Dompe' Farmaceutici Sintredius Orale Soluzione 10 Flaconcini 5 Ml 1 Mg/ml
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- Codice articolo: 042391019
Descrizione
DENOMINAZIONE
SINTREDIUS 1,0 MG/ML SOLUZIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Glucocorticoidi.
PRINCIPI ATTIVI
Il principio attivo di Sintredius e' prednisolone come estere sodio fosfato. Ogni ml di soluzione orale contiene 1 mg di prednisolone (comesodio fosfato). Ogni contenitore monodose da 5 ml contiene 5 mg di prednisolone (come sodio fosfato). Ogni contenitore monodose da 5 ml contiene 0,5 mmole di sodio. Per un elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Saccarosio, glicerolo, sodio edetato (EDTA), sodio fosfato bibasico anidro, sodio diidrogeno fosfato monoidrato, aroma miele, aroma vaniglia/crema, aroma mascherante, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Disturbi reumatologici e patologie del tessuto connettivo, come: artrite reumatoide (per la terapia della patologia cronica primaria e per la terapia di mantenimento); lupus eritematoso sistemico (che non causidanno d'organo); dermatomiosite giovanile da lieve a moderata. Condizioni allergiche gravi o debilitanti, non trattabili in maniera convenzionale quali: asma bronchiale nei pazienti pediatrici asma bronchialenegli adulti (per la terapia di mantenimento) Sarcoidosi nei pazientipediatrici e per la terapia di mantenimento negli adulti. Anemia emolitica acquisita (autoimmune, per la terapia di mantenimento).
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes simplex oculare. Infezioni da vermi tropicali, infezioni sistemiche comprese infezioni fungine, salvo sia somministrata una specificaterapia antinfettiva. Immunizzazione con virus vivi.
POSOLOGIA
Posologia: deve essere utilizzato il dosaggio piu' basso in grado di produrre un risultato accettabile (vedere paragrafo 4.4); qualora fossepossibile ridurre il dosaggio, la riduzione dovra' avvenire gradualmente. Durante la terapia prolungata, qualsiasi patologia, trauma o procedura chirurgica intercorrente richiedera' un aumento temporaneo del dosaggio; se la somministrazione di corticosteroidi e' stata interrottadopo una terapia prolungata, e' possibile che debba essere temporaneamente reintrodotta. Il medicinale deve essere assunto preferibilmentecome dose singola al mattino. Tuttavia, se necessario, e' possibile suddividere la dose giornaliera. Nota per il medico prescrivente: questapresentazione in contenitori monodose da 5 ml non deve essere prescritta per dosi superiori ai 30 mg/die, poiche' l'apertura di un numero di contenitori superiore a 6 in un solo giorno potrebbe aumentare il rischio di errori di dosaggio. Per questo motivo, le indicazioni per Sintredius 1,0 mg/ml si riducono a quelle in cui la dose sara' pari o inferiore a 30 mg/die in un'alta percentuale di pazienti e per un'alta percentuale di dosi (fase di mantenimento) in un determinato paziente. Adulti: la dose usata dipendera' dalla malattia, dalla sua gravita' e dalla risposta clinica ottenuta. I seguenti regimi fungono esclusivamente da linea guida. Generalmente vengono utilizzati dosaggi suddivisi.Trattamento a breve termine: Da 20 a 30 mg al giorno per i primi giorni, riducendo successivamente il dosaggio giornaliero di 2,5 o 5 mg ogni due o cinque giorni, a seconda della risposta. Artrite reumatoide: da 7,5 a 10 mg al giorno. Per la terapia di mantenimento viene utilizzato il dosaggio minimo efficace. Per la maggior parte delle altre condizioni indicate: le indicazioni per Sintredius 1,0 mg/ml si riducono aquelle in cui la dose sara' pari o inferiore a 30 mg/die in una grandepercentuale di pazienti e per una larga quota di dosi (fase di mantenimento) in un determinato paziente. La dose di Sintredius compresa tra10 e 30 mg deve essere assunta quotidianamente per un periodo compreso tra una e tre settimane per poi ridurre il dosaggio fino a raggiungere quello minimo efficace. Per la somministrazione di dosi superiori in particolari forme ematologiche, dermatologiche, ecc., e' raccomandato l'uso di una presentazione di prednisolone piu' appropriata (ad es.le compresse ad alto dosaggio), per ridurre il rischio di errori di dosaggio associato all'apertura di diversi contenitori di Sintredius. Popolazione pediatrica: possono essere utilizzate frazioni della dose per adulti (ad es. 75% a 12 anni, 50% a 7 anni e 25% a 1 anno) ma deve essere dato il giusto peso ai fattori clinici. Per il trattamento dell'asma bronchiale. Bambini di eta' inferiore ai 2 anni: fino a 10 mg algiorno. Bambini dai 2 ai 5 anni compresi: fino a 20 mg al giorno. Bambini di eta' superiore ai 5 anni: possono essere utilizzati 30 mg/die opiu' (fino a 40 mg al giorno). Per ridurre il rischio di errori di dosaggio, qualora il medico dovesse prescrivere piu' di 30 mg al giorno,deve essere utilizzata una presentazione di prednisolone piu' appropriata (ad es. le compresse ad alto dosaggio). I corticosteroidi provocano ritardo della crescita nella prima infanzia, infanzia ed adolescenza che puo' essere irreversibile. Il trattamento deve essere limitato al dosaggio minimo per il piu' breve periodo di tempo possibile. Per ridurre al minimo la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene eil ritardo della crescita, il trattamento deve essere somministrato, quando possibile, come dose singola a giorni alterni.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale.
