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Eli Lilly Italia Yentreve 28 Capsule Gastrores 40 Mg

Eli Lilly Italia Yentreve 28 Capsule Gastrores 40 Mg

41,50€

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  • Codice articolo: 036581027
PROMO

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Descrizione
DENOMINAZIONE
YENTREVE 40 MG CAPSULE RIGIDE GASTRORESISTENTI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antidepressivi.

PRINCIPI ATTIVI
Ogni capsula contiene 40 mg di duloxetina (come cloridrato).

ECCIPIENTI
Contenuto della capsula: ipromellosa, ipromellosa acetato succinato, saccarosio, granuli di zucchero, talco, biossido di titanio (E171), trietilcitrato. Involucro della capsula: gelatina, sodio laurilsolfato, biossido di titanio (E171), indigo carmine (E132), ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E172), inchiostro nero commestibile. Inchiostro commestibile: ferro ossido sintetico nero (E172), glicole propilenico, shellac.

INDICAZIONI
Il prodotto e' indicato nelle donne per il trattamento dell'Incontinenza Urinaria da Sforzo (SUI) di entita' da moderata a grave. E' indicato negli adulti.

CONTROINDICAZIONI/EFFETTI SECONDARI
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Epatopatia con alterazione della funzionalita' epatica. Non usarein combinazione con gli Inibitori della Monoamino Ossidasi (IMAO) nonselettivi ed irreversibili. Non usare in associazione con inibitori del CYP1A2, come fluvoxamina, ciprofloxacina o enoxacina poiche' tale associazione determina concentrazioni plasmatiche elevate di duloxetina.Grave alterazione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). L'inizio del trattamento e' controindicato nelle pazienti con ipertensione non controllata, che potrebbe esporre le pazienti ad un potenziale rischio di crisi ipertensiva.

POSOLOGIA
Il dosaggio raccomandato e' 40 mg due volte al giorno da assumere indipendentemente dai pasti. Dopo 2-4 settimane di trattamento, le pazienti devono essere rivalutate al fine di stabilire il beneficio e la tollerabilita' della terapia. Alcune pazienti possono trarre beneficio daun trattamento iniziale con un dosaggio di 20 mg due volte al giorno per due settimane prima di aumentare al dosaggio raccomandato di 40 mgdue volte al giorno. Questa modulazione del dosaggio puo' diminuire, ma non eliminare, il rischio di comparsa di nausea e capogiro. Tuttavia, i dati disponibili che supportano l'efficacia del prodotto al dosaggio di 20 mg due volte al giorno sono limitati. In studi controllati con placebo l'efficacia del farmaco non e' stata valutata per periodi ditempo superiori a 3 mesi. Il beneficio del trattamento deve essere valutato nuovamente ad intervalli di tempo regolari. L'associazione delprodotto con un programma di esercizio della muscolatura del pavimentopelvico (PFMT) puo' risultare piu' efficace di ciascun trattamento dasolo. Si raccomanda di prendere in considerazione il contemporaneo esercizio della muscolatura del pavimento pelvico. >>Alterazione della funzionalita' epatica. Non deve essere usato nelle donne con epatopatiacon alterazione della funzionalita' epatica. >>Alterazione della funzionalita' renale. Nelle pazienti con lieve o moderata disfunzione renale (clearance della creatinina da 30 a 80 ml/min) non e' necessario unaggiustamento del dosaggio. Non usare nelle pazienti con alterazionegrave della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). >>Popolazione pediatrica. Non e' stata studiata la sicurezza ed efficacia di duloxetina nell'incontinenza urinaria da sforzo. Non ci sono dati disponibili. >>Pazienti anziane. Si deve osservare cautela neltrattamento delle pazienti anziane. >>Sospensione del trattamento. Lasospensione brusca deve essere evitata. Quando si interrompe il trattamento la dose deve essere gradualmente ridotta in un periodo di almeno una-due settimane allo scopo di ridurre il rischio di comparsa di reazioni da sospensione. Se a seguito della riduzione della dose o dellasospensione del trattamento si presentino sintomi intollerabili, e' da tenere in considerazione la possibilita' di riprendere il trattamento con la dose precedentemente prescritta. Successivamente, il medico puo' decidere di continuare a ridurre la dose in maniera piu' graduale.>>Modo di somministrazione. Per uso orale.

