A domanda, rispondo

Pressione Bassa
- Bevi almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno: se la sudorazione è intense possono aiutare le soluzioni reidratanti. Una modesta integrazione di sale può essere utile solo se non ci sono controindicazioni (ipertensione, insufficienza cardiaca/renale: chiedere al medico).
- Preferisci pasti piccoli e frequenti per ridurre la ipotensione post-prandiale
- Limita alcol e pasti molto ricchi di carboidrati semplici.
- Caffè o tè possono dare un beneficio temporaneo, ma non sostituiscono una buona idratazione e uno stile di vita sano.
L’esercizio regolare e moderato (cammino, nuoto, bici) migliora il tono vascolare e la regolazione della pressione.
- Evitare sforzi intensi con caldo umido e idratarsi prima, durante e dopo l’attività
Per chi ha episodi ortostatici, risultano utili esercizi di attivazione muscolare delle gambe prima di alzarsi. Si consiglia di alzarsi lentamente e, se suggerito, di utilizzare calze a compressione.
Il sonno adeguato, limitare alcol e mantenere un peso sano contribuiscono alla stabilità pressoria.
La pressione bassa, o ipotensione, è una condizione in cui la pressione arteriosa, cioè la forza con cui il sangue spinge contro le pareti delle arterie, è inferiore ai valori considerati normali.
In genere:
· La pressione normale è intorno a 120/80 mmHg.
· Si parla di ipotensione quando la pressione scende sotto i 90/60 mmHg in modo persistente.
- Usa un sfigmomanometro automatico da braccio validato; il bracciale deve aderire e avere taglia corretta.
- Misura al mattino e alla sera, seduto, schiena appoggiata, braccio all’altezza del cuore, gambe non accavallate.
- Riposa 5 minuti prima; evita caffè, fumo, attività fisica nei 30 minuti precedenti.
- Esegui 2 letture a 1 minuto di distanza e annota la media.
- Non parlare durante la misurazione
- Per sospetta ortostatica: ripeti la misura in piedi come sopra.
- Porta il diario pressorio al medico/farmacista per l’interpretazione.
- Sdraiati o siediti subito; solleva le gambe per facilitare il ritorno venoso.
- Allenta abiti stretti; aria fresca.
- Bevi acqua a piccoli sorsi; se tollerato, qualcosa di salato può aiutare.
- Attendi che i sintomi passino prima di rialzarti.
- Risulta necessario chiamare i soccorsi se si verifica uno svenimento prolungato, un trauma da caduta, un dolore toracico o sintomi come fiato corto, confusione, febbre alta.
È una caduta della pressione nei primi 1–3 minuti dopo essersi alzati in piedi.
Tipica negli anziani, dopo malattie acute, con disidratazione o farmaci che dilatano i vasi. Segnali: capogiro alzandosi, visione offuscata, rischio di cadute.
In questi casi aiutano idratazione, alzarsi lentamente, calze a compressione e revisione dei farmaci con il medico.
Le cause frequenti includono:
· disidratazione (poche bevande, diarrea, vomito);
· perdita di sangue;
· caldo eccessivo;
· pasti abbondanti (ipotensione post-prandiale);
· carenza di sali (sodio, potassio);
· farmaci (diuretici, antipertensivi, alcuni antidepressivi/ansiolitici, nitrati);
· condizioni endocrine (ipotiroidismo, insufficienza surrenalica)
· aritmie o valvulopatie e gravidanza.
Nella gravidanza la pressione tende a ridursi (soprattutto nel 1°–2° trimestre) per l’effetto dei vasodilatatori ormonali e dell’adattamento circolatorio.
Spesso è fisiologico e si accompagna a stanchezza o capogiri.
Possono essere d’aiuto:
- Idratazione
- Pasti piccoli
- Alzarsi lentamente
- Evitare il caldo e la stazione eretta prolungata.
Se i sintomi sono intensi, se c’è svenimento, palpitazioni o edemi marcati, è necessaio confrontarsi con il ginecologo.
Negli anziani l’ipotensione (specie ortostatica e post-prandiale) è più comune e aumenta il rischio di cadute.
Può essere utile: alzarsi gradualmente, sedersi un attimo sul bordo del letto prima di alzarsi, bere regolarmente, pasti piccoli (evitando alcol), calze a compressione se indicate, rivedere periodicamente la terapia con il medico per ridurre farmaci non necessari o ottimizzare i dosaggi.
Tenere un diario dei sintomi aiuta l’inquadramento.
