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Diverticolite e diverticolosi: quali sono le terapie e la dieta consigliata

Diverticolite e diverticolosi: quali sono le terapie e la dieta consigliata

La presenza di diverticoli nel colon è una condizione piuttosto diffusa, soprattutto dopo i 50 anni. Quando questi piccoli rigonfiamenti della parete intestinale non causano sintomi, si parla di diverticolosi. Se invece si infiammano o si infettano, si parla di diverticolite, una condizione che può causare dolore addominale, febbre e alterazioni dell’alvo.

Affrontare diverticolosi e diverticolite richiede un approccio integrato che include una dieta adeguata, uno stile di vita sano e, nei casi più complessi, terapie farmacologiche mirate. Vediamo nel dettaglio come riconoscerle, quali sono le terapie disponibili e cosa mangiare per prevenire o gestire al meglio queste condizioni.

Diverticolosi e diverticolite: cosa sono e in cosa si differenziano

I diverticoli sono piccole estroflessioni della parete del colon. La loro formazione è legata a una dieta povera di fibre, all’invecchiamento e a una scarsa motilità intestinale. Quando non causano disturbi, la condizione prende il nome di diverticolosi e può restare silente per anni.

La diverticolite è l’infiammazione di uno o più diverticoli. Può manifestarsi in modo lieve o più grave e richiede una valutazione medica. L’infiammazione può essere causata dal ristagno di materiale fecale nei diverticoli, che favorisce la proliferazione batterica e l’infezione locale.

Sintomi della diverticolite: segnali da non sottovalutare

I sintomi della diverticolite variano in base alla gravità dell’infiammazione. I più comuni includono:

  • dolore addominale, localizzato soprattutto nel quadrante inferiore sinistro
  • gonfiore e crampi intestinali
  • alterazioni dell’alvo, come diarrea o stitichezza
  • presenza di sangue nelle feci (in alcuni casi)
  • febbre e brividi
  • nausea e senso di malessere generale

Se i sintomi persistono o si aggravano, è importante rivolgersi al proprio medico per una valutazione approfondita.

Diagnosi di diverticolite: gli esami utili

La diagnosi di diverticolite si basa su un’accurata anamnesi, sull’esame obiettivo e su esami strumentali e di laboratorio. Tra questi:

  • esami del sangue, per valutare la presenza di infiammazione (leucocitosi, pcr elevata)
  • ecografia addominale o tc dell’addome per evidenziare l’infiammazione dei diverticoli
  • in fase non acuta, colonscopia per valutare lo stato del colon e la presenza di altri eventuali disturbi

Una diagnosi precoce è fondamentale per evitare complicanze come ascessi, perforazioni o fistole.

Terapie per la diverticolite: quando bastano dieta e fermenti e quando servono farmaci

Il trattamento della diverticolite varia in base alla severità della condizione.

In caso di forme lievi e non complicate è indicato:

  • riposo intestinale, con dieta liquida o semiliquida nei primi giorni
  • reidratazione con acqua e brodi vegetali
  • fermenti lattici specifici per diverticolite, utili per ristabilire l’equilibrio della flora batterica intestinale e sostenere le difese locali
  • monitoraggio dei sintomi, evitando cibi irritanti o ad alto residuo

Nelle forme acute o con sintomi importanti:

  • farmaci per la gestione del dolore, se prescritti dal medico
  • antibiotici mirati in presenza di infezione batterica. un esempio comune è l’utilizzo di rifaximina, conosciuta commercialmente come normix, spesso impiegata nel trattamento delle infezioni intestinali lievi-moderate
  • in alcuni casi può essere necessario il ricovero ospedaliero per somministrazione endovenosa di antibiotici o liquidi
  • nei casi più gravi, può rendersi necessaria una valutazione chirurgica

La terapia antibiotica, come quella a base di rifaximina o altri principi attivi, deve sempre essere prescritta dal medico e seguita con attenzione.

Diverticolite e psicosomatica: c’è un legame?

Molti pazienti riportano un peggioramento dei sintomi intestinali in concomitanza con situazioni di forte stress o ansia. Sebbene la diverticolite sia una condizione fisica ben definita, esiste un’interazione tra intestino e sistema nervoso che può influenzare l’andamento dei disturbi intestinali.

La gestione dello stress, tramite tecniche di rilassamento, attività fisica regolare e un’adeguata igiene del sonno, può contribuire a migliorare il benessere intestinale.

Cosa mangiare con la diverticolite: alimentazione consigliata

Una dieta adeguata è fondamentale per la prevenzione e la gestione della diverticolosi e della diverticolite. La scelta degli alimenti deve essere adattata alla fase in cui si trova il paziente: fase acuta, fase post-acuta o mantenimento.

Fase acuta: cosa mangiare

Durante la fase infiammatoria è importante non sovraccaricare l’intestino. La dieta consigliata prevede:

  • alimenti liquidi o semiliquidi: brodi, passati di verdura senza fibre, riso in bianco
  • carni bianche magre e pesce lesso
  • tisane lenitive a base di malva, finocchio o camomilla
  • idratazione costante con acqua naturale

Dopo la fase acuta: reintegro graduale delle fibre

Con la remissione dei sintomi, si possono reintegrare gradualmente:

  • frutta cotta o frullata, senza semi
  • verdure ben cotte, inizialmente passate
  • cereali integrali in quantità moderate
  • legumi decorticati, ben cotti
  • yogurt o kefir contenenti probiotici utili

Alimenti da evitare con la diverticolite

Alcuni cibi possono risultare irritanti per l’intestino infiammato o predisporre a nuovi episodi. È consigliabile evitare:

  • cibi grassi, fritti e molto conditi
  • insaccati e carni rosse in eccesso
  • dolci industriali e prodotti da forno raffinati
  • bevande alcoliche, gassate e contenenti caffeina
  • semi, frutta secca intera, popcorn e alimenti con piccole particelle difficili da digerire (soprattutto in fase acuta)

Fermenti lattici e tisane: alleati naturali per l’intestino

I fermenti lattici specifici per diverticolite svolgono un ruolo importante nel migliorare l’equilibrio del microbiota intestinale, riducendo l’infiammazione e facilitando il recupero. È consigliabile scegliere ceppi probiotici validati scientificamente, preferibilmente indicati dal medico o dal farmacista.

Anche alcune tisane possono aiutare a ridurre il gonfiore, favorire la digestione e calmare l’intestino. Tra le più indicate:

  • tisana alla malva, con azione emolliente
  • infuso di finocchio, utile contro meteorismo
  • camomilla, con effetto calmante sul tratto intestinale

Affrontare correttamente la diverticolosi e la diverticolite significa prendersi cura del proprio intestino in modo completo. Una dieta bilanciata, l’utilizzo mirato di fermenti lattici, la corretta assunzione di farmaci e uno stile di vita sano sono i pilastri per ridurre i sintomi e prevenire recidive.

È sempre importante rivolgersi al proprio medico curante per una diagnosi precisa e per definire la terapia più adatta al proprio caso, evitando il fai-da-te, soprattutto in presenza di sintomi persistenti, febbre o dolore addominale importante.

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