A domanda, rispondo

Mal di testa
Sì, esistono diverse soluzioni naturali che possono dare sollievo.
- Gli estratti di partenio, magnesio e riboflavina (vitamina B2) sono spesso consigliati per la prevenzione dell’emicrania.
- Gli oli essenziali di menta piperita o lavanda, applicati localmente sulle tempie o inalati, possono ridurre la tensione muscolare e il dolore.
Anche uno stile di vita equilibrato, con attività fisica regolare e alimentazione sana, contribuisce a ridurre la frequenza degli episodi.
Quando il dolore è lieve, è possibile ottenere sollievo anche senza ricorrere subito ai medicinali.
È utile sdraiarsi in un ambiente tranquillo e poco illuminato, bere acqua per evitare la disidratazione, e massaggiare delicatamente tempie e collo per ridurre la tensione muscolare.
Anche un impacco fresco sulla fronte o un tè alle erbe rilassanti (come camomilla o melissa) possono aiutare. Infine, cercare di staccare per qualche minuto da schermi o attività stressanti contribuisce a ridurre il fastidio.
Sì.
Le variazioni del ritmo sonno-veglia influenzano l’attività cerebrale e la circolazione, e possono favorire il mal di testa.
Dormire poco causa affaticamento e stress, ma anche il sonno eccessivo può alterare la pressione intracranica e provocare dolore al risveglio. È importante mantenere abitudini regolari, dormendo circa 7-8 ore per notte e cercando di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora.
Sì, anche i bambini possono soffrirne, spesso per stanchezza, stress scolastico o disidratazione.
Tuttavia, nei più piccoli è importante non trascurare il sintomo, soprattutto se è intenso, ricorrente o accompagnato da febbre, vomito o disturbi visivi. In questi casi va consultato il pediatra.
Per prevenire, assicurarsi che il bambino dorma a sufficienza, beva regolarmente e limiti l’uso di dispositivi elettronici.
Sì.
Difetti visivi non corretti, come miopia o astigmatismo, o un uso prolungato di computer e smartphone possono provocare affaticamento oculare, con conseguente mal di testa. In questi casi il dolore si manifesta di solito dopo diverse ore di sforzo visivo e si localizza attorno agli occhi o alla fronte.
Una visita oculistica e l’uso di lenti adeguate possono risolvere il problema.
È utile anche fare pause regolari quando si lavora al computer (la “regola del 20-20-20”: ogni 20 minuti, guardare per 20 secondi un punto a 20 piedi, circa 6 metri, di distanza).
Sì.
Le contratture dei muscoli del collo e delle spalle possono irradiarsi verso la testa, provocando la cosiddetta cefalea cervicogenica.
Si manifesta spesso con dolore alla nuca e rigidità del collo. In questi casi possono essere utili massaggi decontratturanti, esercizi di stretching e applicazioni di calore. Il farmacista può consigliare anche pomate o cerotti riscaldanti a base di sostanze lenitive.
Generalmente no, ma in alcuni casi può indicare un disturbo più serio.
È importante rivolgersi subito al medico se il dolore è improvviso e molto intenso, se compare dopo un trauma, se è accompagnato da febbre alta, disturbi visivi, difficoltà a parlare o perdita di equilibrio.
Anche un mal di testa cronico o quotidiano merita una valutazione approfondita per escludere cause secondarie.
Sì.
o stress è una delle principali cause del mal di testa tensivo. Quando siamo tesi, i muscoli del collo e delle spalle tendono a contrarsi, riducendo l’afflusso di sangue e generando dolore. Inoltre, lo stress cronico altera l’equilibrio ormonale e il ritmo del sonno, aggravando la predisposizione alla cefalea.
Tecniche di rilassamento come yoga, respirazione profonda o brevi pause rigenerative durante la giornata possono essere molto utili nella prevenzione.
Sì, in molte persone alcuni alimenti possono fungere da “trigger”.
Oltre a cioccolato, vino rosso e formaggi stagionati, anche glutammato monosodico, caffeina e dolcificanti artificiali possono avere un ruolo.
È consigliabile preferire un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali, evitando pasti troppo pesanti e bevendo a sufficienza durante la giornata.
Sì, un’attività fisica regolare aiuta a ridurre lo stress, migliorare la circolazione e mantenere un buon equilibrio ormonale, tutti fattori che contribuiscono a prevenire la cefalea.
Sport come yoga, nuoto o camminate all’aperto sono particolarmente utili. Tuttavia, se il mal di testa è già in corso, è meglio evitare sforzi intensi, che possono peggiorarlo.
- Il mal di testa tensivo è il tipo più comune: provoca un dolore costante e diffuso, spesso descritto come una sensazione di pressione o “fascia” attorno alla testa. È legato a stress o contratture muscolari del collo e delle spalle.
- L’emicrania, invece, è un dolore più intenso e pulsante, che interessa di solito un solo lato della testa e può essere accompagnato da nausea, sensibilità alla luce e ai rumori. In alcuni casi è preceduta da un’aura, cioè disturbi visivi o formicolii.
Per approfondire puoi leggere il nostro articolo sui tipi di mal di testa!
I farmaci più utilizzati per il mal di testa sono gli analgesici e gli antinfiammatori non steroidei, come paracetamolo, ibuprofene o acido acetilsalicilico.
Sono efficaci nella maggior parte dei casi, ma vanno sempre assunti rispettando dosaggi e tempi consigliati.
È importante chiedere il parere del farmacista, soprattutto in caso di altre terapie in corso, problemi gastrici o patologie croniche. Se il dolore è frequente o non migliora con i farmaci da banco, è opportuno consultare il medico.
Gli attacchi di emicrania possono essere scatenati da diversi fattori: stress, alterazioni del sonno, luci intense, rumori forti o forti odori.
Anche alcuni alimenti come cioccolato, vino rosso, formaggi stagionati e insaccati possono provocarla in soggetti predisposti.
Le fluttuazioni ormonali, in particolare nelle donne, sono un altro fattore comune. Per tenere sotto controllo l’emicrania è utile annotare su un diario quando si manifesta, così da individuare eventuali “trigger” e prevenirli con l’aiuto del medico o del farmacista.
- stress,
- tensione muscolare,
- stanchezza
- disidratazione.
È bene rivolgersi a un medico se il mal di testa è molto frequente, intenso o non passa con i comuni analgesici.
Anche un peggioramento progressivo o la comparsa di sintomi associati (vista offuscata, nausea persistente, febbre, formicolii) richiedono un approfondimento.
In caso di emicranie ricorrenti, il neurologo può prescrivere una terapia preventiva personalizzata. Il farmacista, invece, può fornire un primo orientamento e consigliare rimedi adatti per i casi lievi
