CONSERVAZIONE
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE
Usare con cautela nelle pazienti con una storia di mania o una diagnosi di disturbo bipolare e/o convulsioni. L'uso in associazione con antidepressivi (specialmente con gli Inibitori Selettivi della Ricaptazione della Serotonina (SSRI), gli Inibitori della Ricaptazione della Serotonina/Noradrenalina (SNRI) e gli IMAO reversibili) non e' raccomandato. Le reazioni avverse possono essere più comuni durante l' associazione con preparazioni a base di piante medicinali contenenti Erba di S.Giovanni (Hypericum perforatum). E' stata riportata midriasi; usare con cautela in pazienti con aumentata pressione intraoculare, o a rischio di glaucoma acuto ad angolo chiuso. In alcune pazienti duloxetina e'stata associata con un aumento della pressione arteriosa e ad ipertensione clinicamente significativa. Questo effetto puo' essere dovuto almeccanismo sul sistema noradrenergico. Sono stati riportate crisi ipertensive, soprattutto nelle pazienti con ipertensione pre-esistente. Pertanto, nelle pazienti con diagnosi di ipertensione e/o altra patologia cardiaca, effettuare un monitoraggio pressorio, soprattutto duranteil primo mese di trattamento. Usare con cautela nelle pazienti le cuicondizioni cliniche potrebbero risultare compromesse da patologie checomportano un aumento della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa. Usare con cautela in concomitanza a medicinali che possono alterarne il metabolismo. In pazienti che durante terapia con duloxetina presentano un aumento della pressione arteriosa persistente nel tempo considerare una riduzione della dose o una graduale sospensione del trattamento. Non iniziare la terapia nelle pazienti con ipertensione arteriosa non controllata. Nelle pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale in emodialisi (clearance della creatinina < 30 ml/min) le concentrazioni plasmatiche di duloxetina risultano aumentate. Sono state segnalate manifestazioni emorragiche come ecchimosi, porpora ed emorragia gastrointestinale. Si consiglia cautela nelle pazienti chestanno assumendo anticoagulanti e/o medicinali noti per avere effettisulla funzione piastrinica e nelle pazienti con predisposizione accertata al sanguinamento. I sintomi da sospensione sono comuni dopo interruzione del trattamento soprattutto se cio' avviene in modo rapido. Ilrischio di sintomi da sospensione osservati con gli SSRI e gli SNRI possono dipendere da molteplici fattori, inclusi la durata, la dose deltrattamento e la velocita' di riduzione della dose. Generalmente questi sintomi sono di intensita' variabile, da lieve a moderata, tuttaviain alcune pazienti possono essere di intensita' grave. Abitualmente questi sintomi si manifestano entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento, ma ci sono state segnalazioni piuttosto rare di sintomicomparsi dopo mancata assunzione di una singola dose. Generalmente sitratta di sintomi auto-limitanti che abitualmente si risolvono entro2 settimane, anche se talvolta possono essere prolungati (2-3 mesi o più). Si consiglia pertanto che la duloxetina venga gradualmente ridotta in un periodo non inferiore alle 2 settimane prima della sospensionedel trattamento, secondo le necessita' della paziente. Durante la somministrazione e' stata riportata iposodiemia, inclusi casi con sodiemia inferiore a 110 mml/l. L'iposodiemia puo' essere dovuta ad una sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). Lamaggioranza dei casi di iposodiemia sono stati riportati negli anziani, soprattutto se collegati ad una storia recente di, o ad una condizione predisponente ad alterazioni dell'equilibrio elettrolitico. Si richiede cautela nelle pazienti ad aumentato rischio di iposodiemia, cosi'come nelle pazienti anziane, cirrotiche o disidratate, o nelle pazienti in trattamento con farmaci diuretici. Duloxetina esiste anche comemedicinale antidepressivo. La depressione si associa ad un aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio. Questo rischio persiste fino a che non si verifica una remissione significativa della malattia. Poiche' il miglioramento dei sintomi puo' non verificarsisia durante le prime settimane di trattamento che nelle settimane successive, in tale periodo i pazienti devono essere strettamente monitorati. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del processo di guarigione. Monitorare i pazienti con una storia di eventi correlati al suicidio o che presentano pensieri suicidari prima dell'inizio del trattamento a causa del rischio più elevato di sviluppare pensieri suicidari o tentativi di suicidio. Una metanalisi degli studi clinici condotti con medicinali antidepressivi in confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici,ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nei pazienti di eta' inferiore ai 25 anni trattati con antidepressivi rispetto al placebo. Durante la terapia con duloxetina od entro poco tempo dall'interruzione sono stati riportati casi di pensieri suicidari e comportamenti suicidari. Incoraggiare le pazienti a riferire in qualsiasimomento ogni pensiero negativo, senso di angoscia o sintomi depressivi. Se durante la terapia la paziente presenta agitazione o sintomi depressivi, chiedere il parere di uno specialista, poiche' la depressionee' una patologia grave. Nel caso fosse necessario iniziare una terapia farmacologica antidepressiva, sospendere gradualmente il trattamento. Non usare in bambini e adolescenti di eta' sotto i 18 anni; poiche'comportamenti correlati al suicidio ed atteggiamento ostile sono statiosservati più frequentemente. Se, in base alla necessita' clinica, iltrattamento viene comunque iniziato, monitorare il paziente attentamente per la comparsa di sintomi suicidari. Inoltre, nei bambini e negliadolescenti non esistono dati di sicurezza a lungo termine relativi alla crescita, alla maturita' ed allo sviluppo cognitivo e comportamentale. Duloxetina viene usata per differenti indicazioni (trattamento del dolore neuropatico diabetico, disturbo depressivo maggiore, disturbod'ansia generalizzato eincontinenza urinaria da sforzo). L'uso contemporaneo di più di uno di questi prodotti deve essere evitato. Con duloxetina sono stati riportati casi di danno epatico, con marcati aumentidei valori degli enzimi epatici (> 10 volte il limite normale superiore), epatite ed ittero. La maggior parte dei casi si e' verificata durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico e' stato essenzialmente epatocellulare. Duloxetina deve essere usata con cautelanelle pazienti in trattamento con altri medicinali che si associano adun danno epatico. L'uso di duloxetina e' stato associato con lo sviluppo di acatisia; in questo caso l'aumento della dose puo' essere dannoso. Contiene saccarosio.

