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A domanda, rispondo

Si parla di febbre di origine sconosciuta quando la temperatura rimane ≥38,3 °C per più di 3 settimane senza una causa identificata nonostante valutazioni cliniche e laboratoristiche adeguate. 

Può essere legata a infezioni atipiche, malattie autoimmuni o neoplasie e richiede approfondimenti specialistici.

La prevenzione si basa su alcune regole semplici ma efficaci: 

  • lavare spesso le mani, 
  • evitare di condividere bicchieri o posate, 
  • coprirsi naso e bocca quando si starnutisce,
  • mantenere un’adeguata igiene degli ambienti. 

Rinforzare il sistema immunitario è altrettanto importante: un’alimentazione ricca di frutta e verdura, un buon riposo e, se necessario, integratori a base di vitamina C, D e zinco possono ridurre la suscettibilità alle infezioni virali.

Sì, esistono diverse soluzioni naturali che possono dare sollievo.

  •  Gli estratti di partenio, magnesio e riboflavina (vitamina B2) sono spesso consigliati per la prevenzione dell’emicrania. 
  • Gli oli essenziali di menta piperita o lavanda, applicati localmente sulle tempie o inalati, possono ridurre la tensione muscolare e il dolore. 

Anche uno stile di vita equilibrato, con attività fisica regolare e alimentazione sana, contribuisce a ridurre la frequenza degli episodi.

Sì. 

Il miele ha un effetto emolliente e antibatterico naturale; tisane a base di salvia, malva o tiglio possono lenire la mucosa irritata; la propoli ha un’azione antimicrobica.

Questi rimedi possono dare sollievo ma non sostituiscono un trattamento farmacologico quando necessario.

Assolutamente sì.

Il fumo di sigaretta è una delle principali cause di tosse cronica e irritazione delle vie respiratorie. 

Con il tempo, danneggia i bronchi e riduce l’efficacia del sistema di “pulizia” naturale dei polmoni, favorendo accumulo di muco e infezioni. Smettere di fumare è la prima e più importante misura per ridurre la tosse e migliorare la salute respiratoria, anche se i benefici si avvertono gradualmente nel tempo.

Più che una patologia autonoma, la forfora è un segno clinico di disfunzione del cuoio capelluto, spesso correlato a seborrea, infiammazione cronica lieve o dermatite seborroica.

Va quindi interpretata come manifestazione di uno squilibrio cutaneo multifattoriale.

Un ambiente infiammato e seborroico può alterare l’ossigenazione e il trofismo del bulbo pilifero.

Nel lungo periodo, questo può contribuire a diradamento o capelli fragili, pur non essendo la forfora una causa diretta di alopecia.

Il corpo, per mantenere la temperatura interna stabile, attiva la sudorazione e la vasodilatazione.

Questo meccanismo consuma energia e può causare disidratazione e perdita di sali minerali, provocando stanchezza, sonnolenza e debolezza.

  • La secchezza è dovuta a carenza lipidica e si manifesta con prurito e piccole scaglie trasparenti.
  • La forfora, invece, deriva da un processo infiammatorio e proliferativo, con scaglie opache e biancastre.

La distinzione è importante per evitare l’uso improprio di prodotti sgrassanti.

La durata del raffreddore varia in base alla persona e al tipo di virus coinvolto, ma in genere dura da 5 a 10 giorni

  • I primi sintomi (mal di gola, starnuti e naso che cola) compaiono entro 1-2 giorni dal contagio, seguiti da congestione nasale e tosse. 
  • Nelle persone con sistema immunitario indebolito, i sintomi possono protrarsi anche per due settimane. 

Per velocizzare la guarigione, è importante riposare, idratarsi e supportare il sistema immunitario con un’alimentazione equilibrata o integratori a base di vitamine e zinco.

La crema solare serve a proteggere la pelle dai raggi ultravioletti (UV) del sole, in particolare dai raggi UVA e UVB
In pratica, agisce come uno schermo protettivo, riducendo l'assorbimento dei raggi UV da parte della pelle.

Servono principalmente a migliorare la circolazione sanguigna nelle gambe, prevenendo gonfiore, affaticamento e dolore.

Sono utilizzate sia in ambito medico (per insufficienza venosa cronica, post-intervento, prevenzione della trombosi venosa profonda) sia in ambito sportivo per migliorare il recupero muscolare.

  • Bevi almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno: se la sudorazione è intense possono aiutare le soluzioni reidratanti. Una modesta integrazione di sale può essere utile solo se non ci sono controindicazioni (ipertensione, insufficienza cardiaca/renale: chiedere al medico).
  • Preferisci pasti piccoli e frequenti per ridurre la ipotensione post-prandiale
  • Limita alcol e pasti molto ricchi di carboidrati semplici.
  • Caffè o tè possono dare un beneficio temporaneo, ma non sostituiscono una buona idratazione e uno stile di vita sano.

L’allattamento richiede un dispendio calorico significativo (circa 500 kcal al giorno), quindi può aiutare a perdere peso accumulato in gravidanza.
Tuttavia, il dimagrimento dipende anche da altri fattori come dieta, attività fisica e metabolismo individuale.

Non bisogna forzare la perdita di peso: è importante garantire un apporto nutrizionale adeguato per la salute della mamma e del bambino.

L’adolescenza è un periodo particolarmente delicato: il corpo cambia, la mente si sviluppa, le emozioni si intensificano, e con tutto questo crescono anche le pressioni — scolastiche, sociali, familiari, personali. In questo contesto, provare ansia è normale, ma in certi casi può diventare un disturbo vero e proprio.

Durante l’adolescenza, il cervello è ancora in fase di sviluppo, soprattutto nelle aree che regolano il controllo delle emozioni e il ragionamento. Questo significa che i ragazzi sono più vulnerabili agli squilibri emotivi, e l’ansia può comparire anche in assenza di cause evidenti.

Tuttavia, situazioni comuni come interrogazioni, problemi con i coetanei, aspettative familiari, uso eccessivo dei social, oppure l’incertezza sul futuro possono scatenare o amplificare l’ansia.

In molti adolescenti, l’ansia si manifesta in modo “mascherato”: non sempre appare come preoccupazione, ma può emergere sotto forma di irritabilità, evitamento, chiusura, disturbi del sonno o somatizzazioni (come mal di pancia o nausea). Spesso loro stessi non riescono a dare un nome a ciò che provano.

Un po’ di ansia è normale e persino utile — aiuta a prepararsi a una prova, a essere cauti, a migliorarsi. Ma quando diventa frequente, intensa e persistente, o quando comincia a interferire con la scuola, le relazioni o il benessere quotidiano, allora può trattarsi di un disturbo d’ansia che merita attenzione.

L’esercizio regolare e moderato (cammino, nuoto, bici) migliora il tono vascolare e la regolazione della pressione.

  • Evitare sforzi intensi con caldo umido e idratarsi prima, durante e dopo l’attività

Per chi ha episodi ortostatici, risultano utili esercizi di attivazione muscolare delle gambe prima di alzarsi. Si consiglia di alzarsi lentamente e, se suggerito, di utilizzare calze a compressione.

 Il sonno adeguato, limitare alcol e mantenere un peso sano contribuiscono alla stabilità pressoria.

Sì. 

Nei bambini il mal di gola può evolvere più rapidamente.

Non tutti i farmaci sono adatti ai più piccoli, quindi è importante chiedere consiglio al pediatra o al farmacista prima di somministrare medicinali.

Non è vero che l’acqua fredda peggiora la situazione, ma molti trovano più confortevole bere bevande tiepide o calde.

L’importante è rimanere ben idratati.

Sì. 

Durante la febbre l’organismo perde più liquidi attraverso sudorazione e respirazione accelerata.

Bere acqua, tisane o brodi aiuta a prevenire la disidratazione, che può peggiorare il malessere e aumentare il rischio di complicanze, soprattutto nei bambini e negli anziani.

In genere, l’acqua è sufficiente, ma in caso di sudorazione abbondante, attività fisica o caldo estremo, è utile reintegrare sali minerali con bevande saline o integratori.

Se non riesci a bere tanta acqua, ti consigliamo di provare questa soluzione per idratarti con gusto!

La cellulite, chiamata anche panniculopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), è un'alterazione del tessuto sottocutaneo che si manifesta con il classico aspetto della pelle “a buccia d’arancia” o “a materasso”.
In alcuni casi può diventare dolorosa al tatto e compromettere la circolazione locale

I prodotti Travel Size sono versioni in miniatura di articoli per l’igiene, la cura della pelle o la bellezza, pensati per essere portati in viaggio. Solitamente non superano i 100 ml per rispettare le normative aeroportuali.

Gli antistaminici sono farmaci che bloccano l'azione dell'istamina, una sostanza chimica prodotta dal nostro organismo in risposta a reazioni allergiche o infiammatorie.

Gli antistaminici vengono usati principalmente per:

  • allergie stagionali (come la rinite allergica o “febbre da fieno”);
  • orticaria e pruriti della pelle;
  • congiuntivite allergica;
  • punture di insetti;
  • asma allergica (in combinazione con altri farmaci);
  • nausea e vomito (alcuni antistaminici, come la prometazina).

I drenanti sono integratori o rimedi naturali a base di erbe, estratti vegetali e micronutrienti formulati per favorire l’eliminazione dei liquidi in eccesso presenti nell’organismo.

Agiscono stimolando le funzioni renali e linfatiche, aiutando a contrastare la ritenzione idrica e a ridurre gonfiori localizzati.

Le macchie cutanee sono alterazioni del colore della pelle dovute a un’eccessiva o ridotta produzione di melanina, il pigmento che determina la tonalità della cute.

Possono avere diverse dimensioni, forme e colori, dal marrone chiaro al nero, ma anche rosso o biancastro, a seconda della causa.

Il bruxismo è l’atto involontario di digrignare o stringere i denti, soprattutto durante il sonno ma talvolta anche di giorno. Può provocare usura dentale, dolori muscolari e disturbi articolari.

Il mal di gola è un disturbo comune che si manifesta con dolore, bruciore o fastidio localizzato nella parte posteriore della bocca e della gola. 

Può interessare la faringe, le tonsille o la laringe e spesso è accompagnato da difficoltà a deglutire, sensazione di secchezza o raucedine. È un sintomo, non una malattia e può avere diverse cause.

Il raffreddore è un’infezione virale delle vie respiratorie superiori, causata principalmente da rinovirus e coronavirus comuni. 

Colpisce il naso, la gola e, in alcuni casi, anche i seni paranasali.

Si manifesta con naso chiuso o che cola, starnuti, gola irritata e talvolta un leggero mal di testa o affaticamento. È una condizione autolimitante, che tende a risolversi spontaneamente in pochi giorni.

Tuttavia, i sintomi possono essere fastidiosi, e per questo è utile ricorrere a trattamenti che aiutano a respirare meglio e ad alleviare l’irritazione.

Clicca qui per saperne di più sui sintomi e le cause del raffreddore!

Il reflusso gastroesofageo è la risalita del contenuto acido dello stomaco verso l’esofago.

Può provocare bruciore, rigurgito acido e fastidi alla gola. È un disturbo molto comune e spesso non pericoloso, anche se in alcuni casi può diventare cronico e richiedere valutazione medica.

 

La febbre è un aumento temporaneo della temperatura corporea al di sopra dei valori considerati normali (circa 36,0–37,2 °C), dovuto a un innalzamento del punto di regolazione termica nell’ipotalamo.

È una risposta fisiologica a stimoli come infezioni, infiammazioni, malattie autoimmuni o tumori, ed è parte del meccanismo di difesa dell’organismo.

La forfora è una desquamazione eccessiva del cuoio capelluto dovuta a un’alterazione del normale turnover cheratinocitario (che passa da circa 28 a 7 giorni).

Le cellule cornee si aggregano in scaglie visibili. È considerata una forma lieve di dermatite seborroica del cuoio capelluto, non infettiva ma recidivante.

La pressione bassa, o ipotensione, è una condizione in cui la pressione arteriosa, cioè la forza con cui il sangue spinge contro le pareti delle arterie, è inferiore ai valori considerati normali.

In genere:

· La pressione normale è intorno a 120/80 mmHg.

· Si parla di ipotensione quando la pressione scende sotto i 90/60 mmHg in modo persistente.

La tosse è un riflesso naturale e protettivo del nostro organismo, utile per mantenere pulite le vie respiratorie. 

Si manifesta quando qualcosa irrita la gola o i bronchi, come muco, polvere, fumo o agenti infettivi. 

Anche se spesso è un sintomo di infezioni virali come il raffreddore o l’influenza, può avere molte altre cause, tra cui allergie, reflusso gastroesofageo o esposizione a sostanze irritanti.

Il bite è un dispositivo in resina che si indossa sui denti durante la notte. Non cura il bruxismo, ma protegge i denti dall’usura e riduce dolori muscolari e articolari.

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La diarrea acuta dura meno di 14 giorni ed è spesso di origine infettiva o alimentare. La diarrea cronica persiste per più di 3-4 settimane e può indicare patologie più complesse, come celiachia, IBS o IBD.

 

  • Il melasma si presenta come chiazze scure diffuse e simmetriche, spesso su fronte, guance e labbro superiore
  • Le lentigo solari sono macchie singole o multiple, rotonde, tipiche delle aree esposte al sole (mani, viso, décolleté).

L’attività fisica regolare favorisce la produzione di endorfine e serotonina, migliorando l’umore. Anche una semplice camminata quotidiana può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia in modo naturale.

Le calze a compressione possono essere usate da:

  • persone con insufficienza venosa cronica
  • chi che stanno molte ore in piedi o sedute
  • chi viaggia spesso in aereo
  • donne in gravidanza con gambe gonfie
  • atleti per il recupero muscolare
  • pazienti post-operatori per prevenire la trombosi.

È sempre consigliata la valutazione di un medico per determinare il grado di compressione adatto.

I drenanti non sono indicati per soggetti con patologie renali, donne in gravidanza o in allattamento, o chi assume farmaci diuretici o antipertensivi. In questi casi, è fondamentale consultare un medico.

I drenanti, anche se di origine naturale, non sono adatti a tutti e vanno assunti con cautela.

Possono essere utili a persone adulte in buona salute che soffrono di ritenzione idrica, gambe gonfie o lieve pesantezza, magari in abbinamento a una dieta equilibrata e a uno stile di vita attivo. 

Colpisce sia adulti sia bambini.

Nei piccoli è spesso temporaneo e legato alla crescita; negli adulti è più associato a stress, ansia e disturbi del sonno.

  • Usare detergenti intimi delicati, non aggressivi
  • Evitare lavande interne frequenti
  • Prediligere biancheria in cotone
  • Cambiare frequentemente gli assorbenti o salvaslip
  • Evitare l’uso eccessivo di prodotti profumati nella zona genitale

 

Sì.

Non vanno usate senza una consulenza medica quando si è in presenza di gravi arteriopatie periferiche, infezioni cutanee acute, neuropatie severe o insufficienza cardiaca scompensata.

Una valutazione errata della compressione può peggiorare la circolazione arteriosa.

Sì. Alcuni integratori multivitaminici sono venduti in blister settimanali, ideali per brevi vacanze o spostamenti.

: magnesio (per crampi), potassio, vitamine C e B, reidratanti orali con elettroliti. Sempre meglio consultare un medico o farmacista.

Sì. Molti brand per l’infanzia propongono detergenti, creme corpo e solari in formati ridotti adatti al trasporto.

Durante i mesi freddi è importante aumentare l’apporto di alimenti ricchi di vitamine e antiossidanti, mantenere un buon livello di attività fisica, evitare sbalzi di temperatura e valutare il supporto di integratori specifici a base di echinacea, propoli, zinco o vitamina C.

Alcuni accorgimenti utili:

  • bere acqua frequentemente per mantenere la gola idratata;
  • preferire tisane calde o brodi;
  • fare gargarismi con acqua tiepida e sale o soluzioni antisettiche;
  • utilizzare spray o pastiglie lenitive con antisettici e anestetici locali;
  • riposare la voce ed evitare ambienti fumosi o molto secchi;
  • mantenere una temperatura ambientale confortevole e usare umidificatori.

Per calmare la tosse secca è importante lenire l’irritazione della gola e idratare le vie respiratorie. 

Bere liquidi caldi, come tisane con miele e limone, aiuta a ridurre il fastidio.