AVVERTENZE
L'atrofia della corticale surrenalica si sviluppa durante la terapia prolungata e puo' persistere per anni dopo l'interruzione del trattamento. Dopo terapia prolungata la sospensione dei corticosteroidi deve pertanto sempre essere graduale per evitare un'insufficienza surrenalicaacuta, e avvenire nel corso di settimane o mesi in base alla dose e alla durata del trattamento. La soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi- surrene (HPA) e altri effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il periodo minimo e somministrando il fabbisogno giornaliero richiesto in una singola dose mattutina o, ove possibile, in una singola dose mattutina a giorni alterni. Sonorichiesti frequenti controlli del paziente per un'adeguata titolazionedella dose in base all'attivita' della malattia. (Vedere il paragrafosulla posologia). La soppressione della risposta infiammatoria e della funzionalita' immunitaria aumenta la suscettibilita' alle infezionie la loro gravita'. Il quadro clinico spesso puo' essere atipico e infezioni gravi quali setticemia e tubercolosi possono essere mascheratee raggiungere uno stadio avanzato prima di essere diagnosticate. La varicella e' un elemento di particolare preoccupazione, poiche' questa malattia generalmente non grave puo' risultare invece fatale nei pazienti immunosoppressi. Ai pazienti privi di un'anamnesi positiva di varicella, deve essere consigliato di evitare contatti stretti con personeaffette da varicella o herpes zoster e, in caso di avvenuta esposizione, devono contattare urgentemente un medico. Nel caso il paziente siaun bambino, il consiglio di cui sopra dovra' essere comunicato ai genitori. Nei pazienti non immuni in cui sia in atto una terapia con corticosteroidi sistemici o che abbiano seguito tale terapia nei 3 mesi precedenti, e' necessario ricorrere all'immunizzazione passiva con immunoglobuline anti varicella zoster (VZIG) da eseguirsi entro 10 giorni dall'esposizione al virus della varicella. In caso di conferma della diagnosi di varicella, la patologia dovra' essere seguita da uno specialista e richiedera' un trattamento tempestivo. La terapia con corticosteroidi non deve essere interrotta e potrebbero essere necessari incrementi di dose. Si deve informare i pazienti di prestare particolare attenzione nell'evitare contatti con persone affette da morbillo e, in caso di esposizione, di richiedere immediatamente il consiglio del medico. Puo' risultare necessaria la profilassi con immunoglobuline intramuscolari. I vaccini vivi non devono essere somministrati a soggetti concompromissione della risposta immunitaria causata da elevate dosi di corticosteroidi. La risposta anticorpale ad altri vaccini puo' risultare ridotta. Nei pazienti in terapia corticosteroidea e' stata segnalatal'insorgenza di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidipuo' produrne la remissione clinica. A causa della possibilita' di ritenzione di liquidi, occorre prestare attenzione alla somministrazionedi corticosteroidi in pazienti con insufficienza renale o ipertensione o insufficienza cardiaca congestizia. I corticosteroidi possono determinare il peggioramento di diabete mellito, osteoporosi, ipertensione, glaucoma ed epilessia, pertanto i pazienti affetti da queste condizioni o con una storia familiare di queste devono essere sottoposti a frequenti controlli. Particolare attenzione e' richiesta e frequenti controlli sono necessari nei pazienti con anamnesi di gravi disturbi affettivi (soprattutto anamnesi pregressa di psicosi da steroidi), pregressa miopatia da steroidi, ulcera peptica, ipotiroidismo, recente infarto miocardico o pazienti con anamnesi di tubercolosi. Nei pazienti coninsufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono risultare aumentati, come per altri farmaci metabolizzati nel fegato. Questi pazienti pertanto richiedono controlli frequenti. I medici devono essere a conoscenza che e' stato riportato che i corticosteroidi sono fattori precipitanti la porfiria. Inoltre, e' stato segnalato un caso di Sindrome di Steven Johnson (SJS) reversibile in connessione al trattamento con prednisolone. Disturbi visivi: con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se unpaziente si presenta con sintomi come visione offuscata o altri disturbi visivi, e' necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR),che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici. La corioretinopatia puo' portare a deterioramento della vista, compresa perdita della vista. Si consigliano controlli regolari con i medici (compresi controlli della vista a intervalli di tre mesi) duranteil trattamento a lungo termine. Ad alte dosi, devono essere monitorate una sufficiente assunzione di calcio e la limitazione di sodio, nonche' i livelli di potassio. Crisi renale sclerodermica: si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica a causa di un aumento dell'incidenza di crisi renale sclerodermica (potenzialmente fatale) con ipertensione e diuresi diminuita osservate in seguito all'assunzione di unadose giornaliera pari o superiore a 15 mg di prednisolone. La pressione arteriosa e la funzione renale (screatinina), pertanto, devono essere sottoposte a controlli regolari. In caso di sospetta crisi renale,la pressione arteriosa deve essere sottoposta a controlli accurati. Uso nella popolazione pediatrica: i corticosteroidi causano un ritardo della crescita dose correlato nell'infanzia, nella fanciullezza e nell'adolescenza, che puo' essere irreversibile. Uso negli anziani: gli effetti indesiderati comuni dei corticosteroidi sistemici, soprattutto osteoporosi, ipertensione, ipopotassiemia, diabete, suscettibilita' alleinfezioni e assottigliamento della cute possono essere associati negli anziani a conseguenze piu' gravi. E' richiesta una scrupolosa supervisione clinica per evitare reazioni pericolose per la vita. Devono essere informati i pazienti e/o chi li assiste delle reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi che si possono manifestare con gli steroidi sistemici (vedere Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). I sintomigeneralmente emergono nel giro di qualche giorno o settimana dall'inizio del trattamento. I rischi possono essere maggiori con alte dosi/esposizione sistemica (vedere anche Paragrafo 4.5 Interazioni con altrimedicinali ed altre forme di interazione), sebbene i livelli di dose non consentano di prevedere l'esordio, la natura, la gravita' o la durata delle reazioni. La maggior parte delle reazioni avverse si risolvea seguito di riduzione della dose o sospensione del farmaco, sebbene possa essere richiesto un trattamento specifico.