È consigliabile una valutazione medica se:
- i sintomi sono frequenti, nuovi o invalidanti;
- la pressione è molto bassa o cala bruscamente;
- compaiono sincope, dolore toracico, dispnea, confusione, febbre, pallore marcato, sudorazione fredda;
- si assume una terapia che potrebbe richiederne l’aggiustamento;
- sono presenti cardiopatie, disturbi ormonali o gravidanza.
Nel dubbio, meglio chiedere consiglio al medico o al farmacista per un primo orientamento.
Se l’ipotensione è sintomatica o insorge all’improvviso, il medico può richiedere:
- esami del sangue (emocromo, elettroliti, funzionalità renale/tiroidea, cortisolo se indicato)
- ECG ± Holter, ecocardiogramma in caso di sospetta cardiopatia
- test ortostatico o tilt test
- valutazione dei farmaci assunti.
Tra i farmaci che possono favorire ipotensione troviamo
- Diuretici
- Antiipertensivi (es. ACE-inibitori, sartani, calcio-antagonisti, beta-bloccanti)
- Nitrati
- Alcuni antidepressivi/ansiolitici, antiparkinsoniani, oppioidi
- Farmaci per disfunzione erettile, soprattutto se combinati con nitrati.
Se compaiono sintomi nuovi dopo l’inizio o la modifica di una terapia si consiglia di non sospendere in autonomia ma contattare il medico e portare l’elenco dei farmaci/integratori al farmacista per valutare interazioni e orari di assunzione.
I segnali più comuni sono
· Capogiri
· Sensazione di testa leggera
· Annebbiamento della vista
· Debolezza, nausea
· Freddo alle estremità, difficoltà di concentrazione e, nei casi più marcati, lipotimia/sincope (svenimento).
Spesso compaiono al mattino, con il caldo, dopo pasti abbondanti o quando ci si alza di scatto.
Se ai sintomi si associano dolore toracico, fiato corto, pelle sudata e fredda, confusione marcata o riduzione della diuresi, serve una valutazione medica.
In linea di massima:
· se i valori sono tra 90/60 mmHg e 60/40 mmHg, l'ipotensione è lieve;
· se i valori sono compresi tra 60/40 mmHg e 50/33 mmHg, l'ipotensione è di grado intermedio;
· se i valori sono inferiori a 50/33 mmHg, l'ipotensione è di grado severo.
Tuttavia è bene ricordare che la pressione sanguigna non è un valore costante, ma un parametro dinamico che varia in base a diversi fattori, tra cui l'età, l'attività fisica e lo stato emotivo.
Anche all'interno della stessa giornata, la pressione può oscillare notevolmente.
Quali sono i valori considerati “normali” della pressione in giovani, anziani e donne in gravidanza?
Ecco un riassunto dei valori pressori tipici nei giovani, negli anziani e nelle donne in gravidanza.
· Giovani adulti
Normale: circa 120/80 mmHg o leggermente meno (es. 110/70 mmHg).
Nei giovani sani, valori come 100/60 mmHg possono ancora essere normali, specialmente se non ci sono sintomi (vertigini, svenimenti).
· Anziani
Con l’età, le arterie diventano meno elastiche, e la pressione sistolica tende ad aumentare.
Negli anziani, è frequente vedere sistolica 130–140 mmHg con diastolica più bassa
Pressioni troppo basse (es. sotto 100 mmHg di sistolica) in un anziano possono aumentare il rischio di vertigini e cadute.
· Donne in gravidanza
Nel primo e secondo trimestre, è normale che la pressione scenda leggermente per effetto degli ormoni e dell’aumento del volume sanguigno.
Valori tipici: 90–100 / 60–65 mmHg.
Nel terzo trimestre, tende a tornare vicino ai valori pre-gravidanza.
In base al profilo personale, il farmacista può consigliare:
- Soluzioni reidratanti con sali (sodio, potassio) per reintegrare liquidi ed elettroliti dopo sudorazione, diarrea o caldo.
- Magnesio e potassio se l’apporto dietetico è scarso o c’è perdita aumentata.
- Tonici (es. con vitamina B, estratti adattogeni) in periodi di stanchezza.
Nota: prodotti a base di liquirizia possono aumentare la pressione ma non sono adatti a tutti (rischio ritenzione sodio/potassio basso, interazioni): usare con cautela e su consiglio professionale. Gli integratori non sostituiscono una valutazione medica se i sintomi sono importanti.