Si possono usare sciroppi emollienti, pastiglie balsamiche o spray a base di miele, propoli o malva. Anche umidificare l’ambiente e evitare fumo o sbalzi di temperatura contribuiscono al sollievo.

Se la tosse è notturna, può essere utile dormire con la testa leggermente sollevata.

 

I principali segnali sono: almeno 5-6 pannolini bagnati al giorno, feci morbide e frequenti, aumento di peso adeguato (monitorato dal pediatra) e un bambino generalmente sveglio e soddisfatto dopo le poppate. Il pianto non è sempre segno di fame: può indicare anche bisogno di conforto, sonno o altro.

  • Il mal di gola virale tende a comparire insieme ad altri sintomi come raffreddore, tosse, voce rauca e febbre moderata.
  • Il mal di gola batterico (ad esempio da streptococco) può essere più improvviso, con dolore intenso, febbre alta, difficoltà a deglutire e presenza di placche bianche sulle tonsille.

Solo un medico, eventualmente tramite un tampone faringeo, può stabilire con certezza la causa.

Il principio si basa sulla compressione graduata:

  • la pressione più alta alla caviglia spinge il sangue verso l’alto, contrastando la gravità e riducendo la dilatazione delle vene.
  • la compressione diminuisce progressivamente verso il ginocchio o la coscia, favorendo il ritorno venoso senza ostacolare la circolazione arteriosa.
  • Usa un sfigmomanometro automatico da braccio validato; il bracciale deve aderire e avere taglia corretta.
  • Misura al mattino e alla sera, seduto, schiena appoggiata, braccio all’altezza del cuore, gambe non accavallate.
  • Riposa 5 minuti prima; evita caffè, fumo, attività fisica nei 30 minuti precedenti.
  • Esegui 2 letture a 1 minuto di distanza e annota la media.
  • Non parlare durante la misurazione
  • Per sospetta ortostatica: ripeti la misura in piedi come sopra.
  • Porta il diario pressorio al medico/farmacista per l’interpretazione.

Per ridurre il fastidio, è utile bere molti liquidi, riposare e mantenere l’ambiente umido, soprattutto di notte. 

Gli spray o lavaggi nasali a base di soluzione fisiologica aiutano a liberare il naso e a ridurre la congestione. Anche inalazioni di vapore o aerosol con soluzioni saline possono dare sollievo.

Se la congestione è molto intensa, è possibile utilizzare, per brevi periodi, decongestionanti nasali o prodotti a base di eucalipto o mentolo, sempre sotto consiglio del farmacista.

Quando il dolore è lieve, è possibile ottenere sollievo anche senza ricorrere subito ai medicinali.

È utile sdraiarsi in un ambiente tranquillo e poco illuminato, bere acqua per evitare la disidratazione, e massaggiare delicatamente tempie e collo per ridurre la tensione muscolare.

Anche un impacco fresco sulla fronte o un tè alle erbe rilassanti (come camomilla o melissa) possono aiutare. Infine, cercare di staccare per qualche minuto da schermi o attività stressanti contribuisce a ridurre il fastidio.

Scegli un luogo tranquillo della casa, con luci soffuse, coperte, giochi familiari e magari una cuccia coperta.

Alcuni animali preferiscono spazi piccoli e protetti.

 

  • Spossatezza: stanchezza, debolezza, mal di testa, sudorazione
  • Colpo di calore: febbre > 39°C, pelle calda e secca, nausea, confusione, perdita di coscienza. È un’emergenza medica.

Molte mamme riescono a continuare l’allattamento anche dopo il rientro al lavoro, usando il tiralatte per estrarre e conservare il latte (in frigorifero o freezer, seguendo le linee guida di conservazione).

Continuare ad allattare quando si è insieme al bambino aiuta a mantenere una buona produzione. È utile informarsi sui propri diritti (ad esempio le pause per l’allattamento) e organizzarsi con il supporto del datore di lavoro e della famiglia.

È utile creare giorni prima un ambiente sicuro, limitare le uscite nelle ore critiche, chiudere porte e finestre, tenerlo distratto con giochi e mantenere un comportamento tranquillo e rassicurante.

 

Bere acqua frequentemente, evitare alcol e caffeina, indossare abiti leggeri e traspiranti, evitare attività fisica nelle ore più calde (11–17), stare in ambienti freschi o ombreggiati.

  • Lavare spesso le mani.
  • Evitare contatto con persone malate.
  • Non fumare ed evitare ambienti secchi o inquinati.
  • Coprire naso e bocca quando si tossisce o starnutisce.
  • Bere molto e mantenere la gola idratata.
  • Proteggere la gola dal freddo in inverno.

La prevenzione si basa soprattutto sulla fotoprotezione: usare creme solari ad ampio spettro SPF 30 o superiore, evitare l’esposizione nelle ore più calde e indossare cappelli o occhiali da sole. 

Inoltre, è utile una skincare regolare con prodotti antiossidanti e antimacchie.

La prevenzione parte dalle buone abitudini: 

  • lavarsi spesso le mani, 
  • evitare luoghi affollati nei periodi di epidemia,
  • mantenere gli ambienti umidi e ben arieggiati.

Rinforzare il sistema immunitario con una dieta ricca di frutta e verdura, e con l’aiuto di integratori a base di vitamina C, D e zinco, riduce il rischio di infezioni respiratorie. Anche proteggere gola e torace dal freddo aiuta a prevenire irritazioni e infiammazioni.

Il farmacista può consigliare prodotti da banco come probiotici, antidiarroici, lassativi delicati, antispastici, e dare indicazioni su idratazione, alimentazione e comportamenti corretti. In presenza di sintomi persistenti o gravi, deve indirizzare il paziente al medico.

Il farmacista può consigliare:

  • Detergenti a pH acido o neutro
  • Probiotici vaginali o orali
  • Creme lenitive o antimicotiche da banco

In caso di sintomi persistenti, forti o ricorrenti, è necessario il parere del medico o del ginecologo.

 

È utile adottare uno stile di vita sano:

  • alimentazione equilibrata ricca di frutta e verdura
  • attività fisica regolare
  • sonno di qualità
  • gestione dello stress.

Anche l’assunzione di specifici integratori per le difese immunitarie può supportare il sistema immunitario.

La misura si prende di solito al mattino, quando le gambe sono meno gonfie. Si rilevano la circonferenza della caviglia, del polpaccio e, se necessario, della coscia, oltre alla lunghezza gamba-piede. Una taglia errata riduce l’efficacia e può causare fastidio.

Puoi approfondire cliccando qui >> calze a compressione graduata

Il trattamento dipende dalle cause:

  • Bite notturno per proteggere i denti
  • Fisioterapia e esercizi per i muscoli della mandibola
  • Tecniche di rilassamento e gestione dello stress
  • Correzioni ortodontiche in caso di malocclusione
  • In alcuni casi farmaci (su indicazione medica)

Il dentista riconosce i segni di usura dentale e può valutare l’articolazione temporo-mandibolare. Talvolta si usano esami come la polisonnografia per analizzare i movimenti durante il sonno.

  • Forfora secca: scaglie fini, bianche, non aderenti, tipiche di cute disidratata; spesso associate a prurito.
  • Forfora grassa: scaglie giallastre, spesse e aderenti, su base seborroica; la cute appare lucida e oleosa.

La distinzione è utile per scegliere il trattamento più idoneo.

Si indossano al mattino, prima che si sviluppi gonfiore, con la gamba asciutta e pulita.
Si rovescia la calza fino al tallone, si infila il piede e poi si srotola progressivamente verso l’alto, senza tirare eccessivamente per non danneggiare il tessuto.

I segnali comuni includono tremori, ansimazione, ricerca di nascondigli, abbaio insistente, tentativo di fuga, iper-salivazione e agitazione generale.

 

I gatti tendono a nascondersi, immobilizzarsi, gonfiare il pelo, vocalizzare o mostrarsi più reattivi al contatto.

 

È preferibile utilizzare termometri digitali

La misurazione può avvenire per via orale, ascellare, rettale o timpanica.

La via rettale è la più accurata nei bambini piccoli; quella orale è affidabile negli adulti; l’ascellare può essere meno precisa. 

È importante seguire le istruzioni del dispositivo e attendere il tempo di rilevazione indicato.

Il raffreddore è molto contagioso e si diffonde principalmente attraverso le goccioline di saliva emesse con starnuti o colpi di tosse.

Anche il contatto con superfici contaminate (maniglie, telefoni, fazzoletti) può favorire la trasmissione, poiché i virus resistono per alcune ore nell’ambiente. 

Lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi il viso e arieggiare regolarmente gli ambienti sono le misure preventive più efficaci. Nei periodi in cui i raffreddori sono più frequenti, come l’autunno e l’inverno, queste semplici abitudini possono ridurre notevolmente il rischio di contagio.

Le macchie tumorali, come quelle che possono indicare un melanoma, si distinguono dalle comuni macchie cutanee perché presentano caratteristiche particolari. Per riconoscerle si usa spesso la regola dell’ABCDE:

  • A (Asimmetria): la macchia non è uniforme, una metà è diversa dall’altra.

  • B (Bordi): i margini sono frastagliati, irregolari o sfumati.

  • C (Colore): presenza di più tonalità all’interno della stessa macchia (marrone, nero, rosso, blu).

  • D (Diametro): la macchia è più grande di 6 mm.

  • E (Evoluzione): qualsiasi cambiamento nel tempo (dimensioni, colore, forma, prurito, sanguinamento).

Non tutte le macchie sospette sono tumorali, ma se una lesione presenta queste caratteristiche è fondamentale rivolgersi subito a un dermatologo per una valutazione accurata.

La tosse grassa va “aiutata” a liberare le vie respiratorie.

Bere molta acqua e assumere mucolitici o espettoranti favorisce la fluidificazione del muco, rendendolo più facile da eliminare. Anche l’aerosol con soluzioni saline può essere utile. 

È importante non assumere contemporaneamente farmaci sedativi della tosse, che ostacolerebbero la naturale espulsione del catarro. Se il muco diventa denso, verdastro o associato a febbre, è consigliato rivolgersi al medico.

Si lavano a mano o in lavatrice con programma delicato, acqua fredda e detersivo neutro, evitando ammorbidenti e asciugatrice. Il calore eccessivo danneggia le fibre elastiche. Si asciugano all’ombra e in posizione orizzontale.

L’ansia è una risposta naturale del corpo a una percezione di pericolo o minaccia.

Si manifesta con sintomi fisici come battito cardiaco accelerato, sudorazione, tensione muscolare, cognitivi (preoccupazioni eccessive, pensieri ricorrenti), emotivi (irritabilità, paura) e comportamentali (evitamento di situazioni temute).

Diventa problematica quando è intensa, frequente e interferisce con la vita quotidiana.

L’ipertensione arteriosa è una condizione in cui la pressione del sangue nei vasi è costantemente più alta del normale. È spesso asintomatica ma può danneggiare cuore, reni, cervello e occhi nel tempo. Riconoscerla precocemente è fondamentale per prevenire complicanze cardiovascolari gravi.

L'acidità è spesso dovuta a:

  • pasti abbondanti o molto grassi,
  • consumo di alcol, caffè e bevande gassate,
  • fumo,
  • stress,
  • uso di alcuni farmaci (es. antinfiammatori).

In alcuni casi può dipendere da una predisposizione personale o da un indebolimento del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.

 

L’efficacia di una crema dipende soprattutto dagli attivi contenuti.

  • Caffeina - Stimola il drenaggio dei liquidi, migliora la microcircolazione e "scioglie" i grassi localizzati.
  • Centella asiatica - Migliora l’elasticità cutanea e stimola la produzione di collagene.
  • Carnitina - Favorisce il metabolismo dei grassi (lipolisi).
  • Escina (estratta dall’ippocastano) - Riduce il gonfiore e migliora il drenaggio linfatico.

I liquidi nel bagaglio a mano devono essere contenuti in flaconi da massimo 100 ml e inseriti in una bustina trasparente richiudibile da 1 litro complessivo.

  • Sdraiati o siediti subito; solleva le gambe per facilitare il ritorno venoso.
  • Allenta abiti stretti; aria fresca.
  • Bevi acqua a piccoli sorsi; se tollerato, qualcosa di salato può aiutare.
  • Attendi che i sintomi passino prima di rialzarti.
  • Risulta necessario chiamare i soccorsi se si verifica uno svenimento prolungato, un trauma da caduta, un dolore toracico o sintomi come fiato corto, confusione, febbre alta.

Il primo passo è capire la causa rivolgendosi a uno specialista dermatologo, che può valutare se la caduta è fisiologica o patologica. Poi si può agire su più fronti:

  • Valutazione medica: esami e diagnosi per individuare eventuali squilibri ormonali, carenze nutrizionali o forme ereditarie.
  • Stile di vita: seguire un’alimentazione equilibrata, dormire bene, ridurre lo stress, evitare diete drastiche, fumo e trattamenti aggressivi sui capelli.
  • Terapie complementari: PRP, laser a bassa intensità, lozioni con principi attivi naturali e integratori specifici.
  • Cura quotidiana del capello: detergenti delicati, protezione solare, pettinature non troppo strette e riduzione dell’uso di piastre e colorazioni frequenti.
  • Monitoraggio: valutare i progressi dopo 3-6 mesi, eventualmente modificando il trattamento con il supporto dello specialista.

La costanza è fondamentale, i capelli hanno cicli lunghi e i risultati richiedono tempo, pazienza e un approccio personalizzato.

Se persiste per più di 10-14 giorni, è fondamentale rivolgersi al medico per valutare la causa ed escludere patologie più serie o infezioni che richiedono terapia specifica.

È importante non raddoppiare la dose. Se la dimenticanza è recente, può assumere il farmaco appena possibile. Se è quasi ora della dose successiva, va saltata la dose dimenticata. Va comunque consultato il medico in caso di dubbi.

 

Occorre ridurre i rumori esterni (tende, finestre chiuse), accendere radio o TV come “rumore bianco”, offrire un rifugio confortevole e non forzare l’animale a uscire o a calmarsi.

 

Non esistono cibi vietati in assoluto durante l’allattamento, salvo casi specifici di allergie o intolleranze diagnosticate nel bambino. È consigliabile seguire una dieta equilibrata, varia e ricca di nutrienti. Spezie, cibi piccanti o legumi non devono essere eliminati preventivamente: è il bambino, eventualmente, a mostrare segni di sensibilità. L’alcol dovrebbe essere evitato.

Le difese immunitarie rappresentano il sistema di protezione dell’organismo contro agenti esterni come virus, batteri, funghi e parassiti.

Il sistema immunitario è costituito da una rete complessa di cellule, tessuti e organi che lavorano insieme per riconoscere ed eliminare le minacce.

I disturbi intestinali comprendono un insieme di sintomi legati al malfunzionamento dell’intestino, come gonfiore, crampi, stipsi, diarrea, meteorismo e irregolarità dell’alvo. Possono essere funzionali (senza una causa organica) o organici (causati da patologie identificabili).

 

È una condizione di stanchezza intensa e diffusa causata dall’eccessiva esposizione al calore. Di per sé non è grave, ma può peggiorare fino al colpo di calore se non si agisce in tempo.

Il valore SPF, acronimo di "Sun Protection Factor" (Fattore di Protezione Solare), indica il livello di protezione che un prodotto solare offre contro i raggi ultravioletti di tipo B (UVB), responsabili delle scottature e di danni alla pelle. Questo numero rappresenta il rapporto tra la dose di radiazione UV necessaria a provocare un eritema sulla pelle protetta con il prodotto solare e la dose necessaria a provocarlo sulla pelle non protetta.

È fondamentale scegliere un SPF adeguato al proprio fototipo e alle condizioni di esposizione al sole.

Gli alginati sono derivati naturali delle alghe brune.

A contatto con i succhi gastrici formano una sorta di “zattera” gelatinosa che galleggia sullo stomaco e impedisce la risalita degli acidi nell’esofago.

Agiscono localmente e non vengono assorbiti.

 

Le calze a compressione sono dispositivi elastici studiati per esercitare una pressione graduata sugli arti inferiori, con il massimo della compressione alla caviglia e una graduale diminuzione verso l’alto.

Questa pressione favorisce il ritorno venoso e aiuta a prevenire o trattare problem circolatori come vene varicose, gonfiore e trombosi.

La ritenzione idrica è l’accumulo anomalo di liquidi negli spazi interstiziali del corpo.