INTERAZIONI
Rifampicina, rifabutina, carbamazepina, fenobarbitone, fenitoina, primidone, efedrina e aminoglutetimide migliorano il metabolismo dei corticosteroidi e ne possono ridurre gli effetti terapeutici. Puo' pertantorisultare necessario aggiustare la dose di conseguenza. Il mifepristone puo' ridurre l'effetto dei corticosteroidi per 3 o 4 giorni. L'eritromicina e il ketoconazolo possono inibire il metabolismo di alcuni corticosteroidi. La ciclosporina aumenta le concentrazioni plasmatiche del prednisolone. Lo stesso effetto e' possibile con ritonavir. Gli estrogeni e gli altri contraccettivi orali possono potenziare gli effettidei glucocorticoidi, pertanto possono risultare necessari aggiustamenti posologici in caso di aggiunta o sospensione di contraccettivi orali da un regime posologico stabile. Gli effetti voluti degli agenti ipoglicemizzanti (compresa l'insulina), degli anti-ipertensivi e dei diuretici sono antagonizzati dai corticosteroidi. L'effetto di stimolazione della crescita della somatotropina puo' essere inibito dall'uso concomitante di corticosteroidi. Gli steroidi possono ridurre gli effettidegli anticolinesterasici nella miastenia grave e dei mezzi di contrasto per la colecistografia radiologica. L'efficacia della warfarina e degli anticoagulanti cumarinici puo' essere potenziata dalla concomitante terapia con corticosteroidi, pertanto e' richiesto un attento monitoraggio del tempo di protrombina o INR per evitare emorragie spontanee. L'uso concomitante di aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e di corticosteroidi aumenta il rischio di emorragie e ulcere gastrointestinali. La clearance renale dei salicilati risulta aumentata dai corticosteroidi e la sospensione della terapia con steroidi puo' produrre intossicazione da salicilati. Gli effetti ipopotassiemicidi acetazolamide, diuretici dell'ansa, diuretici tiazidici e carbenoxolone, sono potenziati dai corticosteroidi. Il rischio di ipopotassiemia aumenta con l'assunzione di teofillina e amfotericina. I corticosteroidi non devono essere somministrati in concomitanza con amfotericina,a meno che non siano necessari per controllare le reazioni. Il rischio di ipopotassiemia aumenta anche con la somministrazione concomitantedi elevate dosi di corticosteroidi con alte dosi di bambuterolo, fenoterolo, formoterolo, ritodrina, salbutamolo, salmeterolo e terbutalina. La tossicita' dei glicosidi cardiaci aumenta nel caso in cui l'ipopotassiemia si verifichi con i corticosteroidi. L'uso concomitante con metotressato puo' aumentare il rischio di tossicita' ematologica. Elevate dosi di corticosteroidi compromettono la risposta immunitaria e pertanto deve essere evitata la somministrazione di vaccini vivi (vedereanche Avvertenze). In rari casi, il trattamento concomitante con corticosteroidi e fluorochinoloni puo' aumentare il rischio di rottura deltendine. Si ritiene che il trattamento concomitante con gli inibitoridi CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentareil rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e' necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.
EFFETTI INDESIDERATI
I dati riportati in questa sezione provengono da segnalazioni effettuate dopo l'autorizzazione all'immissione in commercio e da segnalazionispontanee, pertanto non e' stato possibile stimare la frequenza dellereazioni avverse. L'incidenza degli effetti indesiderati prevedibili,tra cui la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), e'correlata alla potenza relativa del farmaco, al dosaggio, ai tempi disomministrazione e alla durata del trattamento (vedere Paragrafo 4.4). I seguenti effetti collaterali possono essere associati all'uso sistemico a lungo termine dei corticosteroidi. Infezioni e infestazioni Aumentata suscettibilita' alle infezioni, infezione opportunistica, tubercolosi latente (vedere Paragrafo 4.4). Tumori benigni, maligni e nonspecificati (cisti e polipi compresi): sarcoma di Kaposi (vedere Paragrafo 4.4) Patologie del sistema emolinfopoietico: leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario: ipersensibilita', reazioni anafilattiche. Patologie endocrine: soppressione dell'asse HPA. Cushingoide. Intolleranza ai carboidrati, diabete mellito esacerbato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ritenzione di sodio, ritenzione di liquidi, ipopotassiemia, alcalosi da ipopotassiemia, aumento dell'appetito, squilibrio elettrolitico, proteine totali anormali. Disturbi psichiatrici: dipendenza. Disturbi affettivi: irritabilita', umore euforico, depressione dell'umore, labilita' affettiva, idea suicida. Disturbo psicotico:mania, deliri, allucinazioni, schizofrenia aggravata. Comportamento anormale, ansia, disturbi del sonno. Disturbo cognitivo: confusione, amnesia. E' comune e puo' verificarsi negli adulti e nei bambini una vasta gamma di reazioni psichiatriche, comprese le reazioni sopra menzionate. Negli adulti, la frequenza di reazioni gravi e' stata stimata essere intorno al 5-6%. Sono stati segnalati effetti psicologici della sospensione dei corticosteroidi, la cui frequenza e' sconosciuta. Patologie del sistema nervoso: capogiri, cefalea, peggioramento dell'epilessia. Aumento della pressione intracranica, papilledema, epilessia. Patologie dell'occhio: glaucoma, papilledema, cataratta subcapsulare posteriore, corioretinopatia, visione offuscata (vedere anche il paragrafo4.4) esoftalmo, assottigliamento corneale, assottigliamento sclerale,infezione oculare virale, infezione oculare fungina. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie cardiache: rottura del miocardio (post infarto), insufficienza cardiaca congestizia; frequenza"non nota": bradicardia*. Patologie vascolari: ipertensione, embolia.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: singhiozzo. Patologie gastrointestinali: dispepsia, nausea, vomito, distensione addominale, dolore addominale, diarrea, ulcera esofagea, candidosi, pancreatiteacuta. Ulcera peptica con emorragia, ulcera peptica con perforazione.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: atrofia della cute,strie della cute, acne, telangiectasia, iperidrosi, eruzione cutanea,prurito, orticaria, irsutismo, sindrome di Stevens-Johnson. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: miopatia, osteoporosi, fratture vertebrali multiple, osteonecrosi, mialgia. Disturbi renali e urinari: crisi renale sclerodermica. Tra le diverse sottopopolazioni, l'insorgenza di crisi renali sclerodermiche varia. Il rischio piu' elevato e' stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemicadiffusa. Il rischio piu' basso e' stato segnalato nei pazienti con sclerosi sistemica limitata (2%) e sclerosi sistemica ad esordio giovanile (1%). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: irregolarita' mestruali, amenorrea. Patologie congenite, familiari e genetiche: porfiria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: guarigione incompleta, malessere. Esami diagnostici:aumento di peso, aumento della pressione intraoculare. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: rottura del tendine, contusione. Sintomi di astinenza: una riduzione troppo rapida del dosaggio dicorticosteroide dopo trattamento prolungato puo' portare a insufficienza adrenocorticale acuta, ipotensione e morte (vedere Paragrafo 4.4).Puo' svilupparsi anche una "sindrome da astinenza" con febbre, mialgia, artralgia, rinite, congiuntivite, noduli cutanei pruriginosi e dolorosi e calo ponderale. In alcuni casi, i sintomi da astinenza possonocomportare o assomigliare a una recidiva clinica della malattia per laquale il paziente e' stato sottoposto a trattamento. Altri effetti collaterali che possono verificarsi durante la sospensione o la modificadella terapia corticosteroidea comprendono ipertensione intracranicabenigna con cefalea e vomito e papilledema causato da edema cerebrale.Rinite o eczema latente possono slatentizzarsi. Popolazione pediatrica. Nella popolazione pediatrica sono stati segnalati i seguenti effetti collaterali: ritardo della crescita nell'infanzia, nella fanciullezza e nell'adolescenza. Aumento della pressione intracranica con edema papillare (pseudotumor cerebri) dopo la sospensione del trattamento. Per le reazioni psichiatriche nei bambini, consultare il paragrafo "Disturbi psichiatrici". * A seguito di dosi elevate. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: la capacita' dei glucocorticoidi di attraversare la placenta varia da farmaco a farmaco, tuttavia, l'88% del prednisolone vieneinattivato quando attraversa la placenta. Gli studi sugli animali indicano che la somministrazione di dosi farmacologiche di glucocorticoididurante la gravidanza possono aumentare il rischio fetale di ritardodella crescita intrauterina, la malattia cardiovascolare e/o metabolica dell'adulto e possono avere un effetto sulla densita' del recettoredei glucocorticoidi e del turnover dei neurotrasmettitori o sullo sviluppo neuro-comportamentale. I glucocorticoidi hanno provocato la formazione di palatoschisi in animali da esperimento. E' in corso di discussione la possibilita' di un aumentato rischio di formazione di palatoschisi nel feto umano in seguito alla somministrazione di glucocorticoidi nel primo trimestre. Se i glucocorticoidi vengono somministrati verso la fine della gravidanza, c'e' il rischio di atrofia della corteccia surrenale fetale, questo puo' portare alla necessita' di terapia sostitutiva nel neonato, che deve essere lentamente ridotta. Durante la gravidanza Sintredius 1,0 mg/ml soluzione orale deve essere prescrittosolo quando i benefici per la madre e il bambino superano i rischi. Deve essere usata la dose efficace piu' bassa di Sintredius 1,0 mg/ml soluzione orale necessaria per mantenere un adeguato controllo della malattia. Le pazienti con pre-eclampsia o ritenzione idrica richiedono unattento monitoraggio. Allattamento: i glucocorticoidi sono escreti inpiccole quantita' nel latte materno (fino a 0,23% di una singola dose). Tuttavia e' improbabile che dosi fino a 40 mg di prednisolone provochino effetti sistemici nel neonato. I neonati di madri che assumono dosi maggiori possono sviluppare un certo grado di soppressione surrenalica, ma e' probabile che i vantaggi dell'allattamento al seno superino qualsiasi rischio teorico. Il rapporto della concentrazione latte/plasma aumenta con l'aumentare delle dosi (ad es. con 80 mg di prednisolone al giorno si trova nel latte materno il 25% della concentrazione sierica). Pertanto, quando vengono somministrate alte dosi di prednisolone, si raccomanda di evitare l'allattamento con latte materno per 4 ore dopo una dose. Fertilita': dopo alte dosi di prednisolone (30 mg/giorno per almeno 4 settimane) sono stati osservati disturbi reversibilidella spermatogenesi, che sono durati per vari mesi dopo aver interrotto l'assunzione del medicinale.
SINTREDIUS 1,0 MG/ML SOLUZIONE ORALE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Glucocorticoidi.