INTERAZIONI
Inibitori della Monoamino Ossidasi: a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica, duloxetina non deve essere usata in associazione con gli IMAO non selettivi ed irreversibili, o almeno entro i14 giorni immediatamente successivi alla sospensione del trattamentocon un IMAO. In base all'emivita di duloxetina, si devono attendere almeno 5 giorni dopo la sospensione del prodotto prima di iniziare un trattamento con IMAO. Inibitori del CYP1A2: poiche' il CYP1A2 e' coinvolto nel metabolismo di duloxetina, e' probabile che l'uso del prodottoin associazione con potenti inibitori del CYP1A2 determini concentrazioni piu' alte di duloxetina. La fluvoxamina (100 mg una volta al giorno), un potente inibitore del CYP1A2, ha diminuito la clearance plasmatica apparente di duloxetina di circa il 77% ed ha aumentato di 6 voltel'AUC0-t. Pertanto il farmaco non deve essere somministrato in associazione con potenti inibitori del CYP1A2 come la fluvoxamina. Medicinali per il SNC: si consiglia cautela quando il farmaco viene assunto inassociazione con altri medicinali ed altre sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, inclusi l'alcool ed i medicinali sedativi (ad esempio benzodiazepine, morfinomimetici, antipsicotici, fenobarbitale, antistaminici sedativi). Sindrome serotoninergica: in raricasi, nelle pazienti che assumono SSRI in concomitanza a medicinali serotoninergici e' stata riportata sindrome serotoninergica. L'uso in associazione con antidepressivi serotoninergici come gli SSRI, triciclici come clomipramina o amitriptilina, venlafaxina, o triptani, tramadolo e triptofano non e' raccomandato. >>Effetti di duloxetina su altrimedicinali. Medicinali metabolizzati dal CYP1A2: la farmacocinetica della teofillina, un substrato del CYP1A2, non e' risultata significativamente alterata dalla somministrazione contemporanea con duloxetina (60 mg due volte al giorno). Medicinali metabolizzati dal CYP2D6: la duloxetina e' un inibitore moderato del CYP2D6. Quando duloxetina e' stata somministrata ad un dosaggio di 60 mg due volte al giorno in associazione con una singola dose di desipramina, un substrato del CYP2D6, l'AUC di desipramina e' aumentato di 3 volte. La somministrazione contemporanea di duloxetina (40 mg due volte al giorno) aumenta l'AUC allo steady state di tolterodina (2 mg due volte al giorno) del 71% ma non influenza le farmacocinetiche del suo metabolita attivo 5-idrossile, enon si raccomanda un aggiustamento del dosaggio. Si consiglia cautelase il prodotto e' somministrato contemporaneamente con medicinali chesono prevalentementemetabolizzati dal CYP2D6 (risperidone, antidepressivi triciclici [TCA] come nortriptilina, amitriptilina ed imipramina)in particolare se questi hanno un basso indice terapeutico (cosi' comeflecainide, propafenone e metoprololo). Contraccettivi orali ed altriagenti steroidei: i risultati di studi in vitro dimostrano che duloxetina non induce l'attivita' catalitica del CYP3A. Non sono stati effettuati studi specifici sull'interazione del farmaco in vivo. Anticoagulanti ed agenti antipiastrinici: deve essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata in associazione con anticoagulanti orali o con agenti antipiastrinici a causa di un potenziale aumento del rischiodi sanguinamento attribuibile ad una interazione farmacodinamica. Inoltre, quando duloxetina e' stata somministrata a pazienti in trattamento con warfarin sono stati riferiti aumenti dei valori INR. Tuttavia,la somministrazione di duloxetina in associazione a warfarin in condizioni di completo benessere clinico, in volontari sani, come parte di uno studio di farmacologia clinica, non ha dato luogo ad una variazioneclinicamente significativa del valore INR rispetto al basale o dellafarmacocinetica di R- o S-warfarin. >>Effetti di altri medicinali su duloxetina. Antiacidi ed antagonisti dei recettori H2: la somministrazione contemporanea del farmaco con antiacidi contenenti alluminio e magnesio o con famotidina non ha avuto un effetto significativo sulla percentuale o dimensione dell'assorbimento di duloxetina dopo somministrazione di una dose orale di 40 mg. Induttori del CYP1A2: studi di analisi della farmacocinetica di popolazione hanno evidenziato che i fumatori presentano concentrazioni plasmatiche di duloxetina quasi del 50% piu' basse rispetto ai non fumatori.