I sintomi più comuni includono gonfiore localizzato (soprattutto a gambe, caviglie, addome e mani), sensazione di pesantezza, pelle meno tonica, e aumento di peso non giustificato.

È una caduta della pressione nei primi 1–3 minuti dopo essersi alzati in piedi.

Tipica negli anziani, dopo malattie acute, con disidratazione o farmaci che dilatano i vasi. Segnali: capogiro alzandosi, visione offuscata, rischio di cadute.

In questi casi aiutano idratazione, alzarsi lentamente, calze a compressione e revisione dei farmaci con il medico.

Le cause frequenti includono:

· disidratazione (poche bevande, diarrea, vomito);

· perdita di sangue;

· caldo eccessivo;

·  pasti abbondanti (ipotensione post-prandiale);

· carenza di sali (sodio, potassio);

· farmaci (diuretici, antipertensivi, alcuni antidepressivi/ansiolitici, nitrati);

· condizioni endocrine (ipotiroidismo, insufficienza surrenalica)

· aritmie o valvulopatie e gravidanza. 

In genere i primi effetti, come la riduzione del gonfiore e un aumento della diuresi, si avvertono già nei primi giorni di assunzione.

Per benefici più stabili, si consiglia un uso costante per almeno 2-4 settimane.

Sì.

Le variazioni del ritmo sonno-veglia influenzano l’attività cerebrale e la circolazione, e possono favorire il mal di testa. 

Dormire poco causa affaticamento e stress, ma anche il sonno eccessivo può alterare la pressione intracranica e provocare dolore al risveglio. È importante mantenere abitudini regolari, dormendo circa 7-8 ore per notte e cercando di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora.

Puoi trovarli sia nelle nostre sedi fisiche, sia qui online nella sezione "Travel Size".

L’uso dei drenanti in gravidanza è generalmente sconsigliato, a meno che non sia indicato dal medico. 

L'utilizzo in gravidanza non è sicuro per varie ragioni:

  • alcune erbe non sono sicure: molte piante hanno effetti farmacologici non testati in gravidanza e possono essere uterotoniche (stimolare le contrazioni);
  • disidratazione o squilibri elettrolitici: un’eccessiva diuresi può alterare l’equilibrio di sodio, potassio, ecc;
  • stimolazione metabolica o epatica: in gravidanza il fegato è già sotto carico, quindi drenanti epatici possono non essere indicati.

Solo su prescrizione medica, è possibile utilizzare drenanti se:

  • c’è un edema importante da gestire,
  • si usano prodotti sicuri e controllati (es. integratori studiati per la gravidanza),
  • si esclude qualsiasi principio attivo a rischio.

L’uso continuativo non è necessario.

È più utile assumerli in cicli, soprattutto nei periodi in cui il corpo tende a trattenere più liquidi: primavera, estate, dopo lunghi viaggi, o in fasi ormonalmente sensibili (es. premestruo).

Sì! Anche quando il cielo è nuvoloso, i raggi UV passano comunque e possono danneggiare la pelle.

Sì. 

I linfonodi del collo si gonfiano quando il sistema immunitario reagisce a un’infezione. Di solito regrediscono quando l’infezione si risolve.

Se rimangono gonfi o doloranti a lungo, è bene fare un controllo.

Sì, è molto comune.

Dopo un’infezione respiratoria, la mucosa bronchiale resta irritata per alcuni giorni, provocando una tosse residua che può durare anche due o tre settimane.

Finché la tosse tende a migliorare progressivamente e non è accompagnata da febbre o difficoltà respiratorie, non è preoccupante. Può essere utile bere molto, umidificare gli ambienti e utilizzare sciroppi lenitivi per favorire la guarigione.

Sì, soprattutto nei primi mesi e durante i cosiddetti “scatti di crescita” (growth spurt), il bambino può chiedere il seno molto frequentemente per stimolare un aumento della produzione. Questo comportamento è fisiologico e non indica necessariamente una carenza di latte.

Sì, è del tutto normale. Ogni organismo ha tempi e reazioni differenti.

Nei primi giorni di dieta o cambiamenti nello stile di vita, il corpo potrebbe trattenere liquidi o adattarsi al nuovo regime. La perdita di peso può essere lenta, soprattutto se si desidera un risultato sano e duraturo. L’importante è non scoraggiarsi e continuare con costanza: spesso i primi segnali positivi si vedono prima nella forma del corpo e nel benessere generale, piuttosto che sulla bilancia.

Sì, esiste una caduta stagionale fisiologica dovuta al ciclo del capello e a fattori ormonali legati alla luce solare.

In questi periodi si nota spesso una caduta più intensa, ma nella maggior parte dei casi è transitoria e si risolve spontaneamente.

Un lieve fastidio iniziale è comune, soprattutto nei primi giorni, ma un dolore intenso o persistente non è normale.
Può indicare problemi come un attacco scorretto del bambino al seno, ragadi, ingorgo mammario o, più raramente, infezioni come la mastite. In questi casi è importante consultare una consulente per l’allattamento (IBCLC) o un operatore sanitario.

Sì. La sospensione brusca può causare un effetto rebound, con aumento improvviso della pressione, che può essere pericoloso.
Le modifiche terapeutiche devono sempre essere fatte su indicazione medica.

Sì, si parla di reflusso “silente”. Può manifestarsi con tosse, irritazioni della gola, difficoltà vocali o sensazione di muco persistente.

 

Alcuni rimedi a base di malva, aloe, camomilla o liquirizia possono dare sollievo grazie alle loro proprietà lenitive.

Non sostituiscono le terapie mediche e vanno evitati ingredienti non adatti a specifiche condizioni (es. la liquirizia nei soggetti ipertesi).

 

Non sempre.

La febbre è un meccanismo di difesa e, se moderata (<38–38,5 °C) e ben tollerata, non necessita di trattamento farmacologico. È indicato intervenire se provoca malessere significativo, supera 38–38,5 °C, o in pazienti con malattie cardiache, polmonari o neurologiche.

Sì.

Alternare prodotti con meccanismi d’azione differenti (es. antifungini e cheratolitici) aiuta a prevenire l’assuefazione cutanea e mantiene l’equilibrio microbiotico del cuoio capelluto.

Una combinazione di trattamento intensivo e mantenimento cosmetico è spesso la strategia più efficace.

Assolutamente sì.

L'efficacia di un drenante può essere potenziata se abbinata a una dieta bilanciata, attività fisica regolare, riduzione del sale e consumo di frutta e verdura ricca d’acqua.

Anche la regolarità intestinale gioca un ruolo importante.

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No. 

Coprirsi eccessivamente può aumentare la temperatura corporea e il disagio. 

È meglio indossare abiti leggeri e mantenere l’ambiente a temperatura moderata (20–22 °C). Coperte leggere possono essere usate se si hanno brividi, ma vanno rimosse quando la sensazione di freddo passa.

Sì, in molti casi.

La desensibilizzazione prevede l’esposizione graduale a registrazioni di rumori forti a volume molto basso, aumentando lentamente l’intensità. Va fatta con metodo e spesso con un educatore esperto.

 

No.

Ignorare non aiuta. È preferibile mantenere un atteggiamento calmo, offrire conforto senza esagerare e non punire mai il comportamento di paura.

 

Meglio evitarlo. La presenza del proprietario è rassicurante e riduce stress e comportamenti di panico.

 

Sì. 

Le lozioni antiforfora contengono spesso piroctone olamina, acido salicilico o derivati solforati in concentrazioni mirate. L’applicazione a cute asciutta potenzia l’efficacia del trattamento shampoo, soprattutto nei casi di forfora grassa o persistente.

In alcune persone sì: il cioccolato può rilassare il cardias e facilitare la risalita degli acidi.

Non tutti però ne sono sensibili allo stesso modo.

La febbre aumenta il metabolismo basale (fino al 10–12% per ogni grado sopra i 37 °C), consumando più energia.

Questo supporta alcune funzioni immunitarie, ma non significa che acceleri sempre la guarigione. 

Un eccessivo aumento può indebolire l’organismo se non supportato da adeguata idratazione e nutrizione.

, frutta e verdura colorata (ricca di vitamine e antiossidanti), yogurt con fermenti vivi, pesce azzurro, uova e legumi sono ottimi alleati per rinforzare le difese in età pediatrica.

, il sistema immunitario può variare in base al sesso, anche per via delle differenze ormonali.

Le donne, ad esempio, tendono ad avere una risposta immunitaria più attiva, ma anche più soggetta a malattie autoimmuni.

Sì.

Si distingue tra:

  • Bruxismo notturno (più comune e involontario durante il sonno)
  • Bruxismo diurno (stringere i denti consapevolmente o per tensione durante il giorno).

Sì, alcuni drenanti contengono attivi come centella asiatica, mirtillo, vite rossa o rusco, che oltre ad avere un’azione drenante, favoriscono il tono venoso e la funzionalità del microcircolo, ideali per gambe stanche o gonfie

In ambito dermatologico è possibile eseguire una tricoscopia o un’analisi del cuoio capelluto per valutare secrezione sebacea, stato infiammatorio e presenza di Malassezia.

In farmacia si possono effettuare test non invasivi con microcamera per determinare il tipo di forfora e consigliare il trattamento adeguato.

Sì, molti marchi propongono set completi con shampoo, crema, detergente, tutti in formato mini. Alcuni contengono anche bustine monodose.

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Le intolleranze non causano direttamente reflusso, ma alcuni alimenti mal tollerati possono aumentare gonfiore e pressione addominale, contribuendo alla risalita del contenuto gastrico.

Sì, i più comuni sono:

  • feromoni sintetici (spray, diffusori, collari),
  • integratori naturali a base di triptofano, teanina, valeriana o melissa,
  • alimenti con formulazioni calmanti,
  • cappotti o fasce calmanti che esercitano pressione rassicurante.

Chiedere sempre consiglio al veterinario o al farmacista.

 

Sì, molti integratori per la perdita di peso si basano su ingredienti di origine naturale come tè verde, garcinia cambogia, caffè verde, guaranà, arancia amara e altri estratt vegetali. Queste sostanze possono contribuire a stimolare il metabolismo, ridurre l’assorbimento dei grassi o controllare l’appetito.

Tuttavia, anche se naturali, non sono privi di effetti. Vanno scelti con attenzione e utilizzati sotto consiglio del farmacista, evitando il fai-da-te o l’uso prolungato senza controllo.

Sì.

Oltre ai farmaci antipiretici, possono essere utili:

  • Soluzioni reidratanti orali o integratori di sali minerali per compensare la perdita di liquidi e prevenire la disidratazione.
  • Termometri digitali affidabili per monitorare con precisione l’andamento della temperatura.
  • Impacchi freschi o dispositivi rinfrescanti da applicare sulla fronte per aumentare il comfort (senza raffreddare eccessivamente il corpo).
  • Integratori di vitamine e minerali (ad esempio vitamina C e zinco) possono supportare le difese immunitarie, pur non avendo effetto diretto sulla febbre.

Tutti questi prodotti possono essere consigliati e personalizzati dal farmacista in base all’età, alle condizioni cliniche e alla causa sospetta della febbre.

Sì:

  • Evitare caffeina, alcol e fumo la sera
  • Applicare impacchi caldi sui muscoli della mascella
  • Fare esercizi di rilassamento mandibolare
  • Gestire lo stress con tecniche di respirazione o meditazione
  • Mantenere una buona postura

Sì, alcune piante officinali e integratori possono aiutare nei casi di ansia lieve:

  • Passiflora
  • Valeriana
  • Escolzia
  • Melissa
  • Magnesio
  • Vitamina B6.

È sempre bene chiedere consiglio al farmacista o medico prima di assumerli.

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Sì. Esistono probiotici specifici per la flora vaginale, estratti vegetali (come tea tree oil, calendula, mirtillo rosso) e integratori con acido ialuronico e vitamine per il benessere della mucosa vaginale. Il farmacista può aiutare a scegliere i più adatti.

Gli shampoo da soli non bloccano la caduta, ma possono aiutare a rinforzare i capelli e stimolare il microcircolo.

Formulazioni con caffeina, peptidi, vitamine e sostanze seboregolatrici contribuiscono a migliorare il cuoio capelluto e potenziano l’azione di altri trattamenti.

Sì esistono trattamenti estetici efficaci contro la cellulite, e negli ultimi anni la tecnologia ha fatto grandi passi avanti. Non fanno miracoli da soli, ma abbinati a uno stile di vita sano possono migliorare visibilmente l’aspetto della pelle.

Sì.

Il più noto è il minoxidil, un farmaco vasodilatatore che stimola la fase di crescita del capello. È disponibile in soluzione o schiuma e può essere consigliato dal medico o dal farmacista.

Altri topici contengono peptidi, caffeina, serenoa repens, melatonina e sostanze nutrienti, utili come coadiuvanti.

Sì, l’aerosol può essere molto utile, soprattutto in presenza di tosse grassa o congestione delle vie respiratorie.

Le soluzioni saline o termali aiutano a fluidificare il muco, mentre i farmaci prescritti dal medico (bronco-dilatatori o cortisonici) possono ridurre l’infiammazione. È importante seguire le indicazioni del farmacista o del medico per scegliere la soluzione più adatta al tipo di tosse.

No.

Possono contenere sostanze diverse (es. idrossidi di magnesio o alluminio, calcio carbonato) e avere durate d’azione differenti.

Alcuni agiscono più rapidamente, altri offrono una protezione più prolungata.

 

No, gli antibiotici non sono efficaci contro il raffreddore perché si tratta di un’infezione virale, non batterica. 

L’uso improprio di antibiotici può causare resistenza batterica, rendendo inefficaci questi farmaci quando servono davvero. 

Il trattamento del raffreddore si basa su rimedi sintomatici: spray nasali, soluzioni saline, prodotti balsamici o antinfiammatori da banco.

Solo se il raffreddore evolve in una sovrainfezione batterica (ad esempio sinusite o otite), il medico può prescrivere un antibiotico mirato.

No. 

Gli antibiotici sono efficaci solo contro i batteri e non hanno alcun effetto sui virus, che sono la causa più frequente del mal di gola.

L’uso scorretto di antibiotici può portare a resistenze batteriche e ridurne l’efficacia futura. Devono essere assunti solo dopo prescrizione medica e, se indicati, vanno completati secondo il dosaggio prescritto.

Gli integratori non sono una “cura miracolosa”, ma possono essere molto utili se la caduta è favorita da carenze o da stress ossidativo.

Prodotti con biotina, zinco, ferro, vitamina D, aminoacidi solforati (cistina, metionina) e antiossidanti contribuiscono alla salute del capello e del cuoio capelluto.

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Gli integratori possono rappresentare un valido supporto all'interno di un programma dimagrante, ma non sono una soluzione miracolosa. La loro efficacia dipende da molti fattori, tra cui lo stile di vita, l’alimentazione e l’attività fisica.

Esistono prodotti che aiutano a controllare l’appetito, a stimolare il metabolismo o a ridurre l’assorbimento di grassi e zuccheri.

Tuttavia, è importante utilizzarli correttamente, seguendo le indicazioni riportate e il consiglio del farmacista o del medico, per evitare inutili rischi o effetti collaterali.

Se utilizzati in modo corretto e sotto consiglio di un professionista, gli integratori possono essere utili nei periodi di maggiore esposizione a virus, durante i cambi di stagione o in presenza di carenze nutrizionali.

No.

Gli integratori non sostituiscono i farmaci nei disturbi d’ansia gravi, ma possono essere un utile supporto in percorsi psicoterapeutici o come prevenzione in situazioni stressanti, previo consiglio medico.

No. 

  • Gli shampoo medicati contengono principi attivi farmacologici (es. ketoconazolo 2%, solfuro di selenio 1%) e sono indicati nei casi persistenti o recidivanti.
  • Gli shampoo cosmetici svolgono un’azione di mantenimento e prevenzione, grazie a ingredienti lenitivi e riequilibranti del microbiota.

Sì, se utilizzati correttamente e per periodi brevi (massimo 5-7 giorni).

L’uso prolungato può irritare la mucosa nasale e causare un effetto “rebound”, cioè peggiorare la congestione quando si interrompe il trattamento. In caso di raffreddori frequenti, è preferibile usare soluzioni saline o prodotti naturali che idratano e puliscono il naso senza rischio di dipendenza.

Sì. Anche se meno frequenti, gli uomini possono sviluppare balanite, bruciore, prurito o secrezioni.
Possono anche essere portatori asintomatici e trasmettere infezioni alla partner.