PRINCIPI ATTIVI
Il principio attivo di Sintredius e' prednisolone come estere sodio fosfato. Ogni ml di soluzione orale contiene 1 mg di prednisolone (comesodio fosfato). Ogni contenitore monodose da 5 ml contiene 5 mg di prednisolone (come sodio fosfato). Ogni contenitore monodose da 5 ml contiene 0,5 mmole di sodio. Per un elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Saccarosio, glicerolo, sodio edetato (EDTA), sodio fosfato bibasico anidro, sodio diidrogeno fosfato monoidrato, aroma miele, aroma vaniglia/crema, aroma mascherante, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Disturbi reumatologici e patologie del tessuto connettivo, come: artrite reumatoide (per la terapia della patologia cronica primaria e per la terapia di mantenimento); lupus eritematoso sistemico (che non causidanno d'organo); dermatomiosite giovanile da lieve a moderata. Condizioni allergiche gravi o debilitanti, non trattabili in maniera convenzionale quali: asma bronchiale nei pazienti pediatrici asma bronchialenegli adulti (per la terapia di mantenimento) Sarcoidosi nei pazientipediatrici e per la terapia di mantenimento negli adulti. Anemia emolitica acquisita (autoimmune, per la terapia di mantenimento).
CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes simplex oculare. Infezioni da vermi tropicali, infezioni sistemiche comprese infezioni fungine, salvo sia somministrata una specificaterapia antinfettiva. Immunizzazione con virus vivi.
POSOLOGIA
Posologia: deve essere utilizzato il dosaggio piu' basso in grado di produrre un risultato accettabile (vedere paragrafo 4.4); qualora fossepossibile ridurre il dosaggio, la riduzione dovra' avvenire gradualmente. Durante la terapia prolungata, qualsiasi patologia, trauma o procedura chirurgica intercorrente richiedera' un aumento temporaneo del dosaggio; se la somministrazione di corticosteroidi e' stata interrottadopo una terapia prolungata, e' possibile che debba essere temporaneamente reintrodotta. Il medicinale deve essere assunto preferibilmentecome dose singola al mattino. Tuttavia, se necessario, e' possibile suddividere la dose giornaliera. Nota per il medico prescrivente: questapresentazione in contenitori monodose da 5 ml non deve essere prescritta per dosi superiori ai 30 mg/die, poiche' l'apertura di un numero di contenitori superiore a 6 in un solo giorno potrebbe aumentare il rischio di errori di dosaggio. Per questo motivo, le indicazioni per Sintredius 1,0 mg/ml si riducono a quelle in cui la dose sara' pari o inferiore a 30 mg/die in un'alta percentuale di pazienti e per un'alta percentuale di dosi (fase di mantenimento) in un determinato paziente. Adulti: la dose usata dipendera' dalla malattia, dalla sua gravita' e dalla risposta clinica ottenuta. I seguenti regimi fungono esclusivamente da linea guida. Generalmente vengono utilizzati dosaggi suddivisi.Trattamento a breve termine: Da 20 a 30 mg al giorno per i primi giorni, riducendo successivamente il dosaggio giornaliero di 2,5 o 5 mg ogni due o cinque giorni, a seconda della risposta. Artrite reumatoide: da 7,5 a 10 mg al giorno. Per la terapia di mantenimento viene utilizzato il dosaggio minimo efficace. Per la maggior parte delle altre condizioni indicate: le indicazioni per Sintredius 1,0 mg/ml si riducono aquelle in cui la dose sara' pari o inferiore a 30 mg/die in una grandepercentuale di pazienti e per una larga quota di dosi (fase di mantenimento) in un determinato paziente. La dose di Sintredius compresa tra10 e 30 mg deve essere assunta quotidianamente per un periodo compreso tra una e tre settimane per poi ridurre il dosaggio fino a raggiungere quello minimo efficace. Per la somministrazione di dosi superiori in particolari forme ematologiche, dermatologiche, ecc., e' raccomandato l'uso di una presentazione di prednisolone piu' appropriata (ad es.le compresse ad alto dosaggio), per ridurre il rischio di errori di dosaggio associato all'apertura di diversi contenitori di Sintredius. Popolazione pediatrica: possono essere utilizzate frazioni della dose per adulti (ad es. 75% a 12 anni, 50% a 7 anni e 25% a 1 anno) ma deve essere dato il giusto peso ai fattori clinici. Per il trattamento dell'asma bronchiale. Bambini di eta' inferiore ai 2 anni: fino a 10 mg algiorno. Bambini dai 2 ai 5 anni compresi: fino a 20 mg al giorno. Bambini di eta' superiore ai 5 anni: possono essere utilizzati 30 mg/die opiu' (fino a 40 mg al giorno). Per ridurre il rischio di errori di dosaggio, qualora il medico dovesse prescrivere piu' di 30 mg al giorno,deve essere utilizzata una presentazione di prednisolone piu' appropriata (ad es. le compresse ad alto dosaggio). I corticosteroidi provocano ritardo della crescita nella prima infanzia, infanzia ed adolescenza che puo' essere irreversibile. Il trattamento deve essere limitato al dosaggio minimo per il piu' breve periodo di tempo possibile. Per ridurre al minimo la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene eil ritardo della crescita, il trattamento deve essere somministrato, quando possibile, come dose singola a giorni alterni.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. Conservare nellaconfezione originale.