EFFETTI INDESIDERATI
Nelle pazienti trattate durante studi clinici sulla SUI e in altre alterazioni del tratto urinario inferiore, le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono state nausea, secchezza della bocca, affaticamento e stipsi. L'inizio delle reazioni avverse riportate si manifestavatipicamente durante la prima settimana di terapia. Comunque, la maggior parte delle reazioni avverse piu' frequenti si sono presentate da lievi a moderate e si sono risolte entro 30 giorni dalla comparsa. Valutazione della frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000),molto raro (< 1/10.000). Per ciascuna classe di frequenza, gli effettiindesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Non comune: laringite. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: disturbo di ipersensibilita'; raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non comune: ipotiroidismo. Disturbi delmetabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito; noncomune: disidratazione; iperglicemia (specialmente nei pazienti diabetici), iposodiemia, SIADH. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, agitazione, diminuzione della libido, ansia, disturbi del sonno; non comune: bruxismo, disorientamento, apatia, orgasmo anormale, sogni anormali; raro: comportamento suicidario o ideazione suicidaria (durante terapia o nelle fasi precoci dopo la sospensione del trattamento), mania,allucinazioni, comportamento aggressivo e ira (specialmente nelle fasi precoci del trattamento o dopo la sua sospensione). Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro, letargia, sonnolenza, tremore, parestesia; non comune: nervosismo, disturbo dell'attenzione, disgeusia, scarsa qualita' del sonno; raro: sindrome serotoninergica, convulsioni (alcuni casi sono stati inoltre riportati dopo la sospensione del trattamento), mioclono, acatisia, irrequietezza psicomotoria, sintomi extra-piramidali, discinesia, sindrome delle gambe senza riposo. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata; non comune: midriasi,deterioramento visivo, secchezza oculare; raro: glaucoma. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini; non comune: tinnito (alcuni casi sono stati inoltre riportati dopo la sospensione del trattamento), otalgia. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia; raro: aritmia sopraventricolare, principalmente fibrillazione atriale. Patologie vascolari. Comune: ipertensione, vampata; non comune: sincope (soprattutto all'inizio del trattamento), aumento della pressione sanguigna; raro: crisi ipertensiva, ipotensione ortostatica (soprattutto all'inizio del trattamento), estremita' fredde. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: sbadiglio; raro: costrizione alla gola, epistassi. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, secchezza della bocca, stipsi; comune: diarrea, dolore addominale, vomito, dispepsia; non comune: emorragia gastrointestinale, gastroenterite, stomatite, eruttazione, gastrite, disfagia, flatulenza,alitosi; raro: ematochezia. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite, enzimi epatici elevati (ALT, AST, fosfatasi alcalina), danno epatico acuto; raro: insufficienza epatica, ittero. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Comune: aumentata sudorazione; non comune: eruzione cutanea, sudorazioni notturne, orticaria, dermatite da contatto, sudorazione fredda, aumentata tendenza a sviluppare lividi; raro: sindrome di Stevens-Johnson, edema angioneurotico, reazioni di fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore muscolo-scheletrico, rigidita' muscolare, spasmo muscolare, trisma; raro: contrazione muscolare. Patologie renalie urinarie. Non comune: difficolta' ad iniziare la minzione, disuria,nicturia, pollachiuria, odore alterato delle urine; raro: ritenzione urinaria, poliuria, ridotto flusso urinario. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia a carico dell'apparato riproduttivo femminile, sintomi della menopausa; raro: disturbo mestruale, galattorrea, iperprolattinemia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento; comune: astenia, brividi di freddo; non comune: dolore toracico, cadute (soprattutto in pazienti anziani), sensazione di anormalita', sensazione di freddo, sete, malessere, sensazione di caldo; raro: disturbo della deambulazione. Esami diagnostici. Non comune: riduzione di peso, aumento di peso, aumento della colesterolemia, aumento della creatina fosfochinasi ematica; raro: aumento della potassiemia. >>Descrizione di alcune reazioni avverse. La sospensione della terapia con duloxetina (specialmente se rapida) porta comunemente alla comparsa di sintomi da sospensione. Le reazioni piu' comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (incluse parestesie o sensazioni tipo scossaelettrica, con particolare localizzazione cranica), disturbi del sonno(insonnia e sogni vividi), affaticamento, sonnolenza, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, cefalea, mialgia, irritabilita', diarrea, iperidrosi e vertigini. Generalmente, per gli SSRI e gli SNRI, questi eventi sono di entita' da lieve a moderata ed auto-limitanti, tuttavia, in alcune pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Quandoil trattamento non e' piu' necessario, si consiglia di effettuare unasospensione graduale della terapia mediante una progressiva riduzionedella dose. Nei pazienti trattati con duloxetina l'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca non e' risultato diverso da quello osservato nei pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con duloxetina e in quelli trattati con placebo non sono state osservate differenze clinicamente significative per le misurazioni del QT, PR, QRS, oQTcB. In tre studi clinici di fase acuta della durata di 12 settimanecon duloxetina, in pazienti con dolore neuropatico diabetico, e' stato osservato un aumento della glicemia a digiuno di lieve entita' ma statisticamente significativo nei pazienti trattati con duloxetina. Il valore di HbA1c e' risultato stabile sia nei pazienti trattati con duloxetina che in quelli trattati con placebo. Nella fase di estensione diquesti studi, durata fino a 52 settimane, c'e' stato un aumento del valore di HbA1c in entrambi i gruppi di pazienti trattati con duloxetina e con trattamento di routine, ma l'aumento medio e' stato maggiore dello 0,3% nel gruppo trattato con duloxetina. C'e' stato anche un lieve aumento della glicemia a digiuno e del colesterolo totale nei pazienti trattati con duloxetina mentre i test di laboratorio hanno mostratouna lieve diminuzione nel gruppo sottoposto a trattamento di routine.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
>>Fertilita'. Duloxetina non ha avuto effetti sulla fertilita' maschile, e gli effetti nelle femmine sono stati evidenti solo a dosi che hanno causato una tossicita' materna. >>Gravidanza. Non vi sono dati sufficienti sull'uso di duloxetina in donne in gravidanza. Studi condottisu animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva per l'esposizione a concentrazioni sistemiche (AUC) di duloxetina piu' basse rispetto all'esposizione clinica massimale. Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. Dati epidemiologici hanno suggerito che l'usodegli SSRI in gravidanza, specialmente nelle fasi avanzate della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistentenel neonato (PPHN). Sebbene nessuno studio abbia investigato l'associazione di PPHN al trattamento con SNRI, questo rischio potenziale nonpuo' essere escluso con duloxetina, considerando il meccanismo d'azione (inibizione della ricaptazione della serotonina). Come con altri medicinali serotoninergici, sintomi da sospensione possono verificarsi nel neonato dopo un uso materno di duloxetina in prossimita' del parto.Sintomi da sospensione osservati con duloxetina possono includere ipotonia, tremore, nervosismo, difficolta' nell'allattamento, difficolta'respiratoria e convulsioni. La maggior parte dei casi si sono verificati sia alla nascita sia entro pochi giorni dalla nascita. Usare in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Le donne devono essere informate di riferire al loro medico dell'inizio di una gravidanza o dell'intenzione di intraprendereuna gravidanza durante la terapia. >>Allattamento. Sulla base di unostudio effettuato su 6 donne in periodo di allattamento, che non allattavano al seno i loro bambini, e' emerso che duloxetina viene scarsamente eliminata nel latte materno. Calcolata in mg/kg, la dose infantilegiornaliera stimata corrisponde circa allo 0,14% della dose materna.Poiche' la sicurezza di duloxetina nei neonati non e' nota, il prodotto e' controindicato durante l'allattamento al seno.
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