 

Sì, anche gli uomini possono avere la cellulite, ma è molto più raro rispetto alle donne.
Può accadere quando ci sono:

  • problemi ormonali (bassi livelli di testosterone o alti livelli di estrogeni);
  • se si è in forte sovrappeso
  • se si ha una vita molto sedentaria
  • se ci sono fattori genetici o problemi circolatori.

In quei rari casi, si presenta soprattutto su addome e fianchi.

Sì, è frequente tra i 3 e i 12 anni.

Spesso è transitorio e legato alla crescita dei denti e alle fasi di sviluppo del sistema nervoso. Se persiste o causa danni dentali, va valutato dal dentista.

Sì. 

I bambini, soprattutto sotto i 5 anni, possono sviluppare febbri elevate (>39 °C) anche in risposta a infezioni virali comuni. 

Tuttavia, vanno monitorati attentamente: se compaiono difficoltà respiratorie, sonnolenza marcata, rifiuto di bere, pianto inconsolabile o convulsioni, serve valutazione medica urgente.

Sì.

Nei lattanti è molto frequente perché la valvola esofagea è ancora immatura.

Di solito migliora spontaneamente con la crescita.

Nei bambini più grandi occorre valutare sintomi ricorrenti con il pediatra.

Sì, i bambini sono più soggetti ai raffreddori perché il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo e frequentano ambienti scolastici dove i virus circolano facilmente. 

È importante insegnare loro corrette abitudini igieniche, come lavarsi le mani e non portarsi le dita alla bocca o al naso. In caso di congestione, spray o soluzioni saline pediatriche aiutano a liberare le vie respiratorie in modo delicato e sicuro.

Sono spesso più sensibili perché non hanno ancora esperienza del mondo. L'esposizione controllata a vari suoni durante la fase di socializzazione può ridurre la paura in età adulta.

 

I drenanti non favoriscono direttamente il dimagrimento inteso come perdita di massa grassa, ma contribuiscono alla riduzione del peso corporeo causato da ristagno di liquidi. L’effetto principale è una sensazione di leggerezza e minore gonfiore.

In soggetti sani e con un uso corretto, i drenanti sono ben tollerati.

Tuttavia, un aumento della minzione è normale.

In rari casi si possono verificare lievi disturbi digestivi o crampi, specie se non si assume abbastanza liquido.

Alcuni ingredienti vegetali possono influire sul metabolismo epatico o sull’assorbimento intestinale, quindi è buona norma consultare il medico o il farmacista se si assumono contraccettivi ormonali.

Molti drenanti naturali sono disponibili in versioni vegane, senza zuccheri aggiunti, senza glutine o additivi.

È importante leggere attentamente l’etichetta per verificare la compatibilità con le proprie esigenze alimentari.

Sì. In alcuni casi i sintomi possono essere causati da MST come clamidia, gonorrea, herpes genitale o tricomoniasi. In presenza di secrezioni anomale, dolore, lesioni o prurito persistente, è essenziale rivolgersi a un medico.

Molti animali mostrano miglioramenti: i feromoni imitano segnali naturali che trasmettono calma e sicurezza. L’efficacia dipende però dal singolo soggetto e dalla costanza d’uso.

 

Sì.

Possono scappare bruscamente, arrampicarsi o saltare da superfici alte, rischiando cadute o urti.

Offrire nascondigli sicuri e non afferrarli bruscamente è importante.

 

I drenanti non agiscono direttamente sulla massa grassa, ma favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso, contribuendo a ridurre il gonfiore e la sensazione di pesantezza, soprattutto nelle gambe e nell’addome.

Possono quindi essere utili in caso di ritenzione idrica, ma non vanno confusi con veri e propri prodotti dimagranti. Un drenante può dare una sensazione di leggerezza e una perdita di peso iniziale (dovuta alla perdita di liquidi), ma deve sempre essere affiancato da una dieta equilibrata e idratazione adeguata.

Alcuni prodotti possono avere effetti collaterali, soprattutto se assunti in modo scorretto o in dosi superiori al necessario. Gli effetti possono includere nervosismo, insonnia, disturbi gastrointestinali o interazioni con farmaci. Per questo è importante leggere attentamente le etichette, non superare le dosi consigliate e chiedere consiglio al farmacista prima dell’acquisto, soprattutto in presenza di condizioni cliniche particolari.

No. La scadenza è identica a quella dei prodotti classici. Tuttavia, una volta aperti, è sempre bene rispettare il PAO (es. 6 mesi, 12 mesi).

Sì. 

Miele, propoli, timo, malva e liquirizia sono tra i rimedi naturali più efficaci. Il miele, in particolare, ha proprietà lenitive e antibatteriche, e può essere assunto puro o in tisana. Gli infusi di piante balsamiche aiutano a calmare la tosse e a fluidificare il muco. Anche gli oli essenziali di eucalipto o menta, diffusi nell’ambiente o inalati, favoriscono la respirazione libera e fresca.

, se l’esposizione è frequente o molto intensa può causare stress cronico, disturbi del comportamento, aumento del ritmo cardiaco e, raramente, danni all’udito.

 

In alcuni animali sì: ansia anticipatoria, iper-vigilanza, rifiuto di uscire, aggressività indotta dalla paura.

Nei casi persistenti è utile una valutazione comportamentale veterinaria.

 

Sì. Come tutti i cosmetici, hanno una data di scadenza vera e propria oppure il simbolo del PAO (Period After Opening), indicato con un barattolino aperto e un numero, tipo: 12M = usare entro 12 mesi dall’apertura.

La protezione solare potrebbe non funzionare più correttamente se scaduta, ovvero il suo SPF non è più garantito.
Gli ingredienti potrebbero alterarsi, degradarsi o diventare irritanti (soprattutto con il calore).

Si rischiano scottature, eritemi, e danni a lungo termine pensando di essere protetti.

I solari non sono tutti uguali e scegliere quello giusto in base al proprio tipo di pelle può fare una grande differenza sia in termini di protezione che di comfort nell’uso quotidiano.

  • Pelle secca, crema o latte;
  • pelle grassa formule oil-free, non comedogeniche, con effetto mat;
  • pelle sensibile crema delicata o fluido dermatologicamente testato.
  • Per i bambini solari specifici pediatrici, con SPF alto (minimo 50), filtri fisici preferibilmente.

Sì, l’efficacia SPF è la stessa. Sono ideali per chi vuole portare con sé una piccola quantità in borsa, zaino o tasca senza rinunciare alla protezione.

No. Dipende dal tipo di alopecia. 
  • Nel caso di alopecia androgenetica maschile, il medico può prescrivere finasteride o altre terapie sistemiche.
  • Nelle donne si utilizzano strategie diverse, talvolta legate alla regolazione ormonale. Queste terapie devono sempre essere prescritte e monitorate da uno specialista.

Il costo per ml può essere leggermente più alto, ma si risparmia sul lungo periodo se serve poco prodotto o si viaggia spesso. Ottimi anche per provare prima di acquistare il formato grande.

Sì, hanno la stessa formulazione e la stessa efficacia. Cambia solo la quantità di prodotto contenuto nel packaging.

Non è pericoloso per la vita, ma può danneggiare seriamente i denti, provocare dolori cronici alla mandibola, cefalee e problemi articolari temporo-mandibolari (ATM).

Assolutamente sì.

Lo stress emotivo e l’ansia sono tra i fattori più comuni che innescano o peggiorano il bruxismo, soprattutto notturno.

Nei bambini sì, spesso migliora spontaneamente con la crescita. Negli adulti tende a persistere se non si agisce sulle cause (stress, malocclusioni) e se non si proteggono i denti.

Assolutamente sì: il fumo irrita la mucosa, prolunga la guarigione e aumenta il rischio di infezioni e complicanze.

Sì, nella maggior parte dei casi la produzione di latte materno è perfettamente calibrata sui bisogni del bambino: più il bambino poppa, più la produzione aumenta grazie al meccanismo domanda-offerta. Nei primi giorni dopo il parto, il colostro (un latte più denso e ricco di anticorpi) è presente in piccole quantità ma altamente nutriente. Se il bambino si attacca frequentemente e ha un buon aumento di peso, non c’è motivo di temere che il latte sia insufficiente.

No.

Lavare spesso i capelli non li fa cadere di più. I capelli che si vedono nel lavandino erano già in fase di caduta naturale.

Anzi, un cuoio capelluto pulito è fondamentale per mantenere in salute i follicoli. L’importante è usare shampoo delicati, adatti al proprio tipo di cute.

Puoi trovare qui shampoo delicati per i capelli!

Sì, se causato da virus o batteri può trasmettersi tramite goccioline respiratorie (colpi di tosse, starnuti) o contatto diretto con mani e oggetti contaminati.

Una buona igiene delle mani e l’uso di mascherine in caso di tosse o raffreddore possono ridurre il rischio di contagio.

Sì. 

Allergie respiratorie possono causare gola secca, prurito e tosse stizzosa. In questo caso non c’è febbre e il disturbo tende a ripresentarsi in determinati periodi o ambienti.

Sì, anche i bambini possono soffrirne, spesso per stanchezza, stress scolastico o disidratazione.

Tuttavia, nei più piccoli è importante non trascurare il sintomo, soprattutto se è intenso, ricorrente o accompagnato da febbre, vomito o disturbi visivi. In questi casi va consultato il pediatra.

Per prevenire, assicurarsi che il bambino dorma a sufficienza, beva regolarmente e limiti l’uso di dispositivi elettronici.

Sì. 

Difetti visivi non corretti, come miopia o astigmatismo, o un uso prolungato di computer e smartphone possono provocare affaticamento oculare, con conseguente mal di testa. In questi casi il dolore si manifesta di solito dopo diverse ore di sforzo visivo e si localizza attorno agli occhi o alla fronte. 

Una visita oculistica e l’uso di lenti adeguate possono risolvere il problema.

È utile anche fare pause regolari quando si lavora al computer (la “regola del 20-20-20”: ogni 20 minuti, guardare per 20 secondi un punto a 20 piedi, circa 6 metri, di distanza).

Sì.

Le contratture dei muscoli del collo e delle spalle possono irradiarsi verso la testa, provocando la cosiddetta cefalea cervicogenica. 

Si manifesta spesso con dolore alla nuca e rigidità del collo. In questi casi possono essere utili massaggi decontratturanti, esercizi di stretching e applicazioni di calore. Il farmacista può consigliare anche pomate o cerotti riscaldanti a base di sostanze lenitive.

Generalmente no, ma in alcuni casi può indicare un disturbo più serio.

È importante rivolgersi subito al medico se il dolore è improvviso e molto intenso, se compare dopo un trauma, se è accompagnato da febbre alta, disturbi visivi, difficoltà a parlare o perdita di equilibrio.

Anche un mal di testa cronico o quotidiano merita una valutazione approfondita per escludere cause secondarie.

Pasti consumati in fretta, saltare la colazione o non bere abbastanza acqua possono contribuire a uno stato di irritabilità o malessere.

Una buona alimentazione, quindi, non è una cura a sé stante, ma può essere un valido sostegno nella gestione dell’ansia, soprattutto se affiancata ad altre buone abitudini come il movimento fisico, il riposo e la cura del proprio equilibrio emotivo.

Sebbene nella maggior parte dei casi sia benigno, il raffreddore può talvolta evolvere in sinusite, otite o bronchite, soprattutto nei bambini o in chi soffre di allergie o rinite cronica. 

Se i sintomi persistono per più di dieci giorni, se compare febbre alta o dolore al volto, è bene consultare il medico.

Una corretta igiene nasale e un trattamento tempestivo aiutano a prevenire queste complicazioni.

Nella grande maggioranza dei casi è fastidioso ma non pericoloso.

Se però diventa cronico può portare a infiammazione esofagea (esofagite). Per questo è importante non trascurare sintomi persistenti.

 

Sì. 

L’acido che risale dallo stomaco può irritare la faringe causando dolore, tosse secca e sensazione di nodo in gola. In questi casi può essere utile un trattamento specifico per il reflusso.

Sì.

Quando gli acidi risalgono, possono irritare gola e laringe, causando tosse secca, voce rauca o sensazione di “nodo” in gola.

Questi sintomi sono comuni nel reflusso laringofaringeo.

 

La ritenzione idrica è una delle concause della cellulite.

Riducendo l’eccesso di liquidi e migliorando il microcircolo, i drenanti possono contribuire a migliorare l’aspetto della pelle a buccia d’arancia, soprattutto se associati a uno stile di vita sano.

È consigliabile consultare un professionista se:

  • i sintomi durano da più settimane,
  • il bruciore è molto intenso,
  • compaiono difficoltà a deglutire, perdita di peso o anemia,
  • i farmaci da banco non offrono beneficio.

 

Rinite allergica, congiuntivite allergica, orticaria e pruriti cutanei, punture di insetti,asma allergica, mal d'auto e nausea, reflusso, insonnia lieve

Bere piccoli sorsi d’acqua può diluire momentaneamente l’acidità.

Alcune tisane lenitive possono dare sollievo, purché non contengano ingredienti irritanti (es. menta, che può favorire il reflusso in alcuni soggetti).

 

Aiuta se usata correttamente: temperatura non sotto i 25°C, niente getti d’aria diretti, evitare sbalzi termici. Un uso scorretto può peggiorare la situazione.

No, la cellulite non colpisce solo le persone in sovrappeso. Può comparire anche su persone magre o normopeso, la cellulite non dipende solo dalla quantità di grasso corporeo.

No, eliminarla del tutto è molto difficile ma si può migliorare tantissimo.

Per ridurla visibilmente e tenerla sotto controllo nel tempo basterà adottare un approccio combinato:

  • Alimentazione sana (pochi zuccheri, poco sale, tante fibre e acqua)
  • Attività fisica regolare (squat, camminate, esercizi per tonificare le gambe e migliorare la circolazione)
  • Massaggi drenanti o trattamenti estetici mirati
  • Cosmetici anticellulite 
  • Idratazione costante

No.

Sebbene spesso sia dovuta a infezioni, può anche derivare da cause non infettive come malattie autoimmuni, colpi di calore, disfunzioni endocrine (ad esempio tireotossicosi) o reazioni a farmaci (febbre da farmaco).

Sì. 

Alcuni bambini tra 6 mesi e 5 anni possono avere convulsioni febbrili quando la temperatura sale rapidamente.

Nella maggior parte dei casi sono eventi benigni e autolimitanti, ma il bambino deve essere valutato dal medico per escludere altre cause.

Più che una patologia autonoma, la forfora è un segno clinico di disfunzione del cuoio capelluto, spesso correlato a seborrea, infiammazione cronica lieve o dermatite seborroica.

Va quindi interpretata come manifestazione di uno squilibrio cutaneo multifattoriale.

Sì.

In alcuni casi può rappresentare la manifestazione iniziale o attenuata di psoriasi del cuoio capelluto, eczema seborroico, dermatite atopica o lupus cutaneo. Se le scaglie sono spesse, aderenti o associate ad arrossamento marcato, è necessario il consulto dermatologico.

Sì.

Lo stress psicofisico influisce sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, aumentando la produzione di sebo e citochine pro-infiammatorie. Ciò altera la barriera epidermica e favorisce la proliferazione di Malassezia, con conseguente peggioramento della desquamazione.

No, la protezione solare non impedisce l’abbronzatura ma la rende più lenta, uniforme e sicura.
La protezione solare filtra i raggi UV, soprattutto i UVB (quelli delle scottature) e in parte gli UVA (quelli che invecchiano la pelle).

Ma non li blocca al 100%. Anche con un SPF 50, una piccola percentuale di raggi UV raggiunge comunque la pelle, abbastanza da stimolare la produzione di melanina, cioè il pigmento che fa abbronzare.

.

Le allergie respiratorie, come la rinite allergica, possono causare tosse secca persistente dovuta all’irritazione delle vie aeree.

In questo caso, la tosse si accompagna spesso a starnuti, naso che cola e prurito agli occhi. Il trattamento prevede l’identificazione dell’allergene e, se necessario, l’uso di antistaminici o spray nasali antinfiammatori. Il farmacista può consigliare prodotti specifici per il sollievo dei sintomi.

La vitamina C non previene direttamente il raffreddore, ma contribuisce al buon funzionamento del sistema immunitario. 

Assunta regolarmente, può aiutare a ridurre la durata e l’intensità dei sintomi. 