AVVERTENZE
L'atrofia della corticale surrenalica si sviluppa durante la terapia prolungata e puo' persistere per anni dopo l'interruzione del trattamento. Dopo terapia prolungata la sospensione dei corticosteroidi deve pertanto sempre essere graduale per evitare un'insufficienza surrenalicaacuta, e avvenire nel corso di settimane o mesi in base alla dose e alla durata del trattamento. La soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi- surrene (HPA) e altri effetti indesiderati possono essere minimizzati usando la dose minima efficace per il periodo minimo e somministrando il fabbisogno giornaliero richiesto in una singola dose mattutina o, ove possibile, in una singola dose mattutina a giorni alterni. Sonorichiesti frequenti controlli del paziente per un'adeguata titolazionedella dose in base all'attivita' della malattia. (Vedere il paragrafosulla posologia). La soppressione della risposta infiammatoria e della funzionalita' immunitaria aumenta la suscettibilita' alle infezionie la loro gravita'. Il quadro clinico spesso puo' essere atipico e infezioni gravi quali setticemia e tubercolosi possono essere mascheratee raggiungere uno stadio avanzato prima di essere diagnosticate. La varicella e' un elemento di particolare preoccupazione, poiche' questa malattia generalmente non grave puo' risultare invece fatale nei pazienti immunosoppressi. Ai pazienti privi di un'anamnesi positiva di varicella, deve essere consigliato di evitare contatti stretti con personeaffette da varicella o herpes zoster e, in caso di avvenuta esposizione, devono contattare urgentemente un medico. Nel caso il paziente siaun bambino, il consiglio di cui sopra dovra' essere comunicato ai genitori. Nei pazienti non immuni in cui sia in atto una terapia con corticosteroidi sistemici o che abbiano seguito tale terapia nei 3 mesi precedenti, e' necessario ricorrere all'immunizzazione passiva con immunoglobuline anti varicella zoster (VZIG) da eseguirsi entro 10 giorni dall'esposizione al virus della varicella. In caso di conferma della diagnosi di varicella, la patologia dovra' essere seguita da uno specialista e richiedera' un trattamento tempestivo. La terapia con corticosteroidi non deve essere interrotta e potrebbero essere necessari incrementi di dose. Si deve informare i pazienti di prestare particolare attenzione nell'evitare contatti con persone affette da morbillo e, in caso di esposizione, di richiedere immediatamente il consiglio del medico. Puo' risultare necessaria la profilassi con immunoglobuline intramuscolari. I vaccini vivi non devono essere somministrati a soggetti concompromissione della risposta immunitaria causata da elevate dosi di corticosteroidi. La risposta anticorpale ad altri vaccini puo' risultare ridotta. Nei pazienti in terapia corticosteroidea e' stata segnalatal'insorgenza di sarcoma di Kaposi. La sospensione dei corticosteroidipuo' produrne la remissione clinica. A causa della possibilita' di ritenzione di liquidi, occorre prestare attenzione alla somministrazionedi corticosteroidi in pazienti con insufficienza renale o ipertensione o insufficienza cardiaca congestizia. I corticosteroidi possono determinare il peggioramento di diabete mellito, osteoporosi, ipertensione, glaucoma ed epilessia, pertanto i pazienti affetti da queste condizioni o con una storia familiare di queste devono essere sottoposti a frequenti controlli. Particolare attenzione e' richiesta e frequenti controlli sono necessari nei pazienti con anamnesi di gravi disturbi affettivi (soprattutto anamnesi pregressa di psicosi da steroidi), pregressa miopatia da steroidi, ulcera peptica, ipotiroidismo, recente infarto miocardico o pazienti con anamnesi di tubercolosi. Nei pazienti coninsufficienza epatica, i livelli ematici dei corticosteroidi possono risultare aumentati, come per altri farmaci metabolizzati nel fegato. Questi pazienti pertanto richiedono controlli frequenti. I medici devono essere a conoscenza che e' stato riportato che i corticosteroidi sono fattori precipitanti la porfiria. Inoltre, e' stato segnalato un caso di Sindrome di Steven Johnson (SJS) reversibile in connessione al trattamento con prednisolone. Disturbi visivi: con l'uso di corticosteroidi sistemici e topici possono essere riferiti disturbi visivi. Se unpaziente si presenta con sintomi come visione offuscata o altri disturbi visivi, e' necessario considerare il rinvio a un oculista per la valutazione delle possibili cause che possono includere cataratta, glaucoma o malattie rare come la corioretinopatia sierosa centrale (CSCR),che sono state segnalate dopo l'uso di corticosteroidi sistemici e topici. La corioretinopatia puo' portare a deterioramento della vista, compresa perdita della vista. Si consigliano controlli regolari con i medici (compresi controlli della vista a intervalli di tre mesi) duranteil trattamento a lungo termine. Ad alte dosi, devono essere monitorate una sufficiente assunzione di calcio e la limitazione di sodio, nonche' i livelli di potassio. Crisi renale sclerodermica: si richiede cautela in pazienti con sclerosi sistemica a causa di un aumento dell'incidenza di crisi renale sclerodermica (potenzialmente fatale) con ipertensione e diuresi diminuita osservate in seguito all'assunzione di unadose giornaliera pari o superiore a 15 mg di prednisolone. La pressione arteriosa e la funzione renale (screatinina), pertanto, devono essere sottoposte a controlli regolari. In caso di sospetta crisi renale,la pressione arteriosa deve essere sottoposta a controlli accurati. Uso nella popolazione pediatrica: i corticosteroidi causano un ritardo della crescita dose correlato nell'infanzia, nella fanciullezza e nell'adolescenza, che puo' essere irreversibile. Uso negli anziani: gli effetti indesiderati comuni dei corticosteroidi sistemici, soprattutto osteoporosi, ipertensione, ipopotassiemia, diabete, suscettibilita' alleinfezioni e assottigliamento della cute possono essere associati negli anziani a conseguenze piu' gravi. E' richiesta una scrupolosa supervisione clinica per evitare reazioni pericolose per la vita. Devono essere informati i pazienti e/o chi li assiste delle reazioni avverse psichiatriche potenzialmente gravi che si possono manifestare con gli steroidi sistemici (vedere Paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). I sintomigeneralmente emergono nel giro di qualche giorno o settimana dall'inizio del trattamento. I rischi possono essere maggiori con alte dosi/esposizione sistemica (vedere anche Paragrafo 4.5 Interazioni con altrimedicinali ed altre forme di interazione), sebbene i livelli di dose non consentano di prevedere l'esordio, la natura, la gravita' o la durata delle reazioni. La maggior parte delle reazioni avverse si risolvea seguito di riduzione della dose o sospensione del farmaco, sebbene possa essere richiesto un trattamento specifico.
