aritmie cardiache, calo della pressione arteriosa (a volte preceduto da un rialzo della pressione) eshock circolatorio. In soggetti gia' predisposti possono verificarsi attacchi d'asma. Le reazioni possono verificarsi durante l'iniezione dimetamizolo o dopo ore; di solito comunque si verificano entro la prima ora dalla somministrazione. Nei pazienti con sindrome asmatica da analgesici, le reazioni di intolleranza si manifestano di norma sotto forma di attacchi asmatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: in associazione al trattamento con metamizolo, sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi, incluse la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4).Oltre alle manifestazioni cutanee ed alle mucose delle reazioni anafilattiche/anafilattoidi sopra menzionate, si possono verificare. Raro:eruzioni fisse da farmaco, rash; non nota: sindrome di Stevens-Johnsono sindrome di Lyell e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomisistemici (DRESS), che possono mettere in pericolo la vita del paziente. In caso di insorgenza di tali lesioni cutanee bisogna interrompereimmediatamente l'assunzione del farmaco e consultare il medico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: anemia aplastica, agranulocitosi e pancitopenia, incluso l'esito fatale, leucopenia e trombocitopenia. Tali reazioni sono considerate di natura immunologica. Si possono verificare anche dopo un ripetuto utilizzo in passato senza complicazioni. I segni tipici dell'agranulocitosi comprendono lesioni infiammatorie alle mucose (ad es. orofaringee, anorettali, genitali), mal digola, febbre (anche febbre persistente o ricorrente). Tuttavvia nei pazienti che ricevono terapia antibiotica i segni tipici dell'agranulocitosi possono essere minimi. Risulta notevolmente aumentata la velocita' di eritrosedimentazione, mentre il gonfiore linfonodale e' generalmente lieve o assente. I segni tipici della trombocitopenia comprendonoun'aumentata tendenza al sanguinamento e petecchie alla cute ed allemucose. Patologie vascolari. Non comune: reazioni ipotensive isolate.Occasionalmente, durante o dopo la somministrazione, si possono verificare reazioni ipotensive isolate transitorie (probabilmente farmacologicamente mediate e non accompagnate da altri segni di reazioni anafilattiche/anafilattoidi); in casi rari tale reazione si manifesta come uncalo acuto della pressione arteriosa. L'iniezione rapida per via endovenosa puo' aumentare il rischio di queste reazioni ipotensive. Patologie renali e urinarie. Non nota: in modo particolare nei pazienti conanamnesi di patologie renali o in caso di sovradosaggio peggioramentoacuto della funzionalita' renale (insufficienza renale acuta), in alcuni casi con oliguria, anuria o proteinuria. Nefrite interstiziale acuta. Colorazione rossa delle urine, che puo' essere dovuta ad un metabolita presente in basse concentrazioni (acido rubazonico); la colorazione scompare al termine del trattamento. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: dolore al sitodi iniezione; non nota: reazioni locali al sito di iniezione con comparsa, a volte, di flebite. Patologie gastrointestinali. Non nota: sanguinamento gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Non nota: danno epatico da farmaci che include epatite acuta, ittero, aumento degli enzimi epatici (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avversesospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasireazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazioneall'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all'uso di metamizolo in donne in gravidanza sono soltanto in numero limitato. In base ai dati pubblicati provenienti da donne in gravidanza esposte a metamizolo nel corso del primotrimestre (n=568) non vi e' alcuna evidenza di effetti teratogeni ed embriotossici. In casi selezionati, se non esistono altre opzioni di trattamento, l'uso di dosi singole di metamizolo durante il primo e il secondo trimestre puo' essere accettabile. Tuttavia, in generale non e'raccomandato l'uso di metamizolo durante il primo e il secondo trimestre. L'uso durante il terzo trimestre e' associato a fetotossicita' (danno renale e restringimento del dotto arterioso), quindi l'uso di metamizolo e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Nel caso di uso accidentale di metamizolo duranteil terzo trimestre, il fluido amniotico e il dotto arterioso dovrannoessere controllati mediante ecografia ed ecocardiografia. Il metamizolo attraversa la barriera placentare. Negli animali il metamizolo ha indotto una tossicita' riproduttiva, ma nessuna teratogenicita' (vedereparagrafo 5.3). Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre la madre eil neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrereanche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Allattamento: i prodotti del metabolismo del metamizolo passano nel latte materno in quantita' considerevoli e non e' possibile escludere il rischio per i neonatiallattati al seno. In particolare deve essere evitato l'uso ripetuto del metamizolo durante l'allattamento. Nel caso di una singola somministrazione di metamizolo, si consiglia alle madri di raccogliere ed eliminare il latte materno per 48 ore dopo la somministrazione.
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