È presente in agrumi, kiwi, frutti di bosco e verdure fresche, ma può essere integrata anche tramite prodotti specifici. Per un effetto sinergico, molti integratori associano vitamina C a zinco e vitamina D, nutrienti fondamentali per la difesa dell’organismo.

, la vitamina D è essenziale per la modulazione della risposta immunitaria. In particolare, favorisce l’attivazione delle cellule immunitarie e può contribuire alla prevenzione di infezioni respiratorie, soprattutto in inverno.

Sì.

Negli sport di resistenza (running, ciclismo, triathlon) migliorano il ritorno venoso e riducono le micro-vibrazioni muscolari, che causano affaticamento.

Studi mostrano benefici nel recupero post-allenamento, con riduzione del dolore muscolare.

Sì, anzi sono spesso consigliate per prevenire gonfiore e vene varicose dovute ai cambiamenti ormonali e alla pressione dell’utero sulle vene pelviche. In gravidanza si prediligono compressioni leggere o moderate, sempre su consiglio medico.

Alcuni estratti vegetali hanno proprietà stimolanti o antiossidanti, come il rosmarino, la serenoa repens e l’ortica.

Non sostituiscono i farmaci nelle alopecie più serie, ma possono rappresentare un buon complemento, soprattutto nei casi lievi o come prevenzione.

La maggior parte è innocua, ma alcune possono rappresentare segnali di patologie più serie, come i melanomi. 

È importante monitorare le macchie sospette: quelle che cambiano colore, forma, dimensione o che sanguinano meritano un controllo dermatologico tempestivo.

Alcune, come le iperpigmentazioni post-infiammatorie da acne, possono attenuarsi col tempo.

Tuttavia, la maggior parte tende a rimanere stabile o peggiorare con l’esposizione solare se non trattata correttamente.

No, esistono diversi tipi:

 

  • lentigo solari
  • melasma o cloasma
  • efelidi (lentiggini)
  • iperpigmentazioni post-infiammatorie (ad esempio dopo brufoli o ferite), e macchie senili. Ogni tipologia ha caratteristiche e trattamenti specifici.

No.

Molti ingredienti sicuri per le persone possono essere tossici per gli animali. Meglio usare solo prodotti specifici per uso veterinario.

 

Sì.

o stress è una delle principali cause del mal di testa tensivo. Quando siamo tesi, i muscoli del collo e delle spalle tendono a contrarsi, riducendo l’afflusso di sangue e generando dolore. Inoltre, lo stress cronico altera l’equilibrio ormonale e il ritmo del sonno, aggravando la predisposizione alla cefalea.

Tecniche di rilassamento come yoga, respirazione profonda o brevi pause rigenerative durante la giornata possono essere molto utili nella prevenzione.

Sì.

Lo stress psico-fisico altera l’equilibrio ormonale e aumenta i radicali liberi, favorendo l’effluvio telogen.

Anche eventi acuti (interventi chirurgici, malattie, febbre alta) possono scatenare cadute abbondanti a distanza di settimane. In questi casi la caduta è spesso temporanea e reversibile.

Sì.

Lo stress può influenzare la motilità gastrointestinale e aumentare la percezione del fastidio. Non è la causa diretta del reflusso, ma può contribuire a peggiorarne l’intensità.

 

Sì, in molte persone alcuni alimenti possono fungere da “trigger”.

Oltre a cioccolato, vino rosso e formaggi stagionati, anche glutammato monosodico, caffeina e dolcificanti artificiali possono avere un ruolo. 

È consigliabile preferire un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali, evitando pasti troppo pesanti e bevendo a sufficienza durante la giornata.

Un’alimentazione ricca di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, betacarotene, polifenoli) contribuisce a proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi, riducendo il rischio di iperpigmentazioni.

Al contrario, carenze nutrizionali e abuso di alcol possono peggiorare la salute cutanea.

Sì.

Una dieta ricca di zuccheri, caffeina e alcol può accentuare i sintomi ansiosi. Al contrario, alimenti ricchi di triptofano, omega-3 e magnesio favoriscono il benessere mentale. Anche l’idratazione è fondamentale.

Ciò che mangiamo può influenzare direttamente il nostro umore, i livelli di stress e i sintomi ansiosi, anche in modo significativo.

Il tratto intestinale ospita miliardi di batteri (microbiota) che svolgono un ruolo importante nella produzione di neurotrasmettitori come la serotonina, una sostanza chimica fondamentale per regolare l’umore. Se la nostra alimentazione è povera, infiammatoria o sbilanciata, il microbiota intestinale può alterarsi, con ripercussioni sul benessere psicologico.

Al contrario, una dieta equilibrata può favorire l’equilibrio di questi batteri, contribuendo a una maggiore stabilità emotiva.

Consumare cibi troppo ricchi di zuccheri raffinati, alimenti ultra-processati, caffeina in eccesso o alcol può aumentare i sintomi dell’ansia.

Questi alimenti tendono a causare sbalzi nei livelli di energia e glicemia, irritabilità, disturbi del sonno e maggiore tensione nervosa. Anche le diete troppo restrittive o il digiuno prolungato possono influire negativamente, perché il cervello percepisce la mancanza di nutrienti come una minaccia,attivando risposte di stress.

Sì. Anche i bambini possono soffrire di ansia, spesso legata alla scuola o a separazioni. Si manifesta con mal di pancia, insonnia o crisi di pianto. In questi casi è utile il supporto di uno psicologo.

Sì.

L’ansia cronica può alterare il livello di cortisolo e influenzare negativamente la risposta immunitaria, rendendo il corpo più vulnerabile a infezioni e rallentando i processi di guarigione.

Sì.

L’ansia può aggravare condizioni come ipertensione, asma, colon irritabile, disturbi della pelle. Gestirla correttamente può migliorare anche l’evoluzione di queste malattie.

Sì, un’attività fisica regolare aiuta a ridurre lo stress, migliorare la circolazione e mantenere un buon equilibrio ormonale, tutti fattori che contribuiscono a prevenire la cefalea. 

Sport come yoga, nuoto o camminate all’aperto sono particolarmente utili. Tuttavia, se il mal di testa è già in corso, è meglio evitare sforzi intensi, che possono peggiorarlo.

No. La modifica dello stile di vita è parte integrante della terapia: alimentazione equilibrata, attività fisica, riduzione del sale, perdita di peso e astensione da fumo e alcol possono ridurre la pressione e in alcuni casi ritardare la necessità di terapia farmacologica.

 

Alcuni principi attivi, se usati in modo continuativo, possono seccare o irritare la cute.

È consigliato alternare periodi di trattamento a shampoo lenitivi o fisiologici.

In farmacia esistono formulazioni dermatologiche con pH fisiologico e ingredienti calmanti (pantenolo, niacinamide, aloe).

Tiepida o fresca è l’ideale. Una doccia troppo fredda può provocare un contraccolpo termico; una troppo calda può aumentare la vasodilatazione.

Le linee guida attuali raccomandano l’allattamento a richiesta, cioè ogni volta che il bambino lo richiede, senza imporre orari o intervalli fissi. I neonati hanno bisogni variabili e spesso fanno poppate ravvicinate, soprattutto nei periodi di crescita. Osservare i segnali di fame (ad esempio cercare il seno, succhiare le manine, agitarsi) aiuta a rispondere in modo adeguato ai loro bisogni.

Esisten anche un altro metodo di allattamento: l’allattamento ad orari è un metodo in cui il neonato viene nutrito secondo uno schema temporale prestabilito, invece che "a richiesta" (quando il bambino mostra segnali di fame). Importante è concordarlo con il pediatra o un'ostetrica. 

Il bambino viene allattato ogni tot ore, ad esempio ogni 3 ore.
Gli orari possono essere fissi (es. 8:00, 11:00, 14:00…) oppure con una certa flessibilità (tipo ogni 2,5-3 ore).

La protezione solare va riapplicata regolarmente per garantire che sia davvero efficace durante l’esposizione al sole.
Ogni 2 ore: è la regola base per la maggior parte delle situazioni.
Subito dopo: un bagno o una nuotata, anche se il prodotto è "water resistant"; sudorazione intensa (sport all’aperto, escursioni, ecc.); essersi asciugati con l’asciugamano, che può rimuovere il filtro dalla pelle.

Gli antiacidi e gli alginati possono essere assunti per brevi periodi secondo le indicazioni del foglietto illustrativo. Se i sintomi persistono per più di qualche giorno, è consigliabile un consulto medico per valutare terapie più adeguate

La paura attiva una risposta istintiva di sopravvivenza.

Porte socchiuse, balconi e recinzioni possono diventare punti pericolosi. È fondamentale mettere in sicurezza l’ambiente.

 

La caduta dei capelli è un fenomeno fisiologico: ogni giorno perdiamo tra 50 e 100 capelli, che vengono rimpiazzati da nuovi.

Diventa un problema quando la perdita supera la ricrescita o quando i follicoli si miniaturizzano, come avviene nell’alopecia androgenetica o in altre forme di caduta. Le cause possono essere genetiche, ormonali, nutrizionali, da stress o da patologie.

Gli antistaminici di seconda generazione causano meno sonnolenza principalmente per due motivi chiave legati alla loro struttura chimica e meccanismo d’azione.

  • Non attraversano (o lo fanno pochissimo) la barriera emato-encefalica, che è una sorta di "filtro" che protegge il cervello da sostanze potenzialmente dannose nel sangue.
  • Sono progettati per legarsi ai recettori H1 solo nei tessuti non cerebrali, come naso, occhi, pelle, bronchi.
    Questo significa meno "disturbi collaterali" e più efficacia mirata contro i sintomi allergici senza intaccare le funzioni cognitive.

Il sistema immunitario dei bambini è ancora in fase di sviluppo e, quindi, meno efficiente rispetto a quello degli adulti. Inoltre, la maggiore esposizione a contesti come scuola e asilo aumenta le possibilità di contagio.

Quando ci si sdraia, la posizione orizzontale favorisce l’accumulo di muco nelle vie nasali, rendendo più difficile respirare. Inoltre, l’aria secca delle stanze riscaldate può irritare ulteriormente la mucosa. 

Per dormire meglio, si può usare un umidificatore, tenere la testa leggermente sollevata e fare lavaggi nasali prima di coricarsi

I raggi UV stimolano i melanociti, le cellule che producono melanina.

Un’esposizione prolungata e senza protezione solare provoca una distribuzione irregolare del pigmento, che si traduce in macchie cutanee più o meno scure.

Sul cuoio capelluto vivono naturalmente dei microrganismi, tra cui un piccolo fungo chiamato Malassezia.

In alcune persone, questo fungo si moltiplica di più e utilizza il sebo (la sostanza grassa prodotta dalla pelle) come nutrimento. Nel farlo, produce sostanze che possono irritare la pelle e farla rinnovare più velocemente del normale.

Questo processo porta alla comparsa della forfora.

Durante la notte, la posizione sdraiata facilita l’accumulo di muco nelle vie respiratorie, stimolando il riflesso della tosse. Inoltre, l’aria secca della stanza può irritare la gola.

Per ridurre gli episodi notturni, è utile dormire con la testa sollevata, usare un umidificatore e bere una bevanda calda prima di coricarsi. In caso di tosse secca, uno sciroppo lenitivo può favorire un sonno più tranquillo.

Il caldo mette sotto stress il corpo anche a riposo. Inoltre, se sei disidratato, anche attività leggere possono sembrare più faticose.

Gli animali percepiscono i suoni con maggiore sensibilità rispetto agli esseri umani.

Rumori improvvisi e intensi vengono interpretati come potenziali minacce, attivando reazioni di allerta e stress.

 

La perdita di peso non dipende solo dalla quantità di cibo ingerita, ma anche da diversi fattori come la qualità dell’alimentazione, il metabolismo, lo stress, la qualità del sonno e l’attività fisica.

Spesso, mangiare troppo poco può indurre il corpo a entrare in una sorta di “modalità risparmio energetico”, rallentando il metabolismo e ostacolando il dimagrimento.

Inoltre, il corpo potrebbe compensare con attacchi di fame o desiderio di cibi calorici. Per ottenere risultati efficaci e duraturi è importante seguire un piano alimentare bilanciato e sostenibile, preferibilmente sotto la guida di un professionista.

, la maggior parte degli integratori e prodotti per la perdita di peso venduti in farmacia sono acquistabili senza obbligo di prescrizione medica. Tuttavia, il fatto che non serva una ricetta non significa che siano privi di rischi.

È sempre buona norma affidarsi al consiglio di un professionista della salute, come il farmacista, per scegliere il prodotto più adatto alle proprie esigenze e al proprio stato di salute.

Sì, puoi allattare anche se fumi, ma è fortemente consigliato ridurre il più possibile il fumo (o smettere del tutto, se riesci), perché la nicotina e altre sostanze del fumo passano nel latte materno e possono avere effetti negativi sul neonato.

Sì, in caso di raffreddore, influenza o altre infezioni comuni, l’allattamento può continuare: il latte materno contiene anticorpi che aiutano a proteggere il bambino. Per quanto riguarda i farmaci, molti sono compatibili con l’allattamento, ma è fondamentale consultare il medico o il farmacista per verificare la sicurezza, evitando il fai-da-te. Esiste anche il database LactMed per controllare la compatibilità dei farmaci.

In presenza di patologie croniche (come diabete, ipertensione, problemi tiroidei) o se si stanno assumendo farmaci, è fondamentale consultare il proprio medico prima di iniziare qualsiasi trattamento per la perdita di peso, anche se si tratta di integratori naturali. Alcuni principi attivi possono interferire con i farmaci o aggravare determinate condizioni.

Solo un professionista può valutare la compatibilità tra i prodotti dimagranti e lo stato di salute generale del paziente.

Sì! Farmacia Igea offre un’ampia scelta di prodotti in mini formato, con spedizioni rapide (24/48 ore) e possibilità di comporre il proprio beauty da viaggio. Clicca qui ed inizia!

In caso di sintomi lievi e senza febbre, una leggera attività fisica può essere tollerata, ma è sempre meglio non sforzarsi troppo. 

Se invece compaiono febbre, dolori muscolari o forte stanchezza, è opportuno sospendere l’esercizio e riposare. Lo sport intenso durante la malattia può infatti rallentare la guarigione e indebolire ulteriormente il sistema immunitario.

Ascoltare il proprio corpo è la regola migliore.

Sì, puoi fare la tinta ai capelli mentre allatti: non ci sono prove scientifiche che dimostrino rischi per il neonato.

I componenti delle tinture (anche permanenti) non passano nel latte materno in quantità significative.

La pelle assorbe minime quantità delle sostanze chimiche presenti nella tinta, insufficienti a influenzare la composizione del latte.

Se vuoi essere ancora più prudente:

  • Opta per colorazioni naturali o senza ammoniaca
  • Considera tinte vegetali (come l’henné) o riflessanti
  • Fai una prova allergica, specialmente dopo la gravidanza: la pelle può essere più sensibile.

Il rischio non riguarda il latte, ma la sensibilità della cute post-parto.

Evita il contatto diretto del neonato con i capelli appena tinti, almeno finché non hai lavato via ogni residuo.

Se il mal di gola è lieve e senza febbre, si può svolgere attività fisica moderata.

Se invece c’è febbre, malessere generale o sospetto di infezione batterica, è meglio sospendere l’attività fino a guarigione.

Sì, puoi fare sport mentre allatti e fa anche bene!

L’attività fisica è compatibile con l’allattamento e non compromette né la quantità né la qualità del latte.

  • Scegli sport moderati all’inizio: camminata veloce, yoga post-parto, nuoto, bici, pilates, ecc.
  • Bevi molto: l’allattamento richiede liquidi extra, e sudare li aumenta ancora.

Sì, esistono flaconi vuoti in plastica rigida, omologati per i controlli in aeroporto. Sono utili per chi vuole portare i propri prodotti abituali in piccole quantità.

Certo! Sono utilissimi anche per la palestra, per chi ha poco spazio in bagno o per chi vuole portare i propri prodotti al lavoro.

Sì, molti sciroppi per la tosse secca o grassa sono disponibili senza obbligo di prescrizione.

Tuttavia, non tutti sono adatti a ogni situazione: alcuni contengono principi attivi sedativi, altri espettoranti o mucolitici. 

È sempre bene chiedere consiglio al farmacista, che può consigliare il prodotto più appropriato in base al tipo di tosse, all’età e ad eventuali terapie in corso.