INTERAZIONI
Rifampicina, rifabutina, carbamazepina, fenobarbitone, fenitoina, primidone, efedrina e aminoglutetimide migliorano il metabolismo dei corticosteroidi e ne possono ridurre gli effetti terapeutici. Puo' pertantorisultare necessario aggiustare la dose di conseguenza. Il mifepristone puo' ridurre l'effetto dei corticosteroidi per 3 o 4 giorni. L'eritromicina e il ketoconazolo possono inibire il metabolismo di alcuni corticosteroidi. La ciclosporina aumenta le concentrazioni plasmatiche del prednisolone. Lo stesso effetto e' possibile con ritonavir. Gli estrogeni e gli altri contraccettivi orali possono potenziare gli effettidei glucocorticoidi, pertanto possono risultare necessari aggiustamenti posologici in caso di aggiunta o sospensione di contraccettivi orali da un regime posologico stabile. Gli effetti voluti degli agenti ipoglicemizzanti (compresa l'insulina), degli anti-ipertensivi e dei diuretici sono antagonizzati dai corticosteroidi. L'effetto di stimolazione della crescita della somatotropina puo' essere inibito dall'uso concomitante di corticosteroidi. Gli steroidi possono ridurre gli effettidegli anticolinesterasici nella miastenia grave e dei mezzi di contrasto per la colecistografia radiologica. L'efficacia della warfarina e degli anticoagulanti cumarinici puo' essere potenziata dalla concomitante terapia con corticosteroidi, pertanto e' richiesto un attento monitoraggio del tempo di protrombina o INR per evitare emorragie spontanee. L'uso concomitante di aspirina e farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e di corticosteroidi aumenta il rischio di emorragie e ulcere gastrointestinali. La clearance renale dei salicilati risulta aumentata dai corticosteroidi e la sospensione della terapia con steroidi puo' produrre intossicazione da salicilati. Gli effetti ipopotassiemicidi acetazolamide, diuretici dell'ansa, diuretici tiazidici e carbenoxolone, sono potenziati dai corticosteroidi. Il rischio di ipopotassiemia aumenta con l'assunzione di teofillina e amfotericina. I corticosteroidi non devono essere somministrati in concomitanza con amfotericina,a meno che non siano necessari per controllare le reazioni. Il rischio di ipopotassiemia aumenta anche con la somministrazione concomitantedi elevate dosi di corticosteroidi con alte dosi di bambuterolo, fenoterolo, formoterolo, ritodrina, salbutamolo, salmeterolo e terbutalina. La tossicita' dei glicosidi cardiaci aumenta nel caso in cui l'ipopotassiemia si verifichi con i corticosteroidi. L'uso concomitante con metotressato puo' aumentare il rischio di tossicita' ematologica. Elevate dosi di corticosteroidi compromettono la risposta immunitaria e pertanto deve essere evitata la somministrazione di vaccini vivi (vedereanche Avvertenze). In rari casi, il trattamento concomitante con corticosteroidi e fluorochinoloni puo' aumentare il rischio di rottura deltendine. Si ritiene che il trattamento concomitante con gli inibitoridi CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentareil rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e' necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.
EFFETTI INDESIDERATI
I dati riportati in questa sezione provengono da segnalazioni effettuate dopo l'autorizzazione all'immissione in commercio e da segnalazionispontanee, pertanto non e' stato possibile stimare la frequenza dellereazioni avverse. L'incidenza degli effetti indesiderati prevedibili,tra cui la soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA), e'correlata alla potenza relativa del farmaco, al dosaggio, ai tempi disomministrazione e alla durata del trattamento (vedere Paragrafo 4.4). I seguenti effetti collaterali possono essere associati all'uso sistemico a lungo termine dei corticosteroidi. Infezioni e infestazioni Aumentata suscettibilita' alle infezioni, infezione opportunistica, tubercolosi latente (vedere Paragrafo 4.4). Tumori benigni, maligni e nonspecificati (cisti e polipi compresi): sarcoma di Kaposi (vedere Paragrafo 4.4) Patologie del sistema emolinfopoietico: leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario: ipersensibilita', reazioni anafilattiche. Patologie endocrine: soppressione dell'asse HPA. Cushingoide. Intolleranza ai carboidrati, diabete mellito esacerbato. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ritenzione di sodio, ritenzione di liquidi, ipopotassiemia, alcalosi da ipopotassiemia, aumento dell'appetito, squilibrio elettrolitico, proteine totali anormali. Disturbi psichiatrici: dipendenza. Disturbi affettivi: irritabilita', umore euforico, depressione dell'umore, labilita' affettiva, idea suicida. Disturbo psicotico:mania, deliri, allucinazioni, schizofrenia aggravata. Comportamento anormale, ansia, disturbi del sonno. Disturbo cognitivo: confusione, amnesia. E' comune e puo' verificarsi negli adulti e nei bambini una vasta gamma di reazioni psichiatriche, comprese le reazioni sopra menzionate. Negli adulti, la frequenza di reazioni gravi e' stata stimata essere intorno al 5-6%. Sono stati segnalati effetti psicologici della sospensione dei corticosteroidi, la cui frequenza e' sconosciuta. Patologie del sistema nervoso: capogiri, cefalea, peggioramento dell'epilessia. Aumento della pressione intracranica, papilledema, epilessia. Patologie dell'occhio: glaucoma, papilledema, cataratta subcapsulare posteriore, corioretinopatia, visione offuscata (vedere anche il paragrafo4.4) esoftalmo, assottigliamento corneale, assottigliamento sclerale,infezione oculare virale, infezione oculare fungina. Patologie dell'orecchio e del labirinto: vertigini. Patologie cardiache: rottura del miocardio (post infarto), insufficienza cardiaca congestizia; frequenza"non nota": bradicardia*. Patologie vascolari: ipertensione, embolia.Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: singhiozzo. Patologie gastrointestinali: dispepsia, nausea, vomito, distensione addominale, dolore addominale, diarrea, ulcera esofagea, candidosi, pancreatiteacuta. Ulcera peptica con emorragia, ulcera peptica con perforazione.Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: atrofia della cute,strie della cute, acne, telangiectasia, iperidrosi, eruzione cutanea,prurito, orticaria, irsutismo, sindrome di Stevens-Johnson. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: miopatia, osteoporosi, fratture vertebrali multiple, osteonecrosi, mialgia. Disturbi renali e urinari: crisi renale sclerodermica. Tra le diverse sottopopolazioni, l'insorgenza di crisi renali sclerodermiche varia. Il rischio piu' elevato e' stato segnalato in pazienti con sclerosi sistemicadiffusa. Il rischio piu' basso e' stato segnalato nei pazienti con sclerosi sistemica limitata (2%) e sclerosi sistemica ad esordio giovanile (1%). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: irregolarita' mestruali, amenorrea. Patologie congenite, familiari e genetiche: porfiria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: guarigione incompleta, malessere. Esami diagnostici:aumento di peso, aumento della pressione intraoculare. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: rottura del tendine, contusione. Sintomi di astinenza: una riduzione troppo rapida del dosaggio dicorticosteroide dopo trattamento prolungato puo' portare a insufficienza adrenocorticale acuta, ipotensione e morte (vedere Paragrafo 4.4).Puo' svilupparsi anche una "sindrome da astinenza" con febbre, mialgia, artralgia, rinite, congiuntivite, noduli cutanei pruriginosi e dolorosi e calo ponderale. In alcuni casi, i sintomi da astinenza possonocomportare o assomigliare a una recidiva clinica della malattia per laquale il paziente e' stato sottoposto a trattamento. Altri effetti collaterali che possono verificarsi durante la sospensione o la modificadella terapia corticosteroidea comprendono ipertensione intracranicabenigna con cefalea e vomito e papilledema causato da edema cerebrale.Rinite o eczema latente possono slatentizzarsi. Popolazione pediatrica. Nella popolazione pediatrica sono stati segnalati i seguenti effetti collaterali: ritardo della crescita nell'infanzia, nella fanciullezza e nell'adolescenza. Aumento della pressione intracranica con edema papillare (pseudotumor cerebri) dopo la sospensione del trattamento. Per le reazioni psichiatriche nei bambini, consultare il paragrafo "Disturbi psichiatrici". * A seguito di dosi elevate. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: la capacita' dei glucocorticoidi di attraversare la placenta varia da farmaco a farmaco, tuttavia, l'88% del prednisolone vieneinattivato quando attraversa la placenta. Gli studi sugli animali indicano che la somministrazione di dosi farmacologiche di glucocorticoididurante la gravidanza possono aumentare il rischio fetale di ritardodella crescita intrauterina, la malattia cardiovascolare e/o metabolica dell'adulto e possono avere un effetto sulla densita' del recettoredei glucocorticoidi e del turnover dei neurotrasmettitori o sullo sviluppo neuro-comportamentale. I glucocorticoidi hanno provocato la formazione di palatoschisi in animali da esperimento. E' in corso di discussione la possibilita' di un aumentato rischio di formazione di palatoschisi nel feto umano in seguito alla somministrazione di glucocorticoidi nel primo trimestre. Se i glucocorticoidi vengono somministrati verso la fine della gravidanza, c'e' il rischio di atrofia della corteccia surrenale fetale, questo puo' portare alla necessita' di terapia sostitutiva nel neonato, che deve essere lentamente ridotta. Durante la gravidanza Sintredius 1,0 mg/ml soluzione orale deve essere prescrittosolo quando i benefici per la madre e il bambino superano i rischi. Deve essere usata la dose efficace piu' bassa di Sintredius 1,0 mg/ml soluzione orale necessaria per mantenere un adeguato controllo della malattia. Le pazienti con pre-eclampsia o ritenzione idrica richiedono unattento monitoraggio. Allattamento: i glucocorticoidi sono escreti inpiccole quantita' nel latte materno (fino a 0,23% di una singola dose). Tuttavia e' improbabile che dosi fino a 40 mg di prednisolone provochino effetti sistemici nel neonato. I neonati di madri che assumono dosi maggiori possono sviluppare un certo grado di soppressione surrenalica, ma e' probabile che i vantaggi dell'allattamento al seno superino qualsiasi rischio teorico. Il rapporto della concentrazione latte/plasma aumenta con l'aumentare delle dosi (ad es. con 80 mg di prednisolone al giorno si trova nel latte materno il 25% della concentrazione sierica). Pertanto, quando vengono somministrate alte dosi di prednisolone, si raccomanda di evitare l'allattamento con latte materno per 4 ore dopo una dose. Fertilita': dopo alte dosi di prednisolone (30 mg/giorno per almeno 4 settimane) sono stati osservati disturbi reversibilidella spermatogenesi, che sono durati per vari mesi dopo aver interrotto l'assunzione del medicinale.
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