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Disturbi intestinali

La diarrea acuta dura meno di 14 giorni ed è spesso di origine infettiva o alimentare. La diarrea cronica persiste per più di 3-4 settimane e può indicare patologie più complesse, come celiachia, IBS o IBD.

 

Il farmacista può consigliare prodotti da banco come probiotici, antidiarroici, lassativi delicati, antispastici, e dare indicazioni su idratazione, alimentazione e comportamenti corretti. In presenza di sintomi persistenti o gravi, deve indirizzare il paziente al medico.

I disturbi intestinali comprendono un insieme di sintomi legati al malfunzionamento dell’intestino, come gonfiore, crampi, stipsi, diarrea, meteorismo e irregolarità dell’alvo. Possono essere funzionali (senza una causa organica) o organici (causati da patologie identificabili).

 

Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella digestione, nel sistema immunitario e nella protezione da agenti patogeni. Una sua alterazione (disbiosi) può favorire gonfiore, diarrea, stipsi e infiammazione, ed è spesso coinvolta nei disturbi funzionali.

 

I principali sono:

  • Lassativi osmotici (es. macrogol): ammorbidiscono le feci
  • Lassativi di massa (es. psillio): aumentano il volume fecale
  • Lassativi stimolanti (es. senna): favoriscono la motilità intestinale

Il loro uso deve essere limitato nel tempo e sempre accompagnato da idratazione e dieta ricca di fibre.

 

L’IBS si presenta con dolori addominali ricorrenti, associati a modifiche dell’alvo (stipsi, diarrea o alternanza delle due), gonfiore e sensazione di evacuazione incompleta. È una patologia funzionale, quindi non ha una causa organica identificabile.

 

Le cause più frequenti includono: alimentazione scorretta, stress, alterazioni del microbiota, intolleranze alimentari, infezioni intestinali e uso di alcuni farmaci (come antibiotici o FANS).
In alcuni casi, i disturbi sono legati a sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).

 

I probiotici sono utili in caso di dissenteria, dopo terapie antibiotiche, in IBS, stipsi o gonfiore. Il farmacista può aiutare a scegliere il ceppo specifico più adatto (es. Lactobacillus, Bifidobacterium) in base al disturbo.

 

In presenza di sangue nelle feci, perdita di peso, febbre, vomito persistente, dolore intenso o diarrea/stipsi prolungate, è necessario inviare il paziente dal medico per escludere condizioni gravi come infezioni, infiammazioni croniche o tumori.

 

  • Dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali)
  • Bere abbondante acqua
  • Limitare cibi grassi, alcol, zuccheri raffinati
  • Preferire pasti regolari, masticare bene
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