Gli antistaminici possono essere usati in gravidanza, ma solo se necessario e sotto controllo medico. La sicurezza dipende dal tipo di antistaminico, dal trimestre e dalla condizione clinica da trattare.

Sì.

Viaggi lunghi e immobilità aumentano il rischio di trombosi. Le calze a compressione moderata (15-20 mmHg) aiutano a mantenere il flusso venoso e a ridurre il ristagno di sangue, soprattutto in soggetti a rischio.

Nella gravidanza la pressione tende a ridursi (soprattutto nel 1°–2° trimestre) per l’effetto dei vasodilatatori ormonali e dell’adattamento circolatorio.

Spesso è fisiologico e si accompagna a stanchezza o capogiri.

Possono essere d’aiuto:

  • Idratazione
  • Pasti piccoli
  • Alzarsi lentamente
  • Evitare il caldo e la stazione eretta prolungata.

Se i sintomi sono intensi, se c’è svenimento, palpitazioni o edemi marcati, è necessaio confrontarsi con il ginecologo.

Negli anziani l’ipotensione (specie ortostatica e post-prandiale) è più comune e aumenta il rischio di cadute.

Può essere utile: alzarsi gradualmente, sedersi un attimo sul bordo del letto prima di alzarsi, bere regolarmente, pasti piccoli (evitando alcol), calze a compressione se indicate, rivedere periodicamente la terapia con il medico per ridurre farmaci non necessari o ottimizzare i dosaggi.

Tenere un diario dei sintomi aiuta l’inquadramento.

È consigliabile una valutazione medica se:

  • i sintomi sono frequenti, nuovi o invalidanti;
  • la pressione è molto bassa o cala bruscamente;
  • compaiono sincope, dolore toracico, dispnea, confusione, febbre, pallore marcato, sudorazione fredda;
  • si assume una terapia che potrebbe richiederne l’aggiustamento;
  • sono presenti cardiopatie, disturbi ormonali o gravidanza.

Nel dubbio, meglio chiedere consiglio al medico o al farmacista per un primo orientamento.

Il metodo più efficace e sicuro per perdere peso è adottare uno stile di vita equilibrato che combini una corretta alimentazione con attività fisica regolare.

Non esistono scorciatoie: il dimagrimento deve essere graduale, personalizzato e sostenibile nel tempo. È fondamentale evitare diete drastiche o non bilanciate, che possono compromettere la salute. Un supporto professionale da parte di un nutrizionista o di un medico consente di valutare i bisogni specifici dell’organismo e impostare un percorso adatto alle proprie esigenze.

La maggior parte dei drenanti va assunta al mattino, preferibilmente a digiuno, per supportare il drenaggio sin dalle prime ore del giorno.

I drenanti liquidi, spesso da diluire in acqua, possono essere consumati gradualmente durante la giornata.

Gli squilibri ormonali possono stimolare la produzione irregolare di melanina. 

È il caso del melasma, che compare spesso in gravidanza (“maschera della gravidanza”) o durante terapie ormonali. Queste macchie tendono a scurirsi con l’esposizione al sole.

Il farmacista ha un ruolo chiave nel monitoraggio della pressione, nell’educazione del paziente sul corretto uso dei farmaci, nel promuovere stili di vita sani e nell’identificare effetti collaterali o interazioni.

 

Il microbiota intestinale svolge un ruolo cruciale nella digestione, nel sistema immunitario e nella protezione da agenti patogeni. Una sua alterazione (disbiosi) può favorire gonfiore, diarrea, stipsi e infiammazione, ed è spesso coinvolta nei disturbi funzionali.

 

La farmacia può svolgere un ruolo importante nell’accompagnare le persone in un percorso di dimagrimento sicuro e consapevole. I farmacisti sono professionisti qualificati in grado di consigliare integratori adatti, suggerire prodotti alimentari specifici (come sostituti pasto o alimenti a ridotto contenuto calorico) e offrire supporto informativo su stili di vita sani.

Inoltre, la nostra Farmacia offre anche servizi aggiuntivi come misurazione della massa corporea, consulenze nutrizionali o programmi personalizzati. Il rapporto diretto e continuativo con il cliente permette di monitorare l’andamento e correggere eventuali errori o squilibri nel percorso.

Il microbiota intestinale è coinvolto in prima linea nel supporto al sistema immunitario.

Un intestino in equilibrio favorisce una risposta immunitaria efficace, mentre una disbiosi può indebolirla.

Probiotici e prebiotici possono essere di supporto.

La flora vaginale sana, dominata dai lattobacilli, mantiene il pH acido e inibisce la crescita di germi patogeni. Disbiosi o alterazioni della flora aumentano la suscettibilità a infezioni.

 

  • L’ansia è una reazione fisiologica utile in situazioni stressanti o nuove.
  • Il disturbo d’ansia, invece, è una condizione clinica caratterizzata da un’ansia sproporzionata, persistente (oltre 6 mesi) e difficile da controllare. Può limitare il funzionamento lavorativo, sociale e personale, richiedendo interventi specifici.

Gli antistaminici H1 e H2 sono due tipi diversi di farmaci che agiscono su recettori diversi dell’istamina, quindi servono per disturbi diversi.

  • Antistaminici H1 - Bloccano i recettori H1 dell’istamina, che si trovano in naso, occhi, pelle, bronchi, ecc.
  • Antistaminici H2 - Bloccano i recettori H2, che si trovano nello stomaco, vengono usati per ridurre la produzione di acido gastrico

Le preventive hanno una compressione leggera, usate da chi vuole evitare problemi circolatori.

Le terapeutiche, invece, hanno compressione medio-alta e vengono prescritte dal medico per trattare patologie già presenti, come trombosi o ulcere venose.

Cellulite e ritenzione idrica spesso vengono confuse, ma non sono la stessa cosa.

  • La ritenzione idrica è l'accumulo anomalo di liquidi negli spazi tra le cellule, spesso causato da problemi circolatori o linfatici.
  • La cellulite è un disturbo del tessuto adiposo sottocutaneo: comporta infiammazione, ispessimento delle fibre e perdita di elasticità.
  • I drenanti naturali agiscono in modo più delicato e fisiologico, stimolando lievemente la diuresi senza alterare gli equilibri elettrolitici.
  • I diuretici farmacologici, invece, hanno un’azione più intensa e sono prescritti per condizioni cliniche specifiche.
  • La febbre è un aumento controllato della temperatura dovuto a una regolazione ipotalamica;
  • l’ipertermia è un surriscaldamento non controllato (es. colpo di calore, esposizione prolungata a temperature elevate) in cui il set-point ipotalamico non è modificato. L’ipertermia può diventare pericolosa.

La differenza tra filtri solari fisici e filtri solari chimici riguarda il modo in cui proteggono la pelle dai raggi UV. Entrambi servono a schermare dai danni del sole, ma agiscono in maniera diversa.

  • I filtri fisici creano una barriera fisica sulla pelle che riflette e disperde i raggi UV (sia UVA che UVB).
  • I filtri chimici assorbono i raggi UV e li trasformano in calore, impedendo che danneggino le cellule della pelle.
  • I nei sono accumuli benigni di melanociti, spesso rilevati e ben circoscritti,
  • Le macchie sono alterazioni diffuse o piane della pigmentazione. 

È fondamentale distinguere le due condizioni, perché nei e macchie sospette devono essere sempre controllati da un dermatologo.

  • Il mal di testa tensivo è il tipo più comune: provoca un dolore costante e diffuso, spesso descritto come una sensazione di pressione o “fascia” attorno alla testa. È legato a stress o contratture muscolari del collo e delle spalle.
  • L’emicrania, invece, è un dolore più intenso e pulsante, che interessa di solito un solo lato della testa e può essere accompagnato da nausea, sensibilità alla luce e ai rumori. In alcuni casi è preceduta da un’aura, cioè disturbi visivi o formicolii. 

Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sui tipi di mal di testa!

  • Il raffreddore è causato da virus diversi da quelli dell’influenza e ha sintomi più lievi: naso chiuso, gola irritata e starnuti, con febbre assente o bassa.
  • L’influenza, invece, provoca febbre alta, dolori muscolari, brividi, forte spossatezza e può durare fino a due settimane. Il vaccino antinfluenzale protegge solo dall’influenza, non dal raffreddore, ma contribuisce a ridurre i casi di malattie respiratorie gravi durante la stagione invernale.
  • La tosse secca, detta anche “irritativa”, è priva di catarro e provoca bruciore o pizzicore alla gola. È spesso dovuta a irritazione delle vie respiratorie o a un’infezione virale nelle fasi iniziali.
  • La tosse grassa, invece, è “produttiva”: serve a eliminare il muco accumulato nei bronchi e favorisce la guarigione. 

Clicca qui per approfondire la differenza tra tosse secca e tosse grassa!

Il trattamento varia: la tosse secca richiede prodotti lenitivi, mentre la tosse grassa si tratta con mucolitici o espettoranti per fluidificare il catarro.

Un’infezione micotica (es. Candida albicans) causa tipicamente prurito intenso, perdite bianche e grumose, mentre un’infezione batterica (es. vaginosi batterica) dà luogo a perdite grigiastre e maleodoranti. I trattamenti sono diversi e specifici.

La frequenza ottimale varia da soggetto a soggetto, ma si consiglia di lavare il cuoio capelluto 2-4 volte a settimana, utilizzando un prodotto specifico.

Nei periodi di riacutizzazione è possibile un uso più frequente, purché lo shampoo sia delicato e ben tollerato.

Molte persone non ne applicano abbastanza. Per coprire bene tutto il corpo di un adulto, servono circa 2 cucchiai da tavola di prodotto (30 ml).

Solo viso e collo: circa mezzo cucchiaino da tè oppure il metodo “due dita”: spremi la crema lungo due dita intere (indice e medio), è la quantità giusta per viso + collo

La temperatura corporea varia in base all’età, al momento della giornata e al sito di misurazione.

Generalmente:

  • Orale: 36,0–37,2 °C
  • Ascellare: 35,5–36,9 °C
  • Rettale: 36,6–38,0 °C (leggermente più alta)

Si parla di febbre quando la temperatura supera i 37,5 °C (ascellare/orale) o i 38,0 °C (rettale).

Non esiste una singola soluzione valida per tutti, perché la caduta dei capelli può avere cause diverse (genetiche, ormonali, nutrizionali, da stress o da malattie). 
  • Tuttavia, il trattamento che ha dimostrato maggiore efficacia, in particolare nell’alopecia androgenetica, è il minoxidil topico.
    Questo farmaco stimola i follicoli e prolunga la fase di crescita del capello.
  • È approvato a livello internazionale e rappresenta spesso la prima scelta terapeutica.
Deve però essere utilizzato con costanza per mesi, perché i risultati non sono immediati, e se si sospende la caduta tende a riprendere.
In alcuni casi il minoxidil non basta da solo e viene associato ad altre terapie, come la finasteride negli uomini, trattamenti rigenerativi (laser a bassa intensità) o integratori specifici. La diagnosi precoce da parte di un dermatologo rimane il passo più importante per scegliere il trattamento giusto.
  • Seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e proteine.
  • Ridurre stress e insonnia.
  • Evitare fumo e alcol in eccesso.
  • Usare prodotti delicati per capelli e cute.
  • Proteggere i capelli da raggi UV e trattamenti aggressivi (piastre, decolorazioni frequenti).

Una dieta ricca di cereali integrali, verdure fresche, legumi, frutta secca, pesce azzurro e alimenti fermentati (come yogurt o kefir) può avere un effetto calmante, grazie all’apporto di vitamine del gruppo B, magnesio, omega-3 e probiotici. Questi nutrienti aiutano a stabilizzare l’umore, a migliorare il sonno e a ridurre l’infiammazione, spesso presente nei disturbi ansiosi.

Cani e gatti sono i più colpiti, ma anche conigli, uccelli e altri piccoli animali possono spaventarsi facilmente.

La sensibilità varia in base a età, esperienza e temperamento.

 

Carente apporto di ferro, zinco, vitamina D, vitamine del gruppo B (soprattutto biotina), e proteine può compromettere la salute del capello.

Una dieta equilibrata e, se necessario, integratori mirati aiutano a sostenere la ricrescita.

Ecco alcuni integratori utili per pelle e capelli!

I principali gruppi sono:

  • Diuretici (es. idroclorotiazide)
  • ACE-inibitori (es. enalapril)
  • Sartani (es. losartan)
  • Calcio-antagonisti (es. amlodipina)
  • Beta-bloccanti (es. bisoprololo)

La scelta dipende dal profilo del paziente e dalle comorbidità.

 

  • Fratture o perdita di smalto dentale
  • Sensibilità dentale e carie più frequenti
  • Dolori facciali e mandibolari
  • Limitazione dell’apertura della bocca
  • Cefalee e dolori cervicali

Oltre a un’alimentazione equilibrata, è importante garantire un buon riposo notturno, promuovere il gioco all’aria aperta, evitare ambienti fumosi e insegnare corrette abitudini igieniche (lavarsi spesso le mani, usare fazzoletti monouso, etc.).

Sarebbe utile:

  • mangiare pasti piccoli e frequenti,
  • evitare di coricarsi entro 2–3 ore dal pasto,
  • sollevare leggermente la testata del letto,
  • limitare cibi piccanti, fritti e grassi,
  • ridurre fumo e alcol.

Oltre alla pressione, è importante controllare colesterolo, glicemia, funzione renale (creatinina), elettroliti (sodio e potassio) e l’ECG.
Questi parametri aiutano a valutare il rischio cardiovascolare globale.

 

 

  • Le macchie scure (iperpigmentazioni) derivano da un eccesso di melanina
  • Le macchie chiare (ipocromiche) indicano una carenza o assenza di pigmento, come avviene nella vitiligine o dopo alcune cicatrici.

Se l’ipotensione è sintomatica o insorge all’improvviso, il medico può richiedere:

  • esami del sangue (emocromo, elettroliti, funzionalità renale/tiroidea, cortisolo se indicato)
  • ECG ± Holter, ecocardiogramma in caso di sospetta cardiopatia
  • test ortostatico o tilt test
  • valutazione dei farmaci assunti. 

Il medico può suggerire:

  • gastroscopia,
  • pH-metria esofagea delle 24 ore,
  • manometria esofagea.

Questi esami servono solo in caso di sintomi persistenti o dubbi diagnostici.

 

Camminata lenta, stretching, yoga, respirazione profonda, nuoto.

L’esercizio leggero stimola la circolazione e migliora l’energia.

I farmaci più utilizzati per il mal di testa sono gli analgesici e gli antinfiammatori non steroidei, come paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico.

Sono efficaci nella maggior parte dei casi, ma vanno sempre assunti rispettando dosaggi e tempi consigliati.

È importante chiedere il parere del farmacista, soprattutto in caso di altre terapie in corso, problemi gastrici o patologie croniche. Se il dolore è frequente o non migliora con i farmaci da banco, è opportuno consultare il medico.

 

  • Antinfiammatori o analgesici (es. ibuprofene, paracetamolo) per ridurre dolore e febbre;
  • pastiglie e spray antisettici/anestetici per alleviare fastidio e disinfettare la gola;
  • collutori specifici per disinfezione e sollievo.

È sempre consigliato chiedere consiglio al farmacista, soprattutto per bambini, donne in gravidanza e persone con altre patologie

I principali sono:

  • Lassativi osmotici (es. macrogol): ammorbidiscono le feci
  • Lassativi di massa (es. psillio): aumentano il volume fecale
  • Lassativi stimolanti (es. senna): favoriscono la motilità intestinale

Il loro uso deve essere limitato nel tempo e sempre accompagnato da idratazione e dieta ricca di fibre.

 

Tra i farmaci che possono favorire ipotensione troviamo

  • Diuretici
  • Antiipertensivi (es. ACE-inibitori, sartani, calcio-antagonisti, beta-bloccanti)
  • Nitrati
  • Alcuni antidepressivi/ansiolitici, antiparkinsoniani, oppioidi
  • Farmaci per disfunzione erettile, soprattutto se combinati con nitrati.

Se compaiono sintomi nuovi dopo l’inizio o la modifica di una terapia si consiglia di non sospendere in autonomia ma contattare il medico e portare l’elenco dei farmaci/integratori al farmacista per valutare interazioni e orari di assunzione.

Tra i fattori predisponenti troviamo:

  • ipersecrezione sebacea (stimolata da androgeni);
  • alterazioni del microbiota cutaneo;
  • stress ossidativo;
  • clima freddo o secco;
  • uso di tensioattivi aggressivi o prodotti occlusivi;
  • carenze di zinco o vitamina B6.

Questi elementi compromettono la barriera cutanea e favoriscono la proliferazione di Malassezia.

Gli attacchi di emicrania possono essere scatenati da diversi fattori: stress, alterazioni del sonno, luci intense, rumori forti o forti odori. 

Anche alcuni alimenti come cioccolato, vino rosso, formaggi stagionati e insaccati possono provocarla in soggetti predisposti.

Le fluttuazioni ormonali, in particolare nelle donne, sono un altro fattore comune. Per tenere sotto controllo l’emicrania è utile annotare su un diario quando si manifesta, così da individuare eventuali “trigger” e prevenirli con l’aiuto del medico o del farmacista.

Sono disponibili integratori formulati per i più piccoli a base di vitamine (C, D), minerali (zinco), echinacea, propoli, pappa reale o fermenti lattici. Devono essere scelti con attenzione, preferibilmente dietro consiglio del pediatra o del farmacista.

La cellulite colpisce principalmente queste zone: cosce, glutei, fianchi, addome, braccia (più raramente)

Anziani, bambini, persone con malattie croniche, chi assume diuretici o beta-bloccanti, lavoratori all’aperto.

Gli antistaminici, soprattutto quelli di prima generazione, possono interagire con altri farmaci e avere effetti potenziati o rischiosi.

Non mischiare antistaminici senza parlarne col medico (soprattutto se usi altri farmaci regolarmente).
Leggi il foglietto illustrativo per controllare le interazioni.
Occhio anche ai farmaci da banco e rimedi naturali (alcuni possono interferire lo stesso).

I principali attivi antiforfora e seboregolatori sono:

  • Ketoconazolo: antimicotico ad ampio spettro contro Malassezia;
  • Piroctone olamina: regola la flora cutanea e riduce la desquamazione;
  • Zinco piritione: azione antimicrobica e lenitiva;
  • Solfuro di selenio: riduce la proliferazione cellulare e la secrezione sebacea;
  • Acido salicilico: cheratolitico, favorisce il distacco delle scaglie;
  • Climbazolo e ciclopirox olamina: antifungini di nuova generazione.

Qui puoi trovare la nostra selezione di prodotti antiforfora!

I farmaci più comunemente utilizzati sono paracetamolo  e ibuprofene, disponibili in diverse formulazioni (compresse, capsule, sospensioni orali, supposte). Qui puoi trovare tutti i nostri farmaci antipiretici!

Nei bambini il paracetamolo è spesso preferito per la buona tollerabilità. 

L’ibuprofene può essere indicato quando la febbre è associata a dolore o infiammazione, salvo controindicazioni (es. problemi gastrici o renali).

È importante seguire le dosi indicate nel foglietto illustrativo o dal medico/farmacista per evitare effetti indesiderati.

Le opzioni più comuni includono:

  • antiacidi (neutralizzano l’acidità in pochi minuti),
  • alginati (formano una barriera protettiva che limita il reflusso),
  • inibitori di pompa protonica – IPP a breve uso quando indicati dal medico,
  • H2 antagonisti (riduzione della produzione acida).

È importante seguire le indicazioni presenti sulle confezioni e chiedere consiglio al farmacista.

 

Puoi trovare praticamente tutto: shampoo, balsami, detergenti viso, solari, deodoranti, dentifrici, profumi, creme viso, make-up, integratori.

Qui trovi anche qualche suggerimento su quali medicinali portare in viaggio!

  • Bite notturni (personalizzati o preformati)
  • Gel e collutori remineralizzanti per denti sensibili
  • Integratori per il benessere muscolare e nervoso (magnesio, vitamine del gruppo B)
  • Prodotti per il rilassamento e il sonno (tisane, integratori naturali, su consiglio del farmacista)

Dipende dalla tua pelle e dalle tue esigenze:

  • Pelle sensibile, bambini, post-trattamenti dermatologici? Meglio filtri fisici.
  • Vuoi qualcosa di leggero, invisibile e che non lasci tracce? Opta per filtri chimici o una combinazione dei due (molte formule moderne li uniscono per offrire protezione ad ampio spettro e buona tollerabilità).

Segnali d’allarme sono:

  • agitazione anche in assenza del rumore,
  • rifiuto del cibo,
  • distruzione dell’ambiente,
  • ansia intensa,
  • tremori persistenti o tentativi frequenti di fuga.

L’ansia può provocare sintomi come: tachicardia, fiato corto, vertigini, tremori, disturbi gastrointestinali, tensione muscolare, insonnia.

Spesso sono scambiati per segnali di malattie fisiche, motivo per cui l’ansia può essere inizialmente sottovalutata.

Tra i sintomi associati ci sono:

  • brividi, 
  • sudorazione, 
  • mal di testa, 
  • mialgie, 
  • astenia, 
  • perdita di appetito e aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. 

In base alla causa possono comparire anche tosse, mal di gola, rash cutanei, dolori articolari o disturbi gastrointestinali.

Ecco una lista di antistaminici da banco (senza obbligo di ricetta) comunemente usati, suddivisi tra prima e seconda generazione

  • Antistaminici da banco di prima generazione: Difenidramina(Nytol, ZzzQuil), Dimenidrinato(Xamamina), Clorfenamina
  • Antistaminici da banco di seconda generazione: Cetirizina ( Reactine, Zirtec, Ceteris), Loratadina (Clarityn, Loratadina DOC), Desloratadina ( Aerius), Fexofenadina (Telfast)

Tra gli ingredienti vegetali più utilizzati ed efficaci troviamo:

  • pilosella
  • betulla
  • ortosiphon
  • ananas
  • equiseto
  • centella asiatica
  • tarassaco
  • tè verde
  • carciofo
  • finocchio.

Ognuno di essi può avere effetti complementari su drenaggio, depurazione e microcircolo.

Gli antistaminici di prima generazione (come difenidramina, clorfenamina, prometazina) sono efficaci contro le allergie, ma hanno più effetti collaterali rispetto a quelli di seconda generazione, soprattutto perché attraversano facilmente la barriera emato-encefalica, agendo anche sul sistema nervoso centrale.

Tra gli effetti collaterali:

  • Sonnolenza;
  • visione offuscata;
  • capogiri;
  • aumento della frequenza cardiaca.

Dipendono dalla classe:

  • Diuretici: ipokaliemia, disidratazione
  • ACE-inibitori: tosse secca
  • Sartani: rari effetti collaterali
  • Calcio-antagonisti: gonfiore alle caviglie
  • Beta-bloccanti: stanchezza, bradicardia

Il farmacista può monitorare e segnalare effetti indesiderati.

 

Tra i più efficaci troviamo quelli a base di magnesio, Vitamina B6, Triptofano, 5-HTP, Rodiola e Ashwagandha. Possono aiutare nei periodi di stress lieve o temporaneo.

È sempre bene farsi consigliare dal farmacista.

Le calze a compressione si classificano in mmHg (millimetri di mercurio):

  • Leggere (8-15 mmHg): prevenzione leggera, comfort quotidiano
  • Moderate (15-20 mmHg): viaggi, gambe stanche
  • Mediche (20-30 mmHg): vene varicose, post-chirurgia
  • Forte compressione (30-40 mmHg e oltre): casi gravi, prescrizione medica.

Ogni grado risponde a necessità specifiche.

Durante i periodi di caldo intenso, è importante scegliere alimenti che aiutino a mantenere un buon livello di idratazione e che siano facilmente digeribili.

  • La frutta e la verdura con un alto contenuto di acqua sono ideali. Tra i frutti più indicati ci sono anguria, melone, fragole, pesche e albicocche, mentre tra le verdure si consigliano cetrioli, pomodori, zucchine, lattuga, finocchi e sedano. Questi alimenti non solo reintegrano i liquidi persi con la sudorazione, ma forniscono anche vitamine e sali minerali essenziali.ù
  • Sono da preferire anche alimenti leggeri e idratanti come yogurt naturale o greco, frullati e smoothie a base di frutta fresca, zuppe fredde come il gazpacho e insalate preparate con cereali integrali come farro, orzo o riso. Questi cibi aiutano a nutrire l’organismo senza appesantirlo, mantenendo comunque un buon apporto energetico.

Per quanto riguarda le proteine, è meglio scegliere fonti leggere e digeribili. Il pesce, specialmente quello bianco o azzurro cucinato in modo semplice, rappresenta una buona opzione. Anche il petto di pollo o di tacchino, le uova sode e i legumi consumati freddi in insalata sono alternative valide durante le giornate calde.

È opportuno limitare l’assunzione di cibi fritti, grassi o molto elaborati, così come di alimenti molto salati che favoriscono la disidratazione. Anche le bevande alcoliche, troppo zuccherate o contenenti molta caffeina dovrebbero essere consumate con moderazione.

Dal punto di vista generale, è consigliabile bere frequentemente acqua, anche in assenza del senso di sete. È utile suddividere l’assunzione di cibo in pasti leggeri e distribuiti nel corso della giornata, privilegiando alimenti freschi o a temperatura ambiente, evitando quelli troppo caldi o eccessivamente freddi.

I più comuni includono prurito, bruciore, perdite vaginali anomale, cattivo odore, arrossamento e dolore durante i rapporti.
Questi sintomi possono derivare da infezioni (batteriche, micotiche o virali) o da irritazioni di origine non infettiva.

 

Bisogna fare attenzione se:

  • la caduta è persistente e abbondante per oltre 2-3 mesi;
  • si notano aree diradate o stempiature;
  • i capelli diventano progressivamente più sottili;
  • vi sono altri sintomi come prurito, desquamazione o dolore al cuoio capelluto.

In questi casi è consigliabile consultare un dermatologo.

L’IBS si presenta con dolori addominali ricorrenti, associati a modifiche dell’alvo (stipsi, diarrea o alternanza delle due), gonfiore e sensazione di evacuazione incompleta. È una patologia funzionale, quindi non ha una causa organica identificabile.

 

I sintomi tipici includono:

  • naso che cola o ostruito, 
  • starnuti, 
  • gola arrossata o dolorante, 
  • voce nasale e sensazione di affaticamento. 

In alcuni casi può comparire un leggero mal di testa o febbricola. 

Nei bambini i sintomi tendono a essere più marcati, con difficoltà a respirare e irritabilità.

È importante distinguere il raffreddore dall’influenza, che invece provoca febbre alta, dolori muscolari e malessere generale più intenso. Se i sintomi peggiorano o durano oltre due settimane, è consigliato consultare il medico.

I sintomi più frequenti includono:

  • bruciore retrosternale (pirosi),
  • rigurgito acido,
  • sapore amaro in bocca,
  • difficoltà digestive,
  • tosse secca o raucedine al mattino.

Non tutti i soggetti presentano gli stessi sintomi e l’intensità può variare.

 

Debolezza muscolare, mal di testa, capogiri, sudorazione abbondante, irritabilità, crampi muscolari, nausea leggera.

  • Denti consumati o scheggiati
  • Dolore o rigidità ai muscoli della mascella
  • Mal di testa, soprattutto al risveglio
  • Dolore all’orecchio o rumori articolari (click)
  • Disturbi del sonno e affaticamento mattutino

I segnali più comuni sono

· Capogiri

· Sensazione di testa leggera

· Annebbiamento della vista

· Debolezza, nausea

· Freddo alle estremità, difficoltà di concentrazione e, nei casi più marcati, lipotimia/sincope (svenimento).

Spesso compaiono al mattino, con il caldo, dopo pasti abbondanti o quando ci si alza di scatto.

Se ai sintomi si associano dolore toracico, fiato corto, pelle sudata e fredda, confusione marcata o riduzione della diuresi, serve una valutazione medica.

Frequenti raffreddori, stanchezza cronica, infezioni ricorrenti, lentezza nella guarigione di ferite e difficoltà digestive possono essere segnali di un sistema immunitario non pienamente efficiente.

Puoi visitare la nostra sezione dedicata alle "difese immunitarie" per scoprire tanti prodotti utili a rafforzare il sistema immunitario.

Tra gli ingredienti più utilizzati ci sono:

  • vitamina C
  • acido cogico
  • niacinamide
  • arbutina
  • retinolo.

Esistono creme schiarenti e sieri depigmentanti che aiutano a uniformare l’incarnato e a ridurre la visibilità delle macchie nel tempo.

In linea di massima:

· se i valori sono tra 90/60 mmHg e 60/40 mmHg, l'ipotensione è lieve;

· se i valori sono compresi tra 60/40 mmHg e 50/33 mmHg, l'ipotensione è di grado intermedio;

· se i valori sono inferiori a 50/33 mmHg, l'ipotensione è di grado severo.

Tuttavia è bene ricordare che la pressione sanguigna non è un valore costante, ma un parametro dinamico che varia in base a diversi fattori, tra cui l'età, l'attività fisica e lo stato emotivo.

Anche all'interno della stessa giornata, la pressione può oscillare notevolmente.

Ecco un riassunto dei valori pressori tipici nei giovani, negli anziani e nelle donne in gravidanza.

· Giovani adulti

Normale: circa 120/80 mmHg o leggermente meno (es. 110/70 mmHg).

Nei giovani sani, valori come 100/60 mmHg possono ancora essere normali, specialmente se non ci sono sintomi (vertigini, svenimenti).

· Anziani

Con l’età, le arterie diventano meno elastiche, e la pressione sistolica tende ad aumentare.

Negli anziani, è frequente vedere sistolica 130–140 mmHg con diastolica più bassa

Pressioni troppo basse (es. sotto 100 mmHg di sistolica) in un anziano possono aumentare il rischio di vertigini e cadute.

· Donne in gravidanza

Nel primo e secondo trimestre, è normale che la pressione scenda leggermente per effetto degli ormoni e dell’aumento del volume sanguigno.

Valori tipici: 90–100 / 60–65 mmHg.

Nel terzo trimestre, tende a tornare vicino ai valori pre-gravidanza.

 

Secondo le linee guida europee, si considera ottimale una pressione inferiore a 120/80 mmHg, normale fino a 129/84 mmHg, e ipertesa se uguale o superiore a 140/90 mmHg. Le misurazioni devono essere ripetute in giorni diversi per confermare la diagnosi.

 

Sono leggeri, occupano poco spazio e ti permettono di portare solo il necessario.

Ideali anche per testare nuovi prodotti senza acquistare il formato standard.

L’ansia può derivare da una combinazione di fattori:

  • Biologici (squilibri neurochimici, predisposizione genetica)
  • Psicologici (traumi, stili di pensiero negativi)
  • Ambientali (stress prolungato, pressione lavorativa, isolamento sociale).

Spesso si tratta di un’interazione di più elementi.

Le cause più frequenti includono: alimentazione scorretta, stress, alterazioni del microbiota, intolleranze alimentari, infezioni intestinali e uso di alcuni farmaci (come antibiotici o FANS).
In alcuni casi, i disturbi sono legati a sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD).

 

Le cause principali sono:

  • Infezioni virali (raffreddore, influenza, mononucleosi, Covid-19).
  • Infezioni batteriche, in particolare da streptococco beta-emolitico di gruppo A.
  • Fattori irritativi: fumo, aria secca, inquinamento, uso eccessivo della voce.
  • Reflusso gastroesofageo: l’acido che risale dallo stomaco può irritare la gola.
  • Allergie: polvere, pollini o muffe possono causare infiammazione e prurito.

Spesso il mal di gola è un sintomo lieve e autolimitante, ma non sempre.

Il mal di testa può avere molte cause, spesso legate a fattori quotidiani come 
  • stress,
  • tensione muscolare, 
  • stanchezza 
  • disidratazione. 
Anche la mancanza di sonno, il digiuno prolungato, un’eccessiva esposizione agli schermi o un consumo eccessivo di caffeina possono scatenarlo. Altre volte il dolore può derivare da cause più specifiche, come problemi di vista, disturbi cervicali o sbalzi ormonali. Riconoscere la causa aiuta a individuare il rimedio più efficace, che può andare da semplici modifiche nello stile di vita all’uso di farmaci analgesici da banco, sempre sotto consiglio del farmacista.

Le cause possono essere molteplici: 

  • infezioni delle vie respiratorie (raffreddore, influenza, bronchite), 
  • allergie stagionali, 
  • inalazione di fumo o polveri, 
  • reflusso gastroesofageo e, nei casi cronici, patologie respiratorie come l’asma o la broncopneumopatia. 

Anche l’assunzione di alcuni farmaci, come gli antipertensivi ACE-inibitori, può provocare tosse secca persistente. Identificare la causa è fondamentale per scegliere il trattamento corretto.

Le cause più frequenti includono: 

 

  • esposizione solare senza protezione
  •  invecchiamento cutaneo
  • squilibri ormonali (come in gravidanza o con l’assunzione di contraccettivi)
  • acne
  • uso di farmaci fotosensibilizzanti e predisposizione genetica.

 Alcune macchie possono essere anche spia di patologie dermatologiche.

Le cause principali sono infezioni batteriche o virali (influenza, COVID-19, faringite, polmonite), malattie infiammatorie croniche, reazioni avverse a farmaci, trombosi, neoplasie e, nei bambini, reazioni post-vaccinali. 

La febbre non è una malattia ma un sintomo che segnala un’alterazione dell’equilibrio dell’organismo.

Le infezioni possono essere causate da alterazioni del pH vaginale, uso di antibiotici, abiti troppo stretti, scarsa o eccessiva igiene, rapporti non protetti, o squilibri ormonali (es. menopausa, gravidanza).

 

Le cause non sono sempre uniche.

Spesso sono coinvolti stress e ansia, malocclusione dentale, disturbi del sonno, uso di alcune sostanze (caffeina, alcol), farmaci o patologie neurologiche.

  • I drenanti liquidi hanno un’assimilazione più rapida e possono essere bevuti durante il giorno.
  • Le capsule sono più pratiche per chi è fuori casa.
  • Le tisane offrono anche un momento rilassante, ma sono generalmente meno concentrate.
  • Mantenere una detersione regolare e delicata.
  • Evitare prodotti occlusivi o contenenti siliconi pesanti.
  • Ridurre stress e affaticamento.
  • Adottare una dieta equilibrata, ricca di zinco, selenio e vitamine del gruppo B.
  • Effettuare cicli di trattamento periodici con shampoo antiforfora di mantenimento.

La cellulite può comparire a causa di diversi fattori, spesso combinati tra loro. Le cause più comuni includono:

  • Squilibri ormonali, come un'eccessiva produzione di estrogeni, che può influenzare la ritenzione di liquidi e la struttura del tessuto adiposo.
  • Predisposizione genetica, che rende alcune persone più soggette a sviluppare la cellulite.
  • Stile di vita sedentario, che rallenta la circolazione e il drenaggio linfatico.
  • Alimentazione scorretta, ricca di zuccheri, sale e grassi saturi, che favorisce l’infiammazione e l'accumulo di tossine.
  • Stress, che può alterare l’equilibrio ormonale.
  • Fumo e alcol, che danneggiano i tessuti e peggiorano l’ossigenazione cutanea.

L’ipertensione può essere primaria (senza causa evidente, ma legata a fattori genetici e stile di vita) o secondaria (dovuta a patologie come malattie renali, disfunzioni ormonali o uso di farmaci come corticosteroidi, FANS o pillola anticoncezionale).

 

Le più comuni sono:

  • Alopecia androgenetica (ereditaria, legata agli ormoni androgeni).
  • Effluvio telogen (caduta acuta o cronica dovuta a stress, malattie, cambi di stagione, carenze).
  • Alopecia areata (di origine autoimmune).
  • Caduta da farmaci o trattamenti aggressivi.

Capire la tipologia è essenziale per intervenire in modo mirato.

Le forme più comuni sono:

  • Disturbo d’ansia generalizzato (GAD)
  • Disturbo di panico
  • Fobie specifiche
  • Fobia sociale (ansia sociale)
  • Disturbo ossessivo-compulsivo (OCD)
  • Disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

Ognuna ha caratteristiche specifiche e richiede un approccio mirato.

I trattamenti più usati sono peeling chimici, laser, luce pulsata e microdermoabrasione.

Questi vanno eseguiti da un medico specialista e sono indicati per le macchie più persistenti o profonde.

Vitamina C, vitamina D, vitamina A, vitamina E e le vitamine del gruppo B giocano un ruolo chiave nel supportare la risposta immunitaria.

Anche minerali come zinco, selenio e ferro sono fondamentali.

Se compaiono: confusione mentale, febbre alta, vomito persistente, perdita di coscienza, forte debolezza.

È importante cercare aiuto quando l’ansia compromette la qualità della vita o diventa cronica.

Parlare con un medico o psicologo è il primo passo per avviare un percorso efficace.

Se la caduta persiste oltre 2-3 mesi, se si notano diradamenti evidenti, se i capelli diventano sempre più sottili o se si sospetta una patologia del cuoio capelluto, è fondamentale consultare uno specialista. Una diagnosi precoce aumenta le possibilità di successo delle terapie.

Gli ovuli vaginali si usano in caso di infezioni locali, per rilasciare principi attivi direttamente nella mucosa vaginale. Esistono ovuli antimicotici, antibatterici, antivirali o riequilibranti della flora. Vanno usati preferibilmente la sera.

I probiotici sono utili in caso di dissenteria, dopo terapie antibiotiche, in IBS, stipsi o gonfiore. Il farmacista può aiutare a scegliere il ceppo specifico più adatto (es. Lactobacillus, Bifidobacterium) in base al disturbo.

 

È consigliabile chiedere supporto sanitario se:

  • la febbre dura più di 3 giorni senza miglioramento,
  • è superiore a 39–40 °C,
  • compare in neonati o bambini piccoli,
  • si associa a sintomi allarmanti (difficoltà respiratoria, torpore, confusione, rigidità nucale, rash cutaneo esteso, dolore intenso, segni di disidratazione).

Il farmacista può consigliare la gestione iniziale e indirizzare al medico se necessario.

Bisogna rivolgersi al medico se il raffreddore dura più di 10-14 giorni, se la febbre è alta o se compaiono dolore intenso al volto, orecchie tappate o secrezioni nasali verdastre. Questi sintomi possono indicare una sovrainfezione batterica. 

Anche chi soffre di asma, broncopatia cronica o altre patologie respiratorie dovrebbe chiedere consiglio medico ai primi segnali di peggioramento.

È consigliabile rivolgersi al medico se:

  • il dolore è molto forte o impedisce di deglutire e parlare;
  • la febbre supera i 38-38,5°C e non scende con i comuni antipiretici;
  • compaiono placche bianche, pus o gonfiore marcato dei linfonodi;
  • ci sono difficoltà respiratorie o sensazione di chiusura della gola;
  • il disturbo dura più di una settimana senza migliorare.

Quando la paura dei rumori è molto intensa, ricorrente o interferisce con il benessere quotidiano.
Il veterinario può valutare integratori, terapie comportamentali o protocolli farmacologici mirati.

È bene rivolgersi a un medico se il mal di testa è molto frequente, intenso o non passa con i comuni analgesici.

Anche un peggioramento progressivo o la comparsa di sintomi associati (vista offuscata, nausea persistente, febbre, formicolii) richiedono un approfondimento.

In caso di emicranie ricorrenti, il neurologo può prescrivere una terapia preventiva personalizzata. Il farmacista, invece, può fornire un primo orientamento e consigliare rimedi adatti per i casi lievi

È consigliabile rinforzare le difese in prossimità dei mesi freddi, all’inizio della scuola o dopo un periodo di malattia.

Anche nei bambini che si ammalano frequentemente può essere utile un supporto specifico.

La febbre stessa raramente è pericolosa, ma deve essere valutata se:

  • supera i 40 °C,
  • persiste oltre 72 ore senza causa evidente,
  • è associata a rigidità del collo, alterazione dello stato di coscienza, convulsioni, difficoltà respiratoria, dolore toracico, eruzione cutanea diffusa, disidratazione grave o dolore intenso.

Nei neonati sotto i 3 mesi ogni febbre >38 °C richiede valutazione urgente.

Bisogna rivolgersi al medico se la tosse dura più di tre settimane, è accompagnata da febbre alta, dolore toracico, fiato corto o sangue nel catarro. Anche nei bambini o negli anziani, una tosse persistente va valutata con attenzione. 

Questi segnali possono indicare un’infezione batterica o una condizione respiratoria più seria, che richiede un trattamento mirato.

Sapere quando non prendere antistaminici è importante quanto sapere quando usarli! Ci sono infatti diverse situazioni e condizioni in cui è meglio evitarli o usarli solo sotto controllo medico.

Chiedi sempre consiglio al medico o farmacista se:

  • hai patologie croniche,
  • prendi altri farmaci,
  • sei in gravidanza o allatti,
  • vuoi dare l’antistaminico a un bambino piccolo

I prodotti anticellulite (creme, gel, oli, fanghi, ecc.) sono generalmente sicuri, ma non sempre sono adatti a tutti o in tutte le situazioni. Ci sono alcuni casi in cui è meglio evitarli o fare attenzione.

  • Gravidanza e allattamento
  • Problemi circolatori importanti
  • Pelle irritata o con ferite
  • Allergie note ad ingredienti specifici
  • Uso eccessivo o combinato con altri trattamenti

È bene consultare un dermatologo se una macchia appare improvvisamente, cresce velocemente, cambia colore o forma, presenta bordi irregolari, prude, sanguina o non migliora con i trattamenti cosmetici.

La diagnosi precoce è fondamentale.

Le difese immunitarie possono indebolirsi in presenza di:

  • stress prolungato
  • cattiva alimentazione
  • mancanza di sonno
  • sedentarietà
  • fumo
  • abuso di alcol
  • durante i cambi di stagione.

Anche alcune condizioni patologiche o terapie farmacologiche possono contribuire.

In presenza di sangue nelle feci, perdita di peso, febbre, vomito persistente, dolore intenso o diarrea/stipsi prolungate, è necessario inviare il paziente dal medico per escludere condizioni gravi come infezioni, infiammazioni croniche o tumori.

 

Almeno 7–8 ore. Il caldo può disturbare il riposo, quindi è utile dormire in ambienti freschi, con lenzuola leggere e buona idratazione.

Un mal di gola di origine virale dura in media 3-7 giorni e tende a migliorare spontaneamente.

Se è batterico e non trattato, può persistere anche oltre una settimana e causare complicanze come febbre prolungata o ingrossamento dei linfonodi.

Se i sintomi non migliorano dopo 7-10 giorni, è bene rivolgersi al medico.

La durata dipende dalla causa. 

Una tosse acuta, dovuta a un raffreddore o a un’infezione virale, di solito dura da una a due settimane

Quando persiste oltre tre settimane, si parla di tosse subacuta o cronica. In questi casi può essere legata ad allergie, reflusso gastrico, asma o fumo.

Se la tosse è continua e non migliora, è importante rivolgersi al medico per escludere cause più serie e impostare una terapia adeguata.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino ai 6 mesi di vita e, successivamente, l’introduzione di alimenti complementari, mantenendo l’allattamento fino a 2 anni o oltre, se mamma e bambino lo desiderano.

La decisione su quando smettere è personale e dipende da diversi fattori emotivi, pratici e culturali.

In media, una buona calza a compressione mantiene l’efficacia per 4-6 mesi, se lavata e conservata correttamente. Col tempo l’elasticità diminuisce e la compressione si riduce, quindi è bene sostituirle regolarmente.

Fondamentale: solo lo specialista può valutare l’usura dei denti, l’articolazione temporo-mandibolare e proporre il trattamento più adatto, come un bite personalizzato.

Una perdita di peso considerata sicura e sostenibile si aggira intorno a 2–4 kg al mese, ovvero circa 0,5–1 kg a settimana. Dimagrire troppo velocemente può causare perdita di massa muscolare, squilibri nutrizionali e un effetto “yo-yo” al termine della dieta.

Il vero obiettivo non è solo perdere peso, ma migliorare la composizione corporea e mantenere i risultati nel tempo. Per questo è preferibile puntare su cambiamenti graduali e duraturi, piuttosto che su risultati rapidi ma temporanei.

Dipende dal motivo dell’uso.
In prevenzione, spesso si indossano durante le ore di attività e si tolgono di notte.
In ambito medico, il medico può prescrivere un uso più prolungato.
Per sportivi, l’uso può essere durante o dopo l’attività fisica per favorire il recupero.

I miglioramenti sono generalmente evidenti entro 2–4 settimane di utilizzo costante.

Tuttavia, la forfora tende a recidivare, per cui si raccomanda una fase di mantenimento con prodotti riequilibranti e un approccio continuativo, non solo sintomatico.

In base al profilo personale, il farmacista può consigliare:

  • Soluzioni reidratanti con sali (sodio, potassio) per reintegrare liquidi ed elettroliti dopo sudorazione, diarrea o caldo.
  • Magnesio e potassio se l’apporto dietetico è scarso o c’è perdita aumentata.
  • Tonici (es. con vitamina B, estratti adattogeni) in periodi di stanchezza.

Nota: prodotti a base di liquirizia possono aumentare la pressione ma non sono adatti a tutti (rischio ritenzione sodio/potassio basso, interazioni): usare con cautela e su consiglio professionale. Gli integratori non sostituiscono una valutazione medica se i sintomi sono importanti.

Assolutamente sì. Gli integratori dimostrano la loro efficacia solo se utilizzati all’interno di un piano alimentare bilanciato e di uno stile di vita attivo. Assumerli senza modificare l’alimentazione o senza fare attività fisica ne riduce fortemente l’utilità. In molti casi, è proprio l’abbinamento strategico tra dieta controllata, movimento e supplementazione mirata a fare la differenza nei risultati.

Ordine corretto:

  • Prima la crema idratante,
  • poi la protezione solare.

La crema idratante serve a nutrire la pelle e creare una base uniforme. Va sempre messa sulla pelle pulita, subito dopo la detersione.

La protezione solare (SPF) va sempre per ultima, perché deve creare una barriera contro i raggi UV. Applicarla dopo garantisce che sia "in prima linea" a proteggere la pelle.

Sì, i gargarismi con acqua tiepida e sale (mezzo cucchiaino in un bicchiere) possono aiutare a ridurre gonfiore e batteri locali.

Sono utili anche soluzioni pronte a base di antisettici o estratti naturali lenitivi.

No.

  • L’acidità può essere un episodio isolato legato a un pasto pesante o a uno stile di vita disordinato.
  • Il reflusso, invece, è un disturbo ricorrente che tende a ripresentarsi nel tempo.

 

No.

L’assunzione di un drenante deve eessere sempre accompagnata da un’adeguata idratazione (almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno), altrimenti si rischia di sovraccaricare i reni e ridurre l’efficacia del prodotto.

In realtà il termine “waterproof” non è più ammesso in molti paesi (UE inclusa). Oggi i solari sono etichettati come:

  • Water-resistant: mantiene la protezione per 40 minuti in acqua.
  • Very water-resistant: mantiene la protezione per 80 minuti in acqua.
    Dopo quel tempo, la protezione diminuisce sensibilmente, non sparisce, ma non è più al livello dell’SPF indicato.

Assolutamente sì! Una dieta equilibrata è uno dei pilastri fondamentali per ridurre la cellulite e prevenirne il peggioramento.
Anche se l’alimentazione da sola non basta a farla sparire, può davvero fare la differenza riducendo molto l’infiammazione dei tessuti e migliorando la qualità della pelle.

Evita questi alimenti:

  • Dolci, biscotti, merendine, bibite zuccherate, caramelle: aumentano l’infiammazione e favoriscono l’accumulo di grasso sottocutaneo.
  • Sale in eccesso (sodio): favorisce la ritenzione idrica, peggiorando il gonfiore e l'aspetto "a buccia d'arancia".
  • Evita snack salati, patatine, salumi, dadi da brodo, cibi pronti e in scatola.
  • Grassi saturi presenti in fritti, margarina, fast food, prodotti da forno industriali: peggiorano la circolazione e aumentano le cellule adipose.
  • Alcol: favorisce la disidratazione e la ritenzione di liquidi.
  • Carboidrati raffinati: pane bianco, pasta raffinata, riso bianco: meglio preferire versioni integrali per evitare picchi glicemici.
  • Latticini in eccesso: latte intero, formaggi stagionati, panna.
  • Dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali)
  • Bere abbondante acqua
  • Limitare cibi grassi, alcol, zuccheri raffinati
  • Preferire pasti regolari, masticare